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Autore: Akisan    03/08/2010    13 recensioni
A volte il destino riserva sorprese mozzafiato, ricche di avventure e compagni formidabili.
A volte, invece, decide semplicemente di prenderti per i fondelli.
Così, senza neanche sapere bene il perché, Alex si ritrova suo malgrado a fare comunella con un Arrancar con seri problemi di gestione della rabbia, una ragazzina logorroica totalmente priva di buonsenso, e un individuo subdolo che, secondo lei, ha buone probabilità di discendere direttamente dal demonio.
Il tutto in un ambiente ricco di Hollow, gatti, sarcasmo allo stato brado e situazioni equivoche.
Mooolto equivoche.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grimmjow: << … >>

Alex: << -_- >>

Liz: << :3 >>

Aki: << ^-^ >>

Grimmjow: << Senti tu… >>

Aki: << Che c’è? ^o^ >>

Grimmjow: << Che fossi pazza l’avevamo capito da un pezzo ormai… >>

Aki: << Ovviamente ^o^ >>

Grimmjow: << Sono stato zitto quando ci hai coinvolti tutti in una storia che è verosimile come uno stormo di maiali migratori… >>

Alex: << Ma se abbiamo dovuto imbottirti di narcotici e metterti la camicia di forza per convincerti a collaborare -_- >>

Grimmjow: << Zitta tu! Non ho fatto troppo casino quando mi hai affiancato questa tizia esuberante come un gatto schiacciato sotto a un tir come coprotagonista… >>  

Nnoitra: << E ci credo, sono tre capitoli che provi a fartela… >>

(una palla chiodata gli finisce accidentalmente in testa)

Grimmjow: << E ho perfino tollerato che questa specie di criceto iperattivo si aggiungesse a questa schiera fin troppo folta di rompiballe… >>

Liz (sgranocchiando un seme di girasole) : << Ekè :3 >>

Alex: << A proposito, perché sei qui? Non ci sei mica in questo capitolo -_- >>

Liz (indicando il cadavere di Nnoitra): << Perché, lui invece c’è? >>

Aki: << Purtroppo U_U >>

Grimmjow: << Possiamo tornare alla questione principale? >>

Aki: << E che palle! Cos’è che ti turba? >>

Grimmjow: << Te lo dico io! Mi spieghi chi diavolo è quel tizio? Non dirmi che è un altro personaggio di tua invenzione perché sarebbe troppo anche per te! >>  

Voce fuori campo: << Piccolo appunto per tutti quelli che sono caduti dal banano perché non hanno la più pallida idea di chi stia parlando Grimmuccio… >>

Grimmjow: << CHI SAREBBE “GRIMMUCCIO”, IDIOTA? >>

Voce fuori campo: << È più idiota l’idiota o l’idiota che litiga con una voce registrata? >>

Grimmjow: << Grrrrr, maledetta! >>

Alex: << Sbaglio o è la tua voce, Aki? -_- >>

Aki: << Ovvio, io prendo sul serio il mio lavoro! *^* >>

Tutti(sussurrando): << Come no… >_> >>

Voce fuori campo: << Dicevo, alla fine dello scorso capitolo gli inquilini di casa Aki sono rimasti sconvolti per due motivi: il primo è stato la scoperta che il suo  campanello raglia, omaggio alle doti asinesche di Grimmy, il secondo è stato l’inaspettato arrivo di un misterioso visitatore. Se però i nostri eroi erano pronti a scoprire la sua identità, sono rimasti amaramente delusi: l’enigmatico individuo si è presentato completamente coperto da una tuta da apicoltore, non ha spiccicato parola e si è semplicemente seduto sul divano schiacciando il povero Starrk, che stava facendo la siesta pomeridiana. Sarà un uomo o una donna? Un bambino o un adulto? Un nuovo personaggio o semplicemente un esattore delle tasse? Ma poi, chi lo dice che sia una persona? Volete saperlo? >>

Aki: << E io non ve lo dico! ^_^ (risata malefica) >>      

 

ApacheShyai: Diciamocela tutta, chi sarebbe riuscita a fare qualcosa del genere? Io sarei collassata e dopo avrebbero dovuto tirarmi su con un cric XD Riguardo a cosa succederà, ti dico solo questo: non si uccideranno (forse), ma a cosa li costringerà la mia mente malata? Huhuhuhuhuhuhuhuhuhuhu! *_* (per restare in tema con lo sguardo perverso) Chissà….

