Sorridi
e sii paziente…
Per
Edward Cullen, anche solo pensarlo, non era facile. Beh, del resto
doveva solo
essere sé stesso. Ma, insomma… chi voleva
prendere in giro? Se si fosse
comportato come avrebbe voluto, non sarebbe stato nell’alta
società. Quando era
ancora piccolo, suo padre gli aveva spiegato che nella loro
città, esistevano
due tipi di persone: quelle dell’alta società,
come lui, e quelle dei
bassifondi, come la sua amichetta. Così
la aveva definita suo padre. Gli aveva impedito di vederla ancora, di
tornare
nei vicoli dove avevano sempre giocato.
Lei
non era solo un’amichetta: era la sua compagna di giochi,
l’unica con cui si
potesse confrontare, l’unica persona che la pensava come lui
in un mondo caduto
in rovina.
Ma
ormai il piccolo Edward era cresciuto, ormai aveva diciassette
anni… e si era
lasciato alle spalle i giochi dell’infanzia.
“Signor
Cullen, suo padre è al piano di sotto con la signorina
Victoria…” a parlare era
il signor Higgins, il suo cameriere da quando era bambino. Era proprio
lui
quello che lo faceva uscire di nascosto per andare a trovare la sua
amica…
“Sì,
scendo…” abbassò lo sguardo e si
diresse verso le scale. Frequentava Victoria
da un po’ di tempo, ma non per sua scelta. Non che lei non
fosse bella, anzi…
Ma a lui non interessava sposarsi, avere una famiglia… Il
suo sogno era
viaggiare e si ricordava ancora la promessa che le
aveva fatto.
Noi
viaggeremo insieme… Andremo in giro
per il mondo insieme. Visiteremo l’Italia, le
Indie… Scopriremo nuove terre e
ci trasferiremo su un’isola deserta dove potremo stare
finalmente in pace… E
potremo vederci sempre… Te lo prometto.
In
un batter d’occhio era già in fondo alla
scala… percorse velocemente l’atrio,
dirigendosi verso il salone.
Quel
giorno a Londra pioveva e di conseguenza il bellissimo salone a vetrata
di casa
Cullen era illuminato solo da una fioca luce e tutto fuori era grigio.
“Ben trovato
Edward” uno scampanellio. Era la voce di Victoria.
“Buon pomeriggio Victoria”
rispose lui cercando di mantenersi il più distaccato
possibile. Tuttavia era
difficile distogliere lo sguardo dalla donna davanti a lui, che, oltre
ad
essere di una bellezza devastante, portava un succinto abito di seta
rossa che
lasciava ben poco all’immaginazione.
Suo
padre non era con lei.
Chissà
perché Edward lo interpretò come un cattivo
presagio.
“Come
sta oggi? La trovo… bene…” il ragazzo
riuscì a dire solo questo. “Sì, trovo
che
anche tu, Edward, stia bene” la sua voce si era fatta fredda.
“Come
mai mi ha offerto il piacere della sua visita, signorina?”
lei si alzò dal
divano e si avvicinò a lui con aria maliziosa.
“Sai, Edward… ormai penso che tu
possa smettere di darmi del lei. Penso che tra noi ci sia una certa
intesa…”
con l’indice gli sfiorò la mascella e fece
scivolare il dito verso il primo
bottone della sua camicia.
“Cosa
ha intenzione di fare signorina?” domandò Edward
allarmato. “Ho fatto una
promessa a tuo padre, il dottor Carlisle…”
“E di cosa si tratta?” “Devo fare un
dono molto importante a te e a tua sorella Rosalie… lei
è ancora troppo
giovane, ma penso che tu sia pronto” poi rise. Una risata che
fece accapponare
la pelle a Edward.
“E
posso sapere di che dono si tratta?” “Non ancora.
Prima mi voglio divertire un
po’…” e lo baciò. Con forza e
violenza. Buttandolo sul divano e continuando a
baciarlo. Ben presto gli slacciò la camicia e
iniziò a baciarlo sul torace Poi
di nuovo sulle labbra e ad un certo punto il ragazzo sentì
che qualcosa di
ustionante gli arrivava in gola e gli sembrò che penetrasse
fino al cuore. “Ma
cosa…?” “Shh… Tu hai preso un
impegno con me” e quando quel liquido ustionante
gli penetrò nel cuore fino ad ustionarlo e bruciarlo,
qualcosa in Edward
cambiò. Il suo carattere, qualcosa si era mosso.
Più
di qualcosa.
Adesso
anche lui ci provava gusto. Anche lui voleva di più. Non gli
interessava di
stare con Victoria. Voleva semplicemente di più.
Sentiva
che pian piano, il suo corpo e il suo carattere mutavano…
fino a diventare
qualcosa di quasi del tutto diverso.
Poteva
sentire tutti i cambiamenti in atto: gli arti che si stiravano,
diventavano più
forti, il viso che mutava…
Perché
quel giorno stava nascendo il nuovo Edward Cullen. Non era
più il ragazzo
legato al passato.
Era
lo stronzo e bellissimo Edward.
Edward
Cullen, il vampiro.
“Tu
hai preso un impegno con me adesso…” e la vampira
portò lontano il vampiro che
in quel momento stava per nascere.