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Autore: Eve Ell    06/09/2010    2 recensioni
Alla Solar Blue non c'è più solo il surf, soprattutto quando dei ragazzi che sono costretti a convivere un giorno si innamorano! Ecco il mio riadattamento della storia d'amore dei miei due personaggi preferiti: Bec e Edge.
Finalmente arrivano le vacanze, prima dell'inizio degli ultimi mesi di scuola, e c'è tanto tempo libero per tutti, vediamo che cosa succederà.
Spero che questa FF vi piaccia, è la prima "ufficialmente" pubblicata, perciò non siate troppo cattivi. Buona lettura!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bec Sanderson, Dean 'Edge' Edgely, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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GIORNO 10:

GIORNO 10: Ad ogni parola sentivo un tuffo al cuore

 

Ho sempre pensato che la vita è una cosa veramente strana: ti dà e ti toglie le cose quando vuole lei, come vuole lei e senza un reale motivo apparente. Non avevo mai pensato che si potessero governare, almeno in minima parte, gli eventi che il mondo ti butta addosso. E invece mi sbagliavo. Dopo il mio incontro con Edge non solo mi resi conto che se vuoi qualcosa con tutte le tue forze la vita più esaudire il tuo desiderio, ma arrivai alla conclusione che la vita te la fai tu da sola e, dopotutto, l’importante è lottare e agire per avere quello che si vuole.

Già… probabilmente maturai come persona più in quei pochi momenti con Edge, che in anni e anni di solchi mentali scavati dentro alla paura di non riuscire mai a ottenere ciò che desideravo, oppure di non esserne abbastanza degna.

Comunque, alla fine passai anche io la mia linea di confine, entrando a far parte di una schiera di persone che non guardano la vita scorrere, ma se la fanno loro la vita, gestendola dal primo minuto della mattina all’ultimo prima di andare a dormire.

E cominciai quella mia nuova vita già da quella mattina.

Mi svegliai che il sole era già sorto da un pezzo, senza preoccupazioni: nessuno sarebbe venuto a cercare Edge o a svegliare me, dato l’orario della sera prima.

E poi stavo bene così, avevo la persona che amavo accanto,e non mi serviva nient’altro. Lo guardai dormire, e lo abbracciai ancora un po’. Poggiai la testa più vicino alla sua, e lentamente respirai l’aria fresca del mattino che entrava dalle finestre.

“Bec… sei sveglia?” sentì la voce di Edge sussurrarmi piano.

“Buongiorno…” dissi, baciandolo su una guancia. Si era svegliato anche lui.

Mhhh… buongiorno amore mio, come stai?” mi domandò girandosi verso di me.

“Direi bene, forse un po’ indolenzita ma bene…” gli risposi poggiando la testa sulla sua spalla. Stavo davvero bene, ero felice.

“Tu come stai?” gli domandai, guardandolo.

“Bene, sono molto felice. Non potrei esserlo più di così!” mi disse, baciandomi delicatamente la testa.

“Sono stata bene ieri sera… è stato bello…” dissi, ripercorrendo i ricordi della sera precedente, felice di aver fatto un passo così grande.

Anche per me, non sono mai stato più felice” mi disse, stringendomi.

Anch’io Edge… e mi sento cresciuta, mi sento davvero più matura. Finalmente sono diventata più grande, sono diventata una donna” gli dissi, prendendo consapevolezza di una cosa così grande e così importante che finalmente era accaduta.

E sono felice di esserlo diventata grazie a te…”. Ci baciammo per un po’, poi Edge guardando l’orologio mi disse “Sono le 10 passate, non sarà il caso di farci vedere? Che ne dici? Più che altro anche per fare colazione…” .

“Già, mi sa che hai ragione”. Avrei preferito rimanere un po’ di più a coccolarci ma eravamo sempre in casa dei genitori di Edge e non mi sembrava il caso di sparire la sera prima e ricomparire a ora di pranzo.

“Vado in camera mia, sperando di non incontrare qualcuno sul balcone. Quando ti sei lavata vieni in camera, così scendiamo insieme per colazione” mi disse.

