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Autore: MaryElizabethVictoria    25/08/2010    1 recensioni
La vita 'perfetta' di una ragazza assolutamente normale con una bella casa, un lavoro che le piace, molti amici e un padre che l'adora viene sconvolta dall'incontro con un ragazzo che di normale non ha proprio niente...ma questo è solo l'inizio di una catena di evnti che la porterà,suo malgrado, a trovarsi al centro di un complotto governativo e a dover scegliere da che parte stare. A dover scegliere tra l'amore e la felicità.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Hola!Innanzi tutto un enorme grazie a BGE e a FedeV per avermi lasciato un commento, oltre che a farmi piacere mi invoglia a scivere!!Per domande, osservazioni, consili ci sono sempre mi raccomando...Ok, ecco il nuovo capitolo ... buona lettura!!MEV

 

Kathrine si sentiva di piombo, non sapeva che cosa fare.

Quella ragazza aveva bisogno di aiuto, del suo aiuto, ma lei non aveva idea di come intervenire, no era nemmeno sicura che fosse compito suo. Avrebbe dovuto chiamare la polizia ... ma a questo punto, se quello che le aveva detto Zack era la verità, la polizia o era già informata su quello che succedeva lì dentro o non gliene fregava proprio niente, o entrambe le cose.  Forse Chris l’avrebbe aiutata, o forse lui era proprio il primo ad essere coinvolto ... per quanto difficile le risultasse crederlo. Poteva anche lasciar perdere, in fondo non erano affari suoi, lei aveva ben altro  a cui pensare, aveva la sua vita perfetta ... il suo lavoro ... già, e proprio quando era diventata dottoressa aveva giurato di salvare delle vite. Ormai c’era dentro e  non poteva tirarsi indietro. Bè, qualunque cosa decidesse di fare, si disse, doveva farla in fretta.

Vide il dottore scomparire dietro il macchinario, probabilmente per controllarne il funzionamento, era forse la sua unica occasione ... cercando di fare meno rumore possibile Kathrine entrò nella stanza e si nascose dietro uno schedario di metallo vicino alla cupola di vetro. La ragazza legata nel frattempo seguiva le sue mosse attentamente  e in silenzio, come se stesse cercando di valutarla. Poco dopo l’uomo col camice bianco ricomparve, schiacciò il pulsante verde al di là del vetro per far si che si aprisse una porta scorrevole e infine  uscì dalla stanza principale richiudendo a chiave la porta,  fortunatamente non si era accorto che Kat era rimasta dentro.

Una volta che se ne fu andato anche lei potè uscire allo scoperto, schiacciò lo stesso pulsante al di fuori della cabina per far si che si aprisse ... lì dentro doveva essere un ambiente sterile, adibito forse a effettuare interventi chirurgici ... o forse, più probabilmente, esperimenti. Non aveva mai visto niente di simile in un ospedale.

-Ok ... Come si apre quest’affare?- domandò riferendosi allo strano macchinario che ancora imprigionava la ragazza dai capelli rossi.

-Dev’esserci una specie di leva sul retro- rispose lei, Kat annuì e in pochi secondi riuscì a liberare la sconosciuta dalle restrizioni di metallo. Questa si sgranchì leggermente e si osservò i polsi segnati.

- Vieni, dobbiamo andarcene prima che torni- disse Kat aprendo la porta scorrevole come aveva visto fare al medico di prima.

-Tu non sei una di loro ...- constatò quella con aria circospetta- ... chi sei?

-Kathrine ... Kat - rispose distrattamente mentre cercava qualcosa per forzare la seconda porta, chiusa a chiave- sono un’amica, veramente più una conoscente,  di Zack.

-Lui è qui?!- esclamò la ragazza improvvisamente più distesa- Comunque io sono Vada, piacere!

-Piacere ... mio- disse Kathrine,la voce arrochita dallo sforzo. Nel frattempo stava infatti armeggiando con una riga di metallo, che tuttavia si spezzò contro la serratura d’acciaio.

-Kat, spostati un momento, lascia fare a me- disse Vada, face arretrare Kathrine di qualche passo e poi, con un movimento che lei nemmeno riuscì a seguire del tutto, assestò un tale calcio alla porta da scardinarla parzialmente.