 

Lucy94: purtroppo temo che per questo sia un po’ troppo tardi, l’isteria ormai è sopraggiunta da tempo XD (Comunque tranquilla, fino ad adesso ad  Alex tutto sommato l’ho data sempre vinta, quindi dovrò pur dare qualche contentino a quel povero disgraziato, no? U_U) Bella domanda, cosa vorrà mai il nostro amato Gelman? L’unica cosa che posso dirti è che non voleva prendere un tè XD E siccome sono very bastard inside, come il nostro caro Grimmuccio sa già da tempo, la cosa non verrà pienamente chiarita ancora per molto molto tempo ^_^

 

Julia_Urahara: E non sai neanche quanta, sono settimane che Alex continua a gongolare XD Io neanche avrei perso tempo a spogliare, gli avrei direttamente strappato di dosso i vestiti *ç* ma ormai ho rinunciato a infilarle nella testolina un minimo di buon senso, tanto non vuole capire U_U Alla prossima, spero che ti piaccia anche questo capitolo! ^o^

 

Yukino_lang08: ha ha ha chissà… in fondo le vie del signore sono infinite, e se il signore è un certo gelman di mia conoscenza allora non si può mai sapere >_> Grimmjow: << Senti un po’ tu, le cose o le dici o non le dici! Piantala con questo “dico non dico” del cazzo! >> Ma mi piace tanto! ^_^ Comunque è nel dna di Grimmy fare l’idiota, povero! XD Bye

 

Yue Ichijo: Wow che bello, i primi complimenti su Liz! *_* Sì lei è molto particolare come personaggio, diciamo che è tipo il mio lato nascosto XD Ci voleva qualcuno un po’ più spensierato in quest’atmosfera pesante di gattoni che saltano addosso e testimonial della Loreal che tramano nell’ombra per fare chissà che (vedi gelman) XD Povera Alex, sulla parte del manga sono stata particolarmente crudele con lei, adesso vedi… Comunque continua pure con i commenti chilometrici, mi fanno taaaaaaanto felice *_* Sparafleshamoci tutti! XD

 

Yoko_kun: Sì, i soprannomi conquisteranno il mondo! *_* (sale in piedi sul tavolo) Cara, su quello puoi essere ripetitiva quanto vuoi, te l’assicuro XD Davvero pensi che Grimmjow sia IC? Mi sono torturata al pensiero per tutto il tempo, ogni volta che scrivevo qualcosa pensavo:“O cavolo, Grimmjow direbbe\farebbe mai una cosa del genere?” è stato molto stressante… Quanto sei difficile Grimmy! >_< Te ne sei accorta? Se devo essere sincera specialmente all’inizio per fare Alex mi sono ispirata un pochino ad Harui (non solo a lei); perché Harui è un genio! Quello che più  mi fa penare di Alex è appunto il suo potere, che in realtà penso di aver descritto malissimo ç_ç Che altro dire, grazie mille per tutti i complimenti, mi fai arrossire ^\\^ Bye

 

Nironcina94: O-ok, calma, di solito non dovrei ricevere minacce di morte in caso di ritardo? Com’è che ricevo minacce di suicidio\depressione\overdose (no, quest’ultimo non centra niente XD)? Spero vivamente che tu non ti sia già suicidata, perché purtroppo il mio computer ultimamente fa un po’ quello che gli pare e aggiornare è diventata un’impresa (adesso sono a casa di mio cugino, fai un po’ te XD). Per quanto riguarda il resto, non lo so, anche io me lo chiedo spesso perché ho scelto di fare il classico.. (e poi mi rispondo: perché non c’è francese e c’è poca matematica XD) Baci

 

