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Autore: Charity_Dark_    09/09/2010    9 recensioni
Com’è che sono arrivato a questo? Da quando provo qualcosa per Jude?
Fermati. Ferma la mente Robert. Tu non sei attratto da Jude. Quando mai lo sei stato? Certo, inutile negare il buon rapporto tra di voi ma da questo al sesso mi sembra esagerato, o no? Le carezze, gli abbracci, sono solo per amicizia. [..] D’accordo Iron Man, smettila con ste pare mentali. Sei un uomo cazzo, sai benissimo affrontare una situazione del genere, alza il culo e vai nella camera di Jude.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No, fermi.. Che sta facendo? Com’è possibile che le sue mani stiano.. E che le sue labbra.. Com’è possibile che sia steso sotto di lui?
Ma forse è meglio ricominciare dall’inizio. Da quando ci siamo conosciuti, dalla prima birra insieme.. O forse no? Probabilmente ci impiegheremo giorni e giorni, e questo solo per descrivere il primo incontro.. Magari inizio a raccontare da quando sono cambiate le cose.. Si, così è sicuramente meglio, ma prima lo devo interrompere.. Non riesco a credere di stare per fare sesso con.. No, no.. Le mie mani fermano le sue e lui finalmente abbandona la campagna che sta portando avanti contro il mio collo, e sono sicuro che mi ha lasciato almeno un leggero segno violaceo. Cosa che non mi dispiace ma.. Oh, accidenti Robert! Che diavolo vai a pensare?
Mi guarda con una luce negli occhi che ho anch’io quando sono affamato di sesso - ebbene si, capita anche a me, scommetto che non vi stupite – ma quell’espressione cede il posto alla perplessità e poi ad una delusione che mi stringe il cuore.
« Jude.. »
Il mio è un semplice sussurro ma lui capisce e si alza di scatto, allontanandosi il più possibile da me, per quello che la stanza gli permette.
Grandioso.
« No, aspetta.. »
« Aspettare cosa? » dice secco, mentre già si rimette la propria maglia.
La mia mente ringrazia qualsiasi santo di mia conoscenza per quel gesto, ma ‘quel qualcosa’ ai piani bassi protesta vivamente.
« Mi dispiace, non pensavo di perdere il controllo in questo modo.. Scusa Robert.. E’ meglio che vada, ciao.. »
Come sarebbe?!
Non faccio neanche in tempo a capire quello che ha detto che esce chiudendo la porta dietro di sé. Okay Robert, respira e ragiona. Come siete arrivati da uscire a comprare un paio di occhiali per entrambi e finire stesi in un letto?
Andiamo.. Ricorda, accidenti!
Chiudo gli occhi e cerco di ripercorrere la giornata. Siamo entrati in un negozio e abbiamo comprato gli occhiali. Questo è il punto di partenza, no? D’accordo.. Concentrati. Punto due; siamo ritornati in albergo senza sguardi o gesti equivoci. Questo è solo un fatto, ma allora come siamo arrivati in camera da letto? Punto tre; siamo entrati in ascensore.
Ah, ecco..
L’ascensore.
Sicuramente è successo tutto lì, perché dopo siamo usciti spogliandosi avidamente come una coppia arrapata.
Beh, effettivamente eravamo arrapati.
Oh, Robert, vuoi concentrarti per una volta nella tua vita?
Do un’occhiata alla stanza e quasi impreco. Centocinquanta sterline di occhiale Dolce&Gabbana? Per terra, rotti a metà di sicuro calpestati da Jude o me nel breve percorso per arrivare al letto.
Com’è che sono arrivato a questo? Da quando provo qualcosa per Jude?
Fermati. Ferma la mente Robert. Tu non sei attratto da Jude. Quando mai lo sei stato? Certo, inutile negare il buon rapporto tra di voi ma da questo al sesso mi sembra esagerato, o no? Le carezze, gli abbracci, sono solo per amicizia.
Ma allora perché quando mi ha infilato la lingua in bocca cercavo sempre di più?
D’accordo Iron Man, smettila con ste pare mentali. Sei un uomo cazzo, sai benissimo affrontare una situazione del genere, alza il culo e vai nella camera di Jude.
