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Autore: Feel Good Inc    09/08/2010    3 recensioni
Kingdom Hearts e Walt Disney: gli incontri mai visti.
#01: Xemnas | Grimilde ~ Qualcosa che si è perso una volta non tornerà mai più indietro. Kuroshitsuji
#02: Xigbar | Megara ~ La vera libertà è potere ogni cosa sopra se stesso. Michel de Montaigne
#03: Xaldin | Pocahontas ~ Le dune si trasformano con il vento ma il deserto rimane sempre uguale. Paulo Coelho
#04: Vexen | Stregatto ~ Io sono uno scienziato, non un filosofo! Frankenstein Junior
#05: Lexaeus | Aurora ~ Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce ed il battito del cuore di chi ascolta. Kahlil Gibran
#06: Zexion | Peter Pan ~ Perché non voli? Faresti prima. Paulie, il pappagallo che parlava troppo
#07: Saïx | Bestia ~ Non esiste il bene o il male. Esiste solo il potere, e quelli troppo deboli per averlo. Harry Potter e la Pietra Filosofale
#08: Axel | Ade ~ Odiare ed essere odiati: non mi piacciono queste cose. Ghost Hunt
#09: Demyx | Ariel ~ Uomo libero, amerai sempre il mare! Charles Baudelaire
#10: Luxord | Esmeralda ~ Il destino mescola le carte ma siamo noi a giocarle. Arthur Schopenhauer
#11: Marluxia | Biancaneve ~ Questo nostro caduco e fragil bene / ch’è vento ed ombra ed à nome beltade. Francesco Petrarca
#12: Larxene | Clopin ~ E dopotutto cos’è una bugia? Solo la verità in maschera. George Byron
#13: Roxas | Stitch ~ Chi ti vuol bene ti fa piangere. Miguel De Cervantes
#14: Xion | Tarzan ~ Quando sei miserabile cerchi qualcosa che sia più miserabile di te. Elfen Lied
#Epilogo: Sora | Merlino ~ Come corpo ognuno è singolo, come anima mai. Herman Hesse
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Organizzazione XIII, Sora, Xion
Note: Cross-over, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Uao, ero tanto presa dalla scrittura della fic su MJ da scordare quasi l’aggiornamento o__ò xD

Aw, finalmente tocca ad Axel! Questa è stata una delle prime idee che mi sono venute in mente. Pensate che addirittura per rendere bene il personaggio mi sono rivista apposta il corrispondente film Disney. xD Spero perciò di averlo reso almeno un po’ simile all’originale, perché personalmente mi fa morire. LOL! Capirete la battuta leggendo di chi si tratta x’D (E vi anticipo la presenza di shounen-ai. Perché l’AkuRoku è CANON. u.u <3)

Citazione iniziale tratta da un anime poco conosciuto, ma che merita davvero. Occasione per fare un po’ di spam xD

Ringraziamenti alle recensioni:

Dany92: Mi fa piacere che la shot ti sia piaciuta anche se era molto meno ‘leggera’ delle altre *-* Stai seguendo anche la seconda serie di KS?! Io ho guardato i primi due episodi con l’amaro in bocca – giuro che odio Alois è__é – ma anch’io appena visto il viandante ho avuto un lieve sospetto, che è diventato certezza con la scena della macchia invisibile sul piatto xD Solo lui avrebbe potuto essere così preciso!! (Domanda random che non c’entra un tubo: qual è il tuo personaggio preferito? Io amo Undertaker *-* È un grande, semplicemente un grande.) Ti auguro una buonissima vacanza! E ti aspetto! ^^

Sarephen: O mio Dio, ma io ti adoro. No, dai, non mi merito tanti complimenti. o///ò Sono felice che ti sia piaciuto anche lo scorso capitolo; come dicevo Saïx per me era un personaggio un po’ oscuro, ma in qualche modo anch’io ho compreso il suo ‘attaccamento alla causa’, lo scopo che lo muoveva, e difatti ho voluto concentrarmi su questo piuttosto che su qualsiasi altro aspetto del suo carattere. Sono orgogliosa e lusingata del tuo commento, pensavo di aver fatto un pasticcio. ^^’ Grazie ancora, non ho parole per esprimerti la mia gratitudine. Ti abbraccio. <3

Grazie anche a tutti i lettori e… buona lettura!

