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Autore: kannuki    29/09/2005    3 recensioni
Un pazzo che balbetta deliri, una fata che vive in un tulipano e una bambina punk che addestra tarantole chiuse in una scatola.
Un taxi verde che si muove per le città col suo Carico di Paradiso e l'Uomo dei Sogni che non è esattamente il principe azzurro. Una fotografa di cadaveri che ha perso se stessa e vaga nelle Nebbie dei Ricordi Smarriti. Un'Ombra che la segue e la studia, aspettando.
Strani personaggi che si intrecciano in un hard - boiled onirico e delirante, dove tutto non è mai come sembra, Realtà e Fantasia si mescolano in una caccia spietata che si spinge fino ai confini dell'autodistruzione. E se fosse tutto frutto di un'allucinazione?
Genere: Avventura, Dark, Drammatico, Mistero, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Ha toccato un tasto dolente

Ha toccato un tasto dolente. Mira si ritrae un po’ intimidita “no, niente. Vada per Jack, va bene.”
“Non sono americano, sono europeo. Contenta?” borbotta accostandosi a lei.
“Si.”
“La situazione è cambiata, adesso che lo sai?”
“No…” sussurra mordendosi le labbra e alzandosi, posando le mani sul tavolo, perché non sa dove può andare a sbattere e ha paura di farsi male. “Vorrei... tornare a casa”
Jack sospira e le si pone davanti, facendola ritrarre. “Pazienta un paio di giorni e fammi compagnia. Sto aspettando una telefonata.”
Mira non fa domande. Tanto non le risponderebbe. “Senti…prometto di non scappare”
“Per me è uguale, sai? Puoi andartene anche adesso”
Il tono calmo con cui l’ha detto l’ha stupita enormemente. “Davvero?”
“Certo”
Si volta verso di lui e se abbassa gli occhi può scorgere un frammento delle sue scarpe. Impossibile, vederne il viso!
“Allora perchè ti sei preso questo fastidio?”
“Perché mi andava” spiega tranquillo con le braccia dietro il collo. “Perché mi sei sembrata nei guai e non mi andava di lasciarti con quello. La mia ragazza è come te, un concentrato d’impulsività con la tendenza ad incasinarsi ovunque ficchi il naso”
“Sei fidanzato, non lo credevo…e lo sa che lavoro fai?”
“Si”
“E non dice niente? Lei accetta che tu…ammazzi gente…” bisbiglia voltando la faccia verso di lui.
“Si.” Si piega verso di lei e le fa il verso “ma non c’è bisogno che parli così piano, non ti sente nessuno” bisbiglia facendola ridere.
“Oh” sbotta incredula “però, ha nerbo”
“Oh, cosa? Sono un bel ragazzo, io! Mi dispiace che tu non possa godere di questa magnifica visione!”
Jack viene interrotto da un’altra risata di cuore che lo stupisce più di prima.
“Oh, che grave perdita!” Ridacchia come una matta per la prima volta da molti giorni “non ci dormirò la notte!”
Quando lo sente ghignare qualcosa a bassa voce, si muove verso di lui “che hai detto? Ripeti se ne hai il coraggio!”
“Ho detto che è un peccato per me non poter vedere i tuoi occhi. Sono molto belli”
Mira arrossisce inaspettatamente per il complimento, abbassando la testa. “Grazie…sei carino…”
Lui la guarda dicendosi che è una vera disgrazia non poterli ammirare ancora una volta. “Carino…carino si usa per l’amico brutto”
“Io non lo so come sei”
“E’ vero”conviene prendendole la mano. Se la porta al viso e Mira stringe le labbra, non capendo cosa stia succedendo. Le fa scivolare le dita lungo la guancia finchè la donna comprende e non provvede da se a farlo.
“Devi farti la barba… uhh, hai il naso grosso”
“E’ tutto ben proporzionato” ridacchia facendola sorridere.
“Basta con le battute a doppio senso!” gli intima continuando a toccargli la fronte “fronte alta da pensatore…calvizie incipiente?”
“Tuo padre!” Sbotta divertito mentre Mira lo accarezza facendogli un solletico leggero. “Che lavoro fai?”