Esco in fretta dalla mia stanza e percorro velocemente il corridoio per arrivare alla sua camera, la numero 6277 (*). Busso con tale energia che mi sorprendo di non sfondare la porta.
« Cazzo, Jude! So che sei lì.. Aprì questa fottuta porta! »
« Signor Downey? Così mi spaventa i clienti.. »
E che cazzo, pure il direttore dell’albergo si doveva mettere in mezzo?
« Mi dispiace.. Non ne avevo intenzione »
Si sente lontano chilometri che la mia risposta è solo automatica e che, in realtà, non me ne frega proprio nulla di quello che mi dice.
Ma poi un’idea mi scuote dal torpore che la mia mente sta mantenendo da quando Jude si è rimesso la maglia e mi giro sorridente verso il direttore che ha uno sguardo piuttosto infastidito.
« Lei ha la chiave universale? » chiedo gentilmente.
« Si, ma non posso aprire la porta di un altro cliente, Signor Downey.. »
« Mi ha rubato il cellulare » mi esce prima che riesca a ragionare.
Se il mio cervello potesse ridere lo farebbe fragorosamente. E come dargli torto? Che cazzo di scusa ho trovato? Potevo dirgli qualsiasi cosa.. Magari anche qualcosa di più serio e invece? Mi ha rubato il cellulare. Fottiti da solo Robert.
« Il cellulare? Il suo cellulare? »
No, quello di mago Merlino, idiota. Il mio cellulare, ovvio!
« Si.. E ho un disperato bisogno di riaverlo, vede.. » continuo con una scusa stupidissima. « E’ morto il cane che mio figlio ha a casa ed è da due giorni che non fa altro che piangere.. Voglio cercare di calmarlo.. »
Direi che bisognerebbe aprire finestre e porte per fare uscire questa cazzata di dimensioni spropositata.
« Oh, mi dispiace.. Per suo figlio intendo.. » inizia mortificato.
Ma dai.. Nemmeno Indio ci avrebbe creduto!
« Grazie.. » rispondo invece accennando ad un sorrisetto.
« Ma allora perché il Signor Law le ha rubato il cellulare? » mi chiede perplesso.
E ora che cazzo gli dico?
« Sa.. Jude Law è una persona un po’ strana.. Un po’ matta » concludo sorridendo interiormente.
« Fottiti Robert! »
Mi giro sorpreso nel vedere la porta aperta e Jude che mi guarda infuriato.
« Oh, allora sei qui? » replico come se l’avessi incontrato casualmente e non mi avesse appena mandato a farmi fottere.
« Vede direttore? Questa è la finezza inglese. Fantastica.. » dico senza trattenermi.
« Entra dentro.. »
E’ un ordine, ed è strano sentirseli dare da lui, ma dopo aver rivolto un sorriso frettoloso e poco convincente al direttore entro, sentendo la porta chiudersi dietro di me.
« Che vuoi? »
Come scusa? Ho capito bene? Mi ha appena chiesto cosa voglio?
« Mi prendi per il culo? »
« No, Robert. E smettila di usare quel linguaggio, sai che mi da fastidio.. » replica prima di tornare a ciò che stava facendo, ovvero accendersi una sigaretta già estratta dal pacchetto.
« Da quand’è che fumi? » chiedo spontaneamente ingoiando la rispostaccia che mi era salita alle labbra.
« Da quando sei costantemente nei miei pensieri.. »
La sua risposta è talmente sincera che rimango senza parole per la prima volta da quando lo conosco.
Sbuffo senza trattenermi e mi avvicino a lui per strappargli la sigaretta dalle labbra.
« Non hai bisogno di questo schifo.. »
« Non sei tu quello che le fuma a tutte le ore del giorno mentre parla, mangia, e fa qualsiasi altra cosa? » sbotta lui.
Colpo basso, lo ammetto. E per tutta risposta cosa faccio? La porta alle mie di labbra e faccio un tiro piuttosto lungo.
Alza gli occhi al cielo esasperato, ma non mi dice niente.. Anzi, continua a guardarmi incrociando le braccia.