Darklight92: Benvenuta a bordo, cara XD Per quanto riguarda la descrizione di Alex, non sei la prima a chiedermela, e devo genuflettermi umilmente ai tuoi piedi perché quello di non descrivere la gente è uno dei miei peggiori difetti (ebbene sì, sono pigra XD) Motivo per cui Alex ha un aspetto piuttosto ordinario, capelli castani mossi che arrivano sotto alle spalle, (almeno credo) Alex: << Sì credo fino a lì -_- >> Grimmjow: << Cioé, neanche tu lo sai? >> Alex: << In realtà non mi sono mai posta il problema… -_- >> Grimmjow: << Non ci posso credere… >> occhi neri, come dice Grimmy “esile” ecc.. diciamo che nell’insieme è abbastanza una bella ragazza U_U Alex: << Ma non permetterò mai che Liz venga all’Hueco Mundo, chiaro? >> Liz: << Perché no? ç_ç >> Alex: << Per farti ammazzare? >> Ulquiorra: << Questa è una cosa che spetta ad Aki decidere, umana >> esattamente. E non dirò niente in proposito, perché sono malvaaagia! *_* (risata malefica) Questo capitolo risponde a parte delle tue domande (a parte quella sul tecnico) poi dimmi che ne pensi XD Ciaoooo!

 

Himechan84: Grazie mille, quella del limone mi è venuta fuori all’improvviso e non ho resistito a metterla XD Mmm meglio però che tu non faccia presente i tuoi sospetti ad Alex perché su certe cose rischia di perdere la sua proverbiale flemma XD Spero che ti piaccia anche questo capitolo!

 

Hoshimi: Figurati, come vedi in quanto a ritardi anche io non scherzo XD Purtroppo di gente così ce n’è in tutte le classi, anche io in passato (ora no per fortuna) ne ho fatto esperienza… diciamo che ho preso leggermente spunto da loro… va beh se dio vuole anche io potrò andare presto in vacanza (non c’entra niente ma volevo dirlo XD) Alla prossima! ^o^ 

 

Un enorme boato a Martok che ha messo questa storia tra quelle da ricordare, a Calia, asia94, Yoko_kun, Darklight92, animefun e rosi33 che l’hanno messa tra le seguite, a sbiru94, morens94, glo91, mimi95, ApacheShyai, Giovy95 e Straw x Kisshu che l’hanno messa tra le preferite e come al solito anche a quelli che leggono e basta. Come farei senza di voi?

 

Capitolo 11: Le voci abbondano nella mente delle sfigate

 

I giorni si susseguivano con una monotonia che avrebbe annullato l’ottimismo del più entusiasta dei boy scout, figurarsi di una come lei che riusciva ad annoiarsi persino sulle montagne russe. Malgrado tutte le sue minacce poi, Grimmjow non si era più visto in giro, e a domanda le veniva risposto: << È in missione >>

Non che Alex si strappasse i capelli dalla disperazione per la sua assenza; tutt’altro: finalmente poteva dormire tranquilla senza il rischio di risvegliarsi morta, o peggio ancora, nuda. E poi non aveva ancora smaltito del tutto la rabbia omicida per il tiro mancino che le aveva giocato l’ultima volta che si erano visti. Già, perché quando finalmente si era rintanata in un angolino tranquillo pregustando la piacevole lettura, tutto quello che si era ritrovata davanti erano state delle pagine completamente bianche e il disegno di un dito medio alzato con sotto la scritta SE VUOI L’ORIGINALE MEGLIO CHE TI SBATTI DI PIÙ, SCEMA!

Aveva dovuto ridurlo a pezzi e dargli fuoco per resistere all’impulso di irrompere nella sala riunioni interrompendo Aizen e gonfiando Grimmjow di calci. Certo, anche lei aveva fatto finta di perdere il combattimento e di lasciarsi sedurre pur di prendere quel manga, ma non era la stessa cosa! Lei aveva buttato alle ortiche la sua dignità pur di ottenere quello che voleva, lui aveva solo avuto la delusione di scoprire che non aveva veramente battuto la sua avversaria. Capirai!

Comunque sia, ora il suo carceriere sorvegliante era nintepopodimeno che Ulquiorra, cosa che assicurava tranquillità per via dell’indole esente dalle porcate del soggetto in questione, ma di certo non il massimo dell’emozione.