-Accidenti!Come diavolo hai fatto?!- esclamò Kat.

-Diciamo che Manticore ha i suoi meriti ... – rispose la rossa con un sorrisetto furbo, poi ritornando seria e pratica - ...allora qual’è il piano?

-Veramente non c’è un piano ... – confessò Kathrine un po’ in imbarazzo- ... dovremo improvvisare.

-Zack ti ha detto di improvvisare?!- domandò l’altra incredula.

-No, non me l’ha detto lui, ti ho tirata fuori di mia iniziativa ... non mi ha detto molto in effetti, solo che l’altra notte ha provato a venirti a prendere ma gli hanno sparato ...- notando la sua espressione atterrita si affrettò ad aggiungere- ... ma adesso sta bene! Tranquilla, l’ho ricucito- Vada continuava a guardarla abbastanza confusa, poi d’un tratto si voltò verso un lato del corridoio come se  avesse sentito qualcosa.

-Dobbiamo muoverci, stanno arrivando- disse conducendo Kat nella direzione opposta..

Ormai Kathrine non chiese neppure più come facesse a saperlo, l’intera situazione in cui si era cacciata era fin  troppo assurda da commentare.

Nel frattempo era chiaro che qualcosa non andava nell’edificio, perchè ogni tanto si vedevano pattuglie di uomini armati che correvano in gruppo qua e là sbraitando di una qualche emergenza, di codici e procedure che Kathrine non comprendeva. Fortunatamente riuscirono sempre ad evitarli ... in verità era Vada che aveva preso in mano la situazione e le faceva da guida.

Ad un certo punto incrociarono sul loro percorso una unità  di quattro guardie armate che proprio non potevano evitare.

-E adesso? Vengono verso di noi!- esclamò Kat allarmata.

-Non preoccuparti ... sono solo in quattro, ci penso io- e nuovamente fu Vada ad occuparsene, anche con una certa facilità, una volta che li ebbe storditi si fermò a prendere le pistole dalle loro cinture e ne offrì una anche  a Kathrine.

-Oh, no no no!- si schermì lei mostrando i palmi delle mani- Io non potrei mai sparare a qualcuno! Sono un medico,  salvo le vite non le distruggo ... etica professionale!

-Tienila, non si sa mai- insistette la rossa mettendole praticamente la pistola in mano, dopo averle inserito la sicura... fortunatamente aveva già inquadrato il tipo. Kat se la fece scivolare nella tasca del trench, fermamente  intenzionata a lasciarla lì qualsiasi cosa fosse successa.

Dato che nessuna delle due aveva la minima idea di come uscire proseguirono per i corridoi affidandosi all’istinto di Vada. Quel posto sembrava un fottuto labirinto! Se non altro ora a Kathrine era chiaro che non si trattava di un ospedale ... Ad un certo punto arrivarono in un grande atrio, c’era una porta a vetri che dava su una scala antincendio che sicuramente portava all’esterno della struttura, forse l’uscita che cercavano. Peccato che fosse sbarrata da uno schieramento di militari.

Alle loro spalle altri soldati: impossibile battere in ritirata.

Si trovarono così completamente circondate da uomini armati, a capo dei quali c’era Cristopher Lamb, con un sorrisetto soddisfatto che non gli aveva mai visto in volto.

-Chris ... ma che cosa significa tutto questo?- domandò Kathrine sempre più allarmata.

-Mi dispiace terribilmente Kat, avresti dovuto restarne fuori ...- le disse lui  senza smettere di sorridere, ma non era il sorriso amabile che gli aveva sempre visto in volto - ... ora, dopo quello che sai e che hai visto stanotte capisci anche tu che non posso lasciarti andare.

-Io non ho ancora capito bene che accidenti sta succedendo ...- rispose  lei stringendo i pugni per la rabbia- ... ma di sicuro so che sei un grandissimo figlio di puttana e che con te ho chiuso per sempre!!