E i minuti trascorrono lenti, accavallandosi l’uno all’altro.. Cinque, dieci, venti.. E l’unico movimento è la mia mano che continua a portare alle labbra la sigaretta, fino a quando anche quella non finisce, così continuiamo a guardarci.
Tutto questo sta diventando, se mi passate il termine, decisamente patetico.
« Oh, andiamo Jude! » sbotto improvvisamente facendolo trasalire. « Siamo amici! Dovremmo quantomeno parlare di quello che è successo, non credi? »
« Non c’è niente di cui parlare, Robert.. Sei stato più che chiaro e io mi sono già scusato, e se sei venuto qui per umiliarmi non c’è bisogno, già lo sono.. »
Aspetta, aspetta.. Mi sono perso qualche pezzo? Umiliarlo? E perché dovrei farlo?
« Ma che cazzo stai dicendo? »
« Il linguaggio, Robert! »
« Non sviare il discorso, Jude.. Rispondi alla domanda »
Uno a zero per Robert!
O forse è meglio a dire uno pari.. Si, decisamente.
Si ferma a guardarmi, quasi rassegnato. Odio quando mi guarda così.. Mi fa sentire un cretino di prima categoria.
« Sei un cretino.. »
Ecco, appunto.
« E per quale motivo? Sentiamo.. » Il mio tono è di sfida e lui ignora volutamente sia la domanda che la modalità in cui l’ho fatta.
Mi da le spalle e noto, con un’emozione che non riesco a decifrare, che indossa la stessa camicia che gli avevo tolto precedentemente e che, nella fretta di rimettersela, era rimasta leggermente alzata, lasciando visibile un po’ della sua schiena.
« Lascia stare, Robert.. Davvero.. Non ne vale la pena.. »
Ma non lo ascolto, - e quando mai io ascolto qualcuno? – e mi avvicino allungando una mano e toccandogli la spalla.
« Jude, per favore.. Parliamone.. »
Il mio sussurro è quasi una supplica. Non voglio perdere la sua amicizia, ma voglio capire.
« Robert, ti prego.. Non trattarmi come un’idiota.. Come credi che mi senta sapendo che tu conosci la verità e non poter fare nulla? »
« Verità? Che verità? » chiedo perplesso.
Dio, quanto mi sento stupido.
Dopo mezzo secondo lui si gira e la sua espressione mi trasmette esattamente il pensiero che ho appena formulato.
« Robert, taci.. Alcune volte faresti meglio a tacere, sul serio.. » Mi sento visibilmente offeso, e lui lo nota dalla smorfia che compare sul mio viso.
« Fottiti Jude » replico infastidito.
Continua a guardarmi male, sicuramente per il linguaggio, ma me ne frego e continuo a parlare senza sosta.
« Jude, non possiamo negare quello che è successo prima.. E voglio parlare con te perché io.. Io.. » mi fermo, come se ci fosse un blocco nella mia gola. « Io.. »
Mi guarda stranito. Forse sta veramente pensando che sia uno psicopatico. Poco male, è l’unica cosa che ancora non mi hanno detto.
« Tu? » mi incita impaziente.
« Non so chi ha preso l’iniziativa.. » concludo con sforzo.
Due secondi dopo lui sta ridendo di gusto. Anzi, sta ridendo di me. Lo guardo confuso, irritato e stupito, ma per parlare aspetto che finisca di ridere.
« Fottiti Jude » ripeto seccato.
Il suo sorriso si incrina leggermente e la sua espressione ritorna seria. Mi stringe i polsi talmente forte da farmi male, poi mi attira a sé, e il suo viso è vicinissimo al mio.
« Non ricordi chi ha preso l’iniziativa, eh? »
« Jude, sta calmo.. »
Ma nemmeno io sono convinto delle mie parole. Non so neanche più che cosa pensare.. La velocità con cui la situazione si è capovolta mi ha completamente disarmato. Andiamo Robert.. Analizza velocemente fatti e sentimenti. Numero 1; lui è eccitato. Lo percepisco dai suoi occhi, dal suo respiro che si è accelerato, dal leggero gonfiore che sento sulla mia gamba. Numero 2; ho la mente completamente annebbiata. Non solo ho appena chiuso gli occhi, ma sentire il suo respiro sulla mia bocca mi fa sentire come una dodicenne in preda ad una tempesta ormonale. Numero 3; ...... Numero tre, cosa? Non c’è un ‘numero tre’. C’è soltanto la voglia di avvicinarsi e..
