Titolo:
What do you live for? I live
for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: Cicci 12
Capitolo: London life
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da me
What do you live for? I live for you
…London life…
Il bell’attore inglese ha fatto la sua
comparsa alla premiere di “Remember me” con una nuova e inaspettata fiamma.
La giovane Elettra Bertani, nome della
ragazza secondo alcune fonti, è di origini italiane, proprio come ci ha
rivelato Pattinson in un’intervista.
“Ci siamo conosciuti verso la fine di
gennaio (ndA gli scappa un sorriso), ma stiamo insieme da soli 2 mesi. Abbiamo aspettato il momento più
opportuno per presentarla al pubblico, e la prima di “Remember me” ci è
sembrata la più adatta” ha detto Robert al nostro inviato. […]
Rilessi per la
millesima volta l’articolo di giornale che era uscito pochi giorni prima, con
tanto di foto scattate alla grande serata dedicata a “Remember me”; vi erano
pagine e pagine dedicate alla nuova love story
dell’attore inglese e gli scatti che ci ritraevano abbracciati e sorridenti,
troneggiavano a figura intera.
Quello che
ancora non eravamo riusciti a scoprire era come fossero
venuti a conoscenza del mio nome.
- Forse è
stata Emilie.- aveva proposto Robert, fin troppo sicuro della cosa.
- Perché dici
così?-
- Bè… l’hai
detto tu stessa che prova qualcosa per me, magari l’ha fatto per ripicca.-
aveva risposto lui, titubante.
Aveva
un’espressione strana mentre lo diceva e mi sembrava parecchio strano che
improvvisamente credesse a quello che gli avevo detto.
Ma avevo lasciato cadere il discorso
senza indagare.
Ormai non
importava di come erano venuti in possesso di
quell’informazione, quel che era fatto era fatto e sapevo che prima o poi
sarebbe successo.
- Tesoro,
ormai lo sai a memoria. Quando ti deciderai a mettere via quel giornale?- mi
chiese Rob, sporgendosi verso di me, sul seggiolino dell’aereo.
Ci trovavamo
in volo diretti a Londra: Robert aveva giusto un paio
di settimane libere prima d’iniziare le riprese di “Breaking Dawn” e ne avevamo
approfittato per passare un po’ di tempo insieme, lontani dal lavoro e dalla
routine di Los Angeles.
- Voglio
presentarti i miei.-
Quando mi
aveva detto quelle 4, semplici parole, avevo creduto
di essere presa da un improvviso mancamento.
- Non fare
così, anche io ho conosciuto i tuoi in Italia.- aveva
detto Robert, notando la mia espressione.
- Si, ma non stavamo ancora insieme, mentre tu mi presenti
come la tua ragazza.- gli avevo fatto notare io.
- Ah, e
ovviamente devo farti conoscere Tom.- aveva aggiunto
lui, ignorando la mia risposta.
E così eravamo
partiti per l’Europa, mentre i giornali ancora impazzivano con la nostra
storia.
- Non capita
tutti i giorni di vedere le mie foto su un giornale. Permetti che la cosa mi risulti abbastanza strana?- gli risposi, riponendo
l’articolo nella borsa.
- Te lo
concedo.- rispose lui sorridendo, e posandomi un bacio sulle labbra.
- Ma dovrai farci l’abitudine.- sussurrò poi, guardandomi
negli occhi.
- Lo so, pian
piano mi ci abituerò.- dissi sospirando e chiudendo gli occhi.
- Stiamo per effettuare
la manovra di atterraggio. Preghiamo i gentili passeggeri di allacciare le
cinture.- gracchiò la voce del comandante.
Facemmo come
ci era stato detto e io mi sedetti più comoda,
aspettando che l’aereo toccasse terra.
Non avevo
paura di volare, anzi, era uno dei mezzi di trasporto che preferivo, ma ero
sempre più contenta quando avevo i piedi ben ancorati a terra.
