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Autore: Cottage    07/09/2010    6 recensioni
Una banconota da 100 Pokè oscillava costantemente davanti ai miei occhi. "Ecco, questa è una cosa sospetta" avevo quindi detto, a Daisuke, il quale l'aveva già superata, non badandoci e dicendo "Sbrigati che siamo quasi arrivati"
Io, per tutta risposta, avevo sorriso, ridendo della mia distrazione "Hai ragione, scusa, si vede da lontano un miglio che questa è una trappola!" Quindi, dal nulla, erano scese altre banconote da 200 e 300 Pokè. "Oh, beh, direi che questo è un gran colpo di fortuna" Avevo ammesso, cambiando idea a facendo voltare un Daisuke stupito. Il mio lato taccagno aveva preso il sopravvento. Sembravo una bambina a cui la mamma aveva comprato un sacchetto di caramelle. Tante caramelle.

Madeleyne, Maddy, Madd-madd, chiamatela come più vi sembra comodo, è una ragazza normale (?), leggermente sarcastica e taccagna, che da un giorno all'altro decide di diventare allenatrice di Pokèmon e partire per una nuova regione.
In questo lungo -sì, si preannuncia lungo- viaggio incontrerà amici e nemici, persone divertenti e strambe e capirà che, dopotutto, stare chiusa in casa non è poi così divertente…
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
Capitoli:
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Pkm 13.0

!VENDETTA!


Guardavo la casa. La casa guardava me. Io e la casa ci guardavamo. Quindi mi ero messa a fare dei cerchietti per terra, domandandomi il perché queste cose succedevano sempre e solo a me. Hiro mi aveva fissato curioso, attendendo una risposta, ma vedendo che non mi muovevo, aveva iniziato a darmi dei consigli:

"Allora, potresti, prima liberare i tuoi amici" Io avevo quindi alzato la testa, speranzosa "Ma quindi dovresti combattere contro Rex" avevo preso a battere la testa contro un albero.

"Sennò potresti sempre iniziare col combattere Vick" Mi ero alzata, guardandolo scettico "ma alla fine loro morirebbero bruciati" Aveva continuato, scrollando le spalle.

"Invece, se tu non vuoi correre il rischio, ti conviene scappare..." Questa è una bella idea! Avevo pensato, ansiosa di sapere il seguito "… ma la città è dell'altra parte" Sapevo che c'era l'inghippo … Mi ero detta, sorridendo demoralizzata.

"Oppure …" Aveva detto, mangiucchiando un lecca-lecca alla fragola. Io adesso ero curiosa: cos'altro ci poteva essere oltre a queste tre opportunità?! "… potresti sempre stare qui con me a mangiare zucchero filato!" Aveva detto, sorridendo, mentre tirava fuori da dietro alla schiena, i suddetti dolciumi rosa.


"…" Mi ero sentita molto attratta dall'ultima possibilità, ma poi mi ero ricordata in che situazione eravamo e che lui era uno dei cattivi. Quindi avevo sospirato: "Mi dispiace, ma penso che andrò a cercare un modo per liberare quei due … no, tre con il vecchio".

Hiro mi aveva fissato, con il suo solito sorriso. Poi aveva preso una trombetta (?) di quelle che si usano per i compleanni e, suonandola, mi aveva spinto via dal nascondiglio. Allo scoperto. Esattamente davanti a Bob.

Voltandomi nuovamente verso Hiro, avevo notato che questi non c'era più. Al suo posto era comparsa una bandierina colorata con su scritto un incitamento. Alla fine c'era uno smile. Ed un cuoricino. Probabilmente stavo di nuovo arrossendo. Quanto ero imbarazzante …


"Ehi, tu!" Aveva chiamato l'energumeno, camminando verso di me, con un ghigno che gli torreggiava in volto. Io gli avevo quindi sorriso nervosamente "Ah … ciao Bob …".

"Sapevo che eri ancora nei paraggi, bastava dar fuoco alla baracca per farti uscire allo scoperto" Aveva detto, vantandosi e richiamando il pony. "Ponyta, guarda un po' chi abbiamo qui! Ti ho portato un nuovo giocattolo!" Mi ero sentita rabbrividire. Non volevo finire arrostita. Avevo tirato fuori la mia pokèball, non sapendo cos'altro fare.