« Non posso.. » sussurro pentendomi appena concludo di parlare.
Il respiro di Jude si allontana, ma faccio in tempo a riavvicinarmi, e a stringere i polsi come lui ha fatto con me.
« Che cosa provi per me? »
Mi guarda attentamente prima di rispondere. Non posso credere che stia succedendo davvero..
« Questo.. »
E’ solo un sussurro, ma riempie la stanza in cui siamo. Brucia la lontananza tra di noi avvicinando il volto al mio. In un attimo sento le sue labbra sulle mie, con un tocco leggero e casto. Non mi tiro indietro, non ne ho nessuna intenzione, però non rispondo neanche al bacio. Non ci riesco..
Cazzo Robert, devi prenderti una decisione! O lo baci o non lo baci. Che cosa senti di fare? Lo baci? Ma non riesco neanche a rispondermi, perché con impeto poggia le mani sul mio volto e lo spinge contro il suo, infilando la lingua con prepotenza.
Sussulto leggermente e mi viene spontaneo aprire gli occhi ma non riesco a fare altro perché lui interrompe bruscamente i contatto.
Mi guarda senza parlare, ed io? Lo guardo senza parlare. Patetico.
Ci siamo appena baciati, dovremmo dire qualcosa.. Qualsiasi cosa andrebbe bene! Anche stupida, della serie ‘sai che questa sera danno Il padrino in tv?’.
« wow.. » sussurro prendendo il coraggio a due mani.
Cristo come sono ridicolo.
« Wow? » ripete lui con una perplessità mai vista.
Immagino che sarebbe stata meglio una frase della serie baciamo le mani.
« No, non volevo dire wow.. »
« E allora cosa volevi dire? »
Oh, cazzo.. Andiamo Jude! Non posso mica avere una risposta per tutto!
« Tu che cosa diresti? »
Ecco, questa si che è una risposta intelligente. Robert due, Jude uno.
« Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda »
E il signor Law passa in vantaggio. Due a quattro per lui perché, diciamocelo, questa risposta vale almeno il doppio.
« Te l’ho chiesto prima io.. » ribatto.
« No, l’ho fatto prima io.. »
« No Jude.. Se ben ricordi sono stato io il primo a.. »
« Robert, per favore.. Mi hai fatto venire il mal di testa.. » brontola massaggiandosi le tempie.
Sbuffo mezzo divertito. Ad essere sincero non avrei mai pensato di ritrovarmi in una situazione del genere. Insomma.. Ho appena baciato il mio migliore amico, e ora mi ritrovo a sorridere tranquillamente. No, aspettate.. Lui ha baciato me. E’ ben diverso. Ha condotto lui la sua lingua giocare con la mia, non io.. Ma una vocina maliziosa mi riempie la mente; solo perché non ne hai avuto il tempo. E se ne avessi avuto il tempo cosa sarebbe cambiato? Forse saremmo ancora stesi sul letto? E per quanto la mia mente si rifiuti di crederlo è una sensazione che non tarderei a voler riprovare.
« Mi baci? »
Cosa, cosa, cosa? Che cosa ho detto? Di sicuro me lo sono immaginato, ma quando azzardo un’occhiata al suo volto so di non essermi sbagliato. L’incredulità che si dipana con la mia espressione è la stessa che vedo rispecchiata nei suoi occhi.
Bene. Sono fottuto. Non che non mi dispiacerebbe, ma..
Sbuffo esasperato. Ma cosa diavolo vado a pensare?
« Robert, davvero.. Vai a prendere una boccata d’aria, mi sembri più rincoglionito del solito.. »
Scusate eh.. Prima non voleva altro che toccarmi e baciarmi e ora che glielo chiedo io si rifiuta?
Si muove in avanti e per un attimo allungo le mani per cingergli la vita, ma lui mi supera per raggiungere la porta anche se si ferma sorpreso per qualche secondo a causa del mio gesto.
