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Autore: Layra Luin Isil    01/08/2010    1 recensioni
Questa è la storia del mio Custode Grigio, Ashalind Cousland, liberamente ispirata al videogioco Dragon Age: Origins.
Le vicende del viodeogioco ci raccontando solo una minima parte di quello che può essere successo ai nostri personaggi preferiti: il mio intento è proprio quello di appofondire queste "lacune" se così vogliamo dire, dando maggiore risalto  ai rapporti tra le persone e alle vicende di vita quotidiana.
Spero di non annoiarvi e che vi piaccia quello che mi appresterò a raccontarvi.

Al momento sto ricontrollando tutti i capitoli che ho pubblicato fino ad ora: ci sono state correzioni ortografiche, aggiunta di nuove descrizioni e dialoghi...
Spero che vi piacciano.

CAPITOLI RICORRETTI
1. Inizio di una storia
2. Dispetti
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Erik si stava aggirando per i corridoi esterni del castello. Quella era una bella giornata: il sole era alto nel cielo anche se faceva piuttosto freddo. Non che la cosa lo preoccupasse con tutta quella pelliccia che aveva addosso. Ogni tanto delle guardie incrociavano il suo cammino riempiendolo di feste... ma il suo obbiettivo era un altro.
Il mabari continuò la sua passeggiata con nonchalance affacciandosi furtivamente ad ogni vicolo cercando la sua preda.
Niente, per ora non era ancora riuscito a trovarla. Ma per questo motivo non si sarebbe sicuramente arreso.
Ma alla fine eccola: stava dando degli ordini ad alcune guardie, quella giornata il castello era tutto in fermento... chissà come mai.
Erik si avvicinò con noncuranza, scodinzolando la sua piccola coda. Non si sarebbe mai accordo del suo arrivo: era troppo occupato a svolgere le sue mansioni.
Il cane era vicino, sempre più vicino... e...
“Per i mutandoni di Andraste!”
Roland si accorse improvvisamente che il mabari gli aveva morso il di dietro, fece per corrergli immediatamente dietro ma il cane era già fuggito.


“Non posso credere che lo abbia fatto” disse Ashalind ridendo allegramente.
“Si invece... e il mio sedere ne è la prova lampante!” la ragazza non badò alle lamentele di Roland e continuò a medicarlo. Non che Erik avesse combinato un grosso danno, sì, la pelle aveva dei piccoli forellini, ma erano talmente piccoli che quasi non si vedevano. Quella lagna era principalmente una farsa per farla impietosire.
“Prima ero da mio padre nella sala delle udienze, stava ricevendo Arle Howe, ha detto che i suoi uomini erano in ritardo, ma non ho ben capito il motivo... Che strano” poi gli sovvenne la novità “Lo sai che c'è un Custode Grigio al castello?”
Roland si stava rivestendo quando lasciò andare le brache dall'eccitazione provocata da quella notizia.
La fanciulla finì di ravvivare il piccolo focolare nella sua stanza quando si voltò e vide il giovane in quelle condizioni “Non dovevi tornare a lavoro?” lo canzonò.
Roland si ricompose“Ashalind ti rendi conto della gioia che mi hai dato con questa notizia? E se mi reclutasse?” continuò avvicinandosi alla figlia del Teyrn.
“E lasceresti il castello in questo modo?” le rispose incrociando le braccia. Roland sapeva bene a cosa stava alludendo e non seppe cosa rispondere, erano trascorsi quasi tre anni da quando avevano deciso di unirsi “lasciamo perdere questa discussione, ne riparleremo a tempo debito...” Ashalind si avvicinò alla porta della sua stanza osservando il corridoio esterno e quando fu certa che nessuno fosse lì fuori congedò Roland senza troppe cerimonie.

Quella stessa giornata, dopo gli allenamenti Ashalind decise di concedersi un bagno ristoratore.
Si ritirò nella sua stanza. Fuori c'era ancora molta luce e i deboli raggi invernali penetrarono nella sua stanza concedendo un freddo chiarore agli interni. Accese le candele che aveva ai candelabri aumentando la luce e si spogliò ammucchiando l'armatura e le vesti in un angolo della stanzina da bagno.
Riempì la vasca quasi fino all'orlo con acqua calda, testandola prima con un piede per abituarsi alla temperatura e poi l'altro fino ad immergersi completamente.

