La festa finì presto perché gli altri volevano farmi riposare, per da farmi recuperare tutte le forze, così salutai tutti e mi avviai per tornare a casa.
Signora Kumoi: Ehm… Kilari?
Mi fermai un attimo e mi girai.
Kilari: Si?
Signora Kumoi: La prossima settimana sarai molto impgnata, avrai quattro servizio fotografici, un concerto per i tuoi fan dopo questa settimana di assenza, alcune pubblicità, per non parlare delle prove con Kama riguardante coreografia, canzoni e il resto. La settimana sarà fitta di impegni, non avrai un solo giorno libero, apparte il giovedì per farti riposare, dopo di che… il fine settimana sarà il peggiore di tutti quelli che hai passato a lavorare fin’ora!
Cosaa?? E.. e il mio compleanno??
Kilari: Ma… signora Kumoi… sabato io…
Signora Kumoi: Niente “ma” Kilari! Il lavoro è lavoro… Ci vediamo domani.
Ero scoraggiata. No, come poteva… il mio compleanno sarebbe stato sabato e io… lo avrei passato a lavorare.. addio festa con gli amici, addio grandi abbuffate di crepes… ma d'altronde… lo facevo per i miei fan… e il miglior regalo che potessi ricevere… era vederli sorridere!
Mi feci più determinata e annuì alla signora Kumoi.
Kilari: Bene, allora a domani signorina. Ciao a tutti e grazie della bella serata!
Tutti: Figurati, a domani Kilari!
Uscì dall’edificio e mi incamminai verso casa con Subaru. Sbuffai.
Subaru: Cosa c’è?
Kilari: Sarò piena di impegni… non potrò festeggiare il mio compleanno…
Subaru: Si è vero… Beh ci sarà anche il prossimo anno… non credi?!
Lui era quello che mi faceva per primo gli auguri per ogni singolo compleanno e ora mi diceva questo? Però… forse aveva ragione dopotutto.
Kilari: Si è vero fratellone…
Sbadigliai di colpo, quasi senza accorgermene.
Subaru: Hai sonno eh?
Kilari: Già, e anche molto direi!
Dopo una bella camminata arrivammo a casa. Salutai papà e Baba-chan per poi dirigermi in camera mia.
Kilari: Ahhh… che giornata, vero Naa-saan?
Naa-san: Na na!
Sentì bussare alla porta.
Kilari: Si?
Subaru: Sono io!
Kilari: Oh… entra pure…
Aprì leggermente la porta e si affacciò con la testa.
Subaru: No no, volevo solo augurarti la buona notte.
Kilari: D’accordo… allora buona notte fratellone!
Subaru: Buona notte, Kilari.
Richiuse la porta, dopo di che presi il pigiama, mi cambiai e mi infilai sotto le coperte.
Kilari: Buona notte, Naa-san.
Naa-san: Na na na!
Chiusi gli occhi e cercai di addormentarmi, ma non appena li chiudevo, ripensavo a quello che era successo in ospedale. Presi il cuscino, lo strinsi al petto. Sapevo di aver frainteso tutto, in quel momento, che in realtà Hiroto non mi amava, che quel bacio era dovuto al fatto che lui fosse felice perché stavo bene. Le lacrime cominciarono a rigarmi il viso. Non era giusto che dovessi soffrire così. Però, mentre non mi ero ancora ripresa, pensavo che avrei voluto rivederlo a tutti i costi, sapevo mi avrebbe fatto soffrire, ma non mi importava. E ora che era successo quello che non avrei mai pensato, non potevo fare altro che accettare i fatti e la realtà per come stavano davvero.
Hiroto…