Quando
finalmente i portelloni si aprirono, ci dirigemmo verso l’enorme terminal
dell’aeroporto di Stansted; era stato realizzato da pochi anni ed era più
tranquillo rispetto agli altri, secondo Robert.
Tuttavia non
potemmo fare a meno di occhiali da sole e cappellino, mentre attendavamo i
nostri bagagli al rullo trasportatore.
- Rob, ti
prego, mi metti ansia.- lo rimproverai, mentre lo
vedevo guardarsi intorno furtivo.
- Sono in
agguato ovunque. Non so come, ma riescono sempre a scoprire i nostri
spostamenti.- mi rispose lui, guardando a destra poi a sinistra.
- È il loro
lavoro, Rob. Ma sta di fatto che non ci sono
giornalisti nei paraggi. Se eri così tanto
preoccupato, perché non hai chiesto a Jerry e Greg di venire con noi?- aggiunsi
indispettita, nominando due delle sue guardie del corpo.
- Perché non
volevo dei gorilla che ci ronzassero intorno per tutta la vacanza.-
- E allora
smettila di guardarti intorno come se ci fossero dei cecchini appostati sul
tetto.- lo rimproverai stizzita, mettendomi una ciocca di capelli dietro
l’orecchio e sedendomi sul mio bagaglio a mano.
Lo sapevo che
non lo faceva apposta, che gli veniva naturale, e che forse non aveva nemmeno
tutti i torti a comportarsi così, ma mi dava sui nervi; era come se la nostra
vacanza dovesse essere interrotta da un momento all’altro.
Sentii il suo
tocco delicato sulle braccia scoperte, per poi accogliermi contro il suo petto,
abbracciandomi da dietro, mentre affondava il viso nei miei capelli.
- Hai ragione,
scusami. È l’abitudine. Ormai non posso andare più da nessuna parte senza che i
miei movimenti vengano immortalati da qualche foto o
scritti su qualche articolo.- si scusò, con la voce attutita dalla mia folta
chioma.
Sospirai,
mentre il suo respiro lungo il collo mi faceva rabbrividire, per poi voltarmi e
stampargli un bacio sulle labbra.
- No, scusami
tu, sono stata troppo dura. La verità è che anche io
ho paura che succeda qualcosa che rovini la nostra vacanza.- gli sussurrai,
appoggiando la fronte alla sua.
Fece
combaciare le nostre labbra in un bacio appassionato, mentre la sua lingua
esplorava la mia bocca.
- Stai
tranquilla. Sono sicuro che andrà tutto bene e che passeremo 2
magnifiche settimane solo io e te.- disse poi, guardandomi negli occhi.
- Ma se fino ad un attimo fa ti guardavi in torno in stile James Bond.-
gli ricordai divertita.
- Sono
diventato improvvisamente ottimista, e allora?- mi prese in giro Robert,
dandomi un buffetto sul naso.
Finalmente
arrivarono le nostre valige, così ci dirigemmo veloci verso l’uscita, per
evitare qualsiasi sorpresa.
Prendemmo un
taxi, che ci portò direttamente in Oxford Street, dove
Robert aveva l’appartamento.
- Ehm…
sinceramente non mi ricordo in che condizioni ho lasciato l’appartamento
l’ultima volta che sono venuto qui, quindi non ti
spaventare.- mi avvisò lui, bloccandosi con la chiave a mezz’aria, prima
d’infilarla nella toppa.
- Ci proverò.-
risposi, senza riuscire a trattenere una risatina.
La porta si
spalancò davanti a noi, facendoci intravedere un ampio salotto, con 2 divani color panna e un tavolino al centro.
Di fronte ad
esso troneggiava una tv al plasma, mentre lo scaffale sulla sinistra presentava
un’ampia raccolta di libri.
- Bè, direi
che mi aspettavo di peggio.- commentai, entrando e guardandomi intorno.
- In effetti anche io. Mi è proprio andata di lusso.- disse
Robert, appoggiando le valige accanto ai divani e facendomi ridere.