Un altro aspetto positivo era l’improvviso fiorire di meravigliosi rapporti sociali con gli altri inquilini del luogo: Nnoitra si lamentava a gran voce del fatto che non fosse stata affidata a lui, cosa di cui Alex era talmente lusingata che aveva preso l’abitudine di cambiare strada non appena percepiva la sua presenza ad almeno due chilometri di distanza da lei; Aporro sembrava posseduto dal demone della sperimentazione e la braccava tutti i momenti cercando di convincerla a sottoporsi alle sue “semplici analisi”. Alex aveva provato a spiegargli che delle “semplici analisi” non necessitavano di catene, strani liquidi blu e macchine per l’elettrochoc, ma lui non sentiva ragioni, e da qualche tempo la ragazza aveva preso l’abitudine prima di mangiare di gettare un pezzo di cibo nel piatto di qualcuno per assicurarsi che non ci fossero mescolate strane sostanze.

Non mancavano di certo le amicizie femminili: non passava giorno in cui Loly non cercasse di dimostrarle il suo affetto con un caloroso cero di benvenuto, mentre la cara Apache sembrava essere entrata in lizza con Cirucci per conquistare il primo posto nella classifica degli insulti più fantasiosi.

Più che i suoi tormentati rapporti col vicinato però, era l’inconsapevolezza sugli avvenimenti attuali ad innervosirla oltre ogni dire. Era sempre stata abituata ad avere la situazione sotto controllo e a sapere cosa facevano gli altri, come lo facevano e perché lo facevano, ora invece navigava nell’ignoranza più assoluta: il fatto che il piano di Aizen riguardasse solo lei le impediva automaticamente di sapere di cosa cavolo si trattasse, rendendola serena come un coniglio rinchiuso in gabbia con un serpente a sonagli.

Aprì gli occhi sospirando.

Aveva teso al massimo il campo di percezioni, ma un certo reiatsu pesante e aggressivo era del tutto assente nei dintorni, come anche il giorno prima e quello prima ancora.

Non che fosse preoccupata per lui, sia chiaro; solo che quando uno come Grimmjow veniva mandato a compiere una missione così lunga significava che non si trattava di certo di andare a scegliere dei fiori per decorare la sala udienze.

“Ok che conoscendolo avrà proceduto con tutta la lentezza possibile per dimostrare che obbedire con diligenza agli ordini di Aizen non è al primo posto nella lista delle sue ragioni di vita, ma dieci giorni sono troppi perfino per un testone come lui” constatò meditabonda. “Comunque non è che me ne freghi qualcosa, anche se qualcuno gli ha dato un paio di bastonate non gli farà certo male, anzi, magari potrebbe subire un trauma cranico che gli modifichi la personalità e gli ficchi un po’ di buon senso in quella zucca vuota”

Sì, quella era decisamente una prospettiva invitante.

Mentre ancora fantasticava su un Grimmjow diventato improvvisamente civile che aiutava le vecchiette ad attraversare la strada, sbadigliò un paio di volte, gli occhi che le si chiudevano. Ormai le sue giornate si erano ridotte a quello: mangiare, dormire, sfuggire dalle grinfie di pazzi armati di siringhe e cercare di mantenere intatta la propria verginità.

Meno male che c’era Ulquiorra: la sua cupa e imperiosa presenza faceva desistere parecchi elementi dall’andare a scocciarla e, malgrado il nome “Aizensama” facesse capolino giusto cinquemila volte nei suoi discorsi, Alex sentiva di provare verso di lui una certa simpatia. Ulquiorra infatti aveva un modo tutto suo, freddo e analitico, di vedere gli altri. Non provava simpatie o antipatie, non aveva particolari ambizioni personali e sembrava ignorare completamente che cosa fosse la competizione. Per lui il mondo si divideva in ciò che “Aizensama” voleva e in ciò che “Aizensama” non voleva che fosse fatto, tutto il resto non aveva alcuna importanza.

E alla ragazza questa totale mancanza di egoismo e desideri personali affascinava parecchio.

“Già, del tutto diverso da un certo camionista di mia conoscenza” concluse infine mentre scivolava nel sonno.

