GIORNO
10: Ad ogni parola
sentivo un tuffo al cuore
Ho sempre pensato che la vita
è una cosa veramente strana: ti dà e ti toglie le cose
quando vuole lei, come vuole lei e senza un reale motivo apparente. Non avevo
mai pensato che si potessero governare, almeno in minima parte, gli eventi che
il mondo ti butta addosso. E invece mi sbagliavo. Dopo
il mio incontro con Edge non solo mi resi conto che se vuoi qualcosa con tutte
le tue forze la vita più esaudire il tuo desiderio, ma
arrivai alla conclusione che la vita te la fai tu da sola e, dopotutto,
l’importante è lottare e agire per avere quello che si vuole.
Già… probabilmente maturai
come persona più in quei pochi momenti con Edge, che in anni e anni di solchi
mentali scavati dentro alla paura di non riuscire mai
a ottenere ciò che desideravo, oppure di non esserne abbastanza degna.
Comunque, alla fine passai anche io la mia linea di confine,
entrando a far parte di una schiera di persone che non guardano la vita
scorrere, ma se la fanno loro la vita, gestendola dal primo minuto della
mattina all’ultimo prima di andare a dormire.
E cominciai quella mia nuova vita già da quella
mattina.
Mi svegliai che il sole era
già sorto da un pezzo, senza preoccupazioni: nessuno sarebbe venuto a cercare
Edge o a svegliare me, dato l’orario della sera prima.
E poi stavo bene così, avevo
la persona che amavo accanto,e non mi serviva
nient’altro. Lo guardai dormire, e lo abbracciai ancora un po’. Poggiai la
testa più vicino alla sua, e lentamente respirai l’aria fresca del mattino che
entrava dalle finestre.
“Bec… sei sveglia?” sentì la
voce di Edge sussurrarmi piano.
“Buongiorno…” dissi,
baciandolo su una guancia. Si era svegliato anche lui.
“Mhhh…
buongiorno amore mio, come stai?” mi domandò girandosi verso di me.
“Direi bene, forse un po’
indolenzita ma bene…” gli risposi poggiando la testa sulla sua spalla. Stavo davvero bene, ero felice.
“Tu come stai?” gli domandai,
guardandolo.
“Bene, sono molto felice. Non
potrei esserlo più di così!” mi disse, baciandomi
delicatamente la testa.
“Sono stata bene ieri sera… è
stato bello…” dissi, ripercorrendo i ricordi della sera precedente, felice di
aver fatto un passo così grande.
“Anche
per me, non sono mai stato più felice” mi disse, stringendomi.
“Anch’io
Edge… e mi sento cresciuta, mi sento davvero più matura. Finalmente sono
diventata più grande, sono diventata una donna” gli dissi,
prendendo consapevolezza di una cosa così grande e così importante che
finalmente era accaduta.
“E
sono felice di esserlo diventata grazie a te…”. Ci baciammo
per un po’, poi Edge guardando l’orologio mi disse “Sono le 10 passate,
non sarà il caso di farci vedere? Che ne dici? Più che
altro anche per fare colazione…” .
“Già, mi sa che hai ragione”.
Avrei preferito rimanere un po’ di più a coccolarci ma eravamo sempre in casa
dei genitori di Edge e non mi sembrava il caso di
sparire la sera prima e ricomparire a ora di pranzo.
“Vado in camera mia, sperando
di non incontrare qualcuno sul balcone. Quando ti sei
lavata vieni in camera, così scendiamo insieme per colazione” mi disse.
Si rivestì velocemente e
scomparì dietro alle persiane della portafinestra. Guardai l’azzurro del cielo
che faceva capolino dai vetri, rimanendo
ancora un po’ allungata sul letto, stiracchiandomi un po’.
Il sole splendeva alto, e
come ogni giorno scaldava la casa. I raggi entravano pigri in camera e
illuminavano la stanza. Sorrisi, non so il perché ma sorrisi. Solo quel sole
era a conoscenza di noi due, e ci spiava spesso dall’alto del cielo.
