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Autore: Cassie chan    29/09/2005    8 recensioni
Ciao a tutti! Mi chiamo Cassie-chan e questa è la mia prima fanfiction su Tokyo mew mew! Non so se sia venuta molto bene, ma scriverla per me è stato molto bello perché sono riuscita a completarla e di solito non ci riesco quasi mai! Spero che vi piaccia! Un piccola serie di avvisi:
1. La coppia principale è ovviamente Ryan-Strawberry, dato che Mark non lo sopporto e sono rimasta molto delusa dalla fine dell’anime; ci speravo fino all’ultimo che si mettesse con Ryan, ma quella niente! Rimane con il merluzzo umano! Quindi, alle fan di Mark consiglio di non leggerla… non è che faccia proprio bella figura…
2. Uso i nomi dell’anime, anche se non ne vado pazza, ma mi piacciono di più di quelli originali…
3. All’inizio, la storia sembra contorta, ma spero che si capisca tutto alla fine…
4. Commentate! Commentate! Commentate! Altrimenti, mi demoralizzo e non la pubblico più, dato che è praticamente finita!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Strawberry riprese all’improvviso i sensi, mentre Ryan era invece ancora chinato per terra, le mani tra i capelli

Capitolo 10 - Killing me softly

 

 

“… it might not be the right time, I might not be the right one, but there’s something about us I want to say, ‘cause there’s something between us anyway…”---- Daft Punk

 

 

Strawberry riprese all’improvviso i sensi, mentre Ryan era invece ancora chinato per terra, le mani tra i capelli. Corse verso di lui e chiese: “Ryan, stai bene?”.

Lui non rispose, mentre altre immagini si accavallavano in lui, immagini che stavolta Strawberry non vedeva.

Era stato lo spirito di Elissa ad impedire che la ragazza vedesse oltre, pensava che lei fosse già abbastanza spaventata di suo per veder ciò che era successo dopo. Per vedere la sua morte il giorno del suo matrimonio con Leon, quando Profondo Blu era entrato nella sua stanza, e l’aveva accoltellata alle sue spalle, uccidendola.

Lui l’aveva uccisa perché lei lo aveva rifiutato, o per ferire a morte suo fratello? Non lo sapeva e adesso non valeva neanche la pena saperlo; sapeva solamente che cosa era successo e che Profondo Blu aveva anche ucciso il figlio di Leon, che portava in grembo.

Era rimasta accanto a Leon, per tutto il resto della sua vita, ripromettendosi di proteggerlo sempre. Ma poco dopo anche Leon era morto, ucciso anche lui da Profondo Blu. Lui l’aveva attirato in una trappola, dicendogli che aveva trovato un modo per riportare in vita lei, e Leon si era ancora fidato di suo fratello, che invece l’aveva assorbito, non lasciando ad Elissa neanche il conforto di poter ritrovare l’anima dell’uomo che amava.

Poi, lo aveva trovato in Ryan Shirogane, e aveva deciso di proteggere lui, la cui anima era in parte quella di Leon. Ma anche con lui, le cose erano andate nello stesso modo, ancora Profondo Blu, che insidiava l’anima di Leon.

Si era quasi arresa, decidendo di lasciare definitivamente Leon, poi aveva visto quella ragazza tanto simile a lei, tanto piena delle sue stesse paure, tanto innamorata di Ryan, come lo era stata lei di Leon.

L’aveva aiutata, sapendo che i sentimenti sono così forti da poter scrollare persino il cielo, figuriamoci gli esseri umani e loro alieni, così debolmente fragili e stupidi. I sentimenti di Strawberry erano fortissimi, ma la ragazza non lo capiva ancora e, così facendo, avrebbe corso il rischio di non salvare mai Ryan e l’anima di Leon. Perché lei era l’unica che potesse farlo, era la sola che aveva la minima possibilità di liberare sia Ryan che Leon.

Ma adesso che ce l’aveva fatta, adesso che stava diventando più ferma e consapevole, non voleva che stesse ancora male, vedendo che cosa era successo a lei. Sapeva che Leon stava ancora facendo vedere quelle immagini a Ryan, e che era giusto che lui conoscesse la verità. Se lei aveva voluto proteggere Strawberry, era consapevole che quello era il modo di Leon per proteggere Ryan.

Stupido, sei ancora convinto che io sia morta per colpa tua… e non vuoi che Ryan perda Strawberry allo stesso modo…

Ryan si sollevò a stento, ancora fiaccato da ciò che aveva visto. Il volto pallido e violaceo di quella ragazza, così simile a Strawberry, lo aveva scosso più di quanto credesse possibile. Tentava di ripetersi che quella ragazza morta era Elissa, e non Strawberry, ma con gli occhi chiusi, lei era uguale alla ragazza, che adesso aveva di fronte, e che lo guardava con gli occhi lucidi.