                                                                                              *

Un certo camionista di sua conoscenza buttò a terra quella fottuta cosa e si appoggiò stremato al muro alle sue spalle. Non era una sua impressione, quella robaccia, qualsiasi cosa fosse, gli stava succhiando allegramente le energie da quando l’aveva presa in mano, e ora era ridotto a un patetico straccio che non riusciva neanche più a camminare.

E aveva un freddo della miseria.

Quel bastardo di Aizen aveva fatto proprio un bel lavoro ad omettere quel particolare nella spiegazione della sua “missione di recupero”.

Gli sembrava quasi di sentire la voce di Nnoitra: << Complimenti Jeagerjaques, sei finalmente riuscito a dimostrarci quanto scarso sia il tuo livello! >>

<< Chiudi quella bocca! >> ringhiò mettendosi una mano sugli occhi.

Non esisteva assolutamente che finisse per morire in quel modo umiliante come uno schifoso perdente!

Col cazzo, non sarebbe morto finchè non avesse fatto il culo a quella stronza per aver osato prenderlo in giro, anche se  visto che quello che lei aveva preso era un falso  la sua sconfitta non era stata completa.

Avanzò di qualche metro con passo malfermo, la vista offuscata, per poi infine cadere pesantemente a terra. L’ultima cosa che vide prima di perdere definitivamente i sensi fu un gigantesco albero di pietra.

                                                                                               *

Alex spalancò gli occhi.

Non era possibile, aveva di nuovo sognato quell’idiota! Mai una volta che sognasse un gigantesco bombolone alla crema o di essere chiusa a chiave in un deposito di manga.

Doveva esserci definitivamente qualcosa che non andava in lei, ma in modo grave.

Però era strano, si ritrovò a rimuginare qualche minuto dopo mentre passeggiava senza meta per i corridoi. Era stato piuttosto vivido come sogno, anzi forse fin troppo, contando che stava ancora provando un filo di inquietudine.

“Ma piantala!” si rimproverò dandosi una manata sulla fronte e sentendosi una perfetta cretina. “Vuoi forse dire che la tua mente nel sonno ha raggiunto Grimmjow, che si trova Dio sa solo a quanti chilometri di distanza da qui, gli è entrata nella testa in un modo che non sei mai stata capace di fare e ti ha così mostrato in forma di sogno la sua agonia? Ma battiamo sonoramente i coperchi?”

Ogni tanto Alex si chiedeva se anche gli altri discutessero in quel modo con se stessi, insultandosi e magari colpendosi pure.

Mentre era impegnata in così profondi ragionamenti, si accorse che in una stanza da quelle parti i pensieri di un paio di persone erano rivolti proprio al soggetto in questione. Benedicendo la sua abitudine di andare in giro con il reiatsu azzerato si accostò alla porta per sentire quello che dicevano.

“È solo per curiosità” mise bene in chiaro.

<< … ormai certo, Nnoitrasama? >> stava dicendo una voce nota.

Perfetto, tra tutti gli abitanti di Las Noches subito loro due era andata a beccare.

<< Certo che sì, Tesla, non ho la più pallida idea di come faccia Aporro a sapere sempre tutto, ma comunque pare che finalmente Grimmjow si sia mostrato la nullità che è! Chissà perché poi Aizen ha affidato proprio a lui la missione, era a dir poco scontato che un simile incapace fallisse anche un compito così elementare. A quanto ho sentito la nostra cara sexta è crepata a un bel po’ di miglia a est da qui, sotto quell’alberaccio gigante dove qualche anno fa viveva quella comunità di vasto lordes il cui capo era… >>

Il tempo sembrò rallentare fino a fermarsi.

Le orecchie cominciarono a fischiarle, mentre un gelo improvviso risalì piano il suo stomaco fino ad impadronirsi del suo petto.

“No”

Senza quasi accorgersene, si allontanò barcollando da quelle voci che gioivano per la morte di un loro compagno, la mano sinistra stretta al cuore.

“No!”

Man mano che procedeva acquisì un passo sempre più sicuro, e infine si mise a correre.

“NO!”

Lanciarsi da una finestra era una cosa che aveva visto fare solo nei film, ma per fortuna non era molto in alto e la sabbia attutì la sua caduta.

Non aveva la minima idea di dove fosse l’est in quella landa desolata, ma era come se una forza irresistibile la stesse trascinando verso la sua meta.

