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Autore: space_oddity    01/10/2010    6 recensioni
"Avevamo dodici anni quando io, Mary Anne Longbottom e Lilian Cooper, le mie migliori amiche, abbiamo scoperto come nascono i bambini.
Ok, ok, ne avevamo quattordici.".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso infinitamente per il ritardo:( Lo so che questa sta diventando la mia frase d'apertura fissa ormai, ma non posso farci niente:( Un ritardo di un mese è, beh.. Imperdonabile. u.u
Comunque.
Questo è il nuovo capitolo, spero che vi piaccia:)
Entra in scena un nuovo personaggio, non so ancora se avrà una certa importanza o no.. Ditemi cosa ne pensate:)
Purtroppo oggi non riesco a rispondervi, è già tanto se riesco ad aggiornare:(
Buona lettura!


Là dove non batte il sole - Simon



 

Sono già pronta a correre a perdifiato verso la stazione, quando Mary Anne mi prende per un braccio e mi ferma.
La guardo alzando un sopraciglio mentre mi indica col mento un punto sul pavimento.
Lily è lì.

E' seduta con la schiena appoggiata al muro e le gambe incrociate e apparentemente calmissima. Apparentemente.
Mi avvicino e chinandomi cautamente verso di lei, appoggiando le mani sulle ginocchia.
"Lily"- la chiamo tranquilla -"Andiamo alla stazione?".
Lei lancia un'occhiata al cielo e scrolla le spalle.
"Può darsi. Non lo so."- risponde in tono noncurante, come se avesse molte opzioni fra cui scegliere, inclusa quella di restarsene lì seduta in mezzo alla strada.
Mary Anne mi guarda, impotente.
Prendo un respiro profondo.
"Ok."- ribatto, impassibile, sedendomi di fianco a lei.
Lily mi lancia un'occhiata allibita.
"E se non mi alzassi per altre.. Tre ore? Rimarreste qui ad aspettare lo stesso?".
Annuisco.
"Ma l'ultimo treno per Penn Hills è fra quarantacinque minuti."- insiste, girandosi verso Mary Anne.
Lei, per tutta risposta, si siede elegantemente vicino a Lily.
"James potrebbe uscire dal negozio da un momento all'altro."- ritenta, voltandosi verso di me.
"Non importa."- replico pacificamente.
Lily fa passare lo sguardo da me a Mary Anne, sbalordita.
"I turisti vi guardano.".
Lancio un'occhiata veloce al marciapiede di fronte.
Oddio, è vero. Scattano anche delle foto.
Forza Chastity. Resisti.
Resisti.
Mi giro di nuovo verso Lily, scrollando le spalle con aria indifferente e torno a fissare il pavimento in silenzio.
Improvvisamente mi sento avvolgere da un calore confortante che non ha niente a che vedere con l'afa del tardo pomeriggio.
Ricambio l'abbraccio, mentre sento i capelli di Lily solleticarmi il collo.
Lily si gira e stringe affettuosamente anche Mary Anne.
I turisti ora sono come impazziti e scattano un milione di foto al secondo, neanche avessero detto loro che hanno appena contratto una malattia allo stadio terminale e che questo è il loro ultimo giorno di vita. Onestamente, più che innocui europei sembrano dei paparazzi spietati.
Bah. Volto la testa di lato, stizzita e mi ritrovo con gli occhi all'altezza di un paio di Converse beige parecchio consumate. Alzo lo sguardo fino a che non incrocio due occhi azzurri estremamente divertiti.
"Non. Dire. Niente."- scandisco con aria truce.
"Ok."- replica James, con la bocca che freme per trattenere una risata.
Rimane in piedi qualche istante, in silenzio, mentre si sente in sottofondo il rumore assordante degli scatti delle macchine fotografiche.
Si china verso di me e mi sussurra all'orecchio:"Credi che dovrei mettermi in posa?".
"Credo che dovresti andare a casa."- ribatto, stringendo le labbra per non ridere.
"Mh. Credo che dovrei darti retta. Per questa volta."- sussurra, alzando le mani in segno di resa -"Ma sappi che voglio una spiegazione ragionevole per tutto questo. Anzi, la pretendo."- conclude poi, con tono più serio.