La mia piccola Strawberry…

“Strawberry…” disse, il volto bagnato dalle lacrime della ragazza.

Lei si asciugò le lacrime e chiese: “Hai visto anche tu quelle immagini? Era Leon…”.

“…ed Elissa…” completò lui.

Ad un tratto, sentii una voce dentro di lui…

Ryan… so che adesso mi odi per quello che ti ho fatto vedere, ma era necessario che io lo facessi… adesso voglio portarti nel mio più bel ricordo, e voglio che ci sia anche Strawberry…

“Leon… ma cos…?” fece solo in tempo a dire, mentre una luce li avvolse entrambi.

Si ritrovarono nella sala di tanti anni prima, dove Leon aveva scelto Elissa, con la stessa gente elegante, le stesse luci, gli stessi colori brillanti.

C’era anche Profondo Blu in un angolo, davanti al quale Strawberry si aggrappò al braccio di Ryan, e persino Elissa e Leon, che ballavano felici al centro della sala.

“Certo che non mi abituerò mai a questi spostamenti mentali…” disse, ridendo Ryan, voltandosi verso Strawberry. La risata gli si fermò sulle labbra, mentre guardava la ragazza vestita come Elissa, a parte che il suo vestito era rosa.

Era veramente stupenda e il cuore fece parecchie capriole dentro il suo petto, come quello di Strawberry, di fronte al suo completo bianco e azzurro, come quello di Leon. Per un attimo, Strawberry sorrise, ricordando che tanti anni prima, si era trovata in una situazione simile, quando avevano dato quella festa al caffè, ma adesso era diverso, adesso lei e Ryan erano soli. Soli, in un mondo che non esisteva più, un mondo lontano mille anni e milioni di chilometri.

Un mondo, dal quale nessuno potrebbe portarmi via... un mondo, dove finalmente lui è di nuovo con me…

Strawberry scosse ancora il capo, possibile che non riuscisse a pensare a nient’altro?

“Vieni… andiamo fuori…” disse lui, prendendola per mano.

Lei divenne scarlatta, mentre seguiva Ryan sulla piccola veranda, da dove si godeva un meraviglioso panorama. Le stelle erano così vicine e tre lune splendevano nel cielo, illuminando la città di ghiaccio, che brillava come se fosse di diamante. Lei sorrise, la mano ancora stretta in quella di Ryan, che dal braccio, le stava riscaldando tutto il corpo.

Cercando di recuperare il controllo di sé stessa, Strawberry chiese: “Perché siamo qui?”.

Ryan, che la guardava con un’espressione strana, rispose: “Leon vuole farmi rivivere questo suo ricordo… e vuole che ci sia tu con me…”.

“Perché?” chiese, con un sospiro, intrecciando le dita attorno a quelle di Ryan.

Lui si avvicinò e disse solamente, la voce ridotta ad un sussurro: “Lui è dentro di me e sa quello che voglio io… è per questo che…”.

Furono interrotti da una voce maschile, che gridava il nome di Strawberry. Riempiva tutta l’aria quella voce e l’incanto si ruppe bruscamente, anche con la comparsa di una colonna di luce dorata accanto a loro.

“E’ Ghish … devo tornare indietro…” disse lei tristemente, staccando la sua mano da quella di Ryan.

“Vai allora… altrimenti resterai per sempre qui…” rispose lui, con malinconia, mentre la sua mano da bruciante ritornava di nuovo fredda.

“Hai capito che cosa devi fare?”

“Devo lottare con Profondo Blu…”

Strawberry sentiva che stava per cominciare a piangere al pensiero di lasciarlo di nuovo, perciò si voltò dicendo: “Ti ho ridato il fermaglio di tua madre… dovrebbe farti rimanere cosciente…”.

“Come fai a sapere che era di mia madre?” chiese lui, aggrappandosi a qualsiasi cosa potesse trattenerla un altro po’ lì con lui, anche se era possibile che in questo modo non sarebbe più potuta tornare indietro.

Lei non rispose, mentre già entrava nel fascio di luce, che la stava risucchiando via.

Lui mormorò solo tra sé e sé: “Già, hai ragione… meglio tenere le distanze…”.

Si voltò, rientrando nella sala, quando sentii le dita di lei, chiudersi sul suo polso.