Alla fine mi alzai dal letto,
accertandomi che non ci fosse niente di strano. Decisamente, per averci dormito una sola persona, le coperte
erano un po’ troppo in disordine e notai delle goccioline di sangue sulla
federa. Non era molto, ma la vista mi fece prendere coscienza ancora una volta
che ero diventata una donna, donandomi completamente alla persona che amavo.
Decisi di togliere federa e
coperte, piegarle e portarle giù, dopotutto avrebbero dovuto lavarle e metterne
altre pulite, perciò nessuno ci avrebbe fatto caso.
Mi infilai dentro la doccia, aprì l’acqua calda e la lasciai
scorrere lungo il corpo, rilassandomi e riflettendo circa tutte le cose
successe nelle 24 ore precedenti.
La gara di surf, la mia
esibizione, il piccolo Owen,
l’esibizione di Edge, la premiazione, la vittoria di
entrambi, Ben che accetta la nostra relazione, il ritorno a casa, Edge ed io
che dichiariamo di amarci e la nostra prima notte d’amore.
Guardai me
stessa, il mio corpo e l’acqua che scivolava: fuori non sembrava essere
cambiato niente, ma dentro di me, e non solo nel fisico, qualcosa era cambiato:
ero diventata adulta, avevo passato un’altra fase della vita.
E sapevo di aver fatto quello che volevo, senza
rimpianti, ne rimorsi, con la persona che amavo, e che mi amava. E questo mi
fece sorridere di nuovo, pensai che dopotutto non ogni ragazza ha la mia fortuna.
Mi asciugai i capelli, mi misi
l’ultimo vestitino pulito che mi rimaneva e piegai il resto delle cose per
metterle in valigia. Alle 6 del pomeriggio ci aspettava l’aereo che ci avrebbe
riportato a Sydney, chiudendo definitivamente anche questa avventura
così bella, ma così breve.
Guardai il vestito, le scarpe
e tutto il resto delle cose che portavo la sera
precedente, e le ripiegai con cura dopo averle raccolte. Anche
loro raccontavano di quella sera che sapeva di passione.
Finito di preparare la
valigia e il beautycase, chiusi tutto e li appoggiai
sulla sedia. Poi tolsi le coperte e le ripiegai, per portarle a lavare. Infilai
le infradito e passando per le scale arrivai in camera di Edge.
Lo trovai
che si asciugava i capelli, già vestito e quasi pronto. Mentre finiva col phon,
ripiegai anche le sue cose e le infilai in valigia.
Dopo una diecina di minuti scendemmo tutti e due a
fare colazione.
Dopo colazione Edge ed io decidemmo di farci una passeggiata in spiaggia, dove
incontrammo Owen e Summer che avevano rinunciato a cavalcare qualche onda, dato
che il mare era abbastanza piatto. Inizialmente non ci videro arrivare, mano
nella mano, ma poi ci notarono e non chiesero nulla, dato che entrambi avevano già assistito la sera precedente al nostro “Bacio
rivelatore” davanti più o meno a tutti gli invitati al party, e avevano capito
tutto.
Guardandoli sorrisi, ecco
altri due futuri campioni che si affacciavano all’inizio di una vita che gli
avrebbe dato soddisfazioni, dolori e molte, moltissime emozioni.
“Dean! Rebecca! Ciao!” ci
urlò Owen quando eravamo abbastanza vicini per
sentirli.
“Ehi Owen, Summer! Che combinate?” gli domandò Edge.
“Cercavamo di surfare ma come
vedete qui è tutto una tavola, quindi ci abbiamo
rinunciato…” disse Summer spiegando la situazione.
“Già, mi sa che vi toccherà
aspettare almeno il pomeriggio…” dissi guardandoli.
“Ripartirete oggi vero?” ci
chiese Owen un po’ abbattuto dalla sua stessa domanda.
“Già, alle 6 c’è l’aereo per
Sydney… è durata troppo poco questa vacanza, voi che ne pensate?” gli chiese
Edge.
“Ci sarebbe piaciuto passare
un po’ più di tempo con dei campioni come voi, avremmo potuto imparare molto da
voi, e poi eravamo entrambi contenti di riavere mio cugino qui, immagina la sua
ragazza!” disse Summer accennando un sorriso.
