‘Meraviglioso’
Vivere
significa nascere ad
ogni istante.
La morte
subentra quando il
processo della nascita cessa.
(Erich
Fromm)
Squilla il
telefono.
«Michele,
finalmente: è la settima volta che provo a
chiamarti!» disse Paolo.
«Scusa,
Paolo… Ma,
sai, sono qui, in compagnia di una donna bellissima e...»
confessò Michele.
«Ma che è,
sei
scemo?! Che fai, Monica ti ammazza, se lo scopre!» si
innervosì Paolo, quasi
uscendo dal telefono, tanto era alto il suo tono.
«Ma…»
cercò di
giustificarsi l’altro.
«Ma cosa? Michele,
che scuse ti vuoi inventare?!» continuò
innervosito l’amico.
«Ma che bisogno
c’è
di inventare delle scuse?! Monica lo sa…»
«Cosa?! E
com’è che
mi stai parlando al telefono, allora? Cioè,
com’è che sei ancora vivo?!» gli chiese
sarcasticamente.
«Ma ci mancherebbe
che mi uccide adesso!... Comunque, la dovresti vedere: è la
fine del mondo, ha
due occhi…» continuò Michele.
«Eh beh…
due occhi,
un naso e una bocca: che discorsi sono?!» tuonò
Paolo disperato.
«Ma guarda
che…» fu
interrotto.
«Perché ti
sento
così male?» domandò Paolo.
«E’
perché ho le
mani impegnate!» esclamò l’altro.
«Michele! Oddio, sei
uno sciagurato e tu mi parli al telefono mentre chissà cosa
fai!» urlò Paolo,
in preda alla disperazione.
«Ma che hai
capito?!»
«E Monica? Come
l’ha presa, come sta?» si preoccupò
Paolo.
«Bene!
Beh…certo,
un po’ stanca, ma…» venne interrotto
Michele.
«Ma voi siete tutti
pazzi!Tu sei con una e...»
«E ha, anche, gli
occhi blu, sai?» rispose inebetito Michele.
«Un’altra
con gli
occhi azzurri?»
«Eh beh, se devo
essere sincero, ci speravo!» confessò
l’altro.
«Ma come ci
speravi?! Tu una donna ce l’hai già!»
gli ricordò furibondo.
«Eh beh!
S’offenderanno mica se di donne nella vita ne ho
due!» esclamò Michele con
notevole disinvoltura.
«Devo anche mettermi
a ridere? Farti un applauso, Michele?» domandò
minaccioso.
«Boh… Fai
tu!Ho
altro a cui pensare in questo momento, però, se vuoi venire
a vedere la mia
bambola...’- non riuscì a terminare la frase
l’amico.
«Che? Devo pure
venirla
a vedere? Ma non ci posso credere, sembrava andare tutto bene e
invece…»
«Ma va tutto
benissimo, infatti!» lo rassicurò Michele.
«Per te
sicuramente!»
«Ma anche per
Monica, ti dico!» ribatté.
«Eh, figurati! Te
lo racconto io come ci si sente a essere cornuti!» rispose
con un velo di
rammarico Paolo.
«Nono, aspetta! Ma
che hai capito?»
«Che stai tradendo
Monica con una figa con gli occhi blu, no? La
bambola…!»
«Ma secondo te io
posso tradire Monica con la mia bambola:
una neonata di due ore che, tra l’altro, è figlia
mia!?» lo canzonò Michele, ridendo.
«’Figlia
tua?’…Ma
Michelino è un maschio!» controbatté
Paolo confuso.
«Paolo, sveglia!
Monica ha partorito!»
«E’ nato! E
non me
lo dici?!» ebbe il coraggio di chiedere l’altro.
«Eh…se
m’avessi
fatto parlare, te lo avrei anche detto!»
«Ma è una
notizia
meravigliosa! E com’è?»
«E’
bellissima!...
Ma avevi dubbi? E’ figlia mia!» confessò
l’altro con tono denso del suo scarso
senso di modestia.
«Ma, allora,
è proprio
una femminuccia?»
«Sì,
sì, certo!! ‘A
bambola!’» lo prese in giro Michele.
«E come
l’avete
chiamata?»
«Diletta.»
«Diletta…»-
ripeté
Paolo assorto- «Beh, allora, chiamo Laura e arrivo
subito!»
«Ah…! Vedi
che la
vuoi vedere la bambola!?» rise l’interlocutore per,
poi, terminare la
telefonata.
~
«Ma che aveva
capito Paolo?» chiese Monica ridendo, mentre teneva Michelino
tra le braccia.
«Aveva capito che
ti stavo tradendo con la bambola, qua presente.»
mormorò lui, stringendo la
manina della bimba che teneva in braccio.
«Guarda che potrei
diventare parecchio gelosa…» confessò
lei, ridendo.
«Ma gelosa di che?
E’ uguale a te...» le rispose lui, prendendole la
mano per intrecciarla alla
sua.
«Eh beh... menomale,
almeno lei! Guardalo qua, invece, un Ventoni
doc. fatto con lo stampo!» ribatté lei
nel guardare Michelino giocare, in braccio a lei.
«Buon segno,
no?» chiese
lui.
«Beh,
dipende!»-
disse, ridendo, lei per, poi, rivolgersi al piccolino- «Mi
raccomando, tesoro
mio, il naso di papà no!»
«Che ha il mio naso
che non va? Guarda che è un attributo che mi rende
interessante!» chiarì lui,
colpito nell’orgoglio.
«Ma su! Fai
l’offeso? Io ti amo anche con il naso
così…» lo prese in giro lei, ridendo.
