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Autore: war    22/08/2010    1 recensioni
Fra gli esorcisiti, per combattere il Conte del Millennio e i Noah, viene inviato dal Vaticano un aiuto, giunto direttamente da quel Dio che a volte ci si dimentica di amare... La strada da percorrere è una sola: ed essa è sempre stata perfettamente delineata davanti ai nostri piedi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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To the right, to the left
We will fight to the death
To the Edge of the Eatrh
It’s a brave new world, it’s a brave new world

- 30 Second to Mars – This is war. -



Quando ripresi conoscenza ero appoggiata alla ruvida corteccia dell’albero.
Lo scontro si era spostato lontano da me e le grida della battaglia mi giungevano remote e distanti.
Come se non mi appartenessero.
Come se nulla mi appartenesse più.
Abbassai lo sguardo sul mio corpo.
Gli abiti erano intrisi di sangue.
Le ali, devastate, erano schiacciate a terra, anch’esse macchiate del mio stesso sangue e mezze spennate.
° Hanno fatto di me un pollo arrosto.° pensai con amara derisione.
Tornai a guardare il mio sangue.
Rosso.
Così simile a quello degli esseri umani…
Se era tutto mio dovevo avere le vene a secco.
Cinque litri o giù di li era quello che il mio corpo poteva contenere.
Potevo perderne la metà e sperare di restare viva.
Se ne perdevo di più…
Addio Angel.
Chiusi gli occhi, andando a cercare la presenza dentro di me.
L’altra me stessa.
Azael.


Fu come guardasi in uno specchio.
Stessi capelli rossi.
Stessi occhi di smeraldo.
Tuttavia quello era il viso di una sconosciuta.
Forse, morendo, la mia parte umana aveva smesso di identificarsi in un corpo e adesso non restava altro che la sua essenza.
L‘anima.
- Finalmente ci incontriamo… -
- Siamo sempre state legate… - mi rispose lei.
- Già , ma non abbiamo mai avuto modo di incontrarci… così. – ammisi.
- Mi dispiace… - Azael parve infinitamente triste.
- Perché sono morta? – chiesi crucciando la fronte.
- Perché non hai potuto vivere una vita davvero tua… - sussurrò lei.
- Oh, ti sbagli. Ho vissuto molto a lungo… Troppo per un essere umano. – riconobbi
- Non è questo che intendevo. Non parlavo in termini di tempo… - sospirò l’angelo.
- Ho vissuto molto anche a livello di sentimenti. Di amicizie. – non riuscii a non ricordare volti del passato, per concludere con quello di Padre Leone, degli altri esorcisti e infine quello di Kanda.
Pensare al ragazzo mi provocava sempre un miscuglio di gioia e tristezza. Sensazioni agrodolci e nostalgiche.
- Ma anche di morte, dolore, sofferenza… -
- Vivere è complesso. Forse morire è più facile. – riconobbi.
A parte la paura che tutto sarebbe finito in niente non era difficile. Bastava aspettare.
- Io non so più se è giusto o no combattere questa guerra. – Azael sembrò sul punto di piangere.
Forse lo ero anch’io ma non mi pareva.
Mi sentivo… calma.
Come quando si attende l’inevitabile e se ne ha la consapevolezza. Come davanti ad una decisione già presa e definitiva. Nulla potrà cambiare.
- Abbiamo percorso il nostro tempo. Attraverso la verità, attraverso le bugie, attraverso il dolore, attraverso la gioia… Abbiamo rispettato il nostro tempo. Abbiamo accettato la chiamata a combattere fino alla nostra morte perché questo è il tempo di combattere. Non so se ho mai creduto in un inizio o in una fine… Non so se ho mai creduto nella salvezza o nella perdizione… Ma ho sentito… Ho sentito il tuo essere… Non mi importa di conquistare e dominare al terra… Non mi importa della lotta fra bene e male, anche se ho dovuto schierarmi da una parte del campo, perché esserci volava dire prendere posizione… E io volevo esserci… Ma non per i motivi per cui il Conte ha dichiarato guerra. Non perché mi interessi davvero fermarlo… Semplicemente io voglio proteggere il luogo che amo, il luogo dove le persone che amo o che ho amato possano vivere o abbiano vissuto… Mi bastava questo. Per questo ho stretto con te il patto, Azael. – ebbi la certezza che fosse Angel a parlare senza ombra di dubbio.