La porta si
era appena richiusa alle nostre spalle, che qualcuno suonò il campanello.
- Chi diavolo è?- imprecò Rob, andando ad aprire.
- Paaaaattz!!- urlò una voce di ragazzo, catapultandoglisi addosso.
Non mi ci
volle molto a riconoscere in quella figura Tom Sturridge, il migliore amico di
Rob.
* * *
- Tooom!
Vecchio puzzone, cosa ci fai qui?- esclamai, rispondendo all’abbraccio del mio
migliore amico.
- Davvero
speravi che non volessi salutarti appena fossi arrivato? Illuso.- mi rispose
lui, mentre entrambi scoppiavamo a ridere.
- Ma passiamo a cose più serie. Non mi presenti la tua dama?-
aggiunse poi, spostando la sua attenzione ad Elettra.
- Giusto. Tom,
lei è Elettra, la mia ragazza. Ele, lui è Tom, quell’idiota del mio migliore
amico.-
- Sarò anche
idiota, ma mi adora. Piacere di conoscerti, Elettra. Sei molto meglio di persona che in foto.- le strinse la mano lui,
guardandola poi da capo a piedi.
- Sturridge!-
lo rimproverai, fulminandolo con lo sguardo.
- Che c’è? Era
solo una constatazione. Puoi vederlo come un complimento se vuoi. Anzi, ora che
mi ci fai pensare, era proprio un complimento.- concluse, sorridendo alla mia
ragazza.
- Ok, allora
lo prenderò come tale. Comunque il piacere è mio.- le rispose lei,
sorridendogli.
- Molto bene,
cosa vogliamo fare?- chiese poi il mio amico, sfregandosi le mani.
- Bè, tu
intanto ti togli dai coglioni. Sono venuto in vacanza
con la mia ragazza, non ho intenzione di averti in mezzo alle palle per tutto
il tempo. Quindi smamma.- dissi io, spingendolo fuori
dall’appartamento.
- Stasera
usciamo con gli altri. Venite vero? Sono tutti curiosi di conoscere Elettra.-
mi chiese Tom, ormai completamente fuori dalla porta.
- Si, si, ciao.- dissi soltanto, prima di chiudergliela in
faccia.
- Non sarai
stato un po’ troppo duro con lui?- mi chiese Elettra, tuttavia sorridendo
divertita.
- Na, c’è
abituato. E poi lui mi capisce; quando si tratta di donne
non ha niente da ridire.- le risposi, abbracciandola ed
avvicinando il mio viso al suo.
Sentii il suo
battito accelerare, come succedeva sempre quando mi avvicinavo a lei e non
potei fare a meno di far spuntare un sorriso divertito
sul mio volto.
Assaggiai le
sue labbra morbide, che si adattarono subito alle mie, mentre Elettra
rispondeva al bacio con trasporto, allacciando le braccia intorno al mio collo.
La presi in
braccio, strappandole un urletto di sorpresa e la trasportai in camera da letto, dove la feci adagiare sulle coperte.
Mi stesi sopra
di lei, mentre disseminavo il suo collo di baci ardenti, sentendola gemere
sotto di me.
Era
bellissima, le guance rosse a causa del momento, gli occhi chiusi a godersi il
mio tocco.
Rubai la sua
bocca in un bacio, mentre una delle mie mani si era infilata sotto la sua
maglietta, quando il telefono di casa prese a squillare.
Imprecai a
bassa voce, mentre Elettra tratteneva il respiro.
Cercai
d’ignorare il rumore fastidioso che proveniva dall’altra stanza, ma dopo un po’
dovetti alzarmi per andare a rispondere.
- Pronto.-
ringhiai, quasi stritolando la cornetta.
