Scusate se
non ho potuto ringraziare ma ho fatto davvero tutto in fretta spero mi
perdoniate! Vi lascio a questo nuovo capitolo. Ps: mary ti prego non uccidermi!
Il mio perdono non l’avrai mai!
Jacob.
Le mie zampe
toccavano lo spesso strato di foglie con tonfi sordi, all’orecchio mi giungeva
lo scricchiolare delle foglie, il cinguettare di vari uccellini e il respiro
pacato di Quil al mio lato.
Continuavo a
correre con il vento che mi mozzava il respiro infrangendosi sul mio muso
rossiccio.
Sentivo i
salti di Ian sugli alberi seguiti da quelli leggiadri di Nessie.
Alzai il
viso verso di lei che sorrise, un sorriso falso e fittizio per incoraggiarmi e
tirarmi su. Io ero convinto che il suo
amore per me non aveva eguali. Continuava ad amarmi sbaglio dopo sbaglio e a
tirarmi su quando in realtà io avrei dovuto inginocchiarmi e pregare il suo
perdono.
La sua
bellezza raggiante mi accecò, i riccioli d’oro le cascavano a contornare il
visino pallido. Gli occhi color cioccolato facevano l’impossibile per
nascondere l’amarezza e le labbra vellutate erano incurvate in un sorriso
sghembo.
Fratello attento!!
Urlò d’un
tratto Quil nella mia testa. Il mio istinto fece girare la testa ancora
incollata agli occhi di Nessie e le zampe saltarono da sole il tronco che mi si
parò davanti all’improvviso.
Lo saltai
con un balzò teatrale e tornai a quattro zampe adesso concentrato
all’agglomerato di alberi che mi circondavano.
Che hai?? Sei impazzito per caso? Ti stavi
prendendo un palo di petto!!
Mi rimproverò Quil col suo linguaggio
fine ed educato.
Hai presente che botta? Secondo me saresti morto sul colpo! Che figata io avrei fatto una foto!
Concluse sogghignando. Ringhiai per
gioco e gli balzai addosso. Lui, pronto, si spostò di lato ma io frenai la
caduta con le zampe anteriori ritornando all’attacco.
Questa volta non fallii il colpo e lo
sbattei a terra con il dorso rivolto al terreno. Lui mi morse un orecchio tirandolo verso il
basso e io gli diedi una leggera zampata nel torace.
Jake! Si può sapere cosa diavolo state facendo?
Si lamentò in un rantolo Sam a pochi
metri da noi. Era fermo, seduto che ci guardava severo. Embry era tornato umano
e non si era preoccupato di mettere i vestiti addosso visto e considerato che
li avevamo lasciati qualche chilometro indietro.
Rideva di gusto e io assunsi un aria
minacciosa ringhiandogli. Quil mi morse l’altro orecchio costringendomi ad
abbassare la testa e mi si posizionò sopra a quattro zampe.
Quil, sei un così bel ragazzo, perché sprecarsi così?
Scherzò Quil lasciando la sua
posizione e tornando a guardare gli altri riuniti tutt’intorno.
-idiota- bofonchiò Embry tornando a
distendere i muscoli e trasformandosi in un nano secondo.
-torniamo- disse Ian col tono
distaccato di sempre, con un tono glaciale che mi faceva rabbrividire ogni
volta.
Ian, so che puoi sentirmi. Voglio parlarti, in privato. Che ne
dici dall’altro lato del bosco mentre gli altri tornano?
-scordatelo-
Non seppi ribattere ma notai che
mentre il branco si apprestava a tornare sui propri passi lui stava
accovacciato su un tronco.
Mi sedetti e alzai il testone verso di
lui che ringhiò mostrando i canini che brillarono alla luce del sole. Vidi la
sua pelle luccicare lievemente al sole..era inquietante..non era più un
bambino.
Mi ritrasformai e slegai i pantaloni
legati alla caviglia sinistra infilandomeli in fretta.
-tesoro..-
-tesoro? Tesoro? Chi ti credi di
essere!?- ringhiò lui in risposta calandosi in un balzo.
-Ian, so che non capisci perché ho fatto quello
che ho fatto, non lo capisco nemmeno io- risposi in un sospiro.
Lui si accigliò e alzò un sopracciglio
dorato, segno del senso di smarrimento che l’aveva investito.