Si rivestì velocemente e scomparì dietro alle persiane della portafinestra. Guardai l’azzurro del cielo che faceva capolino dai vetri,  rimanendo ancora un po’ allungata sul letto, stiracchiandomi un po’.

Il sole splendeva alto, e come ogni giorno scaldava la casa. I raggi entravano pigri in camera e illuminavano la stanza. Sorrisi, non so il perché ma sorrisi. Solo quel sole era a conoscenza di noi due, e ci spiava spesso dall’alto del cielo.

Alla fine mi alzai dal letto, accertandomi che non ci fosse niente di strano. Decisamente, per averci dormito una sola persona, le coperte erano un po’ troppo in disordine e notai delle goccioline di sangue sulla federa. Non era molto, ma la vista mi fece prendere coscienza ancora una volta che ero diventata una donna, donandomi completamente alla persona che amavo.

Decisi di togliere federa e coperte, piegarle e portarle giù, dopotutto avrebbero dovuto lavarle e metterne altre pulite, perciò nessuno ci avrebbe fatto caso.

Mi infilai dentro la doccia, aprì l’acqua calda e la lasciai scorrere lungo il corpo, rilassandomi e riflettendo circa tutte le cose successe nelle 24 ore precedenti.

La gara di surf, la mia esibizione, il piccolo Owen, l’esibizione di Edge, la premiazione, la vittoria di entrambi, Ben che accetta la nostra relazione, il ritorno a casa, Edge ed io che dichiariamo di amarci e la nostra prima notte d’amore.

Guardai me stessa, il mio corpo e l’acqua che scivolava: fuori non sembrava essere cambiato niente, ma dentro di me, e non solo nel fisico, qualcosa era cambiato: ero diventata adulta, avevo passato un’altra fase della vita.

E sapevo di aver fatto quello che volevo, senza rimpianti, ne rimorsi, con la persona che amavo, e che mi amava. E questo mi fece sorridere di nuovo, pensai che dopotutto non ogni ragazza ha la mia fortuna.

Mi asciugai i capelli, mi misi l’ultimo vestitino pulito che mi rimaneva e piegai il resto delle cose per metterle in valigia. Alle 6 del pomeriggio ci aspettava l’aereo che ci avrebbe riportato a Sydney, chiudendo definitivamente anche questa avventura così bella, ma così breve.

Guardai il vestito, le scarpe e tutto il resto delle cose che portavo la sera precedente, e le ripiegai con cura dopo averle raccolte. Anche loro raccontavano di quella sera che sapeva di passione.

Finito di preparare la valigia e il beautycase, chiusi tutto e li appoggiai sulla sedia. Poi tolsi le coperte e le ripiegai, per portarle a lavare. Infilai le infradito e passando per le scale arrivai in camera di Edge.

Lo trovai che si asciugava i capelli, già vestito e quasi pronto. Mentre finiva col phon, ripiegai anche le sue cose e le infilai in valigia. Dopo una diecina di minuti scendemmo tutti e due a fare colazione.

Dopo colazione Edge ed io decidemmo di farci una passeggiata in spiaggia, dove incontrammo Owen e Summer che avevano rinunciato a cavalcare qualche onda, dato che il mare era abbastanza piatto. Inizialmente non ci videro arrivare, mano nella mano, ma poi ci notarono e non chiesero nulla, dato che entrambi avevano già assistito la sera precedente al nostro “Bacio rivelatore” davanti più o meno a tutti gli invitati al party, e avevano capito tutto.

Guardandoli sorrisi, ecco altri due futuri campioni che si affacciavano all’inizio di una vita che gli avrebbe dato soddisfazioni, dolori e molte, moltissime emozioni.

“Dean! Rebecca! Ciao!” ci urlò Owen quando eravamo abbastanza vicini per sentirli.

“Ehi Owen, Summer! Che combinate?” gli domandò Edge.

“Cercavamo di surfare ma come vedete qui è tutto una tavola, quindi ci abbiamo rinunciato…” disse Summer spiegando la situazione.

“Già, mi sa che vi toccherà aspettare almeno il pomeriggio…” dissi guardandoli.