Aveva fatto forza per rimanere a terra e non farsi trascinare via dal fascio di luce di Ghish. Prima di andarsene, doveva assolutamente dire a Ryan che cosa lei aveva provato in quei lunghi anni, e che non era assolutamente venuta per il resto del mondo, ma solo per lui. Per quello che ne sapeva, il giorno dopo, poteva morire o perderlo ancora, e stavolta per sempre, e quella frase sarebbe stata solo una delle tante altre che non gli aveva mai detto.

Lui si girò verso di lei, con espressione interrogativa, non riuscendo a capire che cosa volesse. Aveva capito l’antifona, non doveva avvicinarsi troppo, voleva forse esaltare il concetto?

“Ascolta Ryan…” iniziò rossa in viso “Io, io … prima di andare via… devo dirti una cosa importante…per me almeno è una cosa importante… io, insomma, sai… tutti questi anni…questi anni, che tu non ci sei stato…”.

Ryan sorrise, capendo che cosa voleva dire. Non era mai stata brava a dirgli cose troppo gentili, o che toccassero troppo il suo cuore, ma solo per quella volta la tolse d’impaccio, che invece la maggior parte delle volte adorava vedere dipinto sul suo viso.

Le mise un dito sulle labbra e disse dolcemente: “Ho capito… non ti devi preoccupare… adesso vai…”.

Lei sollevò lo sguardo, interrogandosi se effettivamente avesse capito quello che lei voleva dire. Poi, vinta dalla sua dolcezza, appoggiò la fronte sulla sua spalla e disse, senza accorgersene: “Ryan… promettimi che tornerai…per favore, promettimelo…”.

Lui, spiazzato, sorrise, stringendole la vita con un braccio: “Te lo prometto...”. Poi le passò una mano tra i capelli, sfiorandoli con le sue dita affusolate. Lei rabbrividì, eppure si lasciò andare al suo contatto, incapace di fermarlo. Come poteva fare, se sentiva il cuore pieno di spilli?

Sollevò lo sguardo, rincontrando quello ceruleo di Ryan, che la guardava sorridendo. Lui si abbassò leggermente alla sua altezza, piegando le ginocchia e fissandola direttamente negli occhi, dicendole: “Non ti preoccupare… te lo giuro su mia madre e su mio padre che ritornerò…”.

Lei annuì, lo sguardo di Ryan, che sentiva come se le stesse guardando dentro la testa.

Lui ritornò in piedi, ma i loro sguardi non si separarono. Entrambi erano incapaci di farlo, mentre la voce di Ghish continuava a riempire l’aria. Quella che stava venendo a mancare tra loro due, troppo vicini.

Ryan continuò a giocherellare piano con una piccola ciocca di capelli di lei, sfuggita dalla sua acconciatura elaborata, mentre Strawberry chiuse piano gli occhi, brividi lunghissimi che percorrevano la sua schiena. Non era capace di fermarlo, non ci riusciva, pensava a Mark, a Profondo blu ed al fatto che poteva rimanere lì bloccata per sempre, non ritornare più alla vita reale, ma non le interessava. Un’eternità, bloccata lì con Ryan, vestita da principessa, in un palazzo che splendeva come diamante… chissà perché non poteva immaginare niente di più bello… lentamente la mano di Ryan prese ad accarezzarle il viso, dolcemente, come se non avesse nessuna fretta, come se il tempo non esistesse più. Percorse piano le linee del suo volto, mentre lei rimaneva con gli occhi chiusi, la carezza di Ryan che era più reale di ogni cosa mai vista e conosciuta. Era come sotto incantesimo, come sotto una magia potentissima che le faceva perdere il controllo e tutta sé stessa, tutto ciò che era e che sapeva. Un grande calore l’avvolse, mentre, cosciente di essere scarlatta, rimaneva ancora con gli occhi chiusi e le labbra dischiuse. 

Strawberry non si accorse neanche della mano di Ryan sul suo viso, che l’attirava a sé, e poi delle sue braccia che lo cingevano attorno al collo. Non si accorse nemmeno delle braccia di Ryan, strette adesso attorno alla sua vita, dei loro corpi che trovavano il calore dell’altro sotto la sottile barriera dei vestiti, del fatto che fosse in punta di piedi e che ormai era all’altezza di Ryan. Ormai era vicinissima al suo viso, quello che tante volte l’aveva perseguitata nei suoi più bei sogni e nei suoi più orribili incubi. Si rese conto però delle sue labbra che toccavano leggermente quelle di Ryan, della melodia meravigliosa che sentiva nelle orecchie, del cuore che le batteva da matti.

