Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Ikigai01    11/09/2010    1 recensioni
Bella è appena arrivata a Forks e vive con suo padre in una piccola casa. I primi giorni di scuola ha l'occasione di conoscere dei suoi coetanei, uno di questi è un misterioso ragazzo biondo dagli occhi ambrati. Tra i due nasce subito una strana e insana amicizia, e Bella è quasi convinta di essere innamorata. Tutto accade velocemente e in modo sereno, fino a quando un incidente non la costringe a farsi visitare in ospedale. Sarà proprio lì che Bella capirà che Edward non è esattamente l'uomo destinato a lei.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Sono ore che dorme, è sicuro che si riprenderà?-, una voce familiare svegliò Bella da un sonno profondo e senza sogni. Provò a tirarsi su senza risultati; la testa le era diventata un pesantissimo blocco di cemento armato ed era sicura di non avere più le braccia funzionanti al loro posto. Socchiuse gli occhi e davanti a lei si materializzarono due figure indistinte, una delle quali si confondeva con le pareti da quanto era bianca e confusa. Alla sua destra, un signore alto più o meno la metà della figura bianca tremava convulsamente trattenendo a stento i singhiozzi. -Secondo me bisogna fare qualche altro esame. Non.. Non ha un bel colorito-. Bella capì in pochi secondi di essere all'interno di una di quelle stanze piene di gente degli ospedali. Intorno c'erano una decina di lettini azzurri dei quali sono tre erano occupati, e parecchie figure bianche come quella che c'era davanti a lei giravano vorticosamente tra le brande.

La figura bianca si avvicinò a Charlie e gli appoggiò una mano lunga e magra sulla spalla: -Le assicuro che è normale, signor Swan. Mi conosce abbastanza bene da sapere che non mento quando si tratta della salute delle persone. Sono più che sicuro che Isabella si riprenderà in un paio di ore; per sicurezza la terrò in ospedale anche stanotte.- Bella aprì gli occhi ancora di più, incuriosita da quella voce calda e accogliente. Per un secondo le venne in mente di Edward e la sua danza incantevole sotto i freddi fiocchi di neve. Buio. Non ricordava più nulla dopo che... Bella ricordò qualcosa di simile al mondo sottosopra, al sangue caldo tra i capelli, e un suono fastidioso simile a un disperato tentativo di frenata. Edward aveva raddrizzato il mondo in qualche modo, ma non ricordava molto; solo alcuni flash del suo pickup ammaccato e dei suoi libri sparsi tra i sedili. Edward li aveva raddrizzati, quei libri.

Cercò di ingoiare la saliva ma si rese improvvisamente conto che non ce n'era nemmeno un po'. -Acqua...- sussurrò così piano che non si sentì nemmeno lei. Aprì gli occhi di nuovo, ora la vista era quasi perfetta; Charlie era seduto vicino a lei, una mano teneva un libro e l'altra stringeva la mano della figlia. Non dava retta a nessuna delle decine di infermiere che entravano e uscivano dalla stanza facendo chiasso e scrivendo rumorosamente sulle loro cartelline grigie. Provò a muovere un dito per attirare l'attenzione del padre e lui dalla sorpresa fece cadere a terra il libro.

-Bells! Oh Bells, ero così preoccupato per te. Ti ricordi? Ricordi qualcosa di quello che è successo? Giuro che quel bastardo non la passerà liscia. Non rivedrà mai più l'ombra di una patente, mai più!-, la strinse in un abbraccio e si asciugò le lacrime che gli scorrevano sulle guance. Aveva il naso rosso e gli occhi gonfi; si preoccupava sempre troppo per lei e questo la fece sorridere.