“Ripartirete oggi vero?” ci chiese Owen un po’ abbattuto dalla sua stessa domanda.

“Già, alle 6 c’è l’aereo per Sydney… è durata troppo poco questa vacanza, voi che ne pensate?” gli chiese Edge.

“Ci sarebbe piaciuto passare un po’ più di tempo con dei campioni come voi, avremmo potuto imparare molto da voi, e poi eravamo entrambi contenti di riavere mio cugino qui, immagina la sua ragazza!” disse Summer accennando un sorriso.

Sorrisi anche io guardandola, mi piaceva davvero molto quella ragazzina, anche se la conoscevo solo dal giorno precedente.

“Dillo, che eri più contenta di conoscere il tuo idolo più che di rivedere tuo cugino!” la canzonò Owen dandosi l’aria di chi sa cose ad altri ignote.

“Zitto!” disse Summer dandogli una gomitata che Owen non sembrò apprezzare.

“Lo sai Rebecca? Sei la sua surfista preferita della Solar, e quando ha saputo che eri la ragazza che veniva qui a fare la gara Senior è stata tutto il giorno a rincoglionirmi che non vedeva l’ora di conoscerti!” disse Owen prendendola in giro.

“Smettila, stupido! Sta zitto!” disse Summer, che era arrossita ed era furiosa.

“Ah! Mi fa piacere che ti piace la mia tecnica Summer! Se vuoi prima di partire ci facciamo qualche foto insieme allora! Così le potrai tenere con te prima di rivederci di nuovo, che dici?” le chiesi felice dell’apprezzamento della ragazza.

Si si, andate a fare le foto così io e Dean possiamo parlare in pace, dobbiamo fare discorsi da uomini!” disse Owen tutto contento.

Io e Summer ridemmo, e alla fine ci allontanammo insieme, per fare qualche foto, fortunatamente portavo sempre la macchinetta fotografica in borsa se uscivo con Edge.

Inizialmente Summer mi parlò del più e del meno, del fatto che lei e Owen erano andati a surfare ma non c’erano onde, che le dispiaceva di non aver vinto il titolo la sera prima e cose così, poi all’improvviso mi fece una domanda privata.

“Ti piace mio cugino?” mi chiese tutta contenta mentre ci allontanavamo. Rimasi un attimo a elaborare, domandandomi se Ben non le avesse chiesto di indagare sulle mie intenzioni, ma alla fine scartai l’idea e risposi seriamente.

“Già, mi piace moltissimo. Mi ha chiesto lui di essere la sua ragazza!” le raccontai allegramente, un po’ tutta la storia, e la sua dichiarazione.

“A te piace qualcuno invece? Oppure hai un amico a cui vuoi bene?” le chiesi.

“Non mi piace nessuno, io non ho tempo per certe cose, devo puntare  diventare una campionessa, a migliorare fino a vincere, come te oppure zia Liv. Ben dice che non devo avere distrazioni, e solo così potrò imparare e vincere!” disse, seria. Rimasi un po’ a ragionare sulle sue parole, era la degna cugina di Edge.

Ma non c’è proprio nessuno con cui ti piace stare? Che ne so, Owen? Direi che è carino no? E poi è un bravo surfista!” la buttai lì, vedendo che ne pensava.

Owen è carino ma è stupido, vedi che figura mi fa fare? Però se diventerà bello e famoso allora andrà bene per me, per ora siamo amici” disse, seria.

“Mi sì, hai tempo per l’amore, quando poi ti innamori davvero non è facile pensare al resto…” dissi, sorridendole.

“Tu lo ami? Ami mio cugino?” mi domandò. Quella ragazzina era molto più precoce di quello che pensavo, ma non mi dispiacevano le sue domande.

Si, lo amo, e credo che anche per lui sia lo stesso, anzi ne sono certa!” le risposi.

Quindi vi sposerete?” mi domandò ancora. Rimasi un attimo a pensare.

“Questo si vedrà in futuro, adesso dobbiamo diventare campioni di surf… Ben si arrabbierebbe molto se Edge si distrae dal surf per pensare a me, e anche io voglio che lui insegua la sua passione prima di tutto!” dissi, sperando di averla soddisfatta.