“La fotografa. Qui hai una cicatrice minuscola” borbotta toccando una tempia “brutto punto, c’è da restarci secchi”
“Na…un graffio da bambino. Quindi sei abituata ad usare molto la vista. Sei una specie di Grande Occhio che vede tutto e non dorme mai”
“No, fotografo i cadaveri. Lavoro per la polizia. Solo la notte”
“Ah!” esclama facendola fermare “la concorrenza”
“Sto per farti un complimento, devi essere molto carino.”
“Bellissimo, stupendo, abusa pure di questi termini quanto vuoi!” la incita facendola ridere nuovamente. “Hai finito di farmi il solletico?”
“Si. Grazie”
“Di cosa?
“Di essere così gentile con me. Grazie.”
“Prego.”
L’uomo la guarda rilassarsi. Già da come piega la schiena, da come si muove, si vede che è più tranquilla. “Quella maglietta non ha mai avuto un aspetto migliore”
Mira abbozza un sorriso “il mio vestito?”
“Quello che c’è rimasto? Nell’armadio, ma penso sia da buttare via.”
Mira annuisce e pensa che non l’avrebbe mai tenuto: le avrebbe ricordato la brutta avventura e lei vuole solo dimenticare. “Vorrei farmi…” abbassa la voce in un mormorio perchè lo sente molto vicino a lei. E’ ancora più a disagio “…una doccia. Non ho fatto in tempo, prima”
L’uomo la guarda per qualche secondo, poi le prende le mani e la dirige verso la porta. Quando le posa sulla maniglia, Mira l’afferra saldamente. “Grazie”
“Basta ringraziare. C’è un asciugamano pulito piuttosto grande e una marea di quegli affarettini minuscoli di plastica pieni di shampoo e tutto il resto. Ma se decidi di lavarti i capelli - e dio solo sa come ci riesci - apri l'armadietto in basso a sinistra, c'è una mezza schifezza che chiamano fon."
“Ok...ma perchè quella frase? Su i miei capelli" domanda con una strana impressione.
Jack la guarda pregustando la faccia che farà e gli accidenti che gli tirerà. "Beh, non potevo lasciarti sporca di fango da capo a piedi. Ti ho infilato sotto la doccia."
Sente provenire un silenzio imbarazzante da lei e sorride "ed è stato un vero piacere, credimi."
Mira sta inghiottendo le ultime parole a stento. Che... ha... fatto? "Di questo non riesco a ringraziarti!" sibila entrando dentro il bagno e chiudendosi la porta alle spalle “non c’è la chiave, quindi non entrare” grida imbarazzata, strappandosi la benda dagli occhi e gettandola in terra "ma cosa lo dico a fare, tanto hai visto tutto quel che c'era da vedere!"
“Non tutto. La chiave non c’era da prima, non l’ho tolta io” le risponde ad alta voce ridendo apertamente. “Sta tranquilla, non entrerò a lavarti la schiena a meno che tu non lo chieda espressamente!”
Mira gli lancia un accidenti dopo l'altro e borbotta parolacce fra i denti: è così tesa che non riuscirà a godersi in santa pace il suo bagno!
Dopo dieci minuti non è più molto convinta e si rilassa talmente tanto da riaddormentarsi.

Mezz’ora dopo, Jack guarda la porta e aggrotta le sopracciglia. È scappata? C’è affogata dentro?
Si alza posando gentilmente il libro sul tavolo, il segnalibro in mezzo e bussa alla porta senza ricevere risposta.
Quando si intrufola furtivamente, si accorge che sta dormendo nella vasca colma d’acqua calda. Il vapore sale in alto, la condensa opacizza la tendina di plastica azzurra della doccia che ricade fuori la vasca.
Resta a guardarla per un po’, mezzo imbambolato, una parte del suo corpo che risponde attivamente alla sollecitazione visiva. Si muove verso di lei senza pensarci, portandosi alle sue spalle.