-Papà... No... Il terreno era scivoloso e...- si schiarì la gola per rendere la sua voce più udibile; -Non è stata colpa sua, non serve essere così drastici, davvero. Sto bene.-

Charlie annuì deciso e Bella fu sicura che il ragazzo coinvolto nell'incidente non l'avrebbe passata liscia comunque. La tasca dell'uomo cominciò a squillare, e con la mano libera da quella di Bella afferrò il cellulare: -Sì, Renèe. E' qui con me, sì sta bene grazie a Dio. Lo so, sì...-, Charlie passò il telefono alla ragazza che lo prese con le dita doloranti;

-Pronto? Mamma...-, lanciò uno sguardo di rimprovero al padre, poi sorrise sentendo la voce emozionante di Renèe.

-Amore! Oddio sono così felice che tu stia bene! Dio, ero così preoccupata. Riesci a muovere tutte le dita dei piedi?- Una voce maschile dall'altra parte della cornetta disse qualcosa tipo: 'Ma ti sembrano domande da fare?'

Bella rise divertita e agitò i piedi: -Sì mamma. Charlie te lo può confermare... Ora, scusa te lo passo. Ti voglio bene-, Charlie afferrò il cellulare ed uscì dalla stanza parlando animatamente con l'ex moglie; finalmente, la ragazza riuscì a mettersi a sedere su quella scomoda brandina e iniziò a guardarsi intorno. Sul comodino accanto a lei c'era una bottiglia ma era già completamente vuota, come il dispositore di fazzoletti. Notò un pulsante rosso sul muro e lei lo premette con decisione; era il pulsante per le emergenze e lei lo sapeva bene, considerando le centinaia di puntate di E.R. che vedeva in un anno, e il fatto che stava morendo di sete era di certo un'emergenza!

Aspettò qualche secondo, poi dei passi attirarono la sua attenzione; le porte scorrevoli si aprirono automaticamente e Bella ingoiò la saliva che magicamente si era appena materializzata nella sua gola. Davanti a lei era appena apparso un incantevole ragazzo sulla trentina, completamente vestito di bianco e con i capelli così luminosi che avrebbero potuto fare invidia al sole in persona. Bella desiderò in un batter d'occhio che le sue condizioni peggiorassero, in modo da poter rimanere per l'eternità su quella branda. La fila perfetta di denti bianchi che erano incorniciate da due labbra rosee brillavano alla luce dei neon; niente e nessuno l'avrebbero potuta distrarre da quella visione celestiale. Era di certo l'uomo più bello che lei avesse mai visto.

-Mi hai chiamato, Isabella?-, ecco di nuovo quella voce calda e accogliente. Era lui la magra figura bianca che parlava con Charlie pochi minuti prima. La ragazza si maledì stupidamente di non aver aperto gli occhi subito, e si sentì come una fan alla vista del suo attore preferito.

Si girò verso il comodino e indicando la bottiglia borbottò qualcosa di incomprensibile, poi avvampò. -Hai sete?- chiese il dottore dolcemente.

-Io... Sì, grazie-. Con grande sorpresa della ragazza il dottore si avvicinò alla sua branda ed aprì le ante del comodino, poi tirò fuori una bottiglia di acqua e le riempì un bicchiere fino all'orlo. Ogni minimo gesto che fece, a Bella sembrò il più grande dei miracoli. Prese il bicchiere e bevve qualche sorso di acqua, mantenendo un contatto visivo con il dottore che la guardava sorridendo tenendo le braccia incrociate. Quando Bella finì di bere il ragazzo gli porse la mano e gliela strinse; era estremamente freddo.

-Piacere, Isabella. Io sono il dottor Cullen e mi prenderò cura di te nelle prossime ore.-, afferrò una cartellina e cominciò a sfogliare i fogli, -tornerai domani mattina, e ti consiglio di prendere gli antidolorifici che ho dato prima a tuo padre. Ora devo andare, ci vediamo tra un paio di ore-. Girò i tacchi e facendo ondeggiare il lungo grembiule bianco uscì dalla stanza, lasciandola basita.

"Cos'è che ha detto?", pensò Bella; "Cullen?"

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Ikigai01