"La avrai. Prima o poi.".
"Ci conto."- replica, abbandonando quell'espressione tesa e regalandomi un sorriso allegro. Mi scocca un bacio sulla testa, saluta Lily e Mary Anne e si allontana con quel suo tipico passo rilassato.
"Di nuovo da sole!"- esclama Lily allegra.
Mary Anne alza gli occhi al cielo:"Fantastico."- mugola, senza convinzione.
"Già, grande."- borbotto, ravviandomi i capelli.
Ripiombiamo nel silenzio.
Sto scacciando una formica dalla mia scarpa quando sento una presenza di fianco a me.
"Sai, ci ho ripensato. La spiegazione la voglio adesso.".
Alzo lo sguardo, sbalordita.
"Dov'è finita la parte in cui tu mi davi retta e andavi a casa?"- ribatto, irritata.
"Da qualche parte insieme a quella in cui tu continui a rimandare tutte le spiegazioni."- replica James, asciutto.
Sospiro, esasperata:"Senti, James: sono stanca. E' una situazione complicata. Non ho voglia di spiegartela in questo esatto momento, specialmente ora che ti stai comportando come Glenn Close in una delle sue parti da psicopatica.".
"Glenn Close?"- ripete, offeso.
"In una delle sue parti da psicopatica."- puntualizzo, impassibile.
"Glenn Close?!"- ripete ancora, in tono oltraggiato. Si direbbe che sia questa la cosa che l'ha offeso di più.
Mi giro verso Mary Anne e Lily allargando le braccia, impotente. Mary Anne fa spallucce di rimando. Lily serra la mascella.
Oh-oh.
Conosco quell'espressione. Non promette nulla di buono. Assolutamente.
"James."- replico di slancio -"Ti chiamo e te lo spiego. Stasera. Te lo prometto. Però adesso vai.. Sul serio.".
Gli lancio uno sguardo supplichevole.
Per un qualche imperscrutabile motivo, lui mi ascolta e se ne va.
La mascella di Lily si rilassa e io tiro un sospiro di sollievo.
Mary Anne si studia le unghie, Lily fissa ostinatamente nel vuoto e, in generale, tutte e tre facciamo uno sforzo titanico per ignorare i turisti e le loro macchine fotografiche. Sono intenta a controllarmi le doppie punte, quando, con la coda dell'occhio vedo un ragazzo biondo di fianco a me.
Giuro che se è ancora James, lo ammazzo.
Sbircio da dietro i capelli.
No, non è James.
Lo scruto con discrezione. Ha i capelli biondi, come James, ma qui finisce tutta la somiglianza. Dio, con la coda dell'occhio ci vedo proprio male.
Ha i capelli biondi e lisci, dicevo, ma un po' lunghi, con un ciuffo di capelli che gli piove sulla faccia che in origine doveva essere una frangia, suppongo. Ha gli occhi di uno sgargiante verde scuro, un viso dolce da elfo e un sorriso da ragazzino. E mi sta fissando.
Mi sta fissando. Apertamente.
Dopo un po' inizio a sentirmi seriamente in soggezione.
Mi sposto di lato.
".. Lily?"- bisbiglio assestandole una gomitata nel fianco.
"Che c'è?!"- risponde con un sibilo, massaggiandosi le costole.
"Lily, che faresti se uno sconosciuto ti fissasse?"- chiedo con un filo di voce.
Lily mi lancia un'occhiata sospettosa.
"Cos'è, un test?".
"No.".
"Di che diavolo state parlando voi due?"- bisbiglia Mary Anne, intervenendo nella conversazione.
"Allora è una domanda trabocchetto."- insiste Lily, ignorandola.
"No."- replico sottovoce, con espressione solenne.
Mary Anne sbuffa, irritata.
"Allora, qualcuno mi vuole spiegare che sta succedendo qui?!"- sibila incrociando le braccia, sdegnata.
Lily continua, ignorandola bellamente:"Qui c'è un trucco, lo so.".
"Ti dico di no.".
"Allora, di che si tratta?"- sibila Mary Anne.
"Non ne ho idea. Chastity si comporta in modo molto strano."- risponde Lily, osservandomi con aria diffidente.
"Mary Anne, tu cosa faresti se uno sconosciuto ti fissasse?"- le chiedo sottovoce.
Lei mi fissa a lungo.

