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Autore: Ariel Bliss Russo    06/09/2010    5 recensioni
Questa storia comincia dal periodo in cui Kilari Tsukishima, quasi sedicenne, è all'apice del suo successo. Il lavoro da idol ormai fa parte di lei, e ogni giorno diventa sempre più brava, facendo accrescere il successo del suo nome e della sua agenzia, l'agenzia Muranishi. La storia è centrata molto sui suoi sentimenti. Dopo aver scoperto di essere innamorata di Hiroto Kazama, che fa parte del duo Ships con Seiji Hiwatari, stare con l'amico senza poter rivelargli i suoi sentimenti la fa soffrire molto. Tutto si complica quando conoscerà un ragazzo, Haru Yamashita, che poco dopo diventerà un idol come lei. Pian piano, i due cominciano ad innamorarsi e Kilari non sa più per chi batta il suo cuore. Haru o Hiroto? Un avvenimento, però, la sconvolgerà profondamente. Scopre infatti che Hiroto sta con una ragazza, Noeru, e li vede baciarsi in spiaggia. A quel punto, lei non sa proprio cosa fare. Il giorno del suo compleanno si avvicina e il suo cuore è spezzato in due. Il giorno prima del 7 luglio, data che segnerà i sedici anni di Kilari, un litigio tra Haru e Hiroto farà venire a galla i sentimenti che la giovane idol prova per Hiroto. Il giorno dei suoi sedici anni sarà un momento magico...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo, in agenzia, non volevo proprio entrarci. Cosa sarebbe successo? Ieri avevo lasciato Haru e Hiroto da soli. Se si fossero alzati le mani fra di loro? Se fosse successo qualcosa? Sarebbe stato tutto a causa mia. Poi però fui costretta ad aprire dato che ero in ritardo, e vidi subito Haru e Hiroto, con accanto Seiji e Noeru che cercavano di calmarli. Stavano litigando, di nuovo. Abbassai lo sguardo, salutando tutti distrattamente, senza guardarli, e andando a sedermi dietro il separè.

Kilari: B…buon giorno a tutti…

Posai la borsa sul tavolino di fronte a me e mi sedetti, in attesa dell’arrivo della signora Kumoi. Con quel mio comportamento avevo fatto zittire tutti, non li sentivo più urlare e litigare come prima. Cosa dovevo fare oggi? Ah si… di mattina avevo un altro servizio fotografico, poi una pubblicità, un incontro al centro commerciale per firmare autografi ai miei fan e per il pomeriggio le prove per il concerto del giorno dopo. Ormai i miei concerti avvenivano circa una volta a settimana, tante erano le richieste dei miei fan. I miei fan… era a loro che dovevo pensare, volevo veder sbocciare un bellissimo sorriso in ogni loro volto… almeno nel loro.

Sentì la porta spalancarsi e la mia manager che cominciava a impartire ordini.

Signora Kumoi: Hiroto, Seiji? Tra 5 minuti arriverà il direttore, avete le prove, una registrazione, la revisione della coreografia e poi… sapete voi!

Seiji: Bene, lo aspettiamo qui.

Signora Kumoi: Bravi ragazzi… mmm… Kilari?

A quel punto avrei dovuto far sentire la mia presenza. La mia giornata stava per cominciare e mi avrebbe finalmente distratta da tutto. Dovevo impegnarmi. Con espressione decisa mi alzai e mi diressi verso la signorina Kumoi, sotto gli occhi di Hiroto e gli altri, anche se io cercavo di non guardare nessuno.

Kilari: Eccomi! Possiamo andare?

Signora Kumoi: Non possiamo, dobbiamo, e di corsa! I fotografi ci aspettano.

Kilari: Perfetto. Io scendo.

Signora Kumoi: Si scendiamo. Haru? Tu devi venire con noi. Buon giorno, ragazzi. Noeru ti affido la situazione…

E si guardarono con uno strano sguardo di intesa, non capì cosa c’era sotto. Prima che Noeru potesse rispondere, Hiroto comincio ad agitarsi quando vide Haru mettersi accanto a me, lo capì perché lo sentì urlare.

Hiroto: Eh no! Perché Haru deve andare con Kilari? Non mi risulta che devono fare gli stessi lavori!!

Haru: Perché ti sta fastidio se sono io a guardarla e non tu?

Hiroto: Mi da fastidio il semplice fatto che tu le stia così appiccicato!

Haru: Ma fatti i cavoli tuoi e inoltre…

Ero stufa di vederli sempre litigare e per di più Hiroto stava facendo quella scenata di fronte a Noeru. Non volevo vederli di nuovo azzuffarsi come due bambini, perciò abbassai lo sguardo e parlai, cerando di mantenere la calma e di non urlare.

Kilari: Basta, io me ne vado!