Ovviamente sapeva di avere una resistenza maggiore rispetto agli altri esseri umani, ma non le era mai capitato di mettersi veramente alla prova. Correre nel deserto era una delle cose più faticose che avesse mai fatto in vita sua, tuttavia il pensiero di quello che sarebbe successo se avesse ritardato la costrinse a sfidare i suoi limiti, fermandosi solo quando sentiva di essere proprio stremata, e anche così ci vollero tre giorni prima che la cima dell’albero apparisse all’orizzonte: Las Noches non si vedeva più.

Arrivata finalmente alla base non riusciva a capacitarsi di come riuscisse a reggersi ancora in piedi, senza contare che il suo stomaco doveva averla salutata per andarsene in vacanza tra il primo e il secondo giorno dalla fine del pane che si era messa in tasca; tutt’attorno a lei era un fiorire di rovine vecchie di chissà quanto tempo, ma ora non aveva tempo per la storia. Finalmente una macchia azzurra catturò la sua attenzione.

Si buttò pesantemente in ginocchio di fianco a lui, cercando di riprendere fiato.

“Non può essere!”

Era mortalmente pallido e ghiacciato, e per un terribile istante temette di essere arrivata troppo tardi, ma poi si accorse che, anche se in modo quasi impercettibile, stava respirando.

<< Cazzo Grimmjow, svegliati! >> gridò scuotendolo.

Gli mollò un manrovescio dritto in faccia, ma lui continuava a tenere gli occhi chiusi, perfettamente immobile.

“Non si sveglierà”  la canzonò una voce nella sua testa.

Ma non quella dei suoi soliti monologhi.

<< Ma chi diavolo…? >> disse Alex, guardandosi attorno allarmata. 

Il nulla cosmico.

Che stesse impazzendo, dopo tutto?

“Spero di no, sarebbe un peccato se una ragazza così bella non ci stesse con la testa, non credi?” continuò imperterrita la voce. “Comunque, curioso il destino a volte, non faccio in tempo a gioire di aver trovato un tizio così resistente a cui succhiare energia al posto delle solite mezze cartucce che arriva una sua così stupenda amica”

Lo sguardo di Alex si posò con sconcerto sul piccolo fagotto di stracci che Grimmjow aveva gettato a terra. Che fosse quella roba a parlare?

“Molto perspicace, principessa”

“E va bene, sarai anche un inquietante oggetto telepatico succhia-vita, ma ormai dentro di lui non è rimasto neanche un goccio di energia, quindi piantala!” tagliò corto la ragazza, rimandando a più tardi tutte le domande che le stavano sorgendo da quella scoperta; ora non aveva tempo da perdere.

“Uffa, non dirmi che sei già impegnata con questo qui!”  

“Neanche fra cent’anni. Ma non voglio alcun essere di intelligenza anche solo parziale sulla coscienza”

“Ma certo, quindi immagino che faresti la stessa cosa per qualsiasi altro espada, vero? Lo sai che non va bene dire le bugie?”

“Hai finito di dire cose senza senso? Perché qui avrei un po’ di fretta” ribattè Alex spazientita.

“Mmm, devo proprio? Se lui adesso muore dopo qualche mese di depressione potrai tranquillamente metterti con me…”

“Ok, riformulo la domanda: che ne dici se ora ti riduco in uno stato tale che per avvolgerti perfino un francobollo sarebbe troppo grande?”

“Addirittura?”

Alex si alzò in piedi. “Vogliamo provare?”

Lo sentì sospirare. “Va bene, va bene, hai vinto. Visto che me lo chiedi così gentilmente risparmierò la vita del tuo ragazzo, tanto mi sembra il tipo che le occasioni per schiattare se le va a cercare col lanternino. Contenta?”

“Ottima scelta” gli rispose inginocchiandosi nuovamente di fianco a Grimmjow.

“In cambio però…”

                                                                                                                              *

La mente di Grimmjow si agitò confusa, cercando di riacquistare lucidità. Non gli era mai capitato di sentirsi così debole in tutta la sua esistenza, a malapena ricordava il proprio nome.

