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Autore: Layra Luin Isil    31/07/2010    1 recensioni
Questa è la storia del mio Custode Grigio, Ashalind Cousland, liberamente ispirata al videogioco Dragon Age: Origins.
Le vicende del viodeogioco ci raccontando solo una minima parte di quello che può essere successo ai nostri personaggi preferiti: il mio intento è proprio quello di appofondire queste "lacune" se così vogliamo dire, dando maggiore risalto  ai rapporti tra le persone e alle vicende di vita quotidiana.
Spero di non annoiarvi e che vi piaccia quello che mi appresterò a raccontarvi.

Al momento sto ricontrollando tutti i capitoli che ho pubblicato fino ad ora: ci sono state correzioni ortografiche, aggiunta di nuove descrizioni e dialoghi...
Spero che vi piacciano.

CAPITOLI RICORRETTI
1. Inizio di una storia
2. Dispetti
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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L'inverno era arrivato.
Le notti si facevano sempre più fredde e nonostante gli spessi muri dell'architettura Fereldiana il freddo riusciva a penetrare lo stesso nelle residenze.
Come suo solito, dopo cena Ashalind prese un libro dalla biblioteca appartenuta al nonno e si distese sopra a dei cuscini nella sala delle udienze del padre coperta da un mantello di pesante pelliccia di fronte al focolare.
I capelli ondulati le ricadevano sulle spalle come una cascata di piume corvine mentre gli occhi erano intenti sulla lettura.
I minuti scorrevano veloci quando la lettura la appassionava: adorava i romanzi di avventura con un pizzico di amore al loro interno. Chi avrebbe detto che anche Ashalind sognava il principe azzurro?
Fergus entrò nell'ala e non si sorprese nel vedere la sorella intenta alla lettura.
La salutò dolcemente baciandola sulla guancia.
“Cosa stai leggendo di bello sorellina?” chiese incuriosito.
“Una novella con vicende avventurose...”
“So il resto... ho capito!” disse Fergus ridacchiando “Sei molto migliorata nel combattimento sorellina, ho saputo che sei riuscita a battere Ser Gilmore... e di come avete fatto baldoria tu e i soldati per il resto della serata”
“Suvvia Fergus!” rispose sorridendo “ ogni tanto ci vuole!”
“Non lo metto in dubbio! Cosa ti preoccupa ultimamente? Lo sai che con me puoi parlare di qualsiasi cosa...”
“Niente fratello, proprio niente” rispose con un tono di inquietudine nelle ultime parole.
“Menti... Ho notato che da quella sera hai cominciato ad evitare Ser Gilmore. Cosa è successo?”
“Non ti si può nascondere nulla a te, vero?”
“Non quando ho una sorellina così graziosa che devo proteggere specialmente da se stessa. Sei troppo rigida con te stessa: metti il dovere prima di qualsiasi cosa, arrivi a quell'attimo in cui ti lasci un po' andare e subito te ne penti.
La fanciulla chiuse il libro e rimase ad osservare le fiamme per qualche istante senza rispondere al fratello.
“Non mi rispondi?”
“Sì è successo proprio quello che hai detto...”
“Cosa è successo di preciso?”
“Ma quante cose vuoi sapere? Non posso avere diritto ad un po' di riservatezza?”
“Non con tuo fratello, maggiore per di più...”
Ashalind incrociò le braccia osservando Fergus “Abbiamo dormito insieme”
“E basta?”
“Sì... qualche problema?”
“Assolutamente no! Conoscendo la tua grinta pensavo che saresti andata ben o...” Fergus dovette tacere quando un cuscino lo centrò pienamente sul viso “Maledetta, allora vuoi la guerra!”
I due cominciarono a prendersi a cuscinate di santa ragione fino a che non cominciarono a riempirsi di piume avvicenda tra le risate.

“Se hai interesse per Roland dimostraglielo. È una persona affidabile e per di più un ottimo guerriero...”
“Ma nostro padre non approverebbe...”
“Cosa importa: il Teyrn ereditario sono io, farei di tutto pur di vederti felice!”
“Grazie Fergus” disse abbracciandolo.

Ti aspetto questa sera in camera mia, vorrei parlarti di alcune cose...
Ashalind”
Rimasi stupito da quel biglietto così improvviso. Non mi sarei mai aspettato un cosa simile dopo quella notte.
Ashalind aveva cominciato ad evitarmi, non ne capito il motivo, non che avessi fatto qualcosa per offenderla anzi...
Aspettai quindi la sera con impazienza e una volta terminato il mio turno di guardia cercai di rendermi più presentabile che potessi.
Era ormai notte fonda, temevo che si fosse addormentata.
Raggiunsi la sua stanza e notai che la porta era aperta, entrai e mi avvidi che la stanza era ben illuminata.
Il piccolo camino era acceso e scoppiettava vivacemente, Ashalind era sdraiata su dei cuscini vicino al focolare e stava leggendo.
Quando mi vide entrare mi accolse sorridendo e intimandomi di fare silenzio chiuse a chiave la porta.
“Buona sera, Lady...”
“Rory, non essere così formale... te ne prego”
Rimasi interdetto da quella sua richiesta ma cercai ugualmente di soddisfare il suo desiderio.
“Siediti qui con me” disse indicandomi i cuscini.
Mi sedetti accanto a lei e attesi di sentire cosa aveva da dirmi.
Notò il mio silenzio di attesa e notai che per la prima volta la vedevo a disagio...
“Hai freddo? Ho qui della birra...”
“No grazie. Di cosa volevat... volevi parlarmi?”
“Sì... giusto” disse guardando per terra e arricciandosi nervosamente una ciocca di capelli “Ho ripensato a quella sera. Mi dispiace se ti ho arrecato offesa in qualche modo, ma soprattutto mi spiace per averti evitato in questi giorni...”
“Non mi hai arrecato offesa, ma per quale motivo mi hai evitato?”
“Ecco... il punto è che, ho avuto paura... paura nell'eventualità che mio padre avesse saputo cosa fosse successo. Dubbi, le mie responsabilità... Ero confusa... non sapevo cosa desiderassi veramente”
“E ora?”
“Ora so cosa desidero...” disse avvicinandosi.
Non sapevo cosa dire, solo uno stupido non avrebbe desiderato una donna come Ashalind. Ma in fin dei conti la capivo, le sue paure non erano infondate. Lei era una nobile, mentre io il figlio di un Bann minore, le conclusioni erano evidenti.
Eppure desideravo vivere quei momenti, lì con lei.
Ma se...
“...mi dispiace di averti messo in questa situazione... veramente. L'unica cosa che resta è di non...”
La baciai, tenendo il suo volto tra le mie mani. Non volevo lasciarla andare via... mai più.

  
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