"Rattata!" Aveva esclamato il topino, vedendo il Ponyta caricare verso di noi. "Rattata, usa Morso!" Il pokèmon aveva preso a correre verso il cavallo, mentre i suoi denti diventavano ancora più grandi ed appuntiti. Il cavallo, però, non sembrava preoccuparsene. L'allenatore aveva infatti urlato "Ed adesso usa un bel Ruotafuoco!"


Auch. Questo non l'avevo previsto. Mi ero detta, guardando il mio pokèmon volare via, mentre una massa enorme di fuoco correva verso di me alla velocità di un'automobile. Con i riflessi di un felino, ero scattata di lato, schivando il cavallo infuocato. Se c'era una cosa che avevo imparato a scuola, oltre a come scassinare gli armadietti altrui, o a come scappare indisturbate attraverso le finestre del terzo piano, era schivare qualunque oggetto. Se volevi sopravvivere, dovevi avere riflessi. Soprattutto in palestra, quando si giocava a palla avvelenata: era il gioco più temuto. La palla, in realtà, era davvero avvelenata. Alla fine di tutte le giornate, ci ritrovavamo tutti in infermeria. Un'altra minaccia era invece rappresentata dalla stessa classe: se volevi alzarti per buttare qualcosa, od andare in bagno, dovevi eseguire le mosse di Matrix per schivare aereoplanini o gomme-catapulta.


Mi era quindi risultato piuttosto naturale schivare lo stupido Pony. Che mi stava inseguendo senza sosta, come un toro. "Fermalo! Fermalo!" Avevo quindi implorato Bob, che, sorpreso, aveva fatto un cenno a Ponyta, il quale aveva smesso di rincorrermi.

"Vuoi dire le tue ultime parole?" Mi aveva chiesto, grattandosi il mento.

Io intanto riprendevo fiato, ed intanto mi chiedevo che potevo fare. Rattata era scattato vicino a me. Non sembrava essersi fatto tanto male. Ma se avesse subito più di altri tre colpi sarebbe andato K.O.

"Sì." Bob mi guardava sorpreso, mentre io avevo tirato fuori una lista arrotolata. Tossendo per schiarirmi la voce, avevo quindi preso a leggere "Vorrei innanzitutto ringraziare i miei genitori, Mamma e Papa, per avermi dato alla vita. Ringrazio la Nonna ed il Nonno per avermi tenuto compagnia negli ultimi tempi, e per aver provveduto alle mie esigenze senza ricevere nulla in cambio. Ringrazio topo Gigio perché per fortuna è un topo e non un ratto. Ringrazio …" La casa intanto bruciava.

Probabilmente là dentro erano entrati in uno stato di panico, o peggio. Magari erano svenuti. Oppure erano già morti. Speravo solo che stavano bene.


Dentro alla casa …

Daisuke e Kakeru osservavano la porta, silenziosi ed incuriositi. Non si riusciva a sentire niente di quel che stava succedendo oltre al muro, ma non ne sembravano infastiditi. Il silenzio, però, non era durato molto.

"Daisuke?" Aveva chiesto il ninja, continuando a fissare la porta.

Quello intanto non rispondeva. Non sembrava preoccupato, ma nemmeno confidente che qualcuno avrebbe potuto salvarli. In altre parole, era tranquillo. Impassibile come sempre, ma calmo dentro di sé. L'ambiente, poi, lindo e pulito, pieno di mobili in legno e di un tavolino rotondo al centro della stanza, aiutava a dare un senso di calma.

"…?" Quindi si era chiesto: perché quello stupido ninja era insieme a lui? Stava rovinando tutta la tranquillità di quel luogo. Rovinava l'atmosfera, e le sue riflessioni. Ma era comunque una persona bisognosa di aiuto. E lui si sentiva in dovere di aiutare le persone più mentalmente arretrate di lui.

"Inizio a sentire un po' caldo, sai?" Aveva domandato, continuando a fissare la porta, dalla quale poco tempo fa' erano stati scaraventati dentro.

"Dev'essere il tuo cervello che è andato in surriscaldamento a causa della tua stupidità" Aveva quindi affermato, tranquillo. Sì, non poteva fare a meno di aiutare i bisognosi.