Sorrisi anche io guardandola,
mi piaceva davvero molto quella ragazzina, anche se la conoscevo solo dal
giorno precedente.
“Dillo, che eri più contenta di conoscere il tuo idolo più che di rivedere tuo cugino!”
la canzonò Owen dandosi l’aria di chi sa cose
ad altri ignote.
“Zitto!” disse Summer dandogli una gomitata che Owen non sembrò apprezzare.
“Lo sai Rebecca? Sei la sua
surfista preferita della Solar, e quando ha saputo che eri la ragazza che
veniva qui a fare la gara Senior è stata tutto il
giorno a rincoglionirmi che non vedeva l’ora di conoscerti!” disse Owen prendendola in giro.
“Smettila, stupido! Sta
zitto!” disse Summer, che era arrossita ed era furiosa.
“Ah! Mi fa piacere che ti
piace la mia tecnica Summer! Se vuoi
prima di partire ci facciamo qualche foto insieme
allora! Così le potrai tenere con te prima di rivederci di nuovo, che dici?” le
chiesi felice dell’apprezzamento della ragazza.
“Si si, andate a fare le foto così io e Dean possiamo parlare
in pace, dobbiamo fare discorsi da uomini!” disse Owen tutto contento.
Io e Summer ridemmo, e alla fine ci
allontanammo insieme, per fare qualche foto, fortunatamente portavo sempre la
macchinetta fotografica in borsa se uscivo con Edge.
Inizialmente Summer mi parlò del più e del meno, del fatto che lei e Owen erano andati a surfare ma non
c’erano onde, che le dispiaceva di non aver vinto il titolo la sera prima e
cose così, poi all’improvviso mi fece una domanda privata.
“Ti piace mio cugino?” mi
chiese tutta contenta mentre ci allontanavamo. Rimasi un attimo a elaborare, domandandomi se Ben non le avesse chiesto di
indagare sulle mie intenzioni, ma alla fine scartai l’idea e risposi
seriamente.
“Già, mi piace moltissimo. Mi
ha chiesto lui di essere la sua ragazza!” le raccontai
allegramente, un po’ tutta la storia, e la sua dichiarazione.
“A te piace qualcuno invece? Oppure hai un amico a cui vuoi bene?” le chiesi.
“Non mi piace nessuno, io non
ho tempo per certe cose, devo puntare diventare una campionessa, a migliorare fino
a vincere, come te oppure zia Liv. Ben dice che non devo avere distrazioni, e
solo così potrò imparare e vincere!” disse, seria.
Rimasi un po’ a ragionare sulle sue parole, era la degna cugina di Edge.
“Ma
non c’è proprio nessuno con cui ti piace stare? Che ne
so, Owen? Direi che è carino no? E
poi è un bravo surfista!” la buttai lì, vedendo che ne pensava.
“Owen
è carino ma è stupido, vedi che figura mi fa fare?
Però se diventerà bello e famoso allora andrà bene per
me, per ora siamo amici” disse, seria.
“Mi sì, hai tempo per
l’amore, quando poi ti innamori davvero non è facile
pensare al resto…” dissi, sorridendole.
“Tu lo ami? Ami mio cugino?” mi domandò. Quella ragazzina era molto più
precoce di quello che pensavo, ma non mi dispiacevano le sue domande.
“Si,
lo amo, e credo che anche per lui sia lo stesso, anzi ne sono certa!” le
risposi.
“Quindi
vi sposerete?” mi domandò ancora. Rimasi un attimo a pensare.
“Questo si vedrà in futuro,
adesso dobbiamo diventare campioni di surf… Ben si arrabbierebbe molto se Edge
si distrae dal surf per pensare a me, e anche io voglio che lui insegua la sua
passione prima di tutto!” dissi, sperando di averla
soddisfatta.
“Allora va
bene così, per ora mettetecela tutta! Così poi Ben vi farà sposare… ma
se ti servisse una mano per convincere zio chiamami!”
mi disse seria seria.
“Benissimo allora, me ne
ricorderò!” le risposi.