Un angelo non poteva assolutamente concepire tale pensieri atei.
- Hai… Creduto in me? – chiese Azael.
- In noi. – le risponsi sorridendo.



Qualcosa era cambiato.
In Azael qualcosa era diverso.
Una luce nuova animava il suo sguardo.
Una comprensione che prima non aveva.
Una incrollabile certezza.
- Sei coraggiosa Angel. Lo sei sempre stata. Mi piacerebbe sperare che in nuovo mondo, quello che nascerà dalle ceneri di questa guerra sarà impavido come il tuo cuore… -
- Ho preso da te, Azael. Se non fossimo state così simili le nostre essenze non avrebbero potuto restare fuse per tutti quegli anni. – riconobbi con un sorriso.
- E’ ancora tempo di combattere, Angel. Posso continuare ad usare il tuo corpo? – chiese l’angelo mentre il fuoco verde divorava i suoi occhi.
- E’ sempre stato tuo, Azael… - ammisi
- Alla fine, lo potrai abbracciare, te lo prometto! –
Il pensiero che forse lui non lo volesse il mio abbraccio si perse nella luce che ci invase.



Il mio corpo si era rigenerato.
Le ali erano tornate integre, la divisa da esorcista no.
Osservai il mio seno che spuntava ironico sul mio petto. Se fosse stato per me non mi sarei nemmeno degnata di coprirlo, tanto era inesistente, ma ero consapevole di che cosa fosse il comune senso del pudore.
Raccolsi un pezzo della mia divisa da esorcista. La manica della giacca. Per quello che dovevo coprire era più che sufficiente. Non c’era molto di cui gioirne ma pazienza. Le grida di dolore e lo sferragliare delle armi mi condussero presto nel luogo dove si era spostata la battaglia.
Miranda era protetta da Marie mentre teneva attivo il suo Time Record e effettuava le guarigioni sui corpi di coloro che combattevano. Era un po’ crudele perché costringeva i feriti a spremersi come limoni, privandoli del dolore.
Ma la Dark Religious aveva fatto cose assai peggiori.
I finder si davano da fare come potevano, imprigionando gli Akuma affinché qualche esorcista li distruggesse più facilmente.
Lenalee danzava con la grazia di una farfalla , anche se ciò era dovuto all’attivazione della sua Innocence restava uno spettacolo affascinante. Distruggeva con infallibile precisione gli Akuma che colpiva.
Kanda era alle prese con Tiki Mykk.
Credevo che abbvesse un conto in sospeso con lui.
Forse più di uno.
Allen stava combattendo con Road.
Il Conte osservava tutto con distacco annoiato.
Non vedevo l’ombrello assurdo ma dubitavo che gli fosse capitato qualcosa…
Non vedevo nemmeno i gemelli ma credevo che anche altrove si stesse combattendo.
Mancavano i due Generali che sapevo per certo essere in sede.
Sokaro e Tiedoll.
Non era più tempo di stare a guardare…
Sfortunatamente non fui la sola a pensarla in questo modo.
Anche il Conte intervenne, portandosi alle spalle di Allen.
Seppi che non avrei mai fatto in tempo e il sangue mi si gelò nelle vene…
Non potevamo, no meglio, non volevo perdere l’esorcista maledetto.
La spada del Conte del Millennio cadde sulla schiena dell’ignaro albino.
Un rumore secco di acciaio.
Il mio cuore mancò un battito.
Lenalee aveva colpito a piedi pari la spada nemica.
Per un momento apparve sospesa nell’aria.
Il Conte ghignò malefico.
Il potere oscuro che si irradiò da lui aveva un che di spaventoso.
Vidi l’Innocence di Lenalee frantumarsi.
Lei ruzzolò nell’erba, scaraventata lontano dalla forza del nemico.
I suoi piedi scalzi e feriti furono l’ultima cosa che scorsi prima che il suo corpo venisse inghiottito dall’erba alta.
Allen si accorse dell’attacco, e grazie al sacrificio della ragazza riuscì ad evitarlo e adesso fronteggiava il suo nemico. Anche il suo volto era distorto dall’orrore e dall’angoscia per quello che era accaduto alla sua amica.
Era mai possibile che fossimo sempre noi a dover avere la peggio?
Rabbia.
Non degna di un angelo.
Molto degna di un essere umano.
Qualcuno doveva pagare.
Vendetta.
Inconcepibile per un angelo.