« Pensavi che ti avrei abbracciato? »
« No »
Il monosillabo mi esce automaticamente, ma solo perché non voglio fare la figura del completo idiota ma indovinate un po’? Lui non ci crede. Lo vedo nei suoi occhi, e nel suo sorriso che si allarga leggermente. Mentre io.. Io mi vorrei semplicemente seppellire sotto strati e strati di terra, ma la forza con coi mi stringe le spalle è tale da farmi credere di perdere la circolazione.
« Non sei credibile come bugiardo.. Ti leggo come un libro, Robert.. Non puoi nascondermi qualcosa.. »
« Inglese del cazzo » mi esce, ma lui non si offende. Penso che ormai ci abbia fatto l’abitudine. Probabilmente io al suo posto mi sarei già dato una badilata in pieno volto, ma penso che questi siano dettagli..
« Allora, vuoi che ti baci? »
La domanda è poco più di un soffio, ma non riesco neanche a rispondere. Da quand’è che rimango così spesso senza parole?
« Penso che questa volta sia il mio torno di uscire dalla stanza.. » dico piano cercando di suonare il più neutrale possibile.
Lui non risponde, tantomeno il suo volto cambia espressione, così esco e mi chiudo la porta alle spalle.
Rientro nella mia solo per prendere le sigarette ed esco nuovamente, evitando l’ascensore e optando per le scale, salvaguardando la mia incolumità mentale.
L’aria fresca che mi accarezza il viso è un sollievo, così inizio a passeggiare per schiarirmi le idee, prima che si avvicini l’ora della cena che dovrò passare inevitabilmente con il resto del cast e quindi con Jude.
Neuroni presenti prima del breve ma intenso incontro con Jude: tutti.
Neuroni presenti dopo il breve ma intenso incontro con Jude: uno e mezzo.
Bel risultato, no?
Cammino per un’oretta e dopo aver schivato per un pelo alberi, pali della luce, cacca di cane e qualsiasi altra cosa mobile o immobile presente sulla strada ritorno quasi incolume in albergo.
Il resto del cast sta già prendendo il posto al tavolo della sala ristorante così li raggiungo assumendo la mia miglior espressione disinvolta.
« Ehi, Robert! » urla allegro il regista Guy. « Ti abbiamo lasciato il posto accanto a Jude, così non ti lamenti come al tuo solito! »
Sento il suo tono scherzoso e deduco che sotto quella frase non si nasconde nulla – ebbene si, sono diventato paranoico – ma il sorriso mi si congela sulle labbra.
Non lo nota nessuno. Nessuno tranne Jude.
Mi siedo con un un’espressione che, lo potrebbe notare anche mio figlio, è falsa come il mondo. Ma le persone che mi accerchiano non se ne rendono conto e continuano a chiacchierare allegramente. Anche Jude si lascia un po’ andare e l’unico momento di disagio è quando, come un’idiota, dopo essermi quasi affogato con l’acqua poggio per sbaglio la mano sulla sua gamba.
Alla fine della cena, proseguita senza altri incidenti, la domanda che Jude mi rivolge mi spiazza, tanto da farmi disegnare una comica O sulla bocca.
« Vieni in camera mia più tardi? Voglio parlarti.. »
Accenno un sì in destinazione del suo sussurro e rimango zitto per il resto della serata, fino a quando Jude non si congeda e ritorna nella propria stanza. Aspetto qualche minuto poi auguro la buona notte ai presenti e sparisco in camera mia.
So che quello che sto facendo è davvero ridicolo ma in meno di un secondo sono davanti allo specchio per mettermi a posto i capelli e lavarmi i denti, eliminando il sapore dell’arrosto appena mangiato.
Okay, sono pronto. Un’ultima occhiata allo specchio ed esco per ripercorrere la strada al contrario e andare in camera sua.
Busso solo una volta e la porta si apre di scatto.
« Stavi aspettando qui davanti? » chiedo perplesso.
« Io? Certo che no.. » risponde in fretta. Decisamente troppo in fretta.
Sorrido senza dire niente ma so già che lui ha capito. Per lo meno non sono l’unico nervoso. Entro mentre chiude la porta e questo mi fa ripensare immancabilmente a quello che è successo poche ore prima.
