CAPITOLO 3
Le
labbra di
Jude sulle sue cominciavano a essere troppo pesanti, aveva bisogno di
aria.
Voleva
aprire la bocca, ma una paura irrazionale lo bloccava.
La lingua di
Jude cominciava a premere sempre più forte sulle sue labbra,
cercando di
aprirle, ma Robert ancora non si decide.
Perché sono così
spaventato?
Ormai vi state già baciando, vuoi sbrigarti
e aprire quella boccaccia? La ari solo quando non serve vero?
Portò le
mani sul volto di Jude, come per spingerlo via. Ma non appena lo
toccò si rese
conto della cavolata che sta facendo. Davanti a lui c’era
Jude, non uno
qualunque!
Aprì la
bocca, e finalmente le loro lingue entrarono in contatto, danzarono
insieme.
Devo smetterla con questi improvvisi sbalzi
di umore! Prima gli voglio saltare addosso e poi mi vergogno a baciarlo
seriamente!
Ecco bravo, smettila!
Le mani di
Jude si posarono sui suoi fianchi, avvicinando ancora di più
i loro corpi.
Robert sentì premere l’erezione
dell’inglese contro il suo inguine.
Perse ogni
lucidità.
Con una
spinta lo fece sbattere contro la ringhiera, abbandonò la
sua bocca e cominciò
a lasciare baci infuocati sul suo collo.
Un gemito di
sorpresa nacque dalla gola di Jude, ma fu subito sostituito da gemiti
di
piacere.
Mentre
Robert cominciava a giocare con i bottoni della camicia, Jude
posizionò le mani
in mezzo alle gambe di Robert.
“Che cazzo
fai?” la voce di Rob era un miscuglio di
passionalità e sorpresa. Era così
eccitante…
Jude gli
coprì la bocca con la propria, spingendo via le mani
dell’altro che cercavano,
invano, di allontanare quelle dell’inglese dalle sue gambe.
Il rumore
della cerniera dei jeans che veniva abbassata sembrò un
rumore troppo forte per
Robert, e nonostante la paura che qualcuno potesse vederli,
lasciò che le mani
di Jude si infilassero nei suoi boxer.
Le mani
fredde sulla sua erezione calda lo fecero sussultare.
Anche se era
Jude a essere imprigionato tra il suo corpo e la parete, era lui a
condurre il
gioco.
Robert
abbandonò la testa all’indietro, mentre la mano di
Jude continuava imperterrita
a dargli piacere.
Mossa sbagliata Robert.
No no, è giustissima!
E infatti le
labbra dell’inglese si appropriarono, fameliche, del suo
collo.
Robert si
lasciò sfuggire un gemito, e sentì distintamente
le labbra di Jude distendersi
in un sorriso sul suo collo.
Stava per
venire quando Jude tolse la mano. Robert aprì gli occhi e
fissò il suo sguardo
in quello dell’inglese.
“Sei uno
stronzo.”
Un sorriso
sporcò il bel viso di Jude. “Dovevo punirti. Tu mi
hai fatto aspettare…”
Altro
sorriso sporco di Robert. “Se questo è il tuo modo
di punirmi, vedrò di farti
arrabbiare più spesso.”
Stavano per
riavvicinare i visi per un altro bacio, quando la ruota si rimise in
movimento.
Una mano di
Jude si posò, delicata, sul viso di Rob.
“Sarà meglio andare.”
Robert si
riappropriò delle sue labbra, in un bacio lungo e caloroso,
per far capire
all’altro quanto fosse d’accordo.
“Non ce la
faccio più.”
Non appena
la ruota li riportò a terra, Jude prese Robert per mano e
cominciò a correre
verso casa sua, che per fortuna era a pochi isolati da lì.
Mentre stava
ancora correndo tirò le chiavi di casa fuori dalla tasca dei
jeans e, arrivati
davanti casa sua, trafficò un po’ con queste prima
di riuscire ad aprire.
Non appena
la porta di casa si chiuse con un tonfo secco, Jude si girò
verso Robert.
Erano faccia
a faccia ora. Jude si chinò verso Robert e
catturò le sue labbra.
Le sue mani
si strinsero alla sua camicia, e cominciò a indietreggiare
verso le scale,
mentre l’altro faceva passare le dita tra i suoi capelli e
rispondeva al bacio
con trasporto.
Le dita di
Jude disegnavano strani intrecci sul corpo di Rob.
Oddio, non resisto un attimo di
più. Parte
eccitata di Robert.