Tornando da Maddy …

"… ringrazio il cacciatore della favola di Cappuccetto rosso per averla salvata dal lupo. Ringrazio il becchino per aver scavato una fossa al povero lupo. Ringrazio …"

Era da un paio di minuti che stavo andando avanti così. Era divertente, ma allo stesso tempo spaventoso. Bob, come aveva detto Hiro, si distraeva facilmente. In quel momento stava ascoltando, con degli occhiali da vista tirati fuori da chissà dove, ed una posa da pensatore, tutte le persone che stavo ringraziando. Io iniziavo a preoccuparmi perché se non mi veniva in mente qualcosa, Daisuke, Kakeru ed l'uomo potevano definirsi spacciati.

"… ringrazio il mio Tamagotchi, Ruby, per non essere morto anche se l'avevo lasciato per un intero giorno con le cacchette ed una malattia che gli ronzavano attorno. Ringrazio …" chissà come facevano delle cacche a muoversi. Guardandomi attorno, avevo visto il Ponyta brucare l'erba poco distante, tranquillo. Il top delle mie priorità era salvare i miei amici. Poi sarei fuggita. Con loro oppure no.

"… ringrazio anche lo spray anti-zanzare, mio fido amico. Ringrazio il mio pesciolino, Flippy, che stranamente è scappato via il giorno dopo che l'avevo comprato. Ringrazio …." Già, il mio povero Flippy. Mia nonna ha detto che era scappato. Non si sapeva dove fosse finito.

Rattata si era ormai ripreso. Mancava poco. Sapevo che dovevo agire in fretta.

"Ringrazio …" Però, a quel punto, Bob mi aveva interrotta. Come osava interrompermi?!


"Di preciso, quand'è che hai scritto questa lista?" Aveva detto lui, togliendosi gli occhiali. Ed asciugandosi un po' di sudore che gli aveva procurato il caldo.

"Questa?" Avevo domandato "Oh, in questi ultimi giorni." Lui sembrava comprensivo. Annuiva ogni volta che aprivo bocca "Sai, dopo aver rischiato di morire a causa di piccoli pokèmon striscianti, di un palloncino, di un Fanatico che cerca fossili, di un ragazzo che sembra Conte Dracula in persona e di un orribile Cilaferry assassino, dovevo pur prendere delle precauzioni nel caso mi succedesse qualcosa."

Lui sembrava diventato di pietra, poi aveva balbettato: "Hai … detto … Clefairy?"

Aveva chiesto, in qualche modo inquieto. Io avevo annuito, interessata. In un certo senso, sentivo che pure Hiro ci stava guardando, da qualche parte. Lui aveva continuato. "All'organizzazione, si vocifera, che il braccio destro del capo possegga un Clefairy. E' tremendo, sembra il diavolo in persona. Si dice, che 'lui' abbia sconfitto tutti al quartier generale. Solo gli altri tre capi sono riusciti ad eguagliarlo." Poi si era fermato di colpo, come se risvegliato da un lungo sonno.

"Ma io non dovrei dirti questo. Quindi, hai finito con la lista? Non importa. Ponyta, Ruotafuoco!"

Cercando di rimettere a posto in fretta e furia la lista, in modo che non si bruciasse, mi ero preparata un'altra volta alla grande schivata.


Dentro alla casa …

"E' tutta colpa tua se siamo finiti qua! Adesso moriremo tutti!" Aveva urlato il ninja.

"Allora, se hai così paura, perché non cerchi una via d'uscita?" Aveva detto Daisuke, schivando il vaso di ceramica che Kakeru gli aveva lanciato addosso.

Quindi si era aggiustato la camicia, togliendosi la giacca della sua divisa e asciugandosi un po' di sudore. Effettivamente, se non facevano qualcosa, sarebbero morti bruciati. O forse sarebbero morti per inalazione dei fumi.

"E come pensi che possa fare?! Nincada non sopporta il fuoco, e non possiamo passare dalle finestre perché la casa è come un'enorme falò!" Gli aveva tirato addosso una sedia. Daisuke aveva sospirato: forse, cercare di negoziare gentilmente era inutile con lui. Dopo essere saltato sul tavolo, per evitare di pestare i cocci di ceramica frantumati, aveva tirato un calcio al ninja, che era finito a terra, ancora più arrabbiato di prima.

"Quindi … è così che stanno le cose." Aveva iniziato, tremendamente serio. Con il vento che gli muoveva i capelli. Ed una canzoncina malinconica che riempiva la stanza. Daisuke si era posto l'obiettivo di scoprire da dove provenivano questi effetti scenografici. Ma questo dopo essere usciti da lì.