- Ehi, Pattz,
mi sono dimenticato di avvertirti che stasera ci troviamo al “White Lion” alle 21.-
- Tom! Sei un
bastardo cazzuto. Non hai idea di quanto ti stia odiando in questo
momento.-risposi al mio migliore amico, che in quel momento avrei solo voluto
prendere a sberle, mentre facevo lunghi e profondi
respiri per recuperare la calma.
- Ops, ho
interrotto qualcosa?- mi domandò, con tono malizioso.
- Fottiti Tom.- e senza aspettare risposta, riattaccai.
Mi appoggiai
al tavolino su cui era posato il telefono, continuando a respirare piano, per
poi voltarmi verso la mia camera da letto, dove
Elettra era appoggiata allo stipite della porta.
- Mi dispiace,
ha rovinato l’atmosfera.- cercai di scusarmi, avvicinandomi a lei e posando la
mia fronte sulla sua.
- Non fa
niente, non preoccuparti. Ci saranno altre occasioni.- mi rassicurò lei,
guardandomi negli occhi, ma sorridendo.
- Vado a farmi
una doccia. Ne ho davvero bisogno.- mi disse infine, posandomi un bacio sulle
labbra.
- Ok.-
La guardai
andare verso il bagno, mentre ancora maledivo mentalmente Tom e la sua
brillante idea di telefonarmi.
Come le avevo
promesso a Firenze, non l’avevo mai toccata con un dito, senza mai andare più
in là del semplice bacio appassionato.
Migliaia di
volte ero stato sul punto di farla mia, mandando al diavolo il patto e i miei
buoni propositi, ma quando la guardavo negli occhi, pur essendo lei così bella
ed eccitante, mi rendevo conto che non era ancora il
momento, che dovevo aspettare; e così avevo fatto.
Ma quel giorno
era stato diverso, il suo tocco, le sue labbra, i suoi gemiti, avevano fatto scattare quella serratura che mi aveva
impedito per tanto tempo di sentirla interamente mia.
E quell’idiota di Sturridge ha rovinato
tutto, mi ritrovai a
pensare ancora una volta.
Feci un ultimo
sospiro poi guardai l’orologio al mio polso: era ormai pomeriggio inoltrato, ma quel giorno avevamo mangiato solo un panino
veloce al bar dell’aeroporto e i morsi della fame cominciavano a farsi sentire.
Così mi
diressi in cucina alla ricerca di qualche cosa di commestibile; il frigo era
completamente vuoto, ma miracolosamente riuscii a trovare gli ingredienti necessari
per preparare qualche frittella.
Mi misi
all’opera per cucinarle, mentre aspettavo che Elettra finisse la sua doccia.
Non passò
molto tempo prima di sentire due esili braccia che si
attorcigliavano intorno al mio petto.
- Ehi.- sussurrai piano, voltandomi appena per vederla con la coda
dell’occhio.
- Mi ci voleva
proprio una bella doccia.- mi disse sorridendo e posando un bacio sulla mia
schiena, coperta dalla maglietta.
Le presi una
mano tra lei mie, baciandogliela delicatamente.
- Cosa cucini?- mi chiese poi lei.
- Frittelle.
Sono le uniche cose che posso fare con quello che avevo
in casa. Dovremo andare a fare la spesa.-
- Mmmh,
buone.- commentò solo lei, sedendosi al tavolo della cucina.
Appena la mia
“opera” culinaria fu pronta, gliela posai davanti, sedendomi a mia volta nella
sedia di fronte a lei.
- A proposito,
cosa voleva Tom?-
Sentire quel
nome mi fece ribollire il sangue, ma cercai di non darlo a vedere, chiudendo
semplicemente gli occhi.
- Mi ha
gentilmente informato sull’orario e il luogo di ritrovo per stasera.- le
risposi, con tono sarcastico.
- Ah… Ma chi
ci sarebbe?- mi domandò, guardandomi negli occhi, mentre s’infilava in bocca un
pezzo di frittella in modo, dovevo ammetterlo, molto sensuale.
Piantala,
Rob, probabilmente cerca di placare i tuoi bollenti spiriti, mi dissi, posando lo sguardo sul mio
piatto.
