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Autore: space_oddity    05/08/2010    8 recensioni
"Avevamo dodici anni quando io, Mary Anne Longbottom e Lilian Cooper, le mie migliori amiche, abbiamo scoperto come nascono i bambini.
Ok, ok, ne avevamo quattordici.".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco il secondo! Per quelli che, come me, vanno direttamente all'ultimo capitolo, sappiate che ne ho postati due insieme, quindi se non leggete quello prima, questo potrebbe sembrarvi insensato:)
Buona lettura!


Là dove non batte il sole - Ti presento i miei/ Il ritorno
 
 
 

 
Mia nonna incrocia le braccia, con aria concentrata. Lei è seduta sul divano, io sulla poltrona di fronte.
Sembriamo due generali di eserciti avversari in procinto di attaccare. E lei attacca per prima.
Parla, volevo dire, parla per prima.
"Allora.. Dove ha dormito James?"- chiede calma.
"Beh.. qui."- rispondo, fingendo la stessa tranquillità.
"Qui. Bene. Almeno non l'hai mandato sul marciapiede."- replica sollevata -"Ma dove di preciso? E non dire sul divano, perchè non ci credo."- conclude in tono severo.
Oddio, comincia a ricordarmi molto Margaret Carter-Prescott vecchia versione. Con un rivolo di sudore che mi scende sulla tempia rispondo, disinvolta:"Beh.. Ovviamente lui.. Lui ha dormito nella casetta sull'albero.".
Mia nonna mi guarda dritta negli occhi.
"Perchè?".
"Perchè.. Ehm.. C'era molto caldo e sul divano non sarebbe stato molto fresco.."- balbetto incerta.
Mia nonna scuote la testa gentilmente, come a dire "No tesoro, provane un'altra perchè con questa non mi freghi".
"P-perchè la casetta sull'albero è molto suggestiva..?"- provo ancora, ma lei scuote la testa, risolutamente.
"Allora, perchè.. Beh.. Sicuramente saprai che James soffre di claustrof..".
Mi interrompe, secca:"Ti pongo la domanda in modo diverso: i tuoi genitori sanno di lui?".
Distolgo lo sguardo.
La guardo.
Apro la bocca e la richiudo.
Infine chino la testa e sussurro con un tono di voce a malapena udibile:".. No.".
"E quando avevi intenzione di dirglielo, si può sapere?"- chiede mia nonna, in tono accusatorio.
"Il più tardi possibile."- rispondo sinceramente.
Lei sospira.
"Beh, Chastity, io non ho certo tutte le risposte, ma ti posso dire che quello che stai facendo è sbagliato. Molto sbagliato. Nei confronti di James prima di tutto.".
"Cercavo solo di proteggerlo!"- ribatto, piccata.
"No."- replica mia nonna, in tono ragionevole -"Buttarsi per prendere una pallottola al posto suo significherebbe cercare di proteggerlo. Non presentarlo ai tuoi e farlo dormire all'adiaccio nella casetta sull'albero è solo un modo infantile per renderti le cose più facili.".
Sbuffo.
"Ma perchè nessuno sembra accorgersi che siamo a Giugno?! NON era all'adiaccio! Gli ho dato tre coperte! Gli ho dato un cuscino! Ho dormito lì con lui e mi sono ammaccata la schiena su quello stupido pavimento di legn..".
Mi tappo la bocca con una mano, orripilata.
Cazzo.
Le sopracciglia di mia nonna hanno superato di parecchio la linea dei capelli.
"Chastity.."- inizia, con tono incerto -"Voi.. Avete..?".
"No, no!"- urlo precipitosamente -"Non abbiamo fatto niente, lo giuro!".
Mia nonna mi guarda dritta negli occhi "Ok. Ora, mi dispiace se passerò per stronza, ma devo farlo. James è ancora qui?".
"Ehm.. Sì."- rispondo esitante. Dove vuole andare a parare?
"Bene. Ora, tu vai a prenderlo dalla casetta sull'albero, lo fai andare alla porta di casa e lo presenti ai tuoi come se non avesse passato di nascosto la notte qui. In cambio io ti aiuterò e cercherò di addolcire i tuoi.".
"E se non lo faccio..?"- chiedo con aria spavalda.
Mia nonna mi lancia uno sguardo fiammeggiante.
"Chastity, io non posso reggerti il gioco. Non questa volta. Se non lo fai, mi sentirò costretta a dire tutto ai tuoi.".
Inarco le sopracciglia, con aria interrogativa.
"Tutto."- rettifica mia nonna con voce severa.
Sospiro sconsolata.
Poi mi fuoriesce dalla bocca un fiume di parole incoerente e balbetto qualcosa su Mary Anne e su Charles, sul fatto che è stato un disastro, sul papà di Mary Anne che stava per svenire, sul tè con il latte e il Valium e..
"Chastity"- mi interrompe lei, con voce più dolce -"Ti ricordi quel detto? Via il dente, via il dolore? Forza. Vai.".
Le lancio un'occhiata disperata.
"Mi arrendo."- mormoro infine, abbattuta.
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"Davvero sto per conoscere i tuoi? Davvero davvero?"- domanda James, eccitato.
"Se me lo chiedi un'altra volta"- replico minacciosa -"Ti infilo questo garofano..".
"Ok, ok! Era solo per sapere!"- ribatte James velocemente, osservando diffidente il fiore rosso.
Glielo ficco in mano con aria risoluta:"Sì. Davvero davvero. Ora, ricorda: tu non conosci mia nonna. Non sei mai venuto qui. E, soprattutto, non hai mai dormito con me nella nostra casetta sull'albero.".
Faccio una pausa.
"Prega il tuo Dio, non si sa mai. Buona fortuna."- concludo, in tono cupo.
E sgattaiolo in casa passando per la porta sul retro.
Mi siedo nervosamente sul divano, accanto a Lily e Mary Anne, che sono già state debitamente aggiornate da mia nonna.
Quando suona il campanello mi dipingo sulla faccia un'espressione di adeguato stupore.
"Aaah! Volevo dire, oh! Hanno suonato alla porta! Chi sarà?"- esclamo a voce alta.
Al piano di sopra, i miei accolgono questa dichiarazione con supremo disinteresse. Faccio una smorfia infastidita.
"Hanno suonato alla porta! Chi può essere?"- insisto, alzando il volume della voce. Ancora nessuna reazione.
"La curiosità mi corrode! Hanno suonato il campanello! Chi sarà mai?!"- sbraito istericamente.
"E va bene!"- urla mia mamma, arrabbiata -"Scendiamo! Comunque tu non stai bene, Chastity!".
Sorrido soddisfatta e vado ad aprire.
James mi scocca un sorriso abbagliante.
"Risparmia le smancerie per i miei. Ti serviranno."- replico, secca, trascinandolo in salotto.
E i miei sono lì, seduti sulle poltrone, con aria infastidita.
James si dirige verso mia mamma, le regala il suo sorriso più affascinante e le porge il garofano elegantemente.
Mia madre lo guarda con educato stupore.
"Piacere, sono James."- si presenta lui, stringendo la mano ai miei genitori.
Mia nonna, come da copione gli sorride compiaciuta:"Oh, ma che giovanotto simpatico ed educato! Io sono Margaret, la nonna di Chastity.".
"Molto piacere!"- replica James, con un sorriso ancora più grande.
"Ti si slogherà la mascella."- sussurro laconica, passandogli accanto.
Bene. E' il momento.
Prendo un respiro profondo.
"Mamma, papà, nonna: lui è James."- affermo solennemente.
Mia madre mi lancia un'occhiata perplessa:"Ma sì, ce l'ha appena dett..".
"Il mio ragazzo."- la interrompo, con il cuore in gola.
Chiudo gli occhi in attesa delle reazioni.
Urla, lacrime, svenimenti?
Apro lentamente un occhio.

