Is there noone...
Noone...
Who care?
Preview from “’Cause Revenge is the
Sweetest Drug I’ve ever tasted”
Gerard Pov
“Papà… Ho avuto un incubo.” La voce di
Belial mi giunge nel sonno, facendomi aprire gli occhi per cercarlo nel buio.
“Bel, cosa…?” Mugugno allungando la mano
verso l’abat-jour ed accendendola. Riesco così a vedere il suo volto pallido
scavato dalle lacrime.
Mi alzo a sedere e me lo trascino in
braccio, stringendolo forte a me per asciugargli le guance e calmarlo.
“Cos’hai sognato?” Alla mia domanda lui si
mette a tremare e singhiozzare forte, facendo lamentare Lindsey che dorme al
mio fianco.
Vedere Belial piangere in questo modo a
volte è talmente desolante che vorrei morire, piuttosto che essere inutile nel
non saperlo consolare.
“Mi… Mi lasciavi! Te… Te ne an…andavi via!“
Squittisce nella disperazione, portandosi le mani agli occhi e coprendoseli.
Spalanco le palpebre nel sentire le sue
parole, mentre il cuore mi si stringe in una morsa insopportabile.
“No, honey…. Non vado via. Non vado da
nessuna parte. Come potrei lasciarti solo, Belial? Come…? Sei la cosa più
importante che ho. Io non…”
Solleva il viso per guardarmi, lasciandomi
paralizzato e sollevato. In mezzo a quell’afflizione sembra brillare una
piccola speranza…
“Era solo un brutto sogno. Fidati, piccolo…
Papà è qui. Ci sarà sempre… Non devi piangere.”
Nel dirglielo gli lascio un bacio sulla
fronte e lui fa un sorriso che mi fa passare la preoccupazione.
“Se mi lascerai solo, mi sa che non
riuscirò più a smettere di piangere, lo sai papi?”
Sorridevi, Belial… Come nessun altro sapeva fare in quel
periodo.
E mi chiedo, sai, se davvero non sei più riuscito a smettere di piangere da quel
giorno in cui ti ho lasciato solo…
Vorrei saperlo, Bel, se ad ogni tua dannatissima lacrima è il
mio nome che invochi in silenzio, cercando aiuto.
O se il mio nome è solamente quello che urli spaventato negli incubi ad occhi aperti che ormai ti
vedo vivere da anni.
Perché ho il dubbio atroce che il tuo costante pianto non sia
dovuto alla mia lontananza, ma alla mia presenza nella tua vita.
* * *
Fin da quando
Belial aveva dodici anni crescerlo e conviverci era diventato un Inferno.
Ricordo la prima volta in cui mi accorsi dei tagli sui suoi polsi e cercai di
trascinarlo da uno psicologo che avrebbe potuto aiutarlo ad uscire da quella
sua dannata crisi adolescenziale. Sapevo dove portava quella strada verso
l’autodistruzione e non volevo assolutamente che mio figlio si riducesse nelle
mie stesse condizioni. Era ancora un bambino e magari sarei riuscito a
recuperarlo.
Niente di più
sbagliato.
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“’Cause
Revenge is the Sweetest Drug I’ve ever tasted”
La storia continuerà lì!
XOXO
- Miky
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