"…?" Aveva domandato, aspettandosi chissà cosa dal ninja. Probabilmente l'attacco di panico che stava subendo, lo aveva fatto diventare paranoico.

"Adesso mi è tutto chiaro. Tu vuoi uccidermi, per poi scuoiarmi vivo ed utilizzare il mio sangue per spegnere l'incendio!" … infatti. Perché queste cose succedevano sempre a lui?

"Ma se vorrai davvero farlo … allora dovrai prima passare sul mio cadavere e su quello di Bibble Bubble!" Aveva detto, tirando fuori dalla sua sacca un vecchio orsacchiotto di peluche con una benda ed un bavaglio ninja. Avrebbe tanto voluto spaccare la finestra e farsi bruciare vivo …

Proprio quando i due stavano per riprendere il combattimento, un profumo di the nero aveva invaso la stanza. Guardando dietro di loro, i due scorsero un vecchio uomo barbuto che stava, tranquillamente, bevendo il the, seduto dietro ad una scacchiera.


Torniamo da Maddy …

Avevo quindi schivato un'altra caricata. Era difficile tenere il passo. Mi aveva già colpito di striscio due o tre volte, ed ora ero distrutta. Non mi era mai piaciuta l'attività fisica. Rattata stava lottando abilmente, ma era assai difficile arrecargli danno, quando era totalmente ricoperto di fiamme. Se avessimo avuto un po' d'acqua …

"Non riuscirai a scappare!" Aveva urlato Bob. Stavo, infatti, correndo via dal Ponyta verso la foresta, proprio da dove eravamo arrivati. "Sicuro?!" Avevo tentato di rispondere, mentre il cavallo restava un po' più indietro, a causa dei rami.

Sarei riuscito a seminarlo, se solo, un piccolo verso, non mi avesse fatto cambiare idea. Bob, dietro di me, si era fermato anche lui, chiedendosi che cosa avesse causato la mia resa. Si stava sicuramente divertendo a giocare al gatto ed il topo.

Nel mio viso si era formata un'espressione di puro terrore. Il mio cuore aveva perso un battito. Mi ero messa a tremare. Io fissavo dritto davanti a me, dove il mio più grande incubo si era ripresentato alla mia porta. Speravo con tutto il cuore che lui non ci avesse notati. Cosa alquanto impossibile, visto che un ciccione, una mocciosa, ed un pony che aveva preso fuoco non erano proprio gli esseri più passabili della terra. Stavano per andare via, quando Bob, dietro di me, aveva domandato "Che diav--" Ed io gli avevo tappato la bocca. Ma era troppo tardi:

"Woopa?" Il capo dei Wooper ci aveva visti. Ma ero sicura che stesse guardando solo me. Mi fissava. Con quel suo sorriso stampato in faccia. E poi … si era messo a correre con il gruppo, verso di me. Io, non aspettando altro, ero schizzata via come un atleta dei 100 metri. Ma i Wooper erano troppi.

Il ponyta sembrava spaventato da quei cosi, e Bob, invece, guardava curioso la scena. Rattata, si era rifugiato dentro a qualche cespuglio. Io, invece, correvo attorno alla casa, come una scalmanata, inseguita da un'orda di Wooper. Erano davvero troppi.

Ad un tratto, come se mi avessero letto nella mente, i Wooper si erano fermati ed io ero corsa proprio dritta davanti a loro. Il capo Wooper, mi aveva quindi fissato, sorridendo con fare provocatorio. Anche se il suo sorriso era sempre lo stesso.
"Woopa?" Io lo avevo guardato terrorizzata "No … non oserai ..?!"

Lui mi aveva guardata, ancor più contento di prima "Woopa Woopa?"

"No … non farlo … non sai cosa potrei fare …" Avevo detto, minacciosa. Se lui voleva la guerra, allora avrebbe trovato una valida avversaria. Non gli conveniva farmi arrabbiare. No. Assolutamente.


"Wooppa!" Ignorando le mie parole, lui mi era saltato sulla faccia.

Primo, sentivo un senso di nausea risalirmi su per lo stomaco. Vedevo solamente il suo orribile sorriso. Nient'altro. Non sapevo nemmeno da che parte stavo andando. Potevo perdere l'equilibrio da un momento all'altro. Sentivo milioni di 'Woopa!' Che squillavano nell'aria, tutti quanti indirizzati a me. La rabbia aumentava.