Hiroto: Kilari aspe…

Haru: Lascia stare! Tu non capisci niente di lei!

Poi non sentì più niente. Ero davanti al portone e mi chiusi la porta dietro. Sentirli litigare a causa mia mi faceva stare male e anche se magari pensavano che l’avessi con loro, in realtà ce l’avevo solo con me stessa. Sentì che qualcuno dietro di me cercava di aprire il portone, perciò mi scostai e uscirono Haru e la signora Kumoi. Volevo chiedere ad Haru cos’era successo, eppure… non riuscì a guardarlo. Perciò quando uscì la signora Kumoi, io la seguì senza degnare Haru di uno sguardo, mentre il cuore mi si stringeva in una morsa. La mattinata trascorse come le solite, pose su pose, telecamere che mi inquadravano e poi la lunghissima coda di fan che mi chiedevano foto o autografi, e io accettavo con piacere sorridendo, pur di vederli felici avrei fatto qualunque cosa.

Il pomeriggio mi recai nella sala dove avrei tenuto il concerto della settimana. Era la stessa che mi rievocava tanti di quei bellissimi ricordi.Perchè era lì che avevo scoperto la verità sugli Ships, era li che, precipitando, caddì sul palco su un cuscino enorme. Era lì che avevo giurato che per stare accanto a Seiji sarei diventata quello che ero ora. Dopo tanto tempo, rievocare quelle scene mi faceva sentire malinconica.

Tecnico: Le luci sono apposto, l’impianto musica e ok. Pronti in regia.

Un uomo gli fece un okkey con il dito e capì che era il momento di cominciare a provare.

Tecnico: Bene Kilari, ora partirà la musica. Mettiti in posizione.

Lascia le mie preoccupazioni e i miei pensieri indietro e con un sorriso risposi decisa. Sentì la musica partire. Ormai il mio corpo si muoveva automaticamente al ritmo di qualsiasi canzone interpretavo. Il quel concerto avrei dovuto cantare le canzoni che preferivo, perciò chiesi di iniziare con la mia Kilari Revolution.

Alla fine della canzone tutti mi fece gli applausi e io li ringraziai. Potevo dire che la musica e i miei fan, erano la medicina a qualunque mia malattia. Vidi Haru e la signora Kumoi dietro le quinte e insieme a loro gli Ships, Noeru e il direttore. La signora Kumoi fece un segno ai tecnici di aspettare un momento e io andai a vedere perché quella pausa.

Kilari: E’ successo qualcosa? Perché ha fermato i tecnici?

Signora Kumoi: Niente, non preoccuparti, volevo solo dirti che noi ci stiamo spostando lì, in prima fila, perché qui siamo di intralcio.

Kilari: Bene, io continuo a provare allora.

Signora Kumoi: Certo Kilari. Siamo fieri di te, continua così.

Ero davvero felice in quel momento. Anche se Hiroto e Haru erano lì, in quel momento avevo il concerto in testa. Dovevo fare del mio meglio.

Tornai sul palco e chiesi ai tecnici di mettere la base di Balalaika. Era una delle canzoni che preferivo. La musica partì e io cominciai a eseguire la coreografia. La mia voce si propago per tutto il teatro e tutti mi guardavano affascinati, persino Haru e Hiroto, in quel momento vicini, non stavano pensando ad azzuffarsi. Allora capì che la mia musica faceva davvero effetto. Nella mia testa feci un sorriso e continuai le prove per tutto il pomeriggio. Alla fine notai che erano rimasti solo Seiji, Noeru la signora Kumoi e il direttore. Andai in camerino e mi cambiai, anche se quano uscì avevo la sensazione che mi mancasse qualcosa. Non ci badai troppo e corsi da loro.

Kilari: Seiji, dove sono Haru e Hiroto?

Seiji: Non preoccuparti Kilari, non si alzeranno le mani. Sanno che ci resteresti male e nessuno dei due lo vuole, fidati.

Stava dicendo quelle parole davanti a Noeru, e lei mi sorrideva. Ma non era gelosa? Perché non reagiva?

“Ora che ci penso, è da un po’ che non li vedo più attaccati come prima”. Mi sembrò strana tutta quella storia e capì che stava succedendo qualcosa. Però ero troppo stanca per pensare a quei due e se Seiji diceva in quel modo, non potei far altro che fidarmi.

Annuì con la testa, anche se non del tutto convinta.

Uscimmo dall’edificio e io avevo ancora quella sensazione che stavo dimenticando qualcosa. Poi finalmente ricordai.

Kilari: Certo, la borsa! L’ho lasciata sul tavolino in agenzia.

