“Respira?”
“Sì, il battito è
regolare…” sentiva voci lontane, molto lontane.
Non aveva
idea di quanto tempo fosse passato dagli ultimi avvenimenti.
L’unico rumore che
era riuscita a sentire in quei giorni era il battito del suo cuore, che
assomigliava ad un vecchio scorbutico.
Cercò
di aprire gli occhi.
Le
figure erano indistinte, riusciva a malapena a seguire i contorni.
C’erano due
persone, forse tre e di sicuro due di loro si erano avvicinate al posto
dov’era
lei. “Bella? Mi senti?” una voce familiare, ma pur
sempre troppo lontana per
distinguerla bene. Quello che la ragazza sapeva, però, era
il fatto che fosse
una voce calma ed esperta. “Bella! Mi senti? Sono
io… svegliati ti prego”
quella voce la riconosceva. Non sapeva bene per quale motivo, ma
l’avrebbe
riconosciuta tra mille… “L…
Liam…” biascicò. Ogni suono che
emetteva le faceva
un male atroce.
Poi
un ricordo, un ricordo che lei non riusciva ad identificare si
affacciò nella
sua testa…
Le
piaceva quando lui le metteva le mani
sui fianchi. La faceva sentire unica. Lui la faceva sentire completa.
Per una
volta non doveva dipendere dagli altri, non doveva dipendere da suo
padre… “Ti
amo…” sussurrò lui. “Giurami
che sarà per sempre” in quel momento lei sapeva di
averne bisogno. Sapeva di aver bisogno
dell’eternità per potersi dedicare
completamente a lui, per appartenergli veramente. E se fosse morta,
avrebbe
voluto reincarnarsi tante e tante volte per continuare ad amarlo.
“Io sono
pericoloso per te” disse lui risoluto. “Allora
trasformami… trasformami e
vivremo l’eternità insieme” “E
se non ci riuscissi?” “In quel caso anche
all’inferno
vivrò del tuo ricordo…”
“…E per me
“Sì,
sì sono io!” qualcuno le tese la mano.
Lei
la strinse.
Era
una mano innaturalmente fredda, qualcosa di disumano. In un lampo si
ricordò. Vampiri,
Edward e Liam erano due vampiri.
Pian
piano mise a fuoco le figure, erano proprio loro. Si ritrasse con un
urlo
disumano. “Bella, non ti faremo del male… Non
siamo noi i cattivi” lei tastò la
superficie sulla quale l’avevano messa. Un letto.
Cadde
giù con violenza. Le doleva tutto il corpo, si sentiva un
verme, senza ossa o
arti. Cercò di alzarsi in piedi per scappare, ma il dolore
prevalse. In un
attimo Liam le fu davanti.
“Respira,
butta fuori l’aria…” la guardava con
quegli occhi viola, il cui colore le era
sconosciuto, ma il taglio e l’espressione le erano
così familiari…
Un
altro ricordo sconosciuto…
I suoi
imploranti occhi color topazio le
chiedevano di perdonarlo. Ma lei era una donna ferma, non si sarebbe
lasciata
intenerire. “No, non ti perdono…”
“Ma dai! Non è colpa mia, non mi hanno
prolungato la licenza, adesso però sono tutto per
te” si avvicinò per darle un
bacio, ma lei si scansò indignata. “Non puoi
capire quanto mi stai facendo
soffrire… La guerra imperversa al fronte
e…” “… e tu lascia tutto.
Scappa con
me. Trasformami e scappa” lo baciò con tutta
l’intensità possibile. Lo voleva
solo per sé. Era un desiderio egoistico e senza senso, ma
lei lo voleva con
tutta sé stessa. Ne sentiva il bisogno. Avrebbe affrontato
la morte per lui.
Cos’erano
quei due ricordi? Quei flashback, che non riconosceva come i suoi?
“Lisbeth…”
sussultò Liam.
Poi
un altro paio d’occhi… Quegli occhi invece erano
color topazio, come quelli del
ricordo. Spinta dalla sicurezza che quegli occhi topazio appartenessero
alla
persona del flashback, lei si gettò al collo di Edward. Poi
riconobbe il suo
amato, e lo baciò con intensità.
-------------------------------------------------
Per
un attimo Liam aveva sperato, ma subito dopo una nuvola scura aveva
intralciato
il suo cielo azzurro.
Forse
non cercava lui, forse cercava Edward. Eppure era così
sicuro che quei ricordi
appartenessero a Lisbeth…
Bella,
gli occhi color topazio erano i
miei… Non erano i suoi. Ma era tutto
così complicato. Perché Lisbeth non poteva
tornare e ricordarsi ciò che avevano
passato insieme? Perché doveva ritornare in un modo
così bizzarro,
innamorandosi di un altro?
Bella
e Lisbeth erano la stessa persona, ma allo stesso tempo non lo erano.
Di questo
ne era sicuro… Ma cosa era cambiato? Perché Bella
doveva appartenere alla
stirpe degli Swan? Tutte domande senza una risposta.
“Voi
mi dovete delle spiegazioni…” sibilò
poi, avvicinandosi di più a Liam e accoccolandosi
vicino a lui.
Ed
ecco il lato di Lisbeth, che in quel momento padroneggiava su quello di
Bella.