L’unica cosa certa era il freddo incredibile che lo avvolgeva da ogni parte al punto da penetrargli fin nelle ossa. Era questo che si provava a tirare le cuoia? In passato era già morto una volta, ma non si ricordava più come era stato.

A un certo punto però i suoi sensi intorpiditi registrarono qualcosa che stonava con il quadro di gelo e vuoto che lo circondavano, un’inaspettata fonte di calore a contatto con quello che forse qualche tempo prima era stato il suo corpo, e per puro istinto di conservazione le sue braccia le si avvolsero attorno. Contemporaneamente piegò la testa di lato, affondando il viso in qualcosa di morbido che emetteva un profumo a dir poco inebriante.

In effetti se era quella la morte allora non gli dispiaceva per niente abbandonare quello schifo di mondo.

Man mano che i minuti passavano, il calore si diffondeva sempre di più, e Grimmjow si accorse di star riacquistando sensibilità, malgrado la sua testa fosse ancora immersa in uno stato di dormiveglia tale da impedirgli di formulare pensieri di senso compiuto. Fosse stato più lucido, sarebbe riuscito a dare una spiegazione a quella strana sensazione di familiarità che stava cercando faticosamente di farsi strada, in un angolino remoto del suo cervello, ma ora come ora non riusciva proprio a raccapezzarcisi. Era come avere una parola sulla punta della lingua e non riuscire assolutamente a ricordarsela.

Quello che stava succedendo in quel momento però gli fece completamente evaporare dalla testa quei pensieri faticosi: per un istante infatti era sembrato quasi che la sua fonte di calore si stesse allontanando da lui, cosa che aveva suscitato tutto il suo disappunto, che però era scomparso come neve al sole quando subito dopo qualcosa di estremamente morbido e piacevole si era appoggiato sulle sue labbra.

Ok, forse era davvero morto dopotutto.

Ma allora come mai invece di sprofondare sempre di più nell’oblio, come aveva fatto fino a qualche minuto prima, ora gli sembrava invece di starne uscendo?

Più il tempo passava e più Grimmjow ritornava ad avere coscienza di sé: cominciò a ricordarsi dove si trovava e che cosa stesse facendo prima di ridursi in quello stato, ma soprattutto la sensazione di familiarità di prima tornò a farsi sentire diecimila volte più forte, finchè la consapevolezza di chi lo stesse baciando lo colpì come una fucilata.

Spalancò gli occhi.

La donna si staccò da lui con un’espressione esausta. << Alla buonora. Bentornato in questa deprimente valle di lacrime >> lo salutò cercando di alzarsi.  

Grimmjow la trattenne. << Non così in fretta! Abbiamo ancora un conto in sospeso, noi due >>

Lei lo fissò sconcertata. << Ho appena salvato quel tuo culo ingrato dalla morte e tu ti metti a parlare di regolamenti di conti? >>

<< Non mi pare di averti mai chiesto di salvarmi >> le rispose senza lasciarsi incantare. << E poi mi sembra che il tuo modo di salvare il mio culo ingrato fosse piuttosto equivoco >>

Mentre parlava strinse la presa sui suoi fianchi e rotolò di lato, ribaltando la situazione. La donna non oppose alcuna resistenza, sembrava esausta e debole almeno quanto lui.

L’unica cosa che non sembrava stanca era la sua maledetta lingua. << La prossima volta che ti troverò moribondo e in stato di ipotermia, per scaldarti ti darò direttamente fuoco, poi ti sveglierò spezzandoti le ossa una per volta, visto che sembri preferire così. Per tua norma e regola quella che ti ha così scandalizzato è una tecnica di connessione mentale molto difficile che posso attuare solo quando mi trovo con una persona in uno stato di intimità e sincronia tale da permettere alle nostre coscienze di toccarsi, come appunto un bacio. Chi pensi che abbia guidato la tua mente fuori dallo stato comatoso in cui ti trovavi venti secondi fa? Babbo Natale? 