Non era molto distante da qui, potevo benissimo arrivarci a piedi. La signora Kumoi e il direttore dovevano ancora fermarsi lì per discutere con il proprietario del teatro, perciò li avvisai che stavo andando via da sola. In quel momento vennì fermata da Seiji.

Seiji: Vuoi andare da sola a quest’ora?

Kilari: Si, non preoccuparti. Devo tornare un attimo in agenzia, ho dimenticato la borsa.

Seiji: Se vuoi ti accompagno!

Kilari: Sicuro?

Seiji: Certo! Non potrei mai lasciare una ragazza sbadata come te andare in giro alle otto di sera, anche se non c’è ancora tutto questo buio.

Malgrado la battuta, accettai.

Kilari: Ti ringrazio Seiji.

Salutammo tutti e ci incamminammo verso l’agenzia.

Seiji: Ti preoccupano?

Kilari: Cosa?

Seiji: I loro comportamenti? Lo vedo dal modo in cui ultimamente li eviti. E’ successo qualcosa?

Kilari: Davvero Hiroto non ti ha detto niente?

Seiji: No, cosa doveva dirmi? – il suo tono di voce era confuso, evidentemente non sapeva nientedel giorno prima – Sai, ultimamente Hiroto è strano! E’ sempre distratto quando prova, è più chiuso, non mi racconta mai niente e questo mi fa stare in ansia.

Kilari: Davvero Hiroto è così? Ma perché? Anche se io e Haru ci siamo baciati ieri, questa sua reazione non ha senso!

Seiji: Tu e Haru… cosa?

Mi bloccai per un attimo. Avevo detto tutto senza riflettere. Volevo rimediare a ciò che avevo detto, ma eravamo arrivati già in agenzia.

Kilari: Prendo la borsa.

Seiji: Ti aspetto qui.

Con un cenno del capo, aprì il portone e salì le scale, arrivando all’ufficio del direttore, e presi la borsa. Però quando uscì dalla stanza sentì delle voci provenire da una stanza più infondo nel corridoio. Cominciai a percorrerlo piano, senza farmi sentire e appena trovai la fonte dei rumori, mi appoggiai leggemente alla  maniglia, per poi posare l’orecchio sulla porta e ascoltare. Quelle voci. Che fossero…

Hiroto: Stai solo sprecando il tuo tempo Haru. Non ti permetterò mai di starle vicino!

Haru: Sei geloso vero? Su ammettilo, si vede da chilometri di distanza!

Hiroto: Se così fosse, non verrei certo a dirlo a te.

Haru: Perché non lo dici a Kilari allora? Lei sta male, sta soffrendo!

Parlavano di me. E se si sarebbero fatti male, continuando a litigare? No, dovevo fidarmi di loro, e poi volevo ascoltare solo un’altro po’ ciò che dicevano e se sarebbero passati alle mani, sarei intervenuta.

Hiroto: Lo so e io… vorrei poter fare qualcosa! Ma lei vuole te e dopo ieri ne ho avuto la conferma!

Haru: Se non sbaglio, eri tu ieri quello che diceva che Kilari non voleva baciarmi.

Hiroto: Si, ma… dopo che mi ha urlato in faccia che non è vero che io riesco a capirla meglio di te, beh… ho capito che lei non…

Haru: La tua stupidità non ha confini Hiroto. Tu non hai mai capito Kilari, mai! Neanche adesso che lei si sente distrutta, e tutto questo a causa tua Hiroto!

Hiroto: Cosa… cosa intendi dire con questo?

No! Haru non farlo, ti prego!

Haru: Idiota! Fin’ora tu non hai mai capito che Kilari è innamorata di te!

Nello stesso momento in cui Haru disse quelle parole, io ero scivolata sulla manigliata, aprendo la porta. All’inizio volevo fermarlo, ma dopo averlo sentito dire a Hiroto quella frase mi bloccai. Ormai però era troppo tardi. Avevo la testa bassa e gli occhi spalancati. Hiroto e Haru mi guardarono sconvolti, non si aspettavano di vedermi. Le lacrime cominciarono a rigarmi gli occhi. La verità era venuta a galla, alla fine. A quel punto, non potei fare a meno di alzare il viso. Il mio rapporto con entrambi, in quel periodo, era legato ad un filo sottilissimo. Ora, però… si era spezzato!

Haru mi guardava con un espressione triste e dispiaciuta, anche sorpresa, e abbassò lo sguardo senza riuscire a sostenere più il mio.

Mentre Hiroto. Hiroto era scioccato. Mi guardava, occhi pieni di stupore, tristezza, era incredulo per ciò che aveva appena sentito. Fece un passo verso di me, così come io ne feci uno indietro, senza staccare i miei occhi pieni di lacrime dai suoi. A quel punto non ressi la tensione e uscì dalla stanza correndo. Mentre scendevo le scale, vidi Seiji.

