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Autore: BambolaMorta    17/09/2010    2 recensioni
[...]Sospirò, tirando su dall'esofago un sapore pungente. "Ronnie", biascicò al ragazzo sfatto accanto a lui, "questa roba mi ha lasciato un sapore orribile sulla lingua..." "Piccolo, con questa roba non si scherza...", gli rispose l'altro con voce impastata. "E' molto forte", aggiunse mentre ne sniffava un'altra striscia. "Allora vacci piano anche tu con questa robaccia Ronnie: vorrei ancora avercelo un ragazzo domani mattina..."[...]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Max Green , Ronnie Radke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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drugs Aveva perso totalmente la cognizione del tempo.
Da quanto tempo stava lì, sbracato scompostamente sul consunto divano mezzo rotto che arredava il garage di Ronnie, a fumare e sniffare roba di ogni genere?
Lanciò un'occhiata all'orologio, ma con la vista appannata che si ritrovava, non era sicuro di aver letto l'orario giusto.
Se davvero erano le undici e mezza di sera, stava lì esattamente da sei ore e quindici minuti.
Sospirò, tirando su dall'esofago un sapore pungente.
"Ronnie", biascicò al ragazzo sfatto accanto a lui, "questa roba mi ha lasciato un sapore orribile sulla lingua..."
"Piccolo, con questa roba non si scherza...", gli rispose l'altro con voce impastata. "E' molto forte", aggiunse mentre ne sniffava un'altra striscia.
"Allora vacci piano anche tu con questa robaccia Ronnie: vorrei ancora avercelo un ragazzo domani mattina...", fece Max mentre si tirava su a sedere sul divano.
Ron gli sfiorò dolcemente il viso con le dita.
"Sono stanco...", mugugnò Max.
Il più grande si sdraiò, lasciando che Max gli posasse la testa sul petto e iniziando ad accarezzargli i capelli.
Il battito accellerato del cuore di Ronnie gli rimbombava nelle orecchie, tuttavia gli si strinse più forte contro, lasciandosi avvolgere dal suo calore come da una coperta.

Si svegliò con un mal di testa mondiale.
Erano le cinque passate, dalla basculante del garage filtravano un paio di raggi del sole.
Sbadigliò, poi vomitò tutto il misero contenuto del suo stomaco nel cestino della carta nell'angolo.
Ronnie dormiva ancora sul divano, nella stessa posizione in cui l'aveva lasciato.
Gli sfuggì un sorriso: era così bello quando dormiva, il suo Ronnie...
Gli si avvicinò, gli effetti della droga che scivolavano lentamente via dal suo corpo, gli accarezzò il viso.
Sbadigliò di nuovo.
Aveva ancora sonno.
Si piazzò ancora nella stessa posizione con cui si era addormentato, con l'orecchio premuto sul cuore del suo ragazzo come una ninnananna rilassante.
Corrugò le sopracciglia.
Era per caso diventato sordo? Dov'era andato a finire quel familiare tum-tum che lo faceva addormentare praticamente ogni notte?
Realizzò tutto in pochi minuti.
Si alzò veloce dal divano e iniziò a scuotere come un assatanato Ronnie, sperando che si svegliasse.
"Guardami, guardami! Svegliati cazzo, svegliati!"
Afferrò al volo il cellulare, pregando un Dio in cui aveva imparato a non credere che non fosse scarico.
"911, qual'è l'emergenza?"
Max iniziò a raccontare confusamente alla centralinista della droga e di Ronnie che non si svegliava e in pochi minuti l'edificio fu circondato da ambulanze e volanti della polizia.
Un paramedico tentò frettolosamente di rianimare Ronnie, poi però scosse la testa e andò a prendere un lenzuolo per coprirlo.
Max non capiva più nulla in quel casino, oltre il fatto che il suo ragazzo era morto e che era nella merda, perchè i poliziotti tiravano fuori bustine mezze vuote di roba da ogni buco della stanza.
Piangeva in silenzio, immobile, con gli occhi fissi sul viso cereo di Ronnie sul divano.
"Sei in arresto. Hai il diritto di rimanere in silenzio, qualunque cosa dirai potrà essere usata contro di te in tribunale. Hai diritto di avere un avvocato, se non ne possiedi uno te ne verrà assegnato uno d'ufficio. Hai capito, ragazzino?", gli comunicò il poliziotto.
Max sembrava non aver capito, così l'uomo baffuto e secco lo ripetè.
Un'altra agente gli si avvicinò. "Piantala Al, non vedi che è sotto choc? Ragazzino senti, ti sei cacciato in un guaio più grosso di te..."
"Lo so che mi dovete arrestare", fece apatico Max.
Si lasciò mettere passivo le manette e scortare nell'auto dai poliziotti.
Quando la macchina partì, ricominciò a piangere.

Angolino Cimitero:
Buon Venerdì Diciassette di cuore a tutti!
Detto questo...HO UCCISO RONNIE!!!! T_____T ma quanto sono cattiva???? Vabbè dai, è solo un fan fiction e -spero!- che il nostro eroe stia bene e sia in perfetta forma in attesa del 25.
Dedicata a Der Hysteria e Anzumocochang -sperando di non aver cannato a scrivere!- per il supporto morale e le bellissime recensioni.
Grazie, davvero.
RestInPeace
  
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