<< Risparmiati le spiegazioni, non me ne frega un cazzo delle tue tecniche! Quello che voglio sapere è come diavolo hai potuto prendermi in giro! Non hai un minimo di orgoglio? >>

<< Dacci un taglio, avrò anche fatto finta di perdere, ma in ogni caso, sorvolando il fatto che tu mi hai rifilato un falso, visto che se hai ancora il fiato per lamentarti è merito mio, non potremmo considerarci pari e metterci una pietra sopra? >>

Grimmjow dovette ammettere controvoglia che aveva ragione. Anzi, forse in fondo era meglio così, se in questo modo poteva evitare di sentirsi in debito con quella lì proprio della vita forse ci aveva addirittura guadagnato.

Questo però non significava che ora si sarebbe rialzato dandole amichevoli pacche sulle spalle. << Se siamo pari significa che non ho più debiti con te, quindi posso fare quello che voglio, giusto? >>

La ragazza lo fulminò con gli occhi, poi gli afferrò le braccia e lo fece sbilanciare, tornando alla posizione di partenza. << Sei solo un idiota, e io sono ancora più idiota perché continuo a darti retta! Si può sapere che diavolo vuoi tu da me? È da quando ci conosciamo che non fai altro che perseguitarmi! “E combatti, e ti ammazzo, e in guardia, e stupida donna, e reagisci, e sono il re guardate come sono figo vi ammazzo tutti!” >> concluse quasi urlando. << Volevi farmi perdere la pazienza? Complimenti, ci sei riuscito alla grande! L’universo intero si unisce nell’acclamare questo grand’uomo! >>

Si alzò e cominciò a camminare avanti e indietro.

<< E tu sta’ zitto! >> ringhiò indicando qualcosa nella sabbia.

Grimmjow si mise in piedi fissandola sconcertato. Quell’improvviso scoppio d’ira lo aveva preso completamente di sorpresa, tutto si era aspettato tranne vederla perdere le staffe.

<< Stai scherzando, umana? Davvero non sai quello che voglio da te? >>

Lei sospirò, come a chiamare a raccolta la sua pazienza, poi si avvicinò, fermandosi a pochi centimetri da lui. << No Grimmjow, francamente proprio non lo so, ho smesso da tempo di cercare di capire quello che ti passa per la testa. Vuoi uccidermi? >> disse perforandolo con i suoi occhi neri. << Oppure vuoi baciarmi? >>

Ora sì che era rimasto senza parole.  

 

 

Angolo delirazioni

 

Misterioso visitatore: << Aaahhh, finalmente posso parlare! >>

Liz: << Fiuuu, lo dicevo io che è un maschio! Meno male! :3 >>

Alex: << Lo sapevo che la mia vita non era ancora abbastanza complicata, me lo sentivo -_- >>

Liz: << Ma non è giusto! Perché devono andare tutti dietro a te? Che invidia! >_< >>   

Misterioso visitatore: << In effetti, adesso che ti vedo bene anche tu sei molto bella, che ne dici di conoscerci meglio? >>

Liz: << Sì sì conosciamoci! *_* >>

Alex (trattenendo Liz per il colletto) : << Ma perché continui a chiamarlo “misterioso visitatore”? Non ce l’ha un nome? -_- e perché parla in grassetto corsivo? >>

Aki: << Parla così perché oltre ad avere una voce molto figa, in questo modo i lettori possono distinguere le sue battute dai tuoi machiavellici dialoghi con te stessa ^_^ E lo chiamo così perchè fa più suspance U_U (in realtà non ha ancora deciso il suo nome). Comunque visto che “misterioso visitatore” fa pena da oggi in poi sarà noto a tutti così: >>

Coso: << Ah grazie tesoro ora va meglio… =_=  >>

Aki: << Basta chiedere ^-^ A proposito, che è tutto questo silenzio?>>

Liz: << Il nostro gattino non è qui a soffiare :3 >>

Grimmjow: << GUARDA CHE TI HO SENTITA! >>

(Liz imita un gatto che inarca la schiena soffiando e graffiando)

Grimmjow: << CI SONO GLI SPECCHI DI QUA! >>

Liz: << Eddai, non essere sempre così arrabbiato, su con la vita! :3 Devi prenderla un po’ più bassa, chessò, invece di ringhiare sempre e segnare il territorio, dovresti provare a farti le unghie sul divano, mangiare un po’ di erba gatta… vuoi che ti passi la spazzola? :3 >>

Grimmjow: << FANCULO! >>

 

  
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