".. E' un test?"- replica poi, confusa.
"Hai visto? Hai visto? L'ha pensato anche lei!"- sibila Lily agitando il dito.
"No, non è un test!"- ribatto con aria truce.
"E perchè stiamo sussurrando?!"- bisbiglia Mary Anne, in preda al panico.
Deglutisco e inspiro profondamente. Poi indico con la testa il ragazzo biondo.
Lily e Mary Anne per tutta risposta mi lanciano uno sguardo vuoto.
"Hai il torcicollo?"- chiede Lily, aggrottando le sopraciglia.
Scuoto la testa e ripeto il gesto di prima.
Lily si massaggia la base del naso, con aria pensierosa.
"Hai.. Un.. Tic nervoso?"- riprova, ma io scuoto di nuovo la testa.
"Oh, la so! La so!"- esclama Mary Anne con aria trionfante -"E'.. 'Il ponte di Londra sta crollando'! ".
"Mary Anne, devi smetterla di guardare "Matrimonio a quattro mani"! Non ti fa bene!"- esclama Lily, esasperata -"E tu, vuoi piantarla di fare il mimo d'eccezione e deciderti ad usare le tue dannatissime corde vocali?!"- sbraita rivolta a me.
"Credo che stesse cercando di indicarvi me."- suggerisce una voce gentile e divertita.
Lily e Mary Anne si zittiscono e osservano il ragazzo biondo con occhi sgranati.
".. Credete che ci abbia sentite?"- bisbiglia Mary Anne, con espressione dubbiosa.
"Lily mi sta fissando."- sussurro, scrutandolo preoccupata -"Ci sta fissando.".
Lily lo osserva in silenzio.
Lui si avvicina e si ferma di fronte a lei.
"Lily, si è avvicinato!"- sussurro concitata -"Che facciamo?".
"Guardate che vi sento."- replica lui, divertito.
Lily si alza in piedi con piglio deciso, lo guarda dritto negli occhi e gli salta al collo.
Un momento.
Sotto i miei occhi stupiti vedo Lily e lo sconosciuto impertinente che si abbracciano come due gemelli siamesi separati da vent'anni.
"O mio Dio, Simon! Non ci posso credere, sei proprio tu!"- sta strillando Lily con un sorriso che sprizza gioia da tutte le parti -"Quando sei tornato?!".
"Esattamente.."- Simon lancia un'occhiata all'orologio, sorridendo sornione -"Un'ora e ventitrè minuti fa.".
"Ma tu eri in Australia! Lui era in Australia!"- mi informa girandosi verso di me come se fosse stato trasportato fin qui dentro la tasca di un canguro gigante.
"Australia. Ehm.. Certo."- replica Mary Anne grattandosi la testa.
"Australia. Ovvio."- rincaro la dose, annuendo convinta.
"Ascolta, adesso devo andare, ma mi devi chiamare appena arrivo a casa! Ecco il mio numero!"- esclama Lily, tutta elettrizzata, scribacchiando le cifre su un cartoncino -"Chiamami! Ok?".
"Certo! Ho un sacco di cose da raccontarti!"- replica lui, dandole un abbraccio stritolante -"Ci vediamo Lily!".
E si allontana a passo allegro.
".. Lily?".
"Sì?".
Mi schiarisco la gola:"Chi cavolo era quello?".
Lily sorride, estatica:"Un mio amico d'infanzia. Il mio migliore amico. Si era trasferito a Sidney quando avevamo sette anni, sai, così io non credevo.. Insomma, non speravo di rivederlo in qualche modo, ci sentivamo solo via mail! E ora è qui! E' tornato!".
Si gira verso i tedeschi:"Simon è tornato!"- li informa con un urlo a tutto volume.
Per tutta risposta riceve uno scroscio di scatti fotografici, ma non ne sembra turbata.
Si risiede a gambe incrociate fra me e Mary Anne.
Rimaniamo immobili e in religioso silenzio fino a quando Mary Anne fa un colpetto di tosse discreto:"Il treno.. Fra un quarto d'ora..".
"Oh, giusto."- replica Lily, in tono di scusa.
Come ad un comando prestabilito ci alziamo tutte in piedi e ci dirigiamo a passo svelto verso la stazione.
Siamo in fila per comprare i biglietti, quando Lily sussurra, con voce rotta:"Comunque.. Grazie, ragazze. Per tutto.".
Mary Anne le appoggia una mano sulla spalla.
Io le sorrido e replico:"Dovere.".
Lily fa una risatina.
"Che c'è?"- chiede Mary Anne, lanciandomi un'occhiata ansiosa.
"Ehi, sareste davvero rimaste lì sedute per tre ore?"- chiede Lily, senza smettere di ridere.
Scrollo le spalle, sorridendo soave:"Beh, no. In realtà ce ne saremmo andate dopo aver autografato le foto ai turisti.".
Lily mi dà uno scappellotto sulla nuca:"Traditrice!".
"Dai, Lily, sarebbe stato maleducato andare via subito! Cosa avrebbero mostrato poi agli amici a casa quei poveri turisti come souvenir?"- replica Mary Anne sarcastica, schivando svelta lo schiaffo di Lily.
E mentre saliamo sul treno non posso fare a meno di immaginare, con una punta di apprensione, quei turisti tedeschi che mostrano a casa le nostre foto:"Qveste strane ragazze sedute qvi.. Gott, gente pericolosa a Pittsburgh, sono tvtti pazzi Hans.."- borbotta la signora grassa che ha scattato le foto, mostrandole ad un uomo dai capelli chiarissimi, che annuisce serio. Mentre nell'angolo, il piccolo Friedich col naso lentigginoso promette a sè stesso di non andare mai e poi mai a visitare l'America, e tantomeno Pittsburgh..
"Dio, devo davvero smetterla con questi film mentali" penso, mentre torno alla realtà con uno scossone del treno che parte.




Beh, eccolo qui:) Spero che vi sia piaciuto, al prossimo!

  
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