Ecco, che cos’altro le era mancato di Ryan… le sue labbra… si erano baciati solo tre volte, due delle quali erano entrambi due gatti, eppure di quei baci aveva un ricordo dilaniante nel suo cuore.

I baci di Mark erano carezze di un padre preoccupato, sulla fronte della figlia, che aveva la febbre.

Dolci, delicati, ma lei non ci sentiva il sentimento che lui ci metteva.

La lasciavano indifferente.

I baci di Ryan erano lapilli incandescenti, che correvano per le vene, erano il cuore che esplode, il viso che si infiamma, la mente che non riesce più pensare, erano le loro anime, che si sovrapponevano, danzando oltre il cielo e la terra.

Morbidi, teneri, ma anche pieni di una calda emozione, che frastornava Strawberry.

La massacravano dentro.

Si staccò dal suo abbraccio e corse via, nel fascio di luce, lasciandolo immobile davanti alla portafinestra della sala. Lo salutò dall’alto con il palmo aperto, mormorando: “Avrei dovuto ucciderti, Ryan… non l’ho fatto…e così sei stato tu ad uccidere me…” .

 

 

 

Eccomi tornata! Ho aggiornato di mattina perché è stato l’unico momento libero di questo periodo! Bene, siamo arrivati al grande momento! Spero davvero che vi sia piaciuto e che sia stato all’altezza delle vostre aspettative, in fin dei conti vi ho fatto penare per dieci capitoli! Non so quando arriverà il prossimo aggiornamento, dato che in questo periodo sono sempre molto occupata, ma anche quello sarà un capitolo molto importante! Soprattutto per coloro che odiano profondamente il merluzzo! Eheheheh… immaginate cosa ha concepito la mia mente contorta e perfida! Ora, come sempre, i ringraziamenti di rito:

Miyu: grazie tantissimo, sono contenta che la storia ti stia piacendo, spero che sia così fino alla fine, anche perché ci sono ancora parecchie sorprese in serbo! Comunque, anche se non credo di essere molto brava a scrivere, credo che non smetterò mai di farlo, perché ormai fa parte della mai vita! Anzi, al momento, sto scrivendo trecento cose assieme e il mio cruccio è riuscire a finirle! A presto!

Azzurrina: davvero la storia di Elissa e Leon ti è sembrata una fiaba? Che bel complimento! Anch’io vorrei vivere una storia del genere, considerando però che i ragazzi che conosco sono quasi tutti fermi all’età delle caverne, dovrò aspettare ancora un po’! Grazie ancora! Una bacio!

Nadia Sakura Kan: lo scorso capitolo è stato particolarmente lungo perché non volevo spezzare la storia di Elissa&Leon, in maniera che si potesse seguire totalmente! Spero che questo non abbia creato problemi! Grazie ancora dei tuoi complimenti, mi fai sempre tanto piacere! Mi è piaciuto molto scrivere la storia di Elissa&Leon perché volevo che si capisse quanto sono affezionata a questi due personaggi, anche se sono solo di mia invenzione! Il nome Elissa l’ho trovato leggendo per l’ennesima volta l’Eneide, e ho trovato che era una specie di secondo nome della regina Didone! Grazie ancora tantissimo, sembri una persona molto sensibile perché riesci a vivere tutte le emozioni che cerco di comunicare, ed è una cosa molto bella! A presto!

Hermy 6:grazie davvero tanto, ma non avrai esagerato al darmi addirittura del genio? Sono contenta che ti sia piaciuto il parallelismo (Parallelismo… come sto colta oggi!) delle storie di Elissa&Leon, sei davvero molto gentile e carina, i tuoi commenti mi fanno sempre sorridere! A prestissimo!

Pfepfer:grazie molte anche a te! E’ bello pensare che le mie parole ti abbiano dato l’impressione di un libro, spero che questo sia successo anche in questo capitolo, considerando che l’ho scritto e riscritto almeno trenta volte, perché ogni volta c’era qualcosa che non andava!Un mega bacio!

Mew Pam: sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, quindi credo di aver toccato la tua vena sognatrice! Sei sempre super carina con le mie storie, e di questo ti ringrazio tanto!

Bene, credo di aver finito! Come sempre, ringrazio anche quelli che hanno solo letto! Adesso vado, perché dato che ho finalmente un po’ di tempo libero, devo cercare di lavorare al seguito di questa storia! (Oh no, direte voi!), ma tanto fin quando lo finisco, ci vorrà ancora qualche millennio! Ciao ciao da Cassie chan!

 

   
 
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