“Allora va bene così, per ora mettetecela tutta! Così poi Ben vi farà sposare… ma se ti servisse una mano per convincere zio chiamami!” mi disse seria seria.

“Benissimo allora, me ne ricorderò!” le risposi.

Ci facemmo qualche foto insieme, e dopo un altro po’ di chiacchiere tornammo dai nostri “uomini” presi nella conversazione, per avvertirli che era ora di andare.

Edge si mise d’accordo con Owen e Summer perché venissero a casa verso le 5 di pomeriggio per salutarci, e dopo un po’ io e lui rientrammo per pranzo a Villa Camerun Edgly.

 

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Il pranzo fu molto allegro, e anche il resto del pomeriggio trascorse veloce fra  chiacchiere e raccomandazioni. Dopotutto Edge ripartiva di nuovo per altri 2 mesi, e poi chissà… magari per un altro anno intero per il Word Tour… e magari io con lui. Le prospettive erano tante, e anche Ben e Liv si augurarono per noi due sempre il meglio. Puntuali alle 5 vennero Owen e Summer. Rimanemmo un po’ con loro a parlare, e alla fine George ci chiamò per dirci che la macchina era pronta e che era ora di partire per l’aeroporto.

Mentre lui finiva di caricare i bagagli io ed Edge salutammo Claire, Leyla e Ben. Venne il turno di Summer che mi disse che si aspettava la mia vittoria per il circuito mondiale. Le dissi che avrei cercato di non deluderla, ma che non era facile vincere, e le dissi che speravo di rivederla presto, ancora più brava nel surf e pronta per sfidarmi. Owen abbracciò Edge e rimasero molto a parlare e Owen si fece promettere la vittoria per il circuito professionale.

Ben ci abbracciò entrambi, e disse al figlio di continuare così, e di tornare vittorioso a Melbourne come nuovo surfista professionista. Abbracciò anche me, mi ringraziò della vittoria e della mi gentilezza, mi affidò Edge e mi disse che sperava di rivedermi presto. Ringraziai lui e tutti gli altri. Alla fine George disse che la macchina era pronta e che ci avrebbe accompagnato anche Liv.

Io ed Edge salimmo dietro, Liv davanti e la macchina partì. Salutavo ancora con la mano mentre tutto si faceva piccolo piccolo e spariva in lontananza. Rimasi a guardare fuori dal finestrino finché Villa Camerun Edgly sparì alla mia vista.

 

All’aeroporto di Melbourne ci toccò salutare anche Liv e George. Mi sentivo molto grata verso la mamma di Edge, per la sua gentilezza e la sua semplicità. Adesso non era solo più il mio idolo sportivo ma anche il ritratto della donna da imitare nella vita, sperando di diventare una persona magnifica come lei. Rimase molto contenta delle mie parole e mi disse che era felice di avermi conosciuta. Anche George fu molto gentile con me e mi disse di mettercela tutta nel surf e avere molta pazienza con Edge. Sentimmo l’hostess che annunciava che il volo Melbourne - Sydney delle 6 era pronto all’imbarco dei passeggeri, e così dopo un ultimo abbraccio ci lasciammo entrambi alle spalle, scomparendo mano nella mano fra le persone che come noi si apprestavano a tornare da un viaggio, che lungo o corto che sia, era stato magnifico.

 

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L’ora e mezza di aereo passò in fretta e io e Edge ci godemmo gli ultimi istanti di intimità prima che la minaccia “Simmo Deb” ripiombasse su di noi per monitorare tutte le nostre azioni e decisioni.

“In fin dei conti sono stati dei bei giorni no?” mi chiese Edge.

“Già, sono stati indimenticabili sotto ogni aspetto. Mi ha fatto piacere conoscere la tua famiglia, sono stati tutti fin troppo gentili con me… e sono stata felice di aver vinto anche la competizione. Direi che è andata proprio bene!” dissi.

“Si, ma c’è anche da dire che ce lo siamo meritato proprio quel premio!” disse Edge.

“Simmo già lo saprà immagino?” chiesi.