Seiji: Ehi Kilari, stavo venendo a…

Appena lo vidi, mi guardò stranito, dato che ero in lacrime, e io mi buttai sul suo petto, cominciando a piangere e singhiozzare. I passi dietro di me si facevano sempre più vicini. Pregai Seiji di andarcene da lì.

Kilari: T-ti prego Seiji, andiamo via.

Sieji: Kilari… cosa…

Kilari: PER FAVORE! – glielo urlai con la faccia attaccata ancora al suo petto, mentre lui mi abbracciava e annuiva.

Mi prese per mano appena in tempo per vedere Hiroto cominciare a scendere le scale. Corremmo verso l’uscita e scappammo via da lì.

Ci rifuggiammo al parco vicino al laghetto della città. Seiji si sedette sull’altalena e mi fece accomodare sulle sue ginocchia. Ero un po’ imbarazzata, ma senza pensarci due volte, misi la testa sul suo petto e lui cominciò a dondolarci, tenendomi stretta a se. Quando mi fui calmata, mi spostò una ciocca di capelli dal viso e mi guardò, ancora un po’ confuso dall’accaduto.

Seiji: Vuoi raccontarmi cosa è successo? – lo disse con un tono di voce dolce e tranquillo e io annuì senza staccarmi da lui.

Gli raccontai dell’accaduto di ieri, del bacio con Haru, della reazione di Hiroto, e di ciò che era successo poco fa, all’agenzia. Alla fine della mia spiegazione, anche lui rimase più sconvolto che mai. Poi però, tornò a quella sua espressione dolce che mi fece rilassare.

Seiji: Mi dispiace che lui… l’abbia scoperto così, Kilari.

Kilari: Io… ormai non posso farci niente. Devo accettare i fatti e sapere che con Hiroto e Haru non potrò più recuperare il rapporto di prima.

Seiji era preoccupato per me, sapeva che domani avrei avuto il concerto, ma non sapeva in che condizioni ci sare andata.

Seiji: Ora Kilari, ti accompagno a casa. Parlerò con tuo fratello in modo che stanotte non ti lasci sola. Devi pensare a riposarti e tenerti carica per domani. Dopo, cercheremo di risolvere tutto.

Kilari: Oh, grazie Seiji.

Lo abbracciai più forte di prima e lo ringraziai. Andammo a casa mia e lo invitai a fermarsi a mangiare da noi, come ringraziamento per ciò che aveva fatto oggi. Andai in camera mia, mi cambiai e mi sistemai, pronta per andare a letto. In quel momento entrarono Sabaru e Seiji. Ero un po’ imbarazzata per la presenza di Seiji, ma cercai di non badarci.

Seiji: Bene Kilari, io ho finito. Grazie per la cena, era squisita.

Kilari: Non dirlo neanche, per me è un piacere.

Seiji: Io vado, ci vediamo domani. Riposati.

Kilari: Certo, a domani.

Seiji uscì dalla mia camera e chiuse la porta. Rimasi con mio fratello, che mi guardava triste. Seiji gli aveva raccontato tutto. Mi sedetti sul letto e lo guardai.

Subaru: Sorellina, mi dispiace per ciò che ti è successo. Ho detto a papà che stanotte sarei rimasto a dormire da te e mi ha dato questi… – mi mostrò delle coperte che si apprestò a sistemare per terra – Non gli ho detto perché sta tranquilla. Per qualunque cosa, io sono qui.

Kilari: Oh, fratellone.

Andai verso di lui e ricominciai a piangere, mentre lui mi abbracciava forte. Quella notte non avrei avuto paura. Il mio principe sarebbe rimasto accanto a me, come nelle fiabe. Solo che non era… il mio vero principe.

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Ma ciaaaaaaaaaaao a tutti! Si, voi che state seguendo la mia storia... *-*

Sono commossaaaa! Ma vi piace? Cioè, vi piace davvero?

No perché così mi rendete trooooppo felice.

Voi penserete "Oh no, un'altra pazza che scrive storie..."

Eh si, penso che scrivere sia uno di quei modi per trasmettere agli altri i propri sentimenti e stati d'animo! ^^

Ma torniamo alla storia... che ne pensate?

Cosa vi sta piacendo di più?

E cosa no?

Consigli?

Critiche?

Suuuu commentatee! Accetto di tutto xD

Siccome era da tanto che non postavo, ho messo più di 10 capitoli, ma da ora in poi ne metterò uno alla settimana, dato che la storia l'ho finita xDxD...

Perciò ci vediamo il 13 col prossimo capitolo...

E commentateee!

Ditemi tutto ciò che volete... anche per capire se vi sta piacendo davvero!  *-*

Ora vi mando un kissoneee! Ciauuuuuuuuuuuuuuu xD

   
 
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