Molto concreta per un essere umano.
Finalmente capii cosa era cambiato in Azael.
Non era che lei non fosse più ciò che era, semplicemente stava lasciando a me, ad Angel il suo spazio di espressione.
- Allen, ce la fai da solo? – chiesi per precipitarmi dietro a Road che come una iena aveva fiutato la carcassa del suo rivale e ci si stava avventando sopra per darle il colpo di grazia.
Una parte di me, quella più umana, che adesso era sguinzagliata provò l’immenso desiderio di prendere a calci nel culo la Noah dei sogni. E seppe che quell’atto gli avrebbe procurato un gran senso di liberazione e di piacere.
Con un balzo riuscii a portare una svenuta esorcista lontano dal punto in cui era caduta e le candele malefiche si piantarono nel terreno.
Una smorfia di disappunto passò sul viso da bambolina di Road.
- Svegliati, Lenalee! – ordinai scuotendo senza troppa gentilezza la ragazza. Gli occhi viola mi fissarono storditi e sofferenti.
- Angel… -
- Quanto si malconcia? – chiesi in tono dannatamente pratico.
- La mia Innocence… Allen… - si preoccupò immediatamente non appena i ricordi presero il loro posto.
- Allen se la cava benissimo da solo, per il momento… - la informai permettendole di vedere lo scontro che aveva luogo intorno a noi ma non perdendo mai di vista le candele che ci seguivano come missili sonar e facendole schiantare contro qualsiasi cosa fosse inanimata.
- - Ma quella non si stanca mai? Tsk! – sbuffai dispiegando le ali per compiere un balzo verso l’alto.
Gravata del peso di Lenalee in aria non ero agile come sempre. Non ero abituata a trasportare qualcuno con le mie ali ma questo non significava che non potessi farlo.
- Le tue ali… Sono guarite? – chiese lei osservandosi poi i piedi davvero malconci e sanguinanti.
- L’Innocence può rigenerare se stessa infinite volte, fino a che i suoi sentimenti sono in risonanza con i nostri. – le svelai.
Vidi le sue gote bagnarsi di lacrime.
- Sono così debole… Così inutile… - mormorò lei affranta.
- Allen lo hai salvato, no? – le chiesi per darle coraggio.
- Però lui… Sta ancora combattendo con il Conte… Guarda il suo corpo pieno di ferite… - la sua voce era incrinata dal pianto.
Lanciai uno sguardo alla ricerca di Kanda.
Non era messo meglio di Allen e il suo torace nudo era in buona parte invaso dal tatuaggio però anche Tiki Mykk perdeva sangue.
Ghignai.
- Combattono perché ancora credono in quello che fanno. Combattono perché sanno che questo è il momento di farlo, la sola occasione che ancora hanno per proteggere e salvare quello che sta loro a cuore. Lo so cos’ha fatto l’Ordine Oscuro con l’Innocence… ma lei non è mai stata una nemica. – le dissi.
Le candele di Road sono schifosamente dolorose, il mio corpo se lo ricordava benissimo e la loro punzecchiatura al mio fianco rinfrescano questo ricordo.
- L’Innocence, nella forma in cui voi esorcisti la utilizzati altro non sono che le materializzazioni in questo mondo dei servitori di Dio. Sono Angeli che hanno deciso di abbandonare il Regno Dei Cieli e patire sofferenze e tormenti per proteggere il mondo. Il mondo che il Creatore ama e che loro stessi amano. Farsi accettare dagli uomini è più difficile di quello che si possa pensare… Ed essere sfruttati da essi è divenuta prassi comune… Ma non importa. Per un angelo, nessun sacrificio è troppo grande, se compiuto in nome dell’amore universale. Sei un compatibile, Lenalee. Smetti di odiare l’Innocence e prova a capirla. Ti ripagherà. – questa era la spiegazione migliore e l’incoraggiamento più sentito che potessi dare alla ragazza.
Vidi il suo volto farsi più sereno, mentre cercava un contatto più intimo e profondo con la sua Innocence.
Dovevo guadagnare tempo per lei…
La lasciai sul terrazzo dell’Ordine.
Non so quanto potesse essere protetta in quel posto ma di sicuro lo sarebbe stata più che agganciata a me.
Lavi ci raggiunse in quel momento.
Anche lui era piuttosto pesto ma decisamente ancora molto combattivo. Non era certo un comportamento da Bookman. Non era da Bookman farsi ferire in quel modo.