“Già… papà lo ha chiamato questa mattina per confermare il nostro arrivo a Sydney con questo volo, e per dargli la notizia della vittoria. Anche Simmo si è preso i suoi meriti insomma!” disse, spiegandomi.

“Ci manderà più spesso in giro allora!” dissi, ridendo.

“Già! Senti, hai per caso sentito i ragazzi da questa mattina?” mi chiese Edge.

“No, non ho avuto tempo di chiamare Perry, ne gli altri, preferivo godermi gli ultimi momenti con la tua famiglia… e poi fra due ore e mezza li rivedremo!” gli risposi.

“Anche questa avventura è finita. Ma sono stato davvero felice di viverla con te! Non dimenticherò nulla di questi giorni” mi disse. “Neanche io” dissi.

Strinsi la sua mano fino alla fine del viaggio. L’atterraggio fu rapido, e dopo una ventina di minuti eravamo già sul suolo di Sydney a cercare Simmo.

Rimanemmo seduti agli Arrivi finché il nostro allenatore non comparì da lontano e si fece sempre più vicino. Respirai. La liberta dura sempre troppo poco.

“Bec! Edge! Ben tornati, campioni della Solar! Come state… tutto bene il viaggio di ritorno? Forza! Raccontatemi tutto!!”.

 

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Durante il viaggio di ritorno Edge e Simmo parlarono per tutto il tempo, Edge raccontando della gara e Simmo complimentandosi a turno con me o con lui. Sinceramente non mi importava molto della gara o della vittoria, era passato tutto in secondo piano nel mio cuore, certo, ero contenta di aver fatto fare bella figura al Club di Ben, di aver vinto una competizione e di aver ricevuto tutti quei complimenti, ma quello che era successo con Edge era di maggiore importanza.

Non vedevo l’ora di infilarmi in camera con Perry e raccontarle tutto quanto, parlarle della sera prima e di quello che ci eravamo detti.

Mi sembrava un secolo che non vedevo Perry, invece era solo qualche giorno. Ma avevo un bisogno di lei enorme in questi momenti, di confidarmi, parlare, raccontarle tutto ed essere ascoltata dalla mia migliore amica.

Quando finalmente entrammo nel quartiere di Blue Water Beach sentì un sussulto al cuore. Simmo parcheggiò e io non feci in tempo a scendere che una testa bianca e pelosa mi saltò addosso, felicissima di rivedermi.

“Lady! Ciao pelosona!! Come stai? Che bello rivederti! Ti sono mancata vero?” dissi, mentre la accarezzavo.

“Eccoli! Sono tornati!” sentì da lontano la voce di Fly che richiamava all’attenzione una mandria di gente. In pochi secondi mi ritrovai ad abbracciare Fly, Anna e una Perry che mi era corsa in contro quasi urlando di felicità.

Anche Edge ricevette qualche pacca sulla spalla di Heath e Matt, e li vidi iniziare a parlottare fra di loro. Abbracciate le ragazze spuntò anche Deb e dietro di lei Jilly. Abbraccia anche loro e subito venni sommersa da un mucchio di domande.

“Come stai?” “Com’è Melbourne?” “Sei stanca?” “Ti sei divertita?” “Hai fame?” “Tutto bene il viaggio di ritorno?” “Ti siamo mancate vero?”….

Entrammo in casa e ci sedemmo tutti intorno al tavolo, così mentre Jilly serviva la cena a tutti noi, Edge e io raccontammo i particolari della gara e della festa di premiazione, omettendo dettagli come il bacio oppure le domande “private” dei giornalisti, curiosissimi.

Dopo cena Simmo ci trattenne ancora un po’ in salone per chiederci cose più tecniche, ci ringraziò da parte del responsabile della Solar per tutta la pubblicità, ci informò di averci dato un punto bonus per uno sul tabellone e chiese a Edge come andava con la matematica. Dopo il breve interrogatorio, ci lasciò andare.

Io ed Edge ci fermammo davanti alla porta della mia camera, e ci guardammo per un po’, prima seriamente e poi sorridendo.

“Allora da oggi ricomincia il nostro amore clandestino?” mi chiese Edge, prendendomi la mano, fissandomi coi suoi occhi blu.