Mia madre osserva alternativamente James e il garofano, tutta compiaciuta.
Mio padre ha un'espressione totalmente neutra, indecifrabile.
Mia nonna continua a ripetere, tutta allegra:"Oh, ma che bella coppia siete! Non trovi anche tu, Anne?".
"Sì, davvero."- risponde mia madre alla fine, con mio grande stupore.
"E tu, Richard?".
Silenzio.
".. Richard?"- insiste mia nonna, incerta.
"Richard!"- lo rimprovera mia madre, aggrottando le sopracciglia.
Mio padre alza gli occhi su di lei. Con molta difficoltà, sposta lo sguardo su me e James.
Sospira profondamente.
"Beh.."- inizia, schiarendosi la gola -"Beh, ecco..".
E poi, con mio immenso orrore, scoppia a piangere.

"Papà!"- urlo, un po' preoccupata e un po' imbarazzata.
"La mia bambina.. L'abbiamo persa, Anne!"- singhiozza, gemendo.
"Per l'amor del cielo, Richard! Contieniti!"- sbotta mia madre, dandogli delle piccole pacche sulla schiena.
"Dio, ma perchè non abbiamo portato un garofano anche per lui?"- borbotto, esasperata.
Rubo un tulipano da un vaso di fiori e lo ficco in mano a James.
"Daglielo!"- sibilo, autoritaria.
"Non posso regalare dei fiori a un uomo!"- bisbiglia James, orripilato.
"Oh, sì che puoi!"- ribatto spingendolo verso mio padre.
James si dirige a passo incerto verso mio padre. Con palese riluttanza, gli porge il tulipano.
Mio padre alza lentamente lo sguardo.
Fissa il fiore con crescente incredulità.
Infine, lo prende delicatamente e fa un sorrisetto.
"Ehm.. Per lei.. Ecco, mi chiedevo.. Le va bene se esco con sua figlia, signor Prescott?"- chiede James balbettando.
Mio padre lo guarda, serio.
"Beh.. Beh, ecco..".
E scoppia di nuovo a piangere.
"Papà, andiamo!"- lo rimbecco, scocciata. Ha avuto il tulipano, che altro vuole?!
Ma, come ho modo di scoprire, è un pianto molto diverso da quello di prima.
"Certo che va bene.."- risponde mio padre, fra i singhiozzi -"Un ragazzo così educato.. Una così bella coppia.. Non trovi anche tu, Anne?".
Lo fissiamo, allibiti.
"Certo, papà.. Ehm, io vado ok? Con James, va bene?"- chiedo, timorosa.
Scoppia in un nuovo pianto a dirotto:"Ah, quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia, del doman non v'è certezza, chi vuol esser lieto sia!"- recita, in un italiano incerto.
"Lo prendo per un sì."- replico atterrita, trascinando fuori James, Lily e Mary Anne.
Dovrebbe proprio smetterla di leggere tutti quei vecchi stupidi libri di poesie, penso esasperata, mentre camminiamo a passo veloce verso il parco.



Spero vi siano piaciuti, al prossimo!

  
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