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Autore: Hachi4ever    19/08/2010    2 recensioni
...Perchè non capisci che sei aria per me? non posso vivere più senza di te... i pensieri di due ragazzi, così distanti l'uno dall'altra, ma così vicini nel cuore... [MollyxJordan]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ciao a tutti!!! eccomi qui con una nuova short ^_^ la seconda che scrivo ^_^ spero che vi piaccia, mi è venuta in mente guardando fuori dalla finestra, che qua sta tirando un pò di vento, che ci protegge dall'afa dell'estate ^_^... mi è venuta così, di getto... quindi se ci sono degli errori ditemelo che provvedo subito a rimediare ^_^... ora vi lascio alla lettura!

ps: ah, Bra92! si l'ho notato l'errore XD è che sto scrivendo una cosa simile per il fandom di Harry potter e stavo pensando che poteva starci quella scena anche per Draco ed Hermione e quindi mi deve essere scappato dalle dita mentre scrivevo sovrappensiero!!! XD grazie mille, e scusate della svista!! ^_^
Hachi4ever :-*

L
ei


Il vento fresco entra dalla finestra. Vaga per la mia camera, accesa dai più bei colori vivaci che potessi scegliere, ma che in quel momento della notte è solo un buco nero.
Poi arriva da me. Mi accarezza, come per aiutarmi a respirare, per un istante, attraverso l'afa che mi ha inghiottita. Come se cercasse di rianimarmi.
Eppure niente. Non respiro.
Come potrei respirare? Come posso pretendere anche solo di respirare se tu non sei con me? Se ogni volta che ripenso alla nostra avventura su Oban, mi salutavi da amico, mi illuminavi la giornata con quel sorriso splendido che solo tu hai, sento la gola stringersi in una morsa, pensando al fatto che tu soffrivi dietro a quella stupida maschera? Perché? Perché ti sei allontanato da me?
Non capisci che sei aria? Come potrei MAI pensare di respirare, correre, ridere, scherzare, vivere… senza la mia aria?
La brezza cala, l'umidità della notte riscende sul mio corpo sudato, sulle lenzuola tiepide, sul pigiama di seta blu. Giro il cuscino, nella speranza di trovare l’altro lato più fresco. Un istante di refrigerio, poi di nuovo al punto di partenza.
Caldo. Afa. Umidità. Niente aria.
Vorrei che tu fossi qui in questo momento. Almeno quest'angoscia estiva avrebbe un senso. Proverei calore a causa tua. Non per questa noiosa solitudine. Un calore piacevole, che mi parte dallo stomaco, quando penso a te, e poi sale, sale, come mille farfalle su per il mio corpo arrivando al cuore.
Mi attorciglio una ciocca di capelli intorno al dito, immaginando che sia tu a farlo. Che tu mi dica quello che mi hai detto prima di scomparire, quello che il mio cuore desidera da troppo tempo, ormai. Il ricordo ormai è solo un foglio ormai sbiadito, ho bisogno di te. È un gioco che mi fa male, molto male. Eppure, ogni sera, rieccomi qui, ad immaginarti accanto a me. E non chiedo una notte di passione, NO! L’amore non è solo questo… Vorrei solo sentirti accanto a te, per una volta, o per sempre, decidi tu. Una carezza sul viso, una mano tra i capelli, uno sguardo particolare, scegli tu. Mi basterebbe per vivere ancora un giorno.
Non capisci che sei aria per me?



Lui

Mi rigiro sul letto. Questo buco di pietre che mi funge da dormitorio è una camera a gas. Una tortura continua. E sarà così per diecimila anni.
Mi sento arido. E non solo fisicamente.
Ironia della sorte, proverei meno dolore se in questo momento mi trovassi tra le fiamme. Sarebbe un dolore sopportabile, se sapessi che tu sei mia. Potrei accettarlo, se non pensassi che a chissà quanti anni luce da me c'è la soluzione ad ogni mio problema e non posso raggiungerla. In alcun modo.
Il  dolore è immenso. È pungente. È una spada che mi trafigge da dentro, che mi stringe lo stomaco, che mi chiude la gola. Che ogni volta che ripenso a te, fa male sempre di più, come a dirmi che non ti devo più pensare… ma sei l’unico pensiero che mi tiene in vita in questa gabbia di matti.
E a pensarci, che stupido. Basterebbe fare ciò che immagino ogni sera, quando chiudo gli occhi e cerco di dormire. Smettere di perdere tempo. Alzarmi, prendere il tempietto che funge anche da navetta spaziale, arrivare sulla terra, correre scalzo fino a casa tua, e gridarti che non vivo senza di te. Che quando ti avevo accanto a me, nella nostra avventura su Oban, mi allontanavo per non farti vedere che arrossivo. Che nel mio abbracciarti c’era molto di più di semplice affetto d’amicizia. Che se non fosse per te, non avrei il sorriso che ho oggi.
Mi rigiro di nuovo, questa volta prono. La guancia destra schiacciata contro il cuscino, le braccia lungo i fianchi.
Non ho la forza! Non ho il coraggio! Sono diventato l'eroe per voi terrestri, lo so, lo visto… ho combatto contro Canaletto, ma non ho il fegato sufficiente a ripetere quelle poche parole che basterebbero a rendermi felice. Non ce l'ho!
E sto sempre peggio. Sempre più a pezzi. Ogni giorno che passa, sento sempre più freddo tra le mie braccia. È come abbracciare il vento. Non provo nulla, solo angoscia. Solo il nulla. Solo vuoto.
Un vuoto colmabile, ma che io purtroppo non riesco a colmare. Un vuoto che mi brucia, che mi toglie il respiro nell’immaginarti da sola in quel tuo letto… nella tua stanza vuota…
Non capisci che sei aria per me?
  
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