 

 

Prompt: #4. Revenge

Rating: Giallo

Genere: Drammatico

Ambientazione: Dopo la fuga di Roxas e prima di Kingdom Hearts II

 

 

 

 

 

VIII

 

 

 

 

 

 

 

 

Odiare ed essere odiati: non mi piacciono queste cose.

{ Ghost Hunt }

 

 

 

 

 

 

 

Gli ultimi Disertori finiscono di volatilizzarsi in nuvole nere e sul Monte Olimpo è di nuovo il silenzio tipico del dopoguerra, del momento in cui i sopravvissuti si guardano intorno tra le macerie.

Axel abbassa i Chakram e pensa che è proprio quella la parola giusta per definire il suo essere. Macerie.

Non si sarebbe mai aspettato di arrivare a questo punto, di sentire il fuoco implodere e divorare quel poco che gli resta dentro. Ma da trecento giorni o poco più, da quando ha iniziato a provare quelle cose che gli sono sembrate così vere, in lui è stato un continuo alternarsi di costruzione e distruzione, di fiamme e di ceneri. E adesso non resta più niente, perché lui se n’è andato e si è portato via tutto.

Rivolge ancora un ultimo sguardo spassionato allo stadio ormai deserto, prima di voltare le spalle e tornare sui suoi passi.

Un’altra missione compiuta, e un altro giorno vuoto.

« Sorprendente. »

La voce lo riscuote e lo rimette in allerta – ma dopotutto gli Heartless non parlano. Quando il suo sguardo si posa di nuovo sull’arena, in un punto in cui prima non c’era altro che un attrezzo per il sollevamento pesi ora è disteso, gambe accavallate e braccia dietro il collo, un tipo che sembra volerlo divorare con gli occhi.

« Francamente pensavo di essere io il sovrano delle fiamme, ma dopo averti visto all’opera comincio a chiedermi se tu non sia un mio lontano consanguineo, ragazzino. »

Non è una persona comune, lo si deduce da molti particolari. In primo luogo il fuoco azzurro che gli scaturisce dal capo e dalle spalle, e che dà un senso alle sue parole che forse tanto ironiche non sono. E poi i denti aguzzi, la carnagione grigiastra, il fatto che non è davvero disteso sulla panca per i pesi ma piuttosto vi fluttua al di sopra. Non è un Heartless, ma non è neppure un essere umano.

Axel non abbandona la posizione di difesa, mentre gli risponde in tono altrettanto pungente.

« Mi spiace, non ricordo molto della mia famiglia. Ma non credo di avere nessuna parentela con uno capace di levitare. »

Il sorriso dello sconosciuto, se possibile, si fa ancor più malizioso e lupesco.

« Fuoco nelle armi e nel tono. Sei proprio come mi hanno detto che fossi. Bene, benissimo. » Si tira su a sedere; una nuvoletta di fumo bluastro, e Axel se lo ritrova improvvisamente accanto. « Io sono Ade, il dio dei morti; incantato. Che ne dici di scambiare due parole con me, mio focoso amico? »

Lo guarda di sbieco. Non sembra mosso da buone intenzioni, ma ciò che ha da dirgli non costituisce per lui alcun interesse. Abbassa nuovamente le armi e sfugge alla sua vicinanza.

« Dico che non se ne fa niente. La mia missione non comprende anche te. »

Il tizio che si proclama dio dei morti stringe gli occhi; le fiamme azzurre che lo ricoprono sono attraversate da un lampo rosso. Ma l’istante successivo il sorriso appuntito è tornato al suo posto e una nuova nuvoletta lo riporta di fronte ad Axel, già lontano di un paio di passi.

« Andiamo, rosso, non essere tanto schizzinoso. Tu mi interessi molto, sai? Ho sentito molto parlare di te e penso proprio che potremmo andare d’accordo. »

« Pensi malissimo, amico » e ancora una volta lui lo aggira al pari di una buca del deserto di Agrabah.

« Credi? Eppure io sono convinto che la tua rabbia è ciò che fa per me. »

Stavolta ha parlato alle sue spalle, senza cercare un nuovo contatto visivo, con la voce di chi vende un salvagente a uno che sta annegando.

Lui si ferma.

Regola numero uno: non dare mai le spalle al nemico, ha sentito dire più volte, in quella stessa arena in cui si trovano adesso, dalla bocca del piccoletto che allena gli eroi. E anche se l’essere infuocato non sembra essere un vero nemico, anche se le sue parole sembrano promettere un interesse sincero, Axel non riesce ancora a rinfoderare i Chakram che gli pendono inerti lungo i fianchi.