Ci facemmo qualche foto
insieme, e dopo un altro po’ di chiacchiere tornammo
dai nostri “uomini” presi nella conversazione, per avvertirli che era ora di
andare.
Edge si mise d’accordo con Owen e Summer perché
venissero a casa verso le 5 di pomeriggio per salutarci, e dopo un po’ io e lui
rientrammo per pranzo a Villa Camerun Edgly.
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Il pranzo fu molto allegro, e
anche il resto del pomeriggio trascorse veloce fra chiacchiere e raccomandazioni. Dopotutto Edge
ripartiva di nuovo per altri 2 mesi, e poi chissà… magari per un altro anno
intero per il Word Tour… e magari io con lui. Le prospettive erano tante, e
anche Ben e Liv si augurarono per noi due sempre il meglio. Puntuali alle 5
vennero Owen e Summer.
Rimanemmo un po’ con loro a parlare, e alla fine George ci chiamò per dirci che
la macchina era pronta e che era ora di partire per l’aeroporto.
Mentre lui finiva di caricare
i bagagli io ed Edge salutammo Claire, Leyla e Ben. Venne il turno di Summer che mi disse che si aspettava la mia vittoria per il
circuito mondiale. Le dissi che avrei cercato di non deluderla, ma che non era
facile vincere, e le dissi che speravo di rivederla presto, ancora più brava
nel surf e pronta per sfidarmi. Owen abbracciò
Edge e rimasero molto a parlare e Owen si
fece promettere la vittoria per il circuito
professionale.
Ben ci abbracciò entrambi, e
disse al figlio di continuare così, e di tornare vittorioso a Melbourne come
nuovo surfista professionista. Abbracciò anche me, mi ringraziò della vittoria
e della mi gentilezza, mi affidò Edge e mi disse che sperava di rivedermi
presto. Ringraziai lui e tutti gli altri. Alla fine George disse che la
macchina era pronta e che ci avrebbe accompagnato anche Liv.
Io ed
Edge salimmo dietro, Liv davanti e la macchina partì. Salutavo ancora con la
mano mentre tutto si faceva piccolo piccolo e spariva
in lontananza. Rimasi a guardare fuori dal finestrino
finché Villa Camerun Edgly sparì alla mia vista.
All’aeroporto di Melbourne ci
toccò salutare anche Liv e George. Mi sentivo molto grata
verso la mamma di Edge, per la sua gentilezza e la sua semplicità. Adesso non
era solo più il mio idolo sportivo ma anche il ritratto della donna da imitare
nella vita, sperando di diventare una persona magnifica come lei. Rimase molto
contenta delle mie parole e mi disse che era felice di avermi conosciuta. Anche George fu molto gentile con me e mi disse di
mettercela tutta nel surf e avere molta pazienza con Edge. Sentimmo l’hostess
che annunciava che il volo Melbourne - Sydney delle 6 era pronto all’imbarco
dei passeggeri, e così dopo un ultimo abbraccio ci lasciammo entrambi alle
spalle, scomparendo mano nella mano fra le persone che come noi si apprestavano
a tornare da un viaggio, che lungo o corto che sia, era stato magnifico.
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L’ora e mezza di aereo passò in fretta e io e Edge ci godemmo gli ultimi
istanti di intimità prima che la minaccia “Simmo Deb” ripiombasse su di noi per
monitorare tutte le nostre azioni e decisioni.
“In fin dei conti sono stati
dei bei giorni no?” mi chiese Edge.
“Già, sono stati
indimenticabili sotto ogni aspetto. Mi ha fatto piacere conoscere la tua
famiglia, sono stati tutti fin troppo gentili con me… e sono stata felice di
aver vinto anche la competizione. Direi che è andata proprio bene!” dissi.
“Si, ma c’è anche da dire che
ce lo siamo meritato proprio quel premio!” disse Edge.
“Simmo già lo saprà
immagino?” chiesi.
“Già… papà lo ha chiamato
questa mattina per confermare il nostro arrivo a Sydney con questo volo, e per
dargli la notizia della vittoria. Anche Simmo si è
preso i suoi meriti insomma!” disse, spiegandomi.
“Ci manderà più spesso in
giro allora!” dissi, ridendo.