- Ehi, bentrovato! – gli dissi osservando intorno a noi per capire cosa sarebbe spuntato, se un semplice Akuma o un Noah.
- Ci sono una montagna di Akuma. Più ne distruggiamo più ne arrivano… -
- Forse il Conte li sta facendo convergere tutti qui, per un attacco in grande stile? – chiese Lenalee, seduta a terra. Evidentemente le gambe ancora non la reggevano.
- Forse. A me dava l’idea di volere Allen… - borbottai.
- Dobbiamo impedirglielo. – esclamò la ragazza e Lavi annuì convinto.
- Possiamo provarci… - capitolai.
- Stolti! – ci derise Road che apparve in quel momento a cavallo dell’ombrello del Conte.
Ma quella non ne voleva proprio sapere di lasciarci in pace?
- Ti siamo mancati? Vedo che continui a cercarci come se fossimo la tua mamma… - azzardai per farla arrabbiare.
Nno che ci tenessi in particolar modo a misurarmi con lei e a prenderle ma non intendevo farmi spaventare dalla crudeltà che leggevo nel suo sguardo. Se Azael allentava un po’ la morsa, presti si sarebbe resa conto che nel cuore umano la luce lascia spazio anche alle tenebre.
- Taci! Guardate cosa avete combinato! State distruggendo tutte le creature che il conte ha fatto! Gli sono costate così tanto impegno e duro lavoro! E poi quello spadaccino malefico ha fatto del male a Tiki. A uno della mia famiglia… Non vi perdonerò mai per questo! –
- Che hai fatto a Yu?! – sbottò Lavi che considerava il giapponese alla stregua di un amico del cuore.
- L’ho infilzato per bene! Come il lurido insetto che è! – ribattè lei inorgoglita. Avevo voglia di farla a pezzetti.
Mi prudevano le mani per tale desiderio ma sapevo di non doverlo fare. C’era qualcuno che meritava questo privilegio molto, ma molto più di me.
Con un grido Lavi si slanciò contro di lei ma venne presto atterrato.
Lenalee finì in una gabbia trasparente simile ad un dado.
Di certo la Noah non aveva una grande fantasia.
Il clique era sempre lo stesso.
- Manchi un po’ di originalità mia cara… - sbuffai allargando le mie ali e producendo una raffica di vento che fece cadere a terra le candele di cui amava circondarsi.
Ai miei piedi apparve un pacco.
Anche questo trucco era vecchio.
Balzai via prima dell’esplosione.
- Allora che ne dici di questo? – chiese indicando la prigione di Lenalee.
Sulle sei facce del dado apparvero dei numeri.
- Giochiamo? Il primo tiro lo faccio io! – ghignò malefica prima di agitare il dado gigante nel quale l’esorcista stava facendo la fine si una fragola nel frullatore. Vidi il sangue che sporcava le facce del muro.
Non sapevo se erano nuove ferite o se fossero le vecchie che si riaprivano ma non avevo modo di aiutarla…
Se mi fossi lanciata contro Road, con ogni probabilità sarei finita in una sua trappola… La salvezza venne dall’alto.
Kanda.
Ma lo realizzai subito.
Non era Kanda, ma Mugen a muovere il corpo di Kanda, che con ogni probabilità era svenuto.
Calò come un falco dal cielo e la sua spada, la sua affilatissima lama tagliò a metà il cubo, liberando Lenalee che cadde verso il marmo della terrazza.
Lavi si alzò, mezzo pesto e dolorante e cercò di attutire il colpo alla giovane. Yu rovinò a terra, vicino a me.
Era impressionante vedere i muscoli e i tessuti che si ricomponevano e tentavano di rigenerare un corpo che ormai cadeva in pezzi.
- Ti ha ridotto un gruviera… - mormorai per sentirmi mandare a quel paese. Sarebbe stata una cosa che mi avrebbe tranquillizzata.
- Do’hao… - soffiò fuori lo spadaccino.
Il suo sguardo si fermò sul mio petto.
- Che c’è? – chiesi arrossendo.
- Tiki le trova sexy – mi informò ammiccando verso il mio seno praticamente insesistente.
Arrossi ancora di più.
- Gli strapperò gli occhi a quel maniaco depravato, porco maiale… - sibilai cercandolo con lo sguardo. Kanda ghignò – Forse non ha torto – disse. Lo fece sicuramente per provocarmi e prendermi per i fondelli ma il mio cuore fece lo stesso le capriole. Il cuore di Angel…
L’esplosione di potere.
