Chibitalia. Atto primo
 
Tanto tempo fa, quando San Marino era ancora piccola, i suoi rapporti con Italia erano abbastanza buoni, ma comunque dipendava a lui.
Fino a che Francia non ha conquistato, sebbene per breve tempo, sia Romano che Veneziano.
Mentre è per strada per andare a casa dei suoi nuovi sottoposti, vede una piccola villetta, fatta di mattoni, nascosta in mezzo a tanti alberi.
Incuriosito va a vedere a chi appartiene quel’edificio.
*toc toc*
Ad aprigli c’è una piccola ragazzina dai lunghi capelli castani con due riccioli ai lati della frangetta che le arriva appena sopra gli occhi.
“Bonjour, ma petit chéri, potrei parlare con il padrone di casa, s’il vous plait?”
“Veramente… sarei io” rispose intimorita lei.
Allora, il ragazzo, pensando che non fosse giusto (ma soprattutto inutile) conquistarla le disse tutto sorridente:
-Mi daresti dei soldi e dei rifornimenti? In cambio non ti conquisterò.-
San Marino lo fissa allucinata e chiude la porta.
Il francese fissa la porta stranito dal comportamento della fanciulla.
 -...forse deve preparare le provviste- pensando questo se ne va canticchiando l’inno del suo paese.
Intanto, all’interno della casetta.
-NO- si dice lei -questa volta non mi farò sottomettere, non importa quanto sia grande o potente questo Francia!- (non conosce altri stati oltre a Italia)
Risoluta a non farsi più conquistare da nessuno va su una collina appena sopra l’accampamento francese, inforca la sua amata balestra e prende un dardo infuocato.
 -Questa volta no...- si dice puntando la freccia contro Francia.
Scocca.
I capelli di Francia prendono fuoco immediatamente e lui comincia a correre ovunque per il campo militare.
-I miei capelli!!! I miei splendidi, lucenti, adorati capelli!- grida, cominciando a correre per l’accampamento agitando le mani sopra la testa
-Si fermi signor Francia, così possiamo spegnere il fuoco!- gli gridano agitati dei soldati, ma lui continua ad agitarsi ovunque
-I miei capelli!!!I miei bellissimi capelli biondi!!!- continua ad urlare coprendo le voci dei suoi soccorritori.
I soldati, esasperati e un po’ impauriti, prendono il primo barile che trovano e buttano il contenuto addosso a Francia.
Purtroppo per lui, all’interno si trovava del vino, per cui l'incendio peggiora ancora di più
-WAARGH!!!!-
Il giorno stesso Francia brucia la casa di San Marino e usa la povera ragazza come poggiapiedi.
-Così impari a non darmi quel che ti chiedo- dice altezzoso tenendo un cappello sulla testa per coprire i capelli bruciati.
Dopo parecchie ore passate in quella situazione, San Marino vede Italia che passeggiava lì intorno
-Veneziano!- chiama speranzosa in un suo aiuto.
Questo si volta e la fissa stralunato, con in sottofondo le risa malvagie di Francia.
-Veneziano!- ripete. -Aiutami ti prego!-
-Scusa Marino ma ho paura del fratellone Francia- dicendo questo il nostro coraggioso Italia se ne va pensando a cosa potrebbe cucinare per pranzo, abbandonandola lì
-Mi Vendicherooooooooooo!- grida San Marino rivolta a un Italia immaginario.
(i rapporti economici tra la repubblica di Venezia e la repubblica di San Marino terminarono da quel momento)



Angolo autrici

Purtroppo abbiamo ritardato a pubblicare questo capitolo in quanto domenica e lunedì siamo state a mirabilandia e la cara milly-chan non ha avuto tempo per finire di colorare il disegno.
Quindi ecco a voi il nostro regalo per voi, cari e affezionati lettori, per il vostro (e nostro) primo giorno di scuola. Spero che vi siate divertiti e che vi sia andato bene.
Se per caso vi è andato male, tranquillizzatevi, perché c’è a chi è andato peggio.
Tipo a me e  ai miei compagni di classe, visto che nella prima ora di lezione siamo riusciti a prendere in 20 su 23 un 2 in matematica, perché la nostra amata professoressa a interrogato.
Speriamo di ricevere più recensioni ora che finalmente siamo arrivati alle due cifre, quindi, lettori, fatevi sentire!
Ciao ciao e a lunedì prossimo.
E buona prima settimana di scuola.