Erano
passati vari mesi da quando suo fratello aveva lasciato la casa insieme
alla
signorina Victoria. Il padre la aveva rassicurata, ma Rosalie sapeva
che c’era
qualcosa in più, qualcosa che tutti le tenevano nascosto.
Suo
fratello non era interessato minimamente a Victoria, ma forse si
sbagliava…
Forse lui non lo dava a notare ma la amava così tanto da
andarsene via con lei.
Era
la vigila di Natale e Carlisle le aveva assicurato che suo fratello
sarebbe
tornato per quella ricorrenza e per passare il Natale con la famiglia.
“E verrà
anche Victoria?” aveva chiesto al padre.
“Ehm… no. Lei è andata a trovare i
suoi parenti in Alaska” fu la risposta indecisa del dottore.
Il
campanello suonò.
Rosalie
corse ad aprire, sperando con tutto il cuore che fosse suo fratello,
per
poterlo riabbracciare, dirgli cosa era successo negli ultimi mesi e
soprattutto
per poterlo riavere vicino.
Ma
fuori dalla porta c’erano la sua sorella maggiore Alice e suo
marito Jasper. Lei
era ancora molto giovane ma aveva sposato Jasper molto presto, quindi
era anche
ragionevole che fosse così bella. Non sembrava passato
neanche un attimo dall’ultima
volta che si erano viste. Rosalie le saltò in braccio,
felice anche se non era
Edward.
“Ehi
piccola! Come stai?” “Non sono piccola…
ormai ho dieci anni!” “Oh sì
tesoro… mi
devi raccontare tutto quello che succede qui a Londra… Io e
Jasper stiamo bene
in Italia ma ci mancate tanto!” “Anche voi ci
mancate!” poi Alice entrò seguita
da Jasper. “Dov’è
papà?” “Ah, è
uscito… ha detto che aveva qualcosa da fare…
Una sorpresa!” “E Edward?”.
La
bambina si incupì.
Evidentemente
non sapeva che suo fratello non abitava più con loro.
Abbassò lo sguardo.
“E’
andato via con Victoria…” un lampo
passò negli occhi di sua sorella.
“Già?”
domandò allarmata come se avesse saputo che prima o poi
sarebbe dovuto
capitare. Jasper la strinse teneramente.
Anche
se Alice e Jasper abitavano in una delle coste soleggiate
dell’Italia, erano
sempre molto bianchi… Come il marmo. E i loro occhi le
sembravano d’oro
liquido.
La
bambina voleva riscaldare l’atmosfera che si era fatta cupa e
silenziosa. Non
voleva che la notizia rovinasse la vigilia ad Alice e Jasper.
“Però oggi torna!
Passa le feste con noi, siete contenti?”
“Certo!” disse Jasper anticipando la
moglie che sembrava ancora preoccupata.
Poi
la giovane donna si fece più serena e disse: “E
invece come va la scuola? Hai
già conosciuto Emmett?” “La scuola va
bene! Tutti i miei compagni sono
simpatici… Poi c’è Emmett che
è super super simpatico!” ma Rosalie non capiva
cosa volesse intendere sua sorella con quel… già
conosciuto. Ma tralasciò.
Il
campanello suonò per la seconda volta.
“Vado
io” Alice si stava già alzando ma sua sorella la
bloccò. “Voglio essere io la
prima ad abbracciare Edward!” sul volto della donna comparve
un’espressione
preoccupata. “Ne sei sicura?” ma Rosalie era
già alla porta.
Quello
che vide le fu estraneo.
Certo
una persona in un paio di mesi poteva cambiare, ma non così
radicalmente.
Rosalie
era più che sicura che quello non fosse suo fratello Edward
Cullen. Per
cominciare era più alto, tonico e muscoloso. Poi non
riusciva a riconoscere il
viso. I tratti del fratello che conosceva non c’erano. Al suo
posto era
comparsa una mascella più squadrata e dei tratti
più duri e adulti. Gli occhi,
che prima erano verdi, a quel punto erano d’oro colato. I
capelli di bronzo
erano alzati e sulle labbra era dipinto un sorriso beffardo.
“Tu
non sei mio fratello!” esclamò la bambina. E
scappò in camera piangendo.
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“Che
le è preso?” domandò Edward sbigottito.
“E’ evidente caro fratellino…”
sbottò
Alice arrabbiatissima. “Ah… già. Sai,
ormai ci ho fatto l’abitudine: le ragazze
che mi cadono ai piedi, gli sguardi sbigottiti…”
sorrise.
Ad
Alice veniva voglia di staccargli la testa e farne un falò
con cui alimentare
il caminetto nel giorno di Natale.
“Ora
tu vai subito da nostra sorella e la abbracci!” Jasper le
posò una mano sulla
spalla e lei si calmò. A volte il dono di suo marito era
indispensabile. “Forse…
dopo. Prima voglio fare una chiacchierata con la mia sorellina maggiore
che non
mi ha detto cosa mi aspettava…” “Sai
benissimo che non potevo dirtelo, Edward! Fa
parte del patto…” “Sì un
patto che ci ha portato via l’anima!” disse lui
adirato. “Calmati!” esclamò Jasper. E
lui mi sembrò più sollevato. “Edward,
anche senza anima io ho trovato
l’amore…” “Che frase toccante!
Ma tu credi
veramente nell’amore? Ormai chi crede
nell’amore?” disse lui buttandosi sul
divano. “Le persone intelligenti…”
“Beh io non l’ho mai provato!”
“E cosa mi
dici di Bella Swan?”
Alice sapeva di
aver toccato il tasto giusto.