In quell’istante,
rizzarono le orecchie captando un vocio vagamente familiare,
proveniente dal
corridoio.
La porta si aprì di
colpo, mostrando l’entrata dinoccolata e confusa di Maya,
seguita a ruota da
Elio e Rosa.
«Oddio!»
esclamò
Maya, sull’orlo di piangere per la commozione.
«Questa volta ce la
siamo presa con comodo perché pensavano al T.p.l.d.s, al
fatto che l’ultima
volta ci hai fatto patire le pene dell’inferno, ecc.:
< C’è
tempo,quindi!>, invece ti troviamo qui che l' hai già
fatta?!» chiese
ironicamente Rosa.
«E che ci deve fare
poverina!?» soggiunse Elio, scorgendo Monica che rideva.
«Beh, sarà
l’amore…!»
sospirò Maya.
«Eh...’A
Elio, che
gli hai fatto a questa?! Mi spaventa: era l’eroina
sostenitrice de ‘una botta e
via’ e, adesso, è più inibita di
Biancaneve» scherzò pungente Michele.
«Guarda che anche
tu non scherzi! “Non credo nell’amore, non voglio
rapporti stabili,...” e, adesso,
sei qui a perdere il senno con una bimba tra le braccia: chi
l’avrebbe mai
detto, eh?!» avanzò Rosa, con gli altri a suo
seguito.
«E come si chiama
questa principessa?» domandò Elio, sorridendo alla
piccola in braccio al papà.
«Diletta.»
dissero
in coro Monica e Michele.
«Diletta?!
E’
carino, ma come mai?» domandò Rosa.
«’Il mio
diletto è
bianco e vermiglio!'» scoppiarono a ridere i due, lasciando
gli altri confusi.
«A me piace
‘Diletta’ e, poi, Elio, guarda che meraviglia!
Sembra un’angioletta...» si
lasciò andare ai sentimentalismi la rossa, civettando
rivolta al fidanzato.
Monica analizzò
quelle parole, fermandole in sé e facendole sue; in
quell’attimo, comprese il
segreto di cui Michele non aveva mai azzardato confidenza.
Un segno:
che mediocrità, che scaramanzia!
Forse, era un pretesto:
ciò che sarebbe bastato a
proteggere una realtà molto vulnerabile, sgorgante con
veemenza dalla purezza
più estrema.
Una
vita, nonostante l’incontro con la
morte, non può trovare riscontro nella negazione della
stessa.
La voglia di vivere
non esaurisce la sua potenza, neanche dinnanzi alla fine.
Nell’indifferenza e
nella mancanza di attenzione che rivolgiamo a ciò che
è minuto, taciturno, fragile
e privo di protezione si racchiude il senso
più profondo del ‘bello’.
Questa bellezza
passa inosservata, nascondendosi all’estraneità di
uno sguardo troppo fugace.
Dalla vogliosità,
di chi non smette di stupirsi della vita, sboccia il ricordo di chi ha
sognato
di non morire, pur accettando che la fine vera esistesse.
E a chi rimane, a
chi sente, a chi vede, a chi soffre, a chi tace è data la
missione di riscoprire
dove cercare un ricordo da portare con sé, per mezzo della
propria esistenza.
Monica aveva
capito: il ‘Blu’ non azzarda, non scherza; il Blu sceglie, il Blu vuole.
Dare adito alle
fatalità, potendo giostrare la vita, per ‘quelli
lassù’ non era opportuno.
Gli sguardi di
Monica e Michele si incrociarono per un istante di profondo e, forse,
bastò;
quella verità rimase custodita nel magnanimo ed affidabile
silenzio.
Monica sorrise,
incontrando Michele e i suoi occhi.
Si rivolse a Maya
e, con naturalezza ed una lieve risata, affidò al vento la
prova dell’avvento
della sua consapevolezza.
<‘Angelo’> (?)
«Ma chi ti dice che
non sia caduta dal cielo?»
In
quel momento…
due
piccole mani
bianche si agitavano, due occhioni blu sgranavano la loro luce; tutto
questo, nell'osare
il tocco dell'aria : nella sorpresa di scoprirsi vivi al Mondo.
La morte
si vince con la vita. La morte si dimentica vivendo.
La morte
si perde davanti a una rosa che sboccia, a un bimbo che nasce.
Nascere,
piccolo, è cadere nel tempo.
(Maria
Cvetaeva)
***
Che dire?! Se non che è stata un'avventura, quando ho iniziato non avevo affatto idea di cosa sarebbe stato e voi che avete letto,che avete commentato mi avete aiutato ad avere la voglia di scriverlo per me e per voi. <3
Quindi non posso fare altro che ringraziarvi tanto tanto tanto tanto tanto tanto e ancora perchè siete state fantasticheee e ne approfitto per dire pubblicamente che vi adoro!
Spero vi sia piaciuta la storia tutto sommato e che vi piacere il capitolo qui di seguito, che è anche l'epilogo!Per chi non si è stufato di me, posso garantire che continuerò a scrivere su questo fandom,anzi, ho 'Quello che le donne non dicono' in corso, una raccolta di sette brani minimo per un contest in cantiere (e lo vedrete prestissimo, se lo vorrete ovviamente), due one shot assicurate (una su Cristina e una su Monica e Michele-ma guarda un po'!Proprio insolito xD-) e altra roba con cui non vi tedio ulteriormente!
Ringrazio Music Addicted,Ray e Claudia infinitamente per le ultime recensioni <3 ^^ *_____________*