“Già! Senti,
hai per caso sentito i ragazzi da questa mattina?” mi chiese Edge.
“No, non ho avuto tempo di
chiamare Perry, ne gli altri, preferivo godermi gli
ultimi momenti con la tua famiglia… e poi fra due ore e mezza li rivedremo!”
gli risposi.
“Anche questa
avventura è finita. Ma sono stato davvero
felice di viverla con te! Non dimenticherò nulla di questi
giorni” mi disse. “Neanche io” dissi.
Strinsi la sua mano fino alla
fine del viaggio. L’atterraggio fu rapido, e dopo una ventina di minuti eravamo
già sul suolo di Sydney a cercare Simmo.
Rimanemmo seduti agli Arrivi
finché il nostro allenatore non comparì da lontano e si fece sempre più vicino.
Respirai. La liberta dura sempre troppo poco.
“Bec! Edge! Ben tornati,
campioni della Solar! Come state… tutto bene il viaggio di ritorno? Forza!
Raccontatemi tutto!!”.
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Durante il viaggio di ritorno
Edge e Simmo parlarono per tutto il tempo, Edge raccontando della gara e Simmo
complimentandosi a turno con me o con lui. Sinceramente non mi
importava molto della gara o della vittoria, era passato tutto in
secondo piano nel mio cuore, certo, ero contenta di aver fatto fare bella
figura al Club di Ben, di aver vinto una competizione e di aver ricevuto tutti quei
complimenti, ma quello che era successo con Edge era di maggiore importanza.
Non vedevo l’ora di infilarmi
in camera con Perry e raccontarle tutto quanto, parlarle della sera prima e di quello
che ci eravamo detti.
Mi sembrava un secolo che non
vedevo Perry, invece era solo qualche giorno. Ma avevo
un bisogno di lei enorme in questi momenti, di confidarmi,
parlare, raccontarle tutto ed essere ascoltata dalla mia migliore amica.
Quando finalmente entrammo nel
quartiere di Blue Water Beach sentì un sussulto al cuore.
Simmo parcheggiò e io non feci in tempo a scendere che una testa bianca e
pelosa mi saltò addosso, felicissima di rivedermi.
“Lady! Ciao pelosona!! Come
stai? Che bello rivederti! Ti sono mancata vero?”
dissi, mentre la accarezzavo.
“Eccoli! Sono tornati!” sentì da lontano la voce di Fly che richiamava all’attenzione
una mandria di gente. In pochi secondi mi ritrovai ad abbracciare Fly, Anna e
una Perry che mi era corsa in contro quasi urlando di felicità.
Anche Edge ricevette qualche
pacca sulla spalla di Heath e Matt, e li vidi iniziare a parlottare fra di loro. Abbracciate le ragazze spuntò
anche Deb e dietro di lei Jilly. Abbraccia anche loro e subito venni sommersa da un mucchio di domande.
“Come stai?” “Com’è Melbourne?”
“Sei stanca?” “Ti sei divertita?” “Hai fame?” “Tutto bene il viaggio di
ritorno?” “Ti siamo mancate vero?”….
Entrammo in casa e ci sedemmo
tutti intorno al tavolo, così mentre Jilly serviva la cena a tutti noi, Edge e
io raccontammo i particolari della gara e della festa di premiazione, omettendo
dettagli come il bacio oppure le domande “private” dei giornalisti,
curiosissimi.
Dopo cena Simmo ci trattenne
ancora un po’ in salone per chiederci cose più tecniche, ci ringraziò da parte
del responsabile della Solar per tutta la pubblicità, ci informò
di averci dato un punto bonus per uno sul tabellone e chiese a Edge come andava
con la matematica. Dopo il breve interrogatorio, ci lasciò andare.
Io ed
Edge ci fermammo davanti alla porta della mia camera, e ci guardammo per un po’,
prima seriamente e poi sorridendo.
“Allora da oggi ricomincia il
nostro amore clandestino?” mi chiese Edge, prendendomi la mano, fissandomi coi suoi occhi blu.
“Così pare… sembra che Ben
non abbia detto nulla a Simmo!” dissi io, allegra.