“Mira…” sussurra nell’orecchio facendola mugolare “se affoghi nella vasca, ti lascio qua e me ne vado” ridacchia mentre la donna si sveglia di colpo e sobbalza voltandosi dalla sua parte.
“Che fai qui, vai..”
Si azzittisce all’istante, lo sciacquio dell’acqua che rompe il silenzio. “Sembra di giocare a mosca cieca”sussurra con la voce incrinata, toccando le mani che le ha messo sugli occhi “toglile, li ho chiusi”
“Non mi fido”
“ "Jack", tu mi stai guardando e sono nuda! Che dovrei dire io?” esclama cercando di scuotere la testa.
L’uomo la tira contro di se, la testa contro il suo collo e le bisbiglia nell’orecchio lentamente. “Smettila di mettere il mio nome fra virgolette. Hai dormito bene?”
“Si”
Le sta facendo il solletico…con la voce…Mira rabbrividisce, la pelle d’oca che le tende…si immerge di più per non farsi vedere, imbarazzata per la propria eccitazione. “Mi dai l’asciugamano?”
“Vediamo…no!”
Mira si agita, il cuore che batte furiosamente, combattendo contro quel piacere sottile sottile che le corre nel corpo. “E dai”
“Sto scherzando!” ribatte ridacchiando e allontanandosi un poco. Un secondo dopo un soffice telo le sfiora la mano. Un sorriso divertito gli si stampa in faccia mentre lei lo prende in fretta e lo tiene appallottolato contro il seno.
“Allora…che facciamo?” mormora cercando di buttarla sul ridere “resti e m’impedisci di uscire dalla vasca o te ne vai?”
“Pensavo di restare, c’è una gran bella visione da qui” ridacchia allungando l’occhio sulla sua figura distorta dall’acqua. “Veramente niente male, occhioni blu”
Mira non muove neanche un muscolo quando toglie le mani. Il primo impulso è quello di aprire gli occhi, di batterli con forza. Si sforza di non farlo.
“Girati”
Cosa?! “Perché?” domanda in un sussurro appena percettibile.
“Va bene, non farlo allora” borbotta piegandole il collo all’indietro, sul bordo della vasca.
Che cosa sta facendo? Non capisco, non riesc…

Trasale quando lo sente baciarla. Un gemito le sfugge involontariamente e subito il bacio di fa più insistente, mentre lei mugola per la sorpresa. Lascia cadere l’asciugamano nell’acqua che si gonfia e le ricade sul corpo, ormai inutilizzabile.
Lo spinge via troppo sorpresa per riuscire a dire qualcosa. La sua spinta, seppur debole, è stata sufficiente a farlo cadere a terra.
Mira si stringe su se stessa, l’asciugamano contro di se, preda di una bizzarra sensazione.
“Scusa. Un impulso” ammette con voce bassa, restando seduto a terra. La vede voltarsi e per un momento suda freddo: ha deciso di rompere il loro patto?
“Stupido imbecille!” sbotta afferrando una manciata di mini - shampoo e tirandoglieli tutti addosso “Non ti vedo, ma ti becco lo stesso!” continua con la voce alterata mentre lui fa il semplice gesto di scansarsi da un lato.
L’ultimo lo coglie giusto in fronte, ma si limita a passarci sopra una mano con una smorfia.
“Lo so che ti ha preso. L’ho sentito, quel rumore attufato”
“Si, mi ha preso” borbotta con un mezzo broncio “chiedimi scusa”
“Non ci penso proprio!” ribatte restando girata dall’altra parte ad osservare le mattonelle “mi hai fatto prendere un colpo!”
“Sei nuda e a certe cose un uomo reagisce”
“E allora vattene di qui!” esplode imbarazzata “non ti è mai passato per la testa che una che è stata rapita e terrorizzata da un pazzo per giorni e giorni, posso sentirsi vagamente, ma dico vagamente nervosa e possa reagire male?”
“Non hai reagito poi così male. Se avessi reagito male, saresti uscita da lì e mi avresti preso a schiaffi.”
“Faccio sempre in tempo, sai?” replicò con la voce tremante, mentre l’uomo se la rideva sotto i baffi.