« Volevi parlarmi.. » inizio guardandolo attentamente in cerca di una sua eventuale reazione.
« Già.. »
Non continua e questo mi esorta, comandato dalla stanchezza che attanaglia il mio corpo, a sedermi sul letto in attesa.
« Sono qui » rispondo semplicemente portando le mani in avanti con un gesto quasi involontario.
« Lo vedo.. »
Okay, basta Robert. Usa l’immaginazione; ti ha chiesto di venire in camera sua solo per una cosa e per una cazzo di volta che vorresti usare l’istinto usi la ragione?
« Allora dimmi.. »
Quasi mi metterei a ridere, ma so che lui non apprezzerebbe.
« Vedi.. Ti ho chiesto di venire qui per.. » si interrompe imbarazzato.
« Perché non ti siedi qui? » chiedo senza pensarci due volte.
Lui mi guarda sorpreso ma esegue e si siede alla mia sinistra.
« Volevo solo farti sapere.. » continua guardando qualsiasi cosa tranne che me. « Che io non sono così, solo che tu.. Tu mi.. »
Si interrompe nuovamente, ma questa volta so il perché. Sono io la causa. O meglio.. E’ la mia mano che si è mossa verso la sua gamba, accarezzandola lentamente.
« Io cosa? » chiedo gentilmente come se non stessi facendo nulla di male.
« Tu mi.. Mi.. Mi rendi diverso e non so cosa mi prende quando sei vicino a me.. »
Sta balbettando ed è arrossito. Non capisco perché visto che nel pomeriggio avremmo potuto benissimo sbatterci l’uno con l’altro.
La mia mano, più vicina all’interno coscia, inizia ad accarezzarlo con più esigenza fino ad arrivare al cavallo dei pantaloni.
« Sei eccitato? » sussurro piano avvicinando il mio volto al suo collo e respirando sulla sua pelle.
« Sai benissimo qual è la risposta.. »
So che è teso, lo vedo e lo percepisco. Ma questo non mi impedisce di continuare.
« Allora perché non ti lasci andare? »
« Sei sposato.. » mormora chiudendo gli occhi e trattenendo il respiro quando inizio a tracciare la linea della cerniera.
« Non credevo fosse un problema oggi pomeriggio.. »
Ah, aspettate. So che potrei sembrare un narcisista e un megalomane, -ed effettivamente lo sono- ma questo non mi impedisce di continuare a tenere i punti della partita che sto giocando con Jude.
Robert 6, Jude 4.
Vinco nettamente, anche se probabilmente sono abbastanza di parte.
« Si, ma io ci ho pensato e.. »
Si interrompe di nuovo mentre con la lingua percorro lentamente l’incavo del suo collo e lo sento tremare appena.
Mormora qualcosa che non capisco ma lo sento chiaramente gemere quando stringo la mano sul gonfiore che si intravede dai pantaloni.
« Robert.. »
Gli mordo l’orecchio e si zittisce all’istante. La mia mano continua a stringere e massaggiare - per quello che mi permette il tessuto dei pantaloni - la sua erezione e sento che inizia a portare in avanti il bacino con un gesto sicuramente dettato dall’eccitazione.
La sua espressione è assorta.. Gli occhi chiusi e la bocca semi aperta, così porto l’altra mano al suo petto e lo spingo leggermente indietro fino a farlo stendere.
« Stiamo sbagliando Robert.. »
Continuo a non ascoltarlo, respingendo l’impulso di farlo mio a causa di quell’eccitazione che sta dominando ogni singolo centimetro del mio essere, limitandosi solo a sdraiarmi su un fianco accanto a lui, slacciando il bottone dei suoi pantaloni e tirando giù la lampo.
Mi fermo, lasciandogli il tempo di abituarsi alla situazione, ma con gesto del tutto inaspettato mi scosta la mano e si siede a cavalcioni su di me.
Si avvicina al mio collo e ricambia il favore leccando, baciando e mordicchiando la pelle sensibile. Non riesco a controllare i gemiti che mi escono dalle labbra, così lo stringo a me affondando le mani sui suoi capelli.