Poco distante, sentivo le risate del cavallo e del suo allenatore, martellarmi le orecchie. Stanno ridendo … di me? Non sapevo a cosa pensare. Sapevo solo che se le cose continuavano così, mi sarei spazientita. Pure le reclute che erano state messe K.O da Daikke e Kakeru stavano ridendo. Per forza. Sono ricoperta da schifosi girini che odorano di melma e fango. Mi ero autoconvinta.

Vedendo che la mia reazione non era come quella dell'altra volta, il Wooper si era indispettito, così si era messo a sventolare la codina avanti ed indietro, sul mio naso. Ma potevo ancora resistere, questo non mi avrebbe fatto perdere la mia calma.

"Woopa?" Aveva detto il Wooper, spalmandosi sulla mia faccia, prima di scendere fino a contatto visivo. I miei occhi contro i suoi. Faccia a faccia. Ed allora, il Wooper, aveva perso il suo sorriso.


Dentro alla casa …

"GAH! Come potete stare lì tranquilli a sorseggiare il thè quando qui stiamo andando a fuoco?!" Aveva urlato Kakeru, riacquistando un po' del suo vecchio carattere. Quello era già un miglioramento, e Daisuke lo sapeva. A quanto pareva, il vecchio all'interno della casa era più intelligente di quanto avesse immaginato. Non aveva perso la calma, ed era riuscito a slegarsi da solo, utilizzando i cocci del vaso che il ninja aveva in precedenza rotto. Stranamente, anche se tutto stava bruciando, per loro tutto era tranquillo.

"Andiamo! Come si fa giocare a scacchi in un momento come questo!?" Aveva continuato, indicando la scacchiera davanti agli altri due.

Già. Se c'era una persona che poteva rovinare quell'evento era proprio quello stupido ninja. A dir la verità, anche il suo avversario. Era maledettamente bravo. E ciò lo rendeva nervoso. Avrebbe dovuto terminare in fretta la partita. Se solo quello stupido lo lasciasse pensare, senza urlare scemenza ogni tre secondi …

!CRASH!

Una piccola pallina bluastra si era introdotta nella casa rompendo la finestra. Poi si era schiantata sulla testa di Kakeru, facendolo svenire.

"Un segno divino!" Aveva esclamato il vecchio, congiungendo le mani ed esprimendo ringraziamenti. Anche lui aveva trovato fastidioso il comportamento del ninja.

Guardando meglio, si poteva notare che la piccola pallina blu era un Wooper. Uno bello grande, fra l'altro. Ma c'era un particolare che lo rendeva diverso: non sorrideva.

"…" Daisuke aveva abbozzato un piccolo sorriso. Madeleyne stava combinando qualcosa, la fuori.

Ignorando l'accaduto, i due sfidanti avevano ripreso a giocare, arrostendo, di tanto in tanto, delle salsicce sul fuoco.


Che sta succedendo fuori?

Mi ero stancata. Quello stupido Wooper aveva avuto ciò che si meritava. Ed adesso toccava agli altri. Il gruppetto di pokémon, vedendo che il loro leader era in pericolo di vita, avevano iniziato a sputare getti d'acqua sulla casa. Lentamente le fiamme si stavano ritirando. Ma, non era ancora finita.

"Ponyta, usa Ruotafuoco sulla mocciosa, presto!"

Oh oh … ma io non mi farà prendere in giro un'altra volta.

Prendendo una mangiata di Wooper dal terreno, li avevo lanciati addosso al pony, che aveva rallentato. Poi, ne avevo strizzati altrettanti, facendo uscire getti d'acqua dalla loro bocca, verso il cerchio di fuoco. Di solito, non avrebbero acconsentito all'utilizzazione del loro potere in questa maniera. Figurarsi. Ma forse, con le cose che gli stavo sussurrando, li avevo convinti:

"Se voi non fate quello che vi dico io, non solo vi getterò contro una vetrata, ma, perché no, vi torturerò, vi tagliuzzerò, vi abbrustolirò, e solo quando voi pregherete di non essere mai nati, solo allora porrò fine alle vostre misere esistenze. E vi mangerò. Uno per uno." Questo, misto all'aura tetra che emettevo, ed al sorriso cupo che avevo stampato in faccia da quando avevo lanciato il primo Wooper, erano serviti a convincerli a collaborare.