“Già… Pare che da domani i
nostri baci ricominceranno a essere rubati, qua e là.
Mi sono piaciuti questi giorni di libertà” disse,
stringendomi a se.
“Si, ma una relazione
clandestina è molto più eccitante” dissi,
maliziosamente.
Ci baciammo tenendo d’occhio
le scale e le porte delle camere. Alla fine Edge mi diede la buonanotte, e ognuno
si infilò in camera propria, silenziosamente.
Perry era già lì ad
aspettarmi, seduta sul letto in pigiama.
“Forza! Quanto tempo vi ci
vuole! Adesso mi devi raccontare ogni cosa… che avete combinato vuoi due? Vi
vedo molto diversi da qualche giorno fà. Devi dirmi tutto!”
disse, fissandomi. Richiusi la porta. Guardai per un attimo a terra e
pensai al modo più facile per dirgli cosa era accaduto.
Rimasi davanti alla porta
chiusa, respirai, e alla fine alzai la testa sorridendole.
“Oddio Perry! Non ce la facevo più, non vedevo l’ora di raccontartelo!” dissi.
“Raccontarmi cosa Bec?”
disse, spalancando gli occhi curiosa.
“Oddio Perry! Io e Edge, ieri
sera…” accennai, il resto della frase rimase sospeso.
“Cosa?
Ieri sera cosa?” disse, poi spalancò la bocca, come se avesse avuto un illuminazione. “Bec, non vorrai dirmi che tu e Edge…
oddio, è quello che stai cercando di dirmi??” domandò.
Feci si
con la testa, le parole mi erano morte in bocca. Andai verso il letto e Perry
continuava a fissarmi.
“Bec? Seriamente! Tu e Edge…
l’avete fatto?” mi domandò mentre mi sedevo vicino a
lei, e la guadavo arrossendo.
“Già, dopo la festa di
premiazione” dissi, piano piano.
“Ahhh!” strillò, gettandomi
le braccia al collo. Mi abbracciò e cominciò a cacciare grida. “Adesso mi devi
raccontare tutto!” disse, quasi in fibrillazione per quella notizia. “Allora…..”
cominciai a raccontare. Ad ogni parola sentivo un
tuffo al cuore, e rievocare quei dolci ricordi mi rese
ancora più felice.
Durante il resto della sera
gli raccontai quello che era successo, lei mi raccontò
che anche lei e Matt ne avevano parlato, il giorno prima, e che stavano
escogitando qualcosa per rimanere senza Deb, Simmo e Jilly tra i piedi. Chissà
quali piani segreti stavano architettando quei due?
La serata passò veloce, e
alla fine ci addormentammo tutte e due, e anche se mi mancarono le braccia di Edge, ero felice di essere di nuovo in quella che era
ormai la mia casa e dove c’erano tutte le persone più importanti per me.
Salve!
Dopo una settimana di pausa fra impegni qua e là, finalmente sono riuscita a
riportare Edge e Bec alla Solar!
Sono
stata davvero contenta che abbiate apprezzato il capitolo, grazie ai vostri
complimenti Valenina e
Elisy siete sempre così gentili con me.
Mi date davvero voglia di scrivere e mettercela tutta.
Allora,
che dirvi: Elisy,
oddio, Kate si sposa? Non ne sapevo nulla? Ma per caso l’hai letto da qualche parte? Mi sono presa un
colpo °o°
Comunque grazie per i complimenti, sono felice che ti
abbia migliorato un po’ la giornata il capitolo precedente!
Valenina, spero che gli esami
siano andati bene! Ho incrociato le dita per te! Vado ogni giorno a vedere se
la tua FF è aggiornata, e bramo il nuovo capitolo! Sono d’accordo
con te, le foto sono davvero belle, ma credo di preferirla al naturale,
in stile “marino”!
Grazei per la recensione dello spoiler anche a te, rikyErupy, fammi sapere che ne pensi di
questi capitoli eh!
Ultima
cosa, se avete facebook sul mio profilo c’è il link della mia pagina,
aggiungetemi se volete! Mi farebbe davvero piacere J
Spero
che questo capitolo vi sia piaciuto! A prestissimo!