- Qualche
amico forse, non so. Tom non me l’ha detto.-
- Ok.-
- Se non ti va possiamo restare a casa.- le dissi poi, titubante,
pensando che forse avrebbe preferito una serata tranquilla, noi due da soli:
negli ultimi tempi non avevamo avuto molto tempo per noi, a causa dei miei
frequenti impegni lavorativi.
- No, no, non
ti preoccupare, mi va. Mi fa piacere conoscere i tuoi amici.- mi contraddisse,
regalandomi un sorriso.
Finimmo le
nostre frittelle senza fretta, mentre la preparavo psicologicamente al pranzo
che si sarebbe svolto il giorno dopo con la mia famiglia.
Dopo aver
lavato velocemente i piatti, andai in bagno, concedendomi una lunga e
rilassante doccia, mentre mi preoccupavo di sedare i bollenti spiriti che erano
ancora vivi in me, dopo gli avvenimenti in camera da letto.
Quella sera,
puntali come orologi svizzeri, uscimmo di casa alle
20.45, giusto in tempo per arrivare al “White Lion” alle 21.
Spostai lo
sguardo sulla figura che mi sedeva accanto sulla mia Audi, che avevo cercato di
rimettere in sesto quel pomeriggio dopo mesi e mesi di inutilità;
Elettra indossava un paio di jeans neri molto aderenti, accompagnati da una
canottiera parecchio scollata di un rosso fuoco, ai piedi un paio di decolté di
vernice con il tacco vertiginoso.
- Che c’è?- mi
chiese lei, notando il mio sguardo indagatore.
- Non credi di
essere un po’ troppo scollata?- le domandai, riportando gli occhi sulla strada.
- Rob! Non hai
mai criticato il mio modo di vestire.- mi rimproverò lei, guardandomi con un
sopracciglio alzato.
- Non è per
te, ma conosco quei marpioni dei miei amici. Partiranno con le loro battutine a
raffica.-
- Bè, la cosa
non dovrebbe suonarti nuova. Abbiamo un certo amico scimmione in comune che di
certo non si risparmia con le battutine.- mi ricordò, riferendosi ovviamente a
Kellan.
- Non hai
tutti i torti.- risposi sorridendo e lasciando cadere il discorso.
Finalmente
giungemmo a destinazione, dove trovammo tutti i miei vecchi compagni ad
aspettarci.
- Oh, siete
arrivati.- ci accolse Tom, sorridendo e salutando Elettra.
- Ecco il
figliol prodigo che torna alle sue origini. Pattz, finalmente ti sei degnato di
venirci a trovare.- mi accolse Sam.
- Lo sai
benissimo che sono un uomo molto impegnato, cosa ti aspettavi?- lo presi in
giro io, ricambiando la stretta.
- Oh, oh, vedo
che non sei tornato a mani vuote. Dove l’hai trovato
tutto questo ben di dio?- chiese poi, notando la presenza della ragazza dietro
di me: ecco che partivano i commenti di cui avevo parlato poco prima.
- Ragazzi, lei
è Elettra, la mia ragazza.-
- La tua
ragazza? Vuoi dire che ti sei messo la testa a posto e non ti dai più alla
pazza gioia?-
Perché Marcus
non era mai capace di tenersi certe cose per se?
- Tesoro, loro
sono Sam ed Marcus.- le dissi, cercando di ignorare
ciò che quest’ultimo aveva detto.
- Ehi, Rob, ci
sono anche io.- disse una voce dietro ai miei amici; una ragazza sui 21 anni, alta, con capelli biondi e profondi occhi neri si
fece avanti, sorridendomi.
- Katie, non…
non ti avevo visto.-
Dannazione,
chi aveva avuto la brillante idea d’invitarla?
- E invece
eccomi qui. Sono felice di rivederti.- mi salutò posandomi un bacio sulla
guancia e soffermandovisi più a lungo del dovuto.