"Rattata! Usa Morso!" Il topino era scattato davanti al Ponyta, e l'aveva morsicato sul collo. Le fiamme cercavano inutilmente di ricoprire il cavallo, ma i Wooper che tenevo stritolati non glielo permettevano. "Ancora! Ed ancora!" Gli avevo urlato. Rattata l'aveva morso sul dorso e sulla zampa. Il Ponyta, allora, si era dato alla fuga. Stranamente, avevo voglia di inseguirlo e di continuare ad attaccarlo. Stavo per farlo, quando mi ero ricordata il perché ero lì. Ero corsa, quindi, di nuovo verso la casa, ora quasi spenta, a controllare se la porta era aperta. Purtroppo no.

Stavo per prendere una forcina per scassinare la serratura, quando da dietro di me, Bob mi aveva afferrata per le spalle, stritolandomi.

"Ah quanto pare devo sbrigarmela da solo" Si era detto, come se fosse una cosa che faceva tutti i giorni. Ma non ne avevo voglia di aspettare che lui si staccasse, o peggio, mi spaccasse un braccio. Accumulando energia nel mio piede destro, gli ho detto "Conto fino a tre." Lui si era messo a ridere.

"Uno …" il piede era pronto.

"Due …" avevo scaricato la tensione sospirando, mentre l'uomo mi trascinava chissà dove.

"E tre!" Gli avevo tirato un calcio, proprio in mezzo alle gambe.

La reazione non era tardata a farsi sentire. L'uomo aveva subito mollato la presa, ed era caduto a terra, stringendosi la parte ferita. Mentre la sua faccia si contorceva dal dolore, Bob continuava a lanciare urla isteriche e parolacce.

"Quando si afferra qualcuno, bisogna cercare di coprirsi le parti delicate. E' una cosa che si vede in ogni film! Andiamo!" Gli avevo detto, da maestrina, mentre lui entrava in un stato di catalessi.

E' da lì, la rabbia se n'era andata. Sostituita da una calma genuina. Canticchiando una canzoncina inventata, mi ero diretta ad aprire la porta. Finalmente tutto poteva dirsi finito. Con un colpo di forcina, avanti ed indietro, e dopo una trentina di secondi, si era udito un CLACK, e la porta si era aperta.

All'interno, lo spettacolo era discutibile: Daisuke ed il vecchio giocavano a scacchi, mentre sul pavimento giacevano cocci, vetri e pezzi di legno. Kakeru, con un enorme bernoccolo in testa, stava invece scavando una buca nel terreno. Usando un cucchiaino.

"Tocca a te. A, Madeleyne, sei arrivata giusto in tempo per una tazza di the" Aveva detto Daisuke, sorseggiando da una tazzina decorata. Mentre un luccichio inquietante degli occhiali misto ad un sogghigno facevano già intuire come sarebbe finita la partita. L'uomo davanti a lui, invece, sembrava essere percosso da scariche elettriche, quanto si agitava. Quindi, aveva messo la mano sull'alfiere, e l'aveva spostato di uno, due, tre spazi in diagonale. Adesso gli occhiali sembravano i dari delle automobili.

"Scacco Matto, ho vinto" Aveva quindi terminato di dire, Daisuke.

L'uomo non l'aveva presa molto bene. Si era alzato ed aveva lanciato la scacchiera, e tutti i pezzi, contro il muro. Il cavallo assomigliava ad un Ponyta …

Subito dopo si era messo a calciarla per tutta la stanza, mentre calpestava tutti i pezzi da gioco. Poi, respirando affannosamente, si era ricomposto:

"Accetto il mio fallimento e non ne faccio un dramma, complimenti." Aveva quindi stretto la mano a Daisuke, il quale sembrava soddisfatto, ed al contempo, rispettoso.


"Ahah! Avete visto!?" Riecheggiava una voce all'interno del buco "Il grande ninja, Kakeru! Vi ha salvati dalla miseria." Aveva continuato, uscendo fuori, ricoperto di terra. In un braccio stringeva un orsetto di Peluche, nella mano, un cucchiaio ed una pietra rossiccia. E sbrilluccicosa.

"Oltre a salvarvi, sapete che ho trovato? Una Pietrafocaia!" Aveva detto Kakeru, mostrandoci la pietra. All'interno c'era una forma più scura che ricordava una fiamma. E era calda. Molto strano.