« La mia non è rabbia » obietta, ma la voce tremante lo tradisce.

« Oh, sì che lo è. » Il tono di Ade gronda soddisfazione e suona come il miele versato sullo zucchero. Gli si avvicina, posando le mani sulle sue spalle; mani gelide come il fiato che gli soffia nell’orecchio, nonostante il fuoco che lo circoscrive come un’aura. « Tu possiedi la rabbia delle fiamme, piccolo Axel, quella che divora tutto si trovi sulla sua strada e non lascia tracce. Se mai mi capitasse di dover morire, tu saresti l’unico erede che vorrei vedere sul mio trono. »

« Ti sbagli. »

« Mi sbaglio? Solo perché non hai un cuore, pensi che ciò che senti sia solo un riflesso di quella forza distruttrice? Per l’oltretomba, figliolo, eppure dovresti saperlo che il tuo piccolo Spruzzetto di Sole ti ha dato la capacità di provare ancora qualcosa. »

Axel si muove alla velocità della luce. Senza spostarsi di un passo lascia andare un Chakram, gli afferra una mano e la gliela torce verso l’interno, ruotando il polso cadaverico su se stesso. Ade grida di sorpresa e dolore e molla la presa sulle sue spalle.

« Ti ho detto che ti sbagli » ripete Axel, tranquillo, come se non stesse cercando di stritolargli la mano ma fossero semplicemente immersi in una conversazione sulle previsioni del tempo.

E non chiamarlo in quel modo ridicolo.

Per la terza volta il dio evapora nel solito fumo grigio-azzurro, sottraendosi alle sue dita chiuse quasi a pugno; si rimaterializza di fronte a lui, a distanza di relativa sicurezza, e il fuoco blu è nuovamente percorso da fuoco rosso.

« Vedi di non giocare con me, ragazzino, e rifletti. Rifletti bene. » Mentre si calma e i suoi occhi tornano calcolatori e la voce ridiventa complice, anche le fiamme recuperano il colore freddo. « Di cosa senti maggiormente il bisogno? Di un cuore. Cosa devi fare per averne uno? Sfruttare un moccioso che combatte quelli come te con una chiave gigante. Ma cosa ti renderebbe ancora più completo, più realizzato, alla fine, quando sarai arrivato dove vuoi arrivare? La vendetta. E se uniamo le forze, tu ed io possiamo ottenere la migliore vendetta, quella data dalle ceneri dei resti di chi ostacola la nostra strada. » Il sorriso si allarga, i denti da squalo occhieggiano di promesse. « Sai che è così, Axel. Sai che il tuo desiderio più profondo in questo momento è vendicarti di quel moccioso e di tutto ciò che ti ha portato a questo. A perdere il tuo Spruzzetto di Sole. »

Il colpo che Axel sferra al volto esangue di Ade è lo stesso con cui una fiamma si impossessa di un corpo estraneo.

Il dio cade sul dorso, portandosi le mani agli occhi. Axel resta a lungo immobile al suo posto, sovrastandolo, i Chakram ancora tesi e pronti ad un eventuale nuovo attacco.

Non chiamarlo in quel modo ridicolo.

« È evidente che sei il dio dei morti. Se fossi un uomo capiresti. »

Ade si scopre il viso e ricambia il suo sguardo, ansante. Lui lascia ricadere le braccia, riprende a camminare e lo supera, raggiungendo in pochi istanti il corridoio oscuro aperto appena all’entrata dello stadio.

Parla con la voce del rimpianto, e parla soprattutto per se stesso.

« Ci sono vuoti che neppure la vendetta può riempire. »

Prima di varcare quel passaggio tra i mondi, si volta a guardare un’ultima volta il dio ammutolito, ancora disteso a terra, gli occhi gialli e vuoti fissi su di lui.

Gli rivolge un sorriso beffardo e si porta due dita alla tempia, in gesto di ironico saluto.

« Got it memorized? »

Il varco si richiude sulla nuova trasformazione di Ade e sulle lingue di fuoco ormai decisamente scarlatte che s’irradiano da lui.

È buffo, ma senza volerlo quel pagliaccio gli ha suggerito un modo per imparare di nuovo a ricostruire dalle macerie.

Invece di distruggere Sora, andrà da lui per poter rivedere Roxas.

   
 
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