Già, neanche io. Parte
lucida di Robert
Oh, vedo che siamo finalmente tutti e tre
d’accordo! Robert.
Interruppe
il bacio, cosa che fece protestare Jude, gli mise una mano
all’altezza del
fondoschiena e lo fece stendere sui gradini delle scale.
Gli occhi
azzurri di Jude lo attiravano come una calamita, mentre questi
cominciava a
indietreggiare, facendo leva sui gomiti.
Robert lo
baciò di nuovo, chiedendosi come avevano fatto a passare
così velocemente alla
tenerezza del bacio al tramonto, a farlo sulle scale di casa.
Le sue mani
si posarono sulla cintura di Jude, e la tirò via; in breve
la cintura fu
raggiunta dai pantaloni.
Robert
poteva vedere chiaramente l’erezione di Jude attraverso la
stoffa dei boxer,
proprio come quella mattina.
E proprio
come quella mattina l’istinto di saltargli addosso si
impossessò di lui.
C’era solo
una piccola differenza: gli era già addosso.
Sentì le
mani di Jude assicurarsi alla sua cintura e ai suoi jeans; tremavano
leggermente.
Ma i suoi
pantaloni caddero a terra con facilità.
Si fissarono
negli occhi, poi Robert si tolse i boxer.
Lo sguardo
di Jude sulla sua erezione lo eccitava da morire, spingendolo al limite
della
sopportazione.
Nessuno dei
due aveva più la forza di aspettare oltre. Non avevano avuto
la forza di
arrivare in camera, né quella di spogliarsi completamente.
Con un colpo
secco Robert abbassò i boxer di Jude e gli entrò
dentro, senza nemmeno prepararlo
in qualche modo.
L’urlo di
Jude lo riportò a ragionare. Aveva gli occhi serrati, le sue
mani gli
stringevano le braccia; stava soffrendo, non c’era
più nessun piacere.
Robert
attese, sforzandosi come non mai di non seguire il suo istinto che gli
diceva
di spingere.
Quando vide
gli occhi di Jude aprirsi, interpretò questo segnale come un
ok, perciò
cominciò a muoversi dentro di lui.
Cominciarono
ad ansimare.
A Jude
faceva male la schiena, la posizione era scomoda, ma era troppo preso a
sentire
il piacere che provava nel sentire Robert dentro di lui, per
preoccuparsene.
Robert era
completamente andato ora, non sentiva altro se non i gemiti di Jude
sotto di
lui, le mani di Jude stringergli i fianchi, gli occhi di Jude
incatenati ai
propri.
Robert continuava
a muoversi dentro Jude, arrivando fino in fondo, toccando quel fascio
di nervi.
Jude agganciò le gambe dietro alla sua schiena,e
cominciò anche lui a spingere,
in direzione opposto a quella di Robert, desiderando che spingesse
ancora
oltre, che guadagnasse ancora spazio dentro di lui.
La loro
sincronia era perfetta.
Jude venne
per primo, sporcando la camicia blu di Robert, che venne dentro
l’amante.
Continuarono
a fissarsi negli occhi ancora a lungo. Nessuno dei due osava muoversi.
Poi Jude
sollevò un mano, che andò a posizionarsi dietro
la nuca di Robert. Lo tirò a
sé.
E, con
Robert ancora dentro di sé, gli disse:
“Ancora.”
NOTE: Ok ragazze, non so da dove mi sia uscita questa cosa…pensare che all’inizio mi ero immaginata una scena tutta dolce…*__* Ma poi non lo so, le dita si muovevano sui tasti e la mia fantasia si è sbizzarrita… e beh…questo è il risultato. Spero vi piaccia!
RINGRAZIAMENTI:
Ilaria1993: beh, che dire, noi amiamo questi Rob e Jude che parlano con loro stessi!! ^^ Sono teneri e divertenti!!! =) soddisfatta dal capitolo? Hai gioito?? X)
aXce: sì sì, sono fantastici!! *__* già, non so come ho fatto a rovinare quella scena super romantica… ù.ù
BlackCobra: ehm no, niente divano…le scale vanno bene?? xD *abbraccio per l’affetto*
Drabbit: tranquilla x il “ritardo”, come vedi ank io ci ho messo 1 po’! sai, sono pienamente d’accordo con te x i punti 1 e 2, soprattutto quando dici che uno non esisterebbe senza l’altro! <3 è verissimo! E poi…addirittura l’apice dell’RDJude?? Graaaaazie!!! Sono davvero commossa! <3