- Così tu sei
la nuova ragazza di Rob? Io sono Katie, la sua ex.- si
presentò la giovane, stringendo la mano di Elettra.
Ecco uno dei
motivi per cui l’avevo lasciata: non era in grado di capire quando certe cose
non andavano dette.
* * *
Le strinsi la
mano, trattenendo tuttavia il respiro per alcuni secondi a quella sua
presentazione.
La sua ex?
Ahia, brutto segno.
Notai Rob che
mi guardava apprensivo, aspettando con ansia una mia qualsiasi reazione.
Odiavo fare
scenate di gelosia, in modo particolare quando non eravamo soli, così mi
limitai a sorridere e a dire:- Il piacere è mio.-
senza aggiungere altro.
- Bene, direi
che ci siamo tutti, quindi possiamo entrare.- intervenne Tom, forse notando la
leggera aria di tensione che si stava diffondendo nel gruppetto.
Entrammo nella
grande sala decorata di bianco, dove la maggior parte dei tavolini che si
estendevano a perdita d’occhio erano già occupati e un forte odore di alcool
aleggiava come nebbia densa.
Tutti quanti
salutarono l’uomo dietro al bancone, segno che andavano
in quel posto molto spesso; ci sedemmo in un tavolo un po’ appartato, forse
pensando che anche Rob volesse passare inosservato.
- Allora, cosa
ci racconti di te Elettra? Anche tu sei un’attrice?- mi chiese subito Katie,
appena dopo aver ordinato, seduta alla destra del mio ragazzo.
- No, sono una
semplice universitaria.- le risposi, sorridendo a Robert, che mi strinse una
mano sotto al tavolo.
- Ah, si? E
come vi siete conosciuti?- insistette la ragazza, con un espressione
strana sul viso, quasi infastidita.
- Bè, è
successo per caso. Ci siamo scontrati per strada poi ci siamo ritrovati ad una serata in discoteca, in cui lui era ospite d’onore.-
le spiegai, cercando d’ignorare il suo scetticismo.
- E io che pensavo mi avessi lasciato per avere campo libero
con qualche sexy attrice di Hollywood.- commentò lei, rivolgendosi al giovane
seduto accanto a me, dandogli un buffetto sulla guancia.
Sia Rob che Tom la incenerirono con lo sguardo, mentre io le
rivolgevo uno sguardo stralunato; tuttavia lei ignorò tutti e tre, sorseggiando
la sua birra che la cameriera le aveva appena posato davanti.
- Bè, non so
come siano le attrici di Hollywood, ma il nostro Robert ha trovato proprio un
bel bocconcino.- intervenne Marcus, guardandomi con sguardo malizioso.
- Giù le mani,
pervertito, lei è off limits.- lo avvisò il diretto interessato, lanciandogli
un’occhiataccia.
Il ragazzo
sollevò le mani in alto, come a far vedere che le avrebbe tenute al loro posto,
mentre tutti quanti scoppiavamo a ridere.
La serata
passò tranquilla, anche se non mancarono le frecciatine lanciate da Katie alla
mia persona, mentre la maggior parte delle sue attenzioni erano rivolte al mio
ragazzo.
Verso
mezzanotte ci dirigemmo verso le macchine, dal momento che
io e Robert, la mattina seguente avremmo dovuto alzarci presto per andare a
pranzo dai suoi.
- Ehi, cerca
di non sparire ancora prima di averci salutato.- si raccomandò Sam,
abbracciando Robert.
- Farò il possibile,
tranquillo.- rispose lui, sorridendo.
- È stato
bello rivederti. Fatti sentire ogni tanto.- si rivolse a lui la sua ex, con
tono che a me parve fin troppo malizioso.
Salutammo
tutti, per poi dirigerci verso la nostra auto e partire veloci verso l’appartamento
di Robert.
Eravamo fermi ad un semaforo, quando il suo cellulare lo avvisò
dell’arrivo di un messaggio.