Non avevo mai visto tanto odio nei
suoi occhi quanto ne avevo accumulato in quei due mesi.
Due mesi d’inferno.
Due mesi in cui una delle persone più
importanti della tua vita ti voltano le spalle.
Due mesi in cui il senso di colpa ti
corrode l’anima pezzo per pezzo.
-Che vuoi dire?- ringhiò feroce.
Un turbine di ricordi m’investì ma in
nessuno leggevo tanto odio nelle sue parole.
-so che mi odi Ian, ma non chiedermi
perché l’ho fatto. Forse l’orgoglio, forse il fatto che sia cresciuta tanto in
fretta da essermi sfuggita di mano o il fatto che sto iniziando a comprendere
che non siete più i miei bambini.- iniziai a sfogarmi come non avevo mai fatto.
-forse ho sempre provveduto
eccessivamente alla sua incolumità senza accorgermi che tu te ne trovavi in
mezzo ingiustamente. Ho sempre pensato fosse fragile ma mi sto accorgendo
quanta forza d’animo le occorre per superare tutto. Credevo che così sareste stati entrambi al
sicuro, lei osservata da te, tu da me. Era perfetto, anche se il mio egoismo ha
fatto sì che tu fossi infelice e sopportassi tutto a malapena per poi scoppiare
adesso.-
Lui non parlava mi fissava
indifferente senza far trapelare alcuna emozione. Io continuai perché sentivo
che il senso di colpa andava alleggerendosi se condiviso con chi mi sta a
cuore.
-Te lo giuro, tesoro, non era quello
che volevo! Lo so, uno come me non merita di avere figli. So che ho sbagliato
tutto con voi ma non so che fare. Il branco mi opprime per il fatto che mia
figlia sia passata dalla parte dei volturi e la mia famiglia mi incolpa,
giustamente, di aver perso l’ultima chance con la mia piccola. Ho paura, Ian,
ho paura di perdervi entrambi e tutto questo mi ucciderà.-
Non mi ero accorto che due lacrime
erano scese lungo le mie guance bronzee, lui si avvicinò con fare comprensivo e
io desiderai ardentemente il suo perdono quando un fuoco estraneo divampò in
una guancia.
Era di fronte a me con la mano ancora
tesa dopo il pugno chiuso dritto alla guancia destra.
-tu!- urlò. Io rimasi in silenzio con
lo sguardo basso pronto a tutto.
-hai distrutto la nostra famiglia e
adesso ti aspetti che io ti perdoni? La mamma lo farà, come ti perdonerebbe la
qualunque. Ma sai che ti dico? Il mio perdono non l’avrai MAI! Questa è la mia
occasione di rivendicare i miei diritti che sono stati surclassati dai tuoi
asfissianti ordini in tutti questi anni! Ci mancava poco e le avresti levato
persino l’aria che respira! Non hai il diritto di parlare dell’amore che provi
per lei. Adesso è il mio turno ALFA, non avrai la mia benedizione. Fa’ quello
che ti pare come hai sempre fatto perché l’hai persa. – Urlò
Il secondo pugno fece più male, e non
perché più potente. Sentii chiaramente il mio cuore andare in frantumi e i
pezzi sparpagliarsi ovunque. Un rivolo di sangue scolava dal mio labbro
superiore ma non mi mossi di una virgola.
-l’hai persa per sempre- mormorò a denti stretti
guardandomi con rancore, odio, disprezzo e un briciolo di dolore.
-Ian..- bisbigliai senza un vero motivo, senza
qualcosa di sensato da dirgli. Cosa si dice in questi casi?
Uccidimi se ti fa piacere? Sarebbe una
morte dolce, pugnalato dal sangue del mio sangue.
-cos’altro vuoi? Ti sei preso la mia
ragione di vita, la cosa che più amavo fare:guarire e mia sorella, cosa vuoi di
più?-
Sputava ogni parola tra i denti e ogni
parola un colpo in più da incassare, come mille lame infisse al petto. Era come
se con le sole parole che usava riuscisse a pugnalare il mio cuore più e più
volte.
-no. Voglio solo che tu capisca- risposi con un
filo di voce. Lui girò il viso dall’altro lato e con rabbia dissentì muovendo
energicamente la testa.
-mi fai schifo..- sussurrò.
Io, per la prima volta incassai anche
quest’ultima, rimanendo in silenzio.