Jack la vede inclinare la testa, appoggiarla sulle ginocchia che tiene strette contro di se e sospirare e sbuffare imbronciata.
Si avvicina lentamente, dandole modo di sentirlo.
“Lo vuoi, quello schiaffo?” mormora fra i denti con aria minacciosa.
“No, voglio sapere se è stato spiacevole”
Mira sbatte gli occhi più volte, quando recepisce la frase nella sua interezza. Ci sta mettendo troppo a rispondere. “Non lo so. Praticamente non ti ho sentito”
“E allora perché fai tanto l’arrabbiata?”
“Mi fanno arrabbiare quelli che pensano di poter fare quel che vogliono. Non prenderti certe libertà solo perchè sei bravo ad usare la pistola”
“Mica solo quella e a dirla tutta, non l’ho pensato. Ti ho baciato perché pensavo ne avessi bisogno.” E perché mi andava, conclude dentro di se con un sorrisetto.
“Voi uomini pensate sempre di sapere quello che vogliamo. Io voglio solo farmi un bagno in santa pace e andarmene a casa mia. Voglio vedere le mie amiche, i miei colleghi, voglio vedere…”
Mira s’interrompe pensando all’immagine sempre più sfuocata di Bronx
"I tuoi genitori?"
"Sono morti. Incidente d'auto"
“Drammatico. Il tuo ragazzo?”
“No, non ce l’ho. Mi ha lasciata. Per un’altra.”
“E con chi stavi andando a cena?”
“Con un…tipo..” Sussurra sulla difensiva sbirciandolo alle sue spalle.
Jack sorride, portandosi alle sue spalle, le ginocchia a terra, le braccia incrociate sul bordo della vasca "mh... un tipo..."
Quel tono malizioso la fa sorridere "un gran bel tipo. Allora?"
"A lui non avresti tirato lo shampoo addosso"
L'espressione di Mira è eloquente, ma Jack non può vederla. Però la sente ridere e la cosa gli fa piacere.
"No. Penso di no. Ma non si può mai dire"
"Una donna non colpisce un uomo che l'attrae" borbotta dando sfoggio di profonda saggezza da cioccolatino.
Mira abbozza un sorriso ancora più largo "pensi di sapere tutto e invece non sai nulla delle donne"
"Io so solo che il mio... bacio" mormora agitando una mano nel vuoto "se vuoi chiamarlo così, non ti ha infastidito. Ti ha solo colto di sorpresa"
"Sei molto sicuro di te" mormora fissando risolutamente un punto inesistente, imbarazzata dal discorso.
"Abbastanza. E se sbaglio, sbaglio di poco" afferma serio, il sorriso svanito.
"La smettiamo con questo discorso noioso?!"
L'intensità della sua domanda lo fa ammutolire. Si sta agitando, l'ha messa in difficoltà. Non pensava che sarebbe successo.
Ma ci sperava.
"La smettiamo" conferma continuando a guardarla e vedendola stringersi ancora di più nell'acqua. "Non hai freddo?"
“N-no” mormora immergendosi di nuovo e afferrando l’asciugamano “no. Però adesso usciresti? Per favore” balbetta con la voce malferma. Sta succedendo qualcosa…in lei, fra di loro…
“Ti ho spaventata prima?” le domanda alzando una mano per accarezzarla e ripensandoci dopo un secondo.
“Un po’” balbetta arrossendo. Può sentirsi, un liquido più caldo nel calore dell’acqua. Dio… “Te ne vai? Sto sprofondando dalla vergogna!”
“E perché?” si appoggia al marmo con le braccia, respirandole dietro il collo “non c’è bisogno”
Mira non risponde, pensando che dice bene lui, che è vestito e può vederla! "Sei un guardone, lasciatelo dire, caro il mio 'Jack' fra virgolette!"
L'uomo sorride, sinceramente divertito "sono un guardone, lo faccio per lavoro. Studio le mie prede, le viviseziono e le osservo. L'ho fatto con quel lombrico, ma ancora di più con te."

"Che fortuna" sussurra agitata "e ti sei eccitato abbastanza, mentre mi guardavi?"

  
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