25/09/2010
1 recensioni“Che cosa abbiamo?” chiese Neal baldanzoso entrando nell'ufficio.
Peter, chino sulla scrivania occupato a leggere scartoffie, alzò lo sguardo e sorrise divertito “Adesso parli come uno di noi?” chiese.
Neal fece spallucce, sul bel viso il solito sorriso sornione e furbo. Si avvicinò alla scrivania a guardare i fascicoli che Peter e gli altri stavano sfogliando “Carina!” esclamò sogghignante indicando la foto di una ragazza.
“Robin Knight, ladra d'arte, falsaria e principale sospettata” disse Jones porgendo uno dei fascicoli a Neal.
“E di che cosa sarebbe sospettata?” chiese Neal curioso e anche compiaciuto.
Peter si alzò e andò verso il ragazzo “Del furto del Juan de Pareja al Metropolitan Museum of Art. L'ha sostituito con un falso” disse.
Neal spalancò i luminosi occhi azzurri “Il Juan de Pareja di Velàzquez?” chiese sorpreso.
Peter si limitò ad annuire. Neal si passò una mano sui capelli castani ancora stupefatto dalla notizia appresa. “Come mai sospettate sia stata lei?” chiese dopo qualche secondo di silenzio.
“Qualche giorno prima del furto ha visitato il museo” rispose Peter.
“Solo per questo? Non vi sembra poco?” aggiunse Neal non del tutto convinto della colpevolezza della ragazza.
Peter sollevò un sopracciglio e lo lo guardò scettico “È una ladra di fama internazionale” disse semplicemente.
Neal scosse la testa “E se non fosse stata lei?” disse.
“È per questo che dobbiamo indagare” intervenne Diana che fino ad allora aveva osservato la scena divertita e in silenzio.
“Se è stata lei non rifiuterà di certo un colpo al fianco di Neal Caffrey” aggiunse Peter.
Neal sorrise, ancora una volta, come sempre, poi indicò la sua cavigliera.
Peter e Jones si scambiarono uno sguardo, così Jones si chinò a togliere quella cavigliera che Neal tanto odiava.
“Questa servirà per localizzarti” disse Diana porgendogli una penna.
“Ancora penne?” chiese Neal scettico.
“È una penna vera, c'è solo un localizzatore GPS al suo interno” rispose Diana infastidita.
Neal sospirò e batté le sue mani l'una contro l'altra “Bene, dove abita la fanciulla?” esclamò.
Peter ridacchiò “Come mai così desideroso di metterti all'azione?”
Jones guardò prima Neal e poi Peter e avvicinandosi a quest'ultimo disse “Io credo che lo faccia per la ragazza” sussurrò suscitando un sorriso sul volto del suo capo.
“È tutto nel fascicolo, Neal” rispose infine Peter.
***
Quando sentì bussare alla sua porta, Robin, assorta nella lettura del New York Times, trasalì. Si avvicinò silenziosa alla porta e guardò attraverso lo spioncino.
Un ragazzo decisamente bello e affascinante stava aspettando nell'atrio. Robin aprì la porta “Desidera?” chiese con voce delicata guardando fisso il ragazzo davanti a lei.
“Robin Knight?” chiese questo porgendole garbatamente la mano.
Robin sorrise al suo interlocutore “Si lei è...?” disse stringendo la mano al ragazzo.
“Neal Caffrey” rispose quest'ultimo pavoneggiandosi.
“Quel Neal Caffrey?” chiese lei piacevolmente stupita.
Neal annuì sorridente mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni del suo elegante abito blu.
“E come mai Neal Caffrey è alla mia porta?” disse Robin con voce un pizzico suadente senza il minimo accenno ad invitarlo ad entrare in casa.
“Voglio proporti qualcosa” rispose Neal guardandola negli occhi scuri.
Robin sorrise e fece entrare Neal. “Devo ammettere che è un vero piacere conoscerti, Caffrey” disse la ragazza sedendosi sul divano e invitando Neal a fare altrettanto.
“Oh, ti prego, chiamami semplicemente Neal.”
Robin scosse la testa “Dicevano che eri affascinante” disse.
Neal sorrise per l'ennesima volta. “Mi è giunta voce che sei riuscita a rubare il Juan de Pareja di Velàzquez” disse avvicinando il suo viso a quello di Robin.
La ragazza scoppiò in una risata “Davvero? E dimmi, chi te l'ha detto?” disse.
“Ho i miei informatori” rispose Neal sedendosi più comodo.
Robin si alzò in piedi “Mi sarebbe piaciuto riuscire a rubare quel quadro, ma non sono stata io” disse andando verso la cristalleria.
Neal la fermò prendendola delicatamente per un braccio e la tirò a se, tanto da far aderire i loro corpi. La guardò intensamente per qualche secondo “Avanti, a me puoi dirlo” disse con voce bassa e seducente.
Robin rispose al sorriso sfrontato di Neal “Oh, credimi, mi sarebbe piaciuto anche vantarmene con te, Caffrey” disse allontanandosi da lui.
“Bé, qualcuno ha rubato quel quadro e l'ha sostituito con un falso...” disse Neal lasciando il discorso sospeso.
“Qualcuno molto bravo” disse Robin senza smettere di guardare il giovane.
“Se non sei stata tu, che ne diresti di trovare il ladro e rubargli il dipinto?” improvvisò Neal.
Robin lo guardò stranita “Non c'è molto gusto a rubare ad un ladro. La parte più eccitante del lavoro l'ha già svolta lui rubandolo dal museo” disse con un sorriso furbo sul volto.
Neal arricciò le labbra e alzò le mani in segno di resa “Non posso darti torto. E se rubassimo un Monet...o un Cézanne?” disse con calma.
Robin fissò i suoi occhi castani in quelli azzurri di Neal “Perché me lo stai proponendo?” chiese sospettosa.
“Perché sei brava” rispose Neal sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi.
“E tu sei il migliore” ribatté lei decisa.
Prima che Neal potesse rispondere nuovamente il cellulare di Robin squillò e lei rispose facendo un cenno a Neal con la mano. “Pronto?...Sono a casa...Dove sei?...Arrivo subito” disse. Sul suo volto e nel suo tono di voce, nessuna emozione, come se non volesse far capire a Neal cosa stesse succedendo.
Inclinò leggermente la testa di lato guardando Neal quasi sconsolata, poi gli rivolse un sorriso radioso “Mi dispiace Neal, ma ora proprio non posso. Sai dove trovarmi” disse accompagnandolo alla porta.
“Contaci” disse Neal facendo un leggero inchino prima di abbandonare la casa.
Robin si chiuse la porta alle spalle e sospirò “Merda!” esclamò. Afferrò il soprabito e la borsa e uscì velocemente di casa.