Tu non mi capisci
Pensai tra me e me e feci per
andarmene ma lui mi strattonò indietro e ringhiò.
-io? Tu non mi hai mai capito! Non hai
mai capito quanto stretta stesse Bella sotto la tua attenzione asfissiante e
fuori luogo, e poi mamma, lei TI ama, tu no! Il tuo è solo quello stupido
imprinting! Tu non la ami e non capisci nemmeno lei!-
Questa volta era troppo. Non riuscivo
a resistere ancora un minuto mi liberai dalla sua presa per andarmene ma lui mi
tirò indietro allora reagii. Gli diedi uno schiaffo. Dritto in faccia
arrossandogli le guancie. Lui mi fissò torvo.
-ti odio- mormorò a denti serrati.
-Ian sei incredibilmente insolente e cocciuto e..
ti voglio bene-
Lui parve sorpreso e respirò a fondo
per metabolizzare le parole poi rispose come se le ultime tre parole erano
rivolte al vento.
-sono tuo figlio e i difetti li ho
presi tutti da te!-
Così uscì di scena iniziando a correre
all’impazzata.
Io urlai, un urlò pieno di rabbia e di
rammarico e nel profondo desiderai che anche Bella potesse sentirmi.
Mi trasformai e rimasi in silenzio
sperando mi potesse aiutare a dimenticare.
Jacob! Jacob! Dove diavolo ti sei cacciato?
Urlò dentro la mia testa Seth come
impazzito squarciando il silenzio irreale che si era creato intorno a me.
Sparisci Seth, non sono dell’umore
Ringhiai al nulla perché secondo i
miei calcoli doveva essere lontano chilometri. Stava venendo dalla spiaggia.
Cavolo Jake è importante! Ho bisogno di te..
Incredibile quante parolacce gli potei
dire in quel frangente, irripetibili più per la quantità che per la gravità.
Che vuoi da me?? Chiedi a Sam, è il mio BETA può esserti più utile
di me in questo momento!
Jacob, sei il mio migliore amico qui dentro e ho bisogno del tuo
aiuto. Sono confuso ed indeciso!
Aveva un tono tanto supplichevole che
abbassai le orecchie rassegnato e sospirai
Non sono il tipo da dare consigli.. ho mandato a rotoli la mia
famiglia
Ti prego possiamo parlarne dopo? Ho un problema!
Mi fai un piacere?
Certo Jake.
Se ti do un consiglio, ti prego non seguirlo!!
Il tono pacato della mia voce era
andato a farsi benedire e adesso stavo urlando dentro di me.
Lo vidi sbucare dal folto del bosco,
in corsa verso di me. Si fermò di colpo ansimando per la velocità a cui
certamente andava.
Che succede?
Sospirai del tutto rassegnato.
Si tratta di Noelle, Jake. Non so che
fare..
Deglutì e mi guardò in cerca di
appoggio.
Le è successo qualcosa?
Chiesi preoccupato. Lui scosse il
testone e riprese.
Alec Volturi è venuto da me ed ha iniziato a sbattermi in faccia
la verità poi ti ha offeso e io ti ho difeso..
Iniziò a raffica e il mio malumore mi
diede l’impulso di fermarlo.
Arriva al dunque Seth.
Mi ha detto che figlia di Aro Volturi, è una mezza vampira e mezza
licantropo
Era la mia occasione, l’occasione per
riuscire a riscattare l’egoismo degli ultimi due mesi..sarei andato contro al
mio polemico beta ma l’avrei tenuta nel branco.
Bella..perdonami!
“Spazio autrice”
Kandy_angel: scusa tanto se non ho potuto ringraziarti
nel capitolo precedente ma hai visto cos’è Noelle??
Visto di chi è figlia? Hihihi.. e tu? Odi anche tu
Jacob? Da premettere che io non lo odio! Il capitolo precedente ti è piaciuto?
E questo? Recensisci per favore!!!
Alexus_alec: so che non puoi recensire ma grazie perché
fuori dal sito ci sei sempre! Ti voglio bene!!
Mary_whitlock: ehi mary! Sto
iniziando a preoccuparmi! Non recensisci più! C’è un cap
che ti ha fatto proprio tanto schifo per non recensire più?? Vorrei sapere che
ne pensi perché mi ero affezionata a te!! Spero che questo tu lo possa e lo
voglia recensire. Baci Hermana!!