“Così pare… sembra che Ben non abbia detto nulla a Simmo!” dissi io, allegra.

“Già… Pare che da domani i nostri baci ricominceranno a essere rubati, qua e là. Mi sono piaciuti questi giorni di libertà” disse, stringendomi a se.

“Si, ma una relazione clandestina è molto più eccitante” dissi, maliziosamente.

Ci baciammo tenendo d’occhio le scale e le porte delle camere. Alla fine Edge mi diede la buonanotte, e ognuno si infilò in camera propria, silenziosamente.

Perry era già lì ad aspettarmi, seduta sul letto in pigiama.

“Forza! Quanto tempo vi ci vuole! Adesso mi devi raccontare ogni cosa… che avete combinato vuoi due? Vi vedo molto diversi da qualche giorno fà. Devi dirmi tutto!” disse, fissandomi. Richiusi la porta. Guardai per un attimo a terra e pensai al modo più facile per dirgli cosa era accaduto.

Rimasi davanti alla porta chiusa, respirai, e alla fine alzai la testa sorridendole.

“Oddio Perry! Non ce la facevo più, non vedevo l’ora di raccontartelo!” dissi.

“Raccontarmi cosa Bec?” disse, spalancando gli occhi curiosa.

“Oddio Perry! Io e Edge, ieri sera…” accennai, il resto della frase rimase sospeso.

Cosa? Ieri sera cosa?” disse, poi spalancò la bocca, come se avesse avuto un illuminazione. “Bec, non vorrai dirmi che tu e Edge… oddio, è quello che stai cercando di dirmi??” domandò.

Feci si con la testa, le parole mi erano morte in bocca. Andai verso il letto e Perry continuava a fissarmi.

“Bec? Seriamente! Tu e Edge… l’avete fatto?” mi domandò mentre mi sedevo vicino a lei, e la guadavo arrossendo.

“Già, dopo la festa di premiazione” dissi, piano piano.

“Ahhh!” strillò, gettandomi le braccia al collo. Mi abbracciò e cominciò a cacciare grida. “Adesso mi devi raccontare tutto!” disse, quasi in fibrillazione per quella notizia. “Allora…..” cominciai a raccontare. Ad ogni parola sentivo un tuffo al cuore, e rievocare quei dolci ricordi mi rese ancora più felice.

Durante il resto della sera gli raccontai quello che era successo, lei mi raccontò che anche lei e Matt ne avevano parlato, il giorno prima, e che stavano escogitando qualcosa per rimanere senza Deb, Simmo e Jilly tra i piedi. Chissà quali piani segreti stavano architettando quei due?

La serata passò veloce, e alla fine ci addormentammo tutte e due, e anche se mi mancarono le braccia di Edge, ero felice di essere di nuovo in quella che era ormai la mia casa e dove c’erano tutte le persone più importanti per me.

 

 

Salve! Dopo una settimana di pausa fra impegni qua e là, finalmente sono riuscita a riportare Edge e Bec alla Solar!

Sono stata davvero contenta che abbiate apprezzato il capitolo, grazie ai vostri complimenti Valenina e Elisy siete sempre così gentili con me. Mi date davvero voglia di scrivere e mettercela tutta.

Allora, che dirvi: Elisy, oddio, Kate si sposa? Non ne sapevo nulla? Ma per caso l’hai letto da qualche parte? Mi sono presa un colpo °o°

Comunque grazie per i complimenti, sono felice che ti abbia migliorato un po’ la giornata il capitolo precedente!

Valenina, spero che gli esami siano andati bene! Ho incrociato le dita per te! Vado ogni giorno a vedere se la tua FF è aggiornata, e bramo il nuovo capitolo! Sono d’accordo con te, le foto sono davvero belle, ma credo di preferirla al naturale, in stile “marino”!

Grazei per la recensione dello spoiler anche a te, rikyErupy, fammi sapere che ne pensi di questi capitoli eh!

Ultima cosa, se avete facebook sul mio profilo c’è il link della mia pagina, aggiungetemi se volete! Mi farebbe davvero piacere J

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! A prestissimo!

   
 
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