Esultai.
No, fu Azael ad esultare…
Allen e il Conte apparvero anche loro sulla terrazza. Il primo che rispondeva colpo su colpo al secondo.
Ma il potere non proveniva da loro.
Lenalee.
Lenalee e la sua Innocence.
Finalmente si erano perfettamente sincronizzate.
Azael conosceva quell’Innocence, erano stati compagni d’arme.
- Road! – esclamò la giovane esorcista con un’aria combattiva che non le avevo mai veduto sul volto ma che mi riempì di orgoglio.
- Lenalee? – la voce della Noah uscì un po’ incerta. Della fragile e dolce e delicata ragazza era rimasto solo l’aspetto. Nei suoi occhi ora si leggeva ben altro. Forse era la stessa espressione che si era dipinta sul suo viso mentre combatteva quell’Akuma di terzo livello, quello che inconsapevolmente aveva permesso alla ragazza di far evolvere la sua Innocence in quel viaggio per nave verso Edo, verso l’Arca.
- Ti lamenti che abbiamo distrutto i giocattoli del Conte… quando lui li ha creati usando le sofferenze umane… Ti lamenti che abbiamo fatto male alla tua famiglia, quando voi per primi ne avete fatto alla mia… Dici di non poterci perdonare… Quando siete stati voi i primi a recare torto… -
- Che intenzioni hai?! – strillò la Noah mentre il potere di Lenalee cresceva.
- Io ti perdono, Road. Per il male che ci ha fatto, per tutto quello che hai fatto io ti perdono… - per un attimo avevo forse sperato che Lenalee la prendesse a calci?
Si, lo avevo fatto.
- Sei impazzita forse? – strillò di nuovo la Noah.
- Sono i sentimenti negativi che vi fanno forti, l’ho capito poco fa… Per questo non combatterò contro di te odiandoti e provando del risentimento. Ti sconfiggerò e riempirò il tuo bel sedere di calci pensando solo ed esclusivamente a quanto io amo quello che sto proteggendo! – dichiarò Lenalee spostandosi ad una velocità pazzesca e atterrando Road con uno schiaffo che a malapena vidi.
- Come hai osato!?! Come hai osato colpirmi in volto!?! – strillò indignatissima la principessa dei sogni.
- Tu hai fatto di peggio… Chi è causa del suo mal, pianga se stesso… - la informò la cinese con aria serafica.
L’attacco di candele andò a vuoto, troppo agile era diventata l’Esorcista.
E un nuovo schiaffo al volto mandò Road a terra.
- E’ ora di svegliarsi, principessa. Tramuterò il tuo sogno in un incubo, come tu hai fatto con i miei… Perché tu possa apprendere il dolore che hai arrecato. Perché tu possa diventare una persona migliore… Perché io possa tornare di nuovo a sorridere insieme a tutti quelli che mi sono cari! –
Kanda si era ripreso e mi posò una mano sulla spalla.
- Dobbiamo aiutare… Tsk! Diamo una mano al Moyashi! – mi disse.
- Si, qui se la cava bene da sola… - riconobbi.
- Un giorno, mi spiegherai il segreto del tuo corpo e di come tu possa essere ancora viva, Angel. –
- Non è molto diverso da quello che accade a te. – risposi sapendo di non mentire.



Vista la malparata il Conte decise di sospendere l’attacco e di sparire con i vari Noah al suo seguito e gli Akuma che erano scampati alla distruzione.
Poiché avevamo già i nostri bei danni nessuno di noi si preoccupò di inseguire ed eliminare gli Akuma che si disperdevano…
Lenalee si avvicinò ad Allen e lo sostenne come meglio poteva.
Lavi cercò con lo sguardo Bookman senior nella radura sottostante.
Kanda posò la fronte sulla mia spalla.
- Dovresti lasciarmi perdere – mi disse, come se fosse un buon consiglio.
- Probabilmente dovrei, ma non sono brava a seguire i suggerimenti altrui. – ammisi con un ghigno.
- Lenalee!!!! Lenalee!!!! – le urla di Komui ci raggiunsero in fretta e non appena il Supervisore giunse sulla terrazza semidistrutta e vide Allen abbracciato alla sorella giunse alle peggiori conclusioni possibili, trapanandoci le orecchie con i suoi lamenti!
  
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