Sto per perdere il controllo.. Lo so per certo. Sto per perdere quel barlume di lucidità a cui, stranamente, resto ancora aggrappato.
La sua lingua sale verso il collo, le mani mi stanno slacciando la camicia e a farmi impazzire c’è il suo bacino che spinge sul mio, facendomi arrivare ad un livello di eccitazione mai provato prima.
Non sento nulla oltre i suoi respiri e i miei gemiti, per questo non mi accorgo nell’immediato che qualcuno sta bussando alla porta, anche con una certa insistenza.
Quasi protesto quando lui alza la testa e porta il suo sguardo verso la fonte del rumore.
« Chi è? »
« La cameriera.. Chi cazzo vuoi che sia? Sono Guy.. » risponde il regista scocciato.
Okay, sto per imprecare. Lo sto per fare davvero. Ma che accidenti vuole a quest’ora? Jude sta per alzarsi ma lo trattengo con entrambe le mani.
« Non aprire.. » sussurro implorante.
« Guy, non posso aprire.. » inizia Jude con un sorriso complice.
« Perché? Andiamo Jude.. è importante.. »
« Non sono vestito.. » si scusa.
Soffocò una risata a stento e mi guadagno un leggerissimo pugno scherzoso da lui.
« Volevo chiederti una cosa per la scena che dobbiamo girare domani.. » inizia Guy dalla porta.
Certo che non molla un attimo..
L’attenzione di Jude ora è tutta per lui.
« Che cosa c’è che non va nella scena di domani? » chiede curioso.
Sbuffo esasperato. E’ da due settimane che parliamo di quella scena, dove ci sono Holmes e Watson al cantiere navale.
« Stavo riflettendo sulla scena della cintura.. Penso sia, come dire.. Troppo.. »
« Come sarebbe ‘troppo’? E’ solo una battuta e poi Holmes non fa nulla a Watson.. Gli toglie solo la cintura.. » protesta Jude.
« Se vuoi la cintura te la posso togliere anche adesso » sussurro malizioso allungando già le mani.
Ride senza trattenersi, cosa che non sfugge a Guy.
« Ti sembra divertente? »
« No, è che.. »
Si interrompe mentre lo sposto da me e mi alzo scocciato per dirigermi verso al porta.
« Puoi lasciare che Jude mi scopi in pace? » chiedo seccato dopo averla aperta.
Spalanca gli occhi stranito. Beh, probabilmente l’avrei fatto anch’io.. Ho i capelli tutti arruffati, la camicia aperta, la cerniera dei pantaloni è giù, tanto da mostrare l’erezione.
Richiudo nuovamente la porta e mi avvento letteralmente su di lui, trascinandolo nel letto.
« Ma quanto sei cretino? » chiede cercando di mostrarsi leggermente irritato ma senza successo.
« L’orario di lavoro è finito » rispondo semplicemente sfilandogli i pantaloni.
« Aspetta Robert.. Aspetta.. »
Mi fermo mentre lui poggia tutto il peso sui gomiti.
« Che c’è? » sbuffo impaziente.
« Vuoi davvero.. Vuoi davvero fare sesso con me? »
Scuoto la testa quasi divertito.
« Io non voglio fare sesso con te » gli dico mentre la sua espressione diventa quasi delusa ma prima che possa ribattere continuo « io voglio fare l’amore con te.. E’ differente.. »
Sorride felice, e il luccichio che vedo nei suoi occhi mi fa letteralmente impazzire. Come ho pensato di poter vivere senza Jude?
E, sorridendo a mia volta, lo bacio con tutta la dolcezza possibile lasciando che mi culli in un tenero abbraccio.


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Non posso credere di averla postata XD E' la mia prima storia su questa coppia anche se ne ho lette molte davvero bellissime e questa non è nulla in confronto alle altre, quindi se recensirete mi aspetto commenti duri u.ù
O anche solo commenti XD
Ah, tanto per dire.. Il numero della camera di Jude non è scelto a caso.. E' quello presente nel video dei 30seconds to mars, The Kill. Ovvero quello ispirato al film Shining^^
Spero vi siate divertiti come lo ero io quando l'ho scritta.. Alla prossima ^^
MsMontana
   
 
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