28/09/2010
1 recensioniNeal sospirò passandosi una mano sul viso pensieroso seduto al tavolo della sua casa, o per meglio dire, di casa di June. Aveva appena chiamato Peter che sarebbe arrivato da lì a poco.
Poco dopo infatti Neal sentì bussare alla porta. Era Peter.
“Allora?” chiese accomodandosi su una sedia.
Neal si strinse nelle spalle “È molto più carina dal vivo” sentenziò con un sorriso sulle labbra.
Peter scosse la testa, un po' divertito, un po' spazientito dall'atteggiamento del giovane. “Tralasciando l'aspetto fisico, che mi dici?” disse poggiando le mani sul tavolo e guardando Neal dritto negli occhi luminosi.
Il ragazzo, dal canto suo, alzò un angolo della bocca in un sorriso misterioso “Non credo sia stata lei” disse.
Peter lo guardò torvo “Neal, non ti sarai fatto incantare da quella ragazza, vero?” disse.
Neal sorrise un poco scuotendo leggermente la testa “Mi conosci, non mi faccio incantare da nessuno” disse in tono divertito. Fece una breve pausa, poi riprese a parlare in tono pacato “Credimi Peter, non è stata lei. Ne sono sicuro.”
L'agente dell'FBI, sempre impeccabile nel suo abito grigio dal taglio classico, fece una smorfia, non del tutto convinto dalle parole di Neal.
Tiro fuori la cavigliera dell'affascinante truffatore che sbuffò alzando il pantalone blu cosicché Peter potesse rimettergli il dannato aggeggio. “E se dovrò rivederla?” chiese il giovane.
Peter fece un sorriso sghembo “Quando dovrai rivederla la toglieremo nuovamente” rispose con calma, quasi come se avesse a che fare con un bambino che sta iniziando a fare i capricci.
Neal roteò gli occhi sospirando ma non aggiunse altro. Peter si umettò le labbra indeciso se chiedere quel favore a Neal, poi sospirò “Cerca di trovare tutte le informazioni possibili su Robin Knight” disse prima di abbandonare l'appartamento.
Neal sorrise divertito, come Peter ben sapeva, conosceva la persona adatta per questo genere di favori: Mozzie.
***
Avvolta nel lungo soprabito nero per proteggersi dal freddo autunnale di New York, Robin camminava spedita noncurante di calpestare il tappeto rossiccio di foglie secche sul largo marciapiede della Fourth Avenue. Rallentò l'andatura e si fermò vicino a una cabine telefonica. Si appoggiò al muro e attese qualche minuto.
Un giovane ragazzo, alto e dall'aspetto gioviale si avvicinò a lei.
“Finalmente” disse Robin sarcastica facendo una smorfia al ragazzo che sorrise stringendosi nelle spalle “Scusa, stavo rimorchiando” rispose in tono allegro.
Robin rise e scosse la testa, poi tornò a guardare il ragazzo nei profondi occhi castani “Allora che mi dovevi dire?” chiese impaziente.
Il ragazzo fece un smorfia e si mise le mani in tasca “L'FBI sta indagando su di te” disse dondolandosi come un bambino che chiede scusa dopo una marachella.
Robin serrò gli occhi castani e imprecò “Trovami un alibi” disse rivolta al ragazzo facendo per andarsene.
Il ragazzo inarcò un sopracciglio “Io dovrei trovarti un alibi?” chiese con disapprovazione.
La ragazza si girò verso di lui puntandogli un dito contro “Oliver, sei mio fratello...si suppone che dovresti aiutarmi” disse acida.
Oliver sbuffò e alzò le mani in segno di resa agitandole per aria “E va bene, ti trovo un alibi” disse.
Si voltarono, ognuno dalla parte opposta, poi Robin si fermò di scatto e so girò “Oliver!” chiamò.
Quest'ultimo si voltò verso di lei con un gesto plateale “Dimmi!” esclamò in tono esasperato.
La ragazza si avvicinò a lui “Che mi sai dire di Neal Caffrey?” chiese.
Oliver scoppiò in una sonora risata “Non hai mai sentito parlare di Caffrey?” la canzonò.
Di tutta risposta, Robin, fece una smorfia infastidita “Certo che ho sentito parlare di lui, idiota” rispose.
Il giovane si strinse nelle spalle “Che vuoi sapere allora?” chiese.
Robin arricciò la labbra torturandosele con i denti “È venuto a trovarmi a casa poco fa” rispose.
Oliver la guardò sospettoso “E che ci faceva Neal Caffrey a casa tua?”
La ragazza si voltò a guardare le persone che passavano con aria persa nel vuoto “È quello che vorrei sapere anche io. Mi ha parlato del Velàzquez rubato al Metropolitan Museum of Art, pensava l'avessi rubato io e mi ha proposto un altro colpo” rispose distratta.
Il fratello cercò un contatto visivo con lei “E tu che gli hai detto?”.
Robin lo guardò “Che non sono stata io.”
Oliver fece un sorriso sghembo “E a proposito del colpo?”
La brunetta si morse internamente il labbro inferiore con uno sguardo furbo sugli occhi “Non ho ancora risposto...” disse lasciando la frese in sospeso.
Oliver cambiò immediatamente espressione “Rob, non fare cazzate” disse apprensivo.
Robin lo rassicurò con un sorriso “Non farò cazzate, tranquillo. Però potrei guadagnarci qualcosa da tutta questa situazione.” disse facendo una pausa, poi alzò gli occhi al cielo pensierosa “Inoltre è davvero molto affascinante...” squadrò il fratello con aria di superiorità “...e di sicuro è molto più elegante, distinto e raffinato di te” concluse.
Il ragazzo si scompigliò i capelli già spettinati “Ciao stronza!” disse andando per la sua strada.
“Vedi di scoprire il più possibile” gridò Robin col sorriso sulle labbra per farsi sentire dal fratello che rispose con un semplice gesto della mano.