Lo estrasse
dalla tasca dei jeans, per poi riporlo subito dopo aver dato una letta veloce.
- Chi era?-
chiesi curiosa.
- Oh, niente.
Era Kellan con le sue solite cretinate.- mi rispose, senza tuttavia voltarsi
verso di me.
Lo guardai per
alcuni secondi, ma lui non diede cenno di volermi rivolgere la sua attenzione.
Riportai lo
sguardo fuori dal finestrino, mentre avevo la sensazione che a Kellan fossero improvvisamente cresciuti i capelli e gli occhi
fossero diventati neri come la pece.
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Voglio tornare
al mareeeeeeeeee!!!
Sono tornata
sabato scorso da Bellaria, e già domenica volevo tornarci.
Mi manca il
sole, mi manca il mare, mi mancano i miei amici…
Ok, basta con
questa lagna. Mi sto dando sui nervi da sola. -.-
Per fortuna ad
agosto dovrei fare altri 4/5 giorni di vacanza… già non vedo l’ora.
Soprattutto se
penso al fatto che ora mi devo rimettere a studiare per gli esami di settembre.
-.-
E chi ne ha
voglia???? -.-
Oooook, basta
con questi argomenti depressivi… passiamo a cose serie.
Mmmmh… avete
notato anche voi la “leggera” aria di tensione che aleggiava in quella macchina???
Nooooooo???? Strano, a me era sembrato di si.
O.o
Ok, direi che
sto proprio dando i numeri. -.-
Ora mi do una
regolata, promesso. v.v
Si è rifatta
viva una ex, e quando ci sono di mezzo delle ex non
c’è mai da stare tranquilli giusto???
GIUSTO!!! -.-
SweetCherry: sono contento che la coppia
ElettraxRobert ti piaccia. Rob è innamorato… mi viene solo da dire… BEATA LEI!!! XD Come vedi Emilie non è stato un grosso problema.
Meglio così, si è levata dalle palle ala svelta. v.v
verooooo Ruby piace un sacco anche a me. E mi è piaciuto talmente tanto il
rapporto fraterno tra Rob/Tyler e Ruby/Caroline in “Remember me”, che ho voluto
renderlo anche nella realtà. Spero che sia stata una buona cosa. ^^ un
bacioneeeeeee J
Cris91: carisssssssima, ma
ciao!!!! ^^ ahahahah!!! Se vuoi organizziamo una
missione “segreta” per andare a fare una “sorpresina” alla cara Emilie. Credo
proprio che saremmo in parecchie. XDXD Eeeh, si sa, da quando gli uomini
ascoltano le donne??? ……………. Ecco, appunto. -.- che ci
vuoi fare, sono tutti uguali!! -.- un bacioneeeeeeee :*
Zizzicullen: sono contenta che il mio “speciale
trattamento” riservato ad Emilie ti sia piaciuto. Ho
la sensazione che Rob sia stato fin troppo buono con lei. v.v
ma non volevo essere troppo maligna… MUAHAHAHAHAHAH!!!! Ok, mi trattengo… XD Un
bacio
Lyla_: ma tesora miaaaaaaaaaaaaaa!!!!
Quanto mi sei mancata?????? (Contando poi che ci siamo
sentite ieri, è una cosa strana… XDXD ma temo proprio che il sole della riviera
mi abbia un po’ fritto il cervello… XDXD) ma è una cosa risaputa che le donne
hanno SEMPRE ragione. Gli unici a non saperlo sono gli uomini… v.v ma se questi esseri di sesso maschile ci ascoltassero di
più, ci renderebbero la vita fin troppo facile, non credi??? -.- bè, dai, finalmente
sei in vacanza anche tu!!! J già….. smetti tu e ricomincio
io… che amarezza!! -.- non ci sarà più un’estate come quella della maturità. T.T Tesoro, ora anche tu ti meriti le tue vacanze, quindi
goditele!!!! >.< ti voglio beneeeee un bacione :*