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Autore: Blue Flower    03/08/2010    2 recensioni
Cosa succederebbe se... i ruoli di Edward e Bella, dopo Breaking Dawn, si capovolgessero nel vero senso della parola? Cosa ne sarebbe dell'eterna storia d'amore? Cosa ne penserebbe loro figlia? Questo lo scoprirete...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO- BELLA CULLEN
Erano passati sette lunghi e felici mesi dall’ultima visita dei Volturi. Sette lunghi mesi da quando la mia “vita” cambiò radicalmente. Stavo tornando a casa dopo esser passata da Charlie, quando vidi Alice seduta su un albero con la testa tra le gambe. “Alice, cos’hai?” le chiesi flebilmente. Lei si girò lentamente verso di me: “Sento che succederà qualcosa, ma non riesco a capire cosa sia...” “Non ti preoccupare Alice, sarà di sicuro qualcosa legata a Jacob. Magari non riesci a vedere i danni che farà oggi” e così la convinsi ad entrare. Sentii subito il cuore di Reneesme che palpitava freneticamente , ma ancor di più sentivo le sue risate mentre si faceva rincorrere dal padre. Nel soggiorno c’era Emmett che guardava attentamente una partita di rugby. In cucina potevo sentire Esme e Rosalie che parlavano del più e del meno, mentre dalla camera di Jasper e Alice sentivo provenire della musica blues malinconica. Provavo uno strano senso di calore nel mio corpo freddo, ma tutto fu interrotto da Carlisle che scendeva le scale radunando tutta la famiglia in soggiorno. “Ciao Bella! Già di ritorno?” mi chiese sorridente. “Sì, oggi mio padre non c’era... mi sono limitata a mettere un po’ a posto la casa” intanto sul divano si erano radunati tutti: Edward e Reneesme erano al mio fianco. Mia figlia era cresciuta più velocemente e adesso aveva le fattezze di una bambina di dieci anni, molto ricettiva aggiungerei. Edward invece era sempre lui: l’angelo dagli occhi d’oro di cui mi ero innamorata tanto tempo prima. Mi sorrise e mi abbracciò in una stretta vigorosa. Carlisle si schiarì la voce e iniziò il discorso: “Famiglia, quello di cui vi vorrei parlare è un argomento molto delicato e non credo che tutti la prenderanno bene, ma è un progetto unico nel suo genere, che sfida la nostra natura” Edward si irrigidì di scatto. “Il mese scorso stavo pensando a James e a Victoria. Se fossero stati umani non ci avrebbero dato fastidio giusto?” si levò un leggero brusio che fece interrompere per un attimo Carlisle. “Quello che voglio dire e che ho trovato il modo per invertire il processo di vampirizzazione” rimasi paralizzata. “E’ una pazzia” sussultò Rosalie carica di rabbia. “Ammetto che fino a poco tempo fa sarei voluta tornare umana, ma adesso ho capito che la mia famiglia è questa e nessun’altra. Per l’eternità” le parole della mia sorella adottiva mi toccarono. “Ovviamente non è destinato a noi, Rosalie” disse Edward interpretando ciò che suo padre non aveva ancora detto. Spinta dalla curiosità mi feci avanti e domandai: “Come funziona, Carlisle?” “Grazie ad un estratto del nostro veleno geneticamente modificato, ho scoperto che si possono ricreare gli organi umani anche nel nostro corpo e quindi riportare un vampiro alla sua forma umana. Ah Bella, ho usato un tuo capello... ti dispiace?” io scossi il capo. “Ora potete andare” dopo questo annuncio, nel soggiorno rimanemmo solo io e Edward. Lui mi condusse con gesti lenti al divano dove mi accucciai e infilai la testa nell’incavo della sua spalla. “Sai, Reneesme mi ha detto che Jacob non verrà questo pomeriggio” inarcai il sopracciglio perplessa. La visione che Alice non riusciva ad avere poteva sempre riguardare Reneesme. “E’ strano perché oggi Alice non riusciva ad avere una visione e...” fummo interrotti da nostra figlia che fece una linguaccia a Edward e gli disse in tono di sfida: “Tanto non mi prendi!”. Edward si alzò e corse per le scale dove Reneesme era scappata. Io rimasi seduta, immobile a riflettere: la macchina della riumanizzazione poteva essere un pericolo per la famiglia? No, Carlisle non la avrebbe mai creata senza prima calcolare i rischi. Non credevo che potesse nuocere... fino a quel momento... Dal piano di sopra, precisamente dallo studio di Carlisle, sentii un tonfo sordo simile a una lastra di marmo che cade sul metallo e subito dopo il cigolio di uno sportello che si chiudeva. Una sensazione spiacevole mi pervase e il sospetto che fosse successo qualcosa me lo conformò l’improvviso movimento della mia famiglia. Carlisle mi passò davanti veloce come un fulmine e bloccò Alice che si stava dirigendo al piano di sopra. “Non puoi tirarlo fuori! Se lo fai morirà definitivamente. Vai subito a prendere Reneesme” Alice sgranò gli occhi ed ero sicura che se avesse potuto piangere l’avrebbe fatto, poi si diresse al piano di sopra. Un momento dopo Rosalie mi fu vicina e mi abbracciò: “Non ti preoccupare Bella. Ti siamo tutti vicini e si risolverà tutto”. All’improvviso tutti stavano attorno a me, ma io non capivo ancora cosa stesse succedendo, ma all’appello mancava una persona. “Quanto durerà il processo?” chiese Esme a Carlisle. “Circa quattro mesi...”. Non so né come né perché, ma un istante dopo sentii un altro cuore battere al piano di sopra, ma non era quello di Reneesme. Era un cuore che si stava svegliando dopo un sonno di quasi cento anni. Realizzai tutto ciò che stava accadendo e, in una frazione di secondo, mi ritrovai sulle scale a gridare il nome di Edward. Poi fu tutto confuso: le mani di Jasper e Emmett bloccarono la mia corsa e mi lasciai cadere sul divano.
  
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