All'Ovest, sotto le stelle
“Andiamo, allora. Dove ci porterà il vento.” Affondò la mano nella sabbia. Rialzandola, la fiaccola sotto cui sedevano illuminò i granelli che sfuggivano lontano.
“Una fuga d'amore? Come due ragazzini?”
“Non fuga.” Braska si voltò, regalandole un sorriso aperto e totale. “Un principio! Portiamo un'idea nuova fra le persone, un'idea di comunione.”
“Parli come un sacerdote.”
“Te ne sorprendi?”
Risero assieme.
“Capiranno?”
“Mai. Ma almeno uno vedrà che un velo di stupidità si è sollevato dalle sue genti...”
“Potrei credere a questo tuo dio.” Si alzò, offrendogli la mano. “Andiamo, amore mio. Saremo la fiaccola sotto la notte di Yevon.”
Braska è meraviglioso. Sua moglie è meravigliosa per... per proprietà transitiva >_<
Comunque. Quando l'unione dei due piccioncini venne resa nota, Braska venne scomunicato e l'innominata moglie Al Bhed cacciata di casa. Mister “Faccio-comunque-il-cappio-che-mi-pare” Braska non si scompose e misero su casa a Bevelle sotto il naso di tutti, ma Spira non capì e gli Al Bhed continuarono a venire ostracizzati fino alla Calma Eterna. Nemmeno Yevon capì – a lui però, in tutta onestà, non fregava poi molto...
Mi piace pensare che la scelta di uscire allo scoperto sia stata loro, 'making a statement' nei confronti delle loro società, come Braska fece anche in seguito diventando evocatore e prendendo altri due emarginati come guardiani.