Aveva compiuto venti inverni ed era in età marito, sua madre non faceva che ripeterglielo costantemente.
Tesoro perchè non prendi marito? Cosa c'è che non va? Perchè nessuno dei giovani che incontri soddisfano i tuoi gusti? Sei così bella, eppure...
Quelle erano solo alcune delle frasi che la Teyrna con cui la esortava a maritarsi. Eppure lei aveva i suoi motivi, soltanto che non poteva farlo sapere ai suoi genitori, entrambi si aspettavano molto da lei. Ma Roland era intenzionato a diventare un Custode Grigio ora che c'era la possibilità. Duncan lo avrebbe sottoposto alla prova, e chi era lei dopotutto per impedirgli di seguire i suoi sogni.
Cosa posso fare? Si chiese Ashalind tra sè e sé. La cosa più giusta era di lasciarlo andare... per la sua strada, per la sua felicità.
Sì, l'unica soluzione ragionevole era finire quanto era cominciato...

Dopo essersi rivestita con un abito da donna il più sobrio possibile, uscì dalla sua stanza in cerca di Roland. Il sole stava ormai tramontando e nel cortile del castello le ombre si facevano sempre più lunghe. La giovane donna era così sovrappensiero che camminava senza guardare avanti e incidentalmente andò a sbattere contro una figura nuova tra quelle spesse mura di pietra.
“Dama Ashalind, state bene? Sono mortificato, non vi avevo vista arrivare da dietro al vicolo...” si trattava di Dairren, il figlio di Bann Loren.
“Ah... sì, è tutto apposto. Non preoccupatevi...” rispose la ragazza a mezza voce mentre l'altro l'aiutava a rialzarsi.
“Avevate qualche impegno Lady?” chiese gentilmente “più tardi potremmo ritrovarci e conoscerci un po' meglio, magari davanti al focolare...”
“...Sì, non ci sono problemi” Ashalind rimase inebetita da quella richiesta.
“A più tardi allora...” si congedò baciandole la mano.
La ragazza rimase a fissare Dairren mentre si allontanava, in fin dei conti non era male... però aveva ancora dei problemi da risolvere.
Ashalind riprese la sua ricerca.
Finalmente lo trovò, era lì, al centro dell'ala di allenamento con il Custode, lo stava sottoponendo ad una prova.
La ragazza non si fece vedere lì per lì, attendendo che il giovane si fosse liberato.
Le torce all'interno della sala erano accese e i pilastri di pietra che sorreggevano l'edificio gettavano sul pavimento delle ombre che si ammassavano sul fondo.
Rory era veramente concentrato, faceva del suo meglio per meritarsi quelle attenzioni. Inizialmente parlarono, principalmente della vita di Ser Gilmore per poi arrivare alle sue doti in combattimento. Il Custode stesso decise di testare le sue conoscenze. Si vedeva lontano un miglio che quell'uomo aveva passato una vita intera sui campi di battaglia e nonostante Rory fosse un abile guerriero non riusciva a stargli al passo. Nonostante tutto Duncan si congratulò col giovane concludendo che di lì a pochi giorni sarebbero partiti alla volta di Ostagar.
E così era stato tutto deciso... se ne sarebbe andato.
Ashalind attese che Duncan se ne andasse e si avvicinò a Ser Gilmore “Congratulazioni” disse sinceramente “allora te ne andrai...”
Ronald guardò Ashalind negli occhi, accorgendosi di quanto effettivamente stava soffrendo “Sì” rispose solamente il giovane.
“Sono contenta per te, dopotutto diventare un Custode è sempre stato il tuo sogno... stavo pensando, che forse è giunto il momento di chiudere questo piccolo capitolo della nostra vita. Non ci rivedremo più: non sarebbe giusto per entrambi mantenere delle promesse impossibili...”
Gli occhi della fanciulla si stavano riempiendo di lacrime. Ronald non disponeva di parole appropriate a quel momento, cercò di avvicinarsi per stringerla un'ultima volta tra le sue braccia, ma lei lo respinse per poi rinchiudersi nella sua stanza.
La fanciulla dagli occhi azzurri se ne era andata un'altra volta.

  
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