Ragionevoli Dubbi


Che cavolo di materia fosse la linguistica generale, questo per Claudia, dopo quasi 120 ore di lezione di quella noiosa materia, era un mistero. Non riusciva davvero a capire cosa c’entrasse la linguistica con la statistica e si chiedeva quale divinità l’avesse costretta ad utilizzare un programma del pc per capire con quale frequenza Manzoni nei suoi capitoli usasse delle determinate parole. Ma saranno stati cazzi di Manzoni? Mica si metteva a contarle.
Ma quello che più la indisponeva di quella lezione era la presenza di Vito, specializzando in lettere moderne che pensava di essere il depositario dell’intero scibile umano e guardava quei poveri deficienti della triennale con compassione, come se non fossero in grado di comprendere o di parlare. Secondo Claudia, Vito si aspettava che da un momento all’altro quelle povere matricole si sarebbero messe a ragliare. E non a parlare come tutti i comuni mortali.
Ora, finalmente, la ragazza si godeva il meritato riposo in caffetteria gustando una cioccolata calda. Beh, chiamarla così era un eufemismo bell’e buono: era acqua al sapor di cioccolato. Claudia, però, non si lamentava. Adorava la sua facoltà e anche un bicchiere di acqua cioccolatosa aveva il suo fascino.
Tutto aveva il suo fascino in facoltà: tutto tranne la persona che le si era appena avvicinata. Lui, il suo incubo ricorrente. Lui, Vito.
“Posso sedermi?” No, avrebbe risposto volentieri la ragazza, sei solo un essere viscido, meschino e soprattutto lecchino. Con la mente pensava questo, con la testa, però, annuiva.
Il ragazzo si sedeva al suo fianco e sembrava guardarla con occhio attento.
“Ti volevo chiedere…sì, insomma, hai un ragazzo?” Claudia sbiancò. Perché tutto si sarebbe immaginata tranne questo. Si vedeva a parlare di linguistica, di Vittorio Alfieri – quadro del quale era posato sul comodino dello studente –, ma mai, neanche nei suoi sogni più perversi, era arrivata a immaginare questo.
Cosa rispondere? La prima idea fu quella di confermare la sua relazione con un ragazzo che, purtroppo, non esisteva più. Da due mesi infatti, Claudia aveva rotto col suo storico fidanzato Fabio. L’idea di mentire spudoratamente era alquanto allettante. Forse quanto vedere il disappunto nello sguardo di lui. Poi, un dettaglio giunse alla memoria della studentessa: Vito era fidanzato.
Ricordava vagamente una conversazione avuta con delle compagne di corso, in cui si parlava della fidanzata di lui, studentessa di Filosofia e soprattutto unica donna in grado di sopportare un fidanzato così pedante e ossessionato dalla letteratura.  
E allora la risposta era semplice: “No, sono single”
Gli occhi del ragazzo parvero accendersi di una luce nuova dietro quegli occhiali a culo di bottiglia.
Si avvicinò alla ragazza e, con un coraggio che prima non c’era, le disse: “Bene, allora perché io sto per lasciare la mia ragazza”
Cosa avrebbe potuto fare allora Claudia? L’unica cosa possibile: scappare.


Ciao a tutte!
Dovrei postare altro, ma sono troppo arrabbiata in questo momento e per sfogarmi ho deciso di scrivere questa one-shot assolutamente vera, capitata alla mia compagna di corso Claudia.
Purtroppo è vero ed esiste anche questo Vito. Vi auguro di non incontrare mai una persona del genere.
Il titolo “Ragionevoli Dubbi” è tratto da un romanzo di Gianrico Carofiglio.
Grazie per aver letto anche questo mio sclero e ringrazio Sam per averla letta in anteprima.
Federica