Il vecchio, però, sembrava contrariato: "Ah! Ecco dov'eri finita!" L'aveva rubata dalle mani del ninja, che, arrabbiato, aveva detto "Ehi! E' mia, l'ho trovata io!"

Lui invece aveva scosso la testa "No, sta qui è di questa ragazza." Tutti lo guardavamo confusi. "Ovvio, ha salvato la mia casetta! Si merita una ricompensa"

Avrei potuto scommettere che in realtà disprezzava sia Daikke che Kakeru. Meglio per me. Intascata la pietra, eravamo usciti dalla casa.


I Wooper, dopo avermi visto, erano fuggiti. Non mi sorprendeva. Anche gli scagnozzi si erano dati alla fuga. L'unico che si poteva vedere lì attorno era Bob, ora svenuto, sul prato. Ritirando Rattata, il quale aveva giustamente bisogno di riposo, avevamo salutato il vecchio signor Rossi. Era stato gentile, ci aveva offerto qualche spicciolo per averlo aiutato e poi se n'era andato, con la scusa di dover andare a raccogliere un po' d'acqua al lago.

"Allora, cosa pensi di fare?" Avevo chiesto a Kakeru, che, fischiettando, stava raccogliendo le sue cose.

"Credo che me ne rimarrò ancora un po' qui, nella foresta. Devo allenare Nincada, sai?" E aveva quindi spiccato un balzo, fino ad arrivare sopra ad un ramo, urlando "Ma non dimenticatevi di Kakeru, il ninja antipanico!"

Poi c'era stato il silenzio. Daisuke, intanto se n'era altamente fregato, ed era andato a frugare nei cespugli, dove aveva nascosto il suo zaino. Quindi avevo trascorso un paio di minuti immobile, in piedi, ferma come un palo. Era brutto sentirsi dimenticati ...

Avrei continuato così, se non fosse successo che Bob, il mio caro amicone, si era risvegliato, ed era scattato nella mi direzione, chiudendo la mano in un pugno. Io, sorpresa dalla velocità con cui si era ripreso, avevo urlato, e mi ero messa nuovamente a correre, nonostante la stanchezza.

Fra di noi si era intromesso Hiro, comparso da non si sapeva dove. Bob, si era immediatamente fermato.

"Rino-kun ♥ Carissimo! Perché non ce ne torniamo alla base? Dopotutto la nostra missione è completa!" Aveva detto il clown, avvicinandosi a lui.

"M-ma … capo! Questa pesta mi ha---" Aveva balbettato lui.

"E' una cosa ininfluente. Noi dovevamo solo rinchiudere Mr. Rossi in una casa avvolta dalle fiamme. Poi non ci hanno mica detto di controllare se scappava o meno!" Aveva borbottato, mettendo il broncio, come se avesse rispiegato quella cosa almeno un centinaio di volte.

Così Bob si era limitato a sussurrare: "'Lui' non sarà contento …" Chi è 'lui'?

"Sciocchezze, ci parlerò io con 'lui'! Non è da te preoccuparti ♥ Piuttosto … andiamo a cenare! Sono quasi le nove … ed io ho fameee!" Aveva detto, capriccioso, Hiro.

Così si erano incamminati verso la città. Io, vedendo che Bob continuava a fissarmi imbestialito, gli avevo fatto la linguaccia. Non era stata una saggia scelta.

Bob si era nuovamente infuriato ed aveva spiccato un balzo verso di me, con tutta l'intenzione di afferrarmi. Peccato che era subito ricaduto a terra, addormentato e con la bava alla bocca. Pretendendo spiegazioni, mi ero girata verso Hiro, che stava sorridendo. Nascondendo malamente quella che aveva tutta l'aria di essere una cerbottana, dietro alla schiena.

"Ooh! Ma guarda che bel cielo stellato!" Aveva detto, facendo finta di niente, guardando in aria. Io, lo avevo imitato. Ma se gli alberi coprono la vista …

"Comunque, grazie Hiro … " Gli avevo detto.

Lui sembrava confuso "Per lasciarci andare così, e per aver messo la museruola al tuo cane. Ah! Anche per la caramella. Perché era una caramella, vero?" Gli avevo detto, spaventata.