-Oh, Kat!Tu mi spezzi il cuore ... – si mise a ridere fragorosamente- ... non importa, di quello posso fare benissimo a meno! Ma tu ... credo che mi mancherai. All’inizio eri solo un incarico per me ma devo ammettere che sei stata un bell’incarico! Ce la siamo spassata, quanti bei ricordi ... cominciavo a considerarti quasi un essere umano.

-Ma che stai dicendo?!- domandò lei senza capire a cosa si riferisse. Intanto Vada  se ne stava immobile al suo fianco, fissava un  punto in alto muovendo impercettibilmente gli occhi.

-Dovresti chiederlo al tuo paparino... in fondo è colpa sua se ti trovi in questa situazione- Christopher sollevò il braccio puntando la pistola verso Kathrine - comunque è tempo di dirsi addio, non preoccuparti amore, gli dirò di come questa transgenica ti ha aggredita e di come tragicamente sono arrivato troppo tardi per salvare la sua unica figlia!

-Tu forse sei arrivato tardi ... – Kathrine alzò lo sguardo per incontrare quello di chi aveva parlato e quasi le mancò un battito quando lo riconobbe-  ...ma io credo di essere giusto in tempo.

Tutto quello che avvenne dopo fu troppo rapido perchè potesse seguirlo completamente: Zack si era calato dal soffitto con una corda e l’aveva afferrata al volo per la vita, contemporaneamente Vada, che era stata l’unica ad accorgersi prima della sua presenza, disarmava Christoper con un calcio per poi spiccare un salto notevolmente alto fino alla balaustra dove lui e Kat erano atterrati.

Successivamente i tre si trovarono a correre sul tetto dell’edificio, o meglio, Zack e Vada correvano mentre Kat cercava in qualche modo di stargli dietro ... il rumore degli spari dietro di loro risultarono un incentivo molto convincente.

 Quando finalmente si fermarono sull’orlo del cornicione Kat si accasciò a prendere fiato, credeva davvero  di morire, ma non sapeva che il peggio per lei doveva ancora arrivare.

- Buone notizie, sappiamo come levare il disturbo- disse Zack allegramente.

-Sei sicuro? E’ un bel salto, magari noi ce la facciamo ... ma come si fa con lei?- domandò Vada guardando verso Kathrine, la quale alla parola ‘salto’ era stata attraversata da un brutto presentimento. Quando anche lei cominciò a sentire il rumore del treno che si stava avvicinando sul binario sotto di loro il presentimento si trasformò in terrore.

-Bisogna tentare- rispose lui- non c’è un’altra via di fuga e loro sono vicini.

-No ragazzi, fermi un attimo, parliamone!Non vorrete mica... - tentò di protestare Kat col poco fiato che le restava.

-Tranquilla, datti solo una spinta al resto ci pensiamo noi!- le disse allegramente Vada, cercando di sembrare rassicurante .... appena un secondo dopo, prima che Kathrine potesse ribattere, ciascuno dei due le aveva preso un braccio e prima ancora che potesse rendersene conto erano saltati giù nel vuoto.

Atterrarono giusto sulla parte superiore di uno dei vagoni del treno in corsa e lì rimasero appiattiti per evitare la scarica di proiettili che li seguiva. Per fortuna il treno si allontanava velocemente e furono presto fuori tiro.

Ovviamente Kat era ancora  in fibrillazione per la scarica di adrenalina che le era entrata in circolo, il cuore le batteva all’impazzata, quando finalmente cominciò a riprendersi dallo shock ebbe solo la  forza di chiedere: - E adesso come si scende da questo coso?

-Al volo naturalmente ...- le rispose Zack, poi notando lo sguardo di puro orrore sul volto di Kat si corresse- ...o magari aspettiamo la prossima fermata.

Nel frattempo sul tetto della pseudo-clinica i soldati fissavano i fuggitivi all’orizzonte.

-Li abbiamo persi, signore- dichiarò uno di loro.

-Non importa ... – rispose distrattamente Christopher Lamb, che fissava il treno che si allontanava con uno sguardo gelido- ... diamogli pure qualche ora di tregua, non appena la ragazza comincerà ad avere le convulsioni dovranno tornare o lei morirà.

 

 

 

  
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