Lui mi aveva guardato, demoralizzato "Maddy-chan pensa che le abbia dato delle pasticche …. perché Maddy-chan non riesce a fidarsi di me …?" E mi aveva fatto gli occhioni. Erano così dolci … mi ero subito sentita in colpa.

"No, no! Io mi fido! Cioè, no che non ---" Mi ero arresa. Non sapevo che pensare.

Quando avevo sollevato nuovamente gli occhi da terra, mi ero ritrovata la faccia di Hiro vicina. Pericolosamente vicina. Questo era bastato a spaventarmi, e, poi, ad imbarazzarmi.

"Awww, Maddy-chan è imbarazzata! ♥" Questo era bastato a farmi arretrare di scatto "Comunque, adesso devo proprio andare …" Aveva detto, afferrando Bob per la gamba e trascinandoselo via. "Ma ci rivedremo!" Poi era scomparso nel boschetto.

Che dovevo pensare? Era un avvertimento, oppure un dato di fatto? Dovevo essere preoccupata? Mentre pensavo ai possibili significati delle sue ultime parole, mi ero accorta che Daisuke mi stava fissando.

"Che c'è?" Gli avevo chiesto, preoccupandomi. Non mi piaceva il suo sguardo.

"… ne parliamo dopo" Aveva detto, incamminandosi verso un sentiero. Cosa c'era, adesso, che non andava?! Perché ogni cosa che facevo era sbagliata? Così, tristemente, mi ero avviata verso di lui, cercando di capire il perché delle sue azioni.





Uffy, non sapevo che inventarmi, lo ammetto. Quindi il chapter è risultato più noioso del previsto … sono disperata! Boh boh boh … quindi il punto della situazione è che i nostri amici hanno salvato un tizio dall'essere bruciato. E Maddy si è beccata una pietrafocaia. Chissà a che potrebbe servirgli …

Kakeru ha dato di matto, ed a perso un po' della sua autostima, quindi ha preferito rimanere ancora in quel luogo pieno di alberi, ad allenarsi. Poveretto, non è colpa sua … non vi fa un po' pena?

Daisuke è, come al solito, un egocentrico sapientone che, non soltanto umilia Carotino, non soltanto batte Rossi a scacchi, ma, anzi, vuole rimproverare pure Madeleyne. Cos'ha fatto lei, per meritarsi quello?!

Hiro, quindi, rimane ancora un personaggio avvolto nel mistero. Secondo alcuni è buono, per altri è cattivo, per altri ancora è uno che cambia parte a seconda della situazione. Per me è soltanto MOLTO puccio ♥


Adesso, però, meglio far parlare voi:


camilla_rain: Allora, che dire di te …. ah, già! Il team dei cattivi! Beh, è un pochetto complicato da spiegare così adesso, penso che lo racconterò nei seguenti capitoli U.U Maddy è solo psicopatica, non dargli retta U.U E non è che voleva stare lì nascosta, solo che … boh, aveva troppa fifa di uscirsene fuori U.U Ma poi, hai visto che ha fatto in sto' capitolo? o.O Lei è fuori U.U

E poi il povero Hiruccio non metterebbe mai delle droghe in … o forse sì? o.O

Kakeru stavolta ha fatto ben poco, ma, ehi, poi ritornerà ancora! Che schifo di capitolo T.T Ah, e scusa se ti ho rimordernizzato la batutta T.T ma ne avevo bisogno XD Spero che non mi chiederai il copyright T.T


franky9397:ti sei molto avvicinato al carattere di Hiro ^^ Davvero, ha bisogno di affetto ♥ No, non penso che potrebbe entrare nel gruppo, per quanto mi sarebbe piaciuto T.T


Birby: il titolo era sarcastico, sorry. E' che non sapevo che metterci U.U Chissà, magari prima o poi succederà qualcosa fra di loro U.U Hiro piace un po' a tutti ♥ Il vero capo … ah, lo scopriremo solo MOLTOOOOOOO più in là! Kakeru, poveretto, è stato derubato XD


ShesshomaruJunior: anche tu ti sei avvicinato al vero carattere di Hiro ♥ E poi son contenta che ti siano piaciuti i pokemon ed il gruppo di tipo fuoco ^^ Ed il rivale di Maddy lo vedremo tra pochissimo ^^


INDOVINELLO DEL GIORNO: per voi di che tipo sarà il prossimo pokémon di Maddy?


Non è venuto bene come volevo, ma vabbè … GloGlo_96

   
 
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