Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Dorothea    03/11/2005    16 recensioni
Inevitabile come il mal di testa dopo una sbronza, ecco che arriva, come già si intuiva dal titolo, la parodia del Principe mezzo-sangue. Inutile dire che è piena zeppa di spoiler ( se era inutile allora perché l'ho detto ? Mah... )
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1

Dopo averci fatto aspettare anni, finalmente la Rowling ha pubblicato il sesto libro e siccome non avevo nulla di meglio da fare mi sono permessa di riscriverlo sotto forma di parodia, cosa di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno.

Attenzione: alto contenuto di spoiler ! Non leggete se non volete rovinarvi la lettura

Harry Potter e il principe mezzo-scemo

Capitolo 1
Discorsi barbosi tra ministri, mangiamorte chiacchieroni e viaggi notturni
( insomma, di tutto e di più )

    Harry Potter non era un ragazzo normale. I ragazzi normali non hanno libri che parlano di loro, in più Harry era un po’ disturbato, sentiva le voci e aveva le visioni, oltre ad essere decisamente cretino e tardo di comprendonio.
    Comunque sia, la storia non inizia con Harry Potter, ma con Tony Blair che passeggia nel suo studio in attesa di una telefonata dal presidente di un paese lontano lontano. Da una galassia lontana lontana, per la precisione, dato che aspettava la chiamata del maestro Yoda, divenuto presidente dopo che gli abitanti del pianeta Dagobah lo avevano eletto all’unanimità. Infatti l’unico abitante del pianeta Dagobah era lui.
    Tralasciamo il maestro Yoda, che non c’entra un piffero con la storia, e torniamo da Blair che ora sta guardando con apprensione la densa nebbia che preme contro le finestre. Già si intuisce che c’è qualche cosa che non va, voglio dire, quando mai si è vista la nebbia a luglio ? Però quell’anno c’era, a causa dei dissennatori che, ormai abbandonato il ministero, si davano alla pazza gioia aspirando emozioni agli sventurati che incontravano. Oltre alla nebbia, che aveva rovinato le vacanze estive a tutti gli inglesi, altri strani fenomeni si erano manifestati, come grandi tempeste, ponti che crollavano, vecchiette che ti lasciavano in pace, mucche parlanti e autobus in orario.
    Blair meditava su queste sventure quando Caramell gli si avvicinò di soppiatto per coglierlo di sorpresa « Buuuu ! »
    « Iiiiiik ! » strillò Blair nascondendosi sotto un divano « Caramell, ti venisse un accidente, mi hai fatto paura ! »
    « Lo so, l’ho fatto apposta » spiegò Caramell.
    « Che vuoi ? Ogni volta che ti fai vedere porti delle brutte notizie »
    « Ti volevo avvisare che tutti i casini che ci sono, sono opera di Tu-Sai-Chi e dei suoi fedeli mangiamorte, quindi non preoccuparti, penseremo a tutto noi »
    Blair si preoccupò lo stesso, e fece bene, prima di rivolgersi nuovamente a Caramell « E che ne è stato di quel tizio fuggito tre libri fa, Sirius Black ? »
    « Ah beh, abbiamo fatto un gran casino con lui, in realtà era innocente, ma ormai chi se ne frega, tanto è morto » spiegò « Comunque, volevo anche avvisarti che non sono più ministro della magia, mi hanno cacciato, chissà perché. Ora il ministro è Rufus Scrimgeour »
    Con squilli di tromba e rullo di tamburi fa la sua comparsa il misterioso personaggio dall’aspetto leonino di cui la Rowling, tanto per aumentare la nostra impazienza, ci aveva già messo al corrente della descrizione, descrizione che personalmente pensavo appartenesse a Godric Grifondoro o al massimo al Re Leone.
    Rufus Scrimgeour avanzò baldanzoso e diede una pacca sulla schiena a Blair « Ehilà, bella Tony, come ti butta ? Dammi un cinque ! » lo salutò scherzosamente Rufus.
    Blair lo guardava allibito mentre batteva il palmo contro il suo. Fatte le presentazioni i due maghi se ne tornarono a casina loro, lasciando che Blair continuasse ad aspettare la chiamata di Yoda.
    Nel frattempo, nei sobborghi di Londra, una volpe stava ravanando nei sacchi della spazzatura senza però trovare nulla di commestibile.
    Non fece n tempo ad imprecare che un’avada kedavra la stecchì.
    « Yuppie ! » esultò Narcissa « Una pelliccia nuova ! » Senza aggiungere altro se la sistemò intorno al collo.
    « Narcissa, ma si può sapere che diavolo stai facendo ? » la rimproverò la sorella Bellatrix « Devi scuoiarla prima ! »
    « Non ho tempo, devo fare una chiacchieratina con Severus » spiegò Narcissa riprendendo a camminare.
    « Nu ! Il signore oscuro non vuole ! »
    « Me ne frego » Detto questo Narcissa si affrettò verso la casa di Severus Piton, ovvero uno squallido buco scuro e poco confortabile. Ma tanto Piton se ne fregava, perché la maggior parte dell’anno la passava a Hogwarts, mica in quello schifo di casa. Dopo che Narcissa ebbe suonato il campanello, il professore di pozioni andò ad aprire la porta « Chi rompe a quest’ora di notte ? »
    « Severus, fammi entrare, devo parlarti ! »
    « Oh, Narcissa, per te questo e altro » disse Piton facendola passare « Entra pure tu Bellatrix, anche se la cosa non mi garba mica tanto »
    Le due donne entrarono nella casetta, dove un omino piccolino con indosso un grembiule a fiori e un piumino stretto nella mano argentata, stava facendo le pulizie.
    « Severus ! Io non sono la tua colf ! » protestò il sorcio traditore « Smettila di trattarmi da serva, altrimenti lo dico a Voldy ! »
    In tutta risposta Piton lo mandò a letto senza cena. Poi, dopo aver tentato senza successo di ubriacare Narcissa, decise di ascoltare quello che la signora Malfoy aveva da dirgli. « Dovevi parlarmi Narcissa cara ? »
    « Si ! Il signore oscuro ha assegnato una missione al mio Draco cucciolotto, ma tu lo sai com’è fatto, fa tanto lo sborone e il fenomeno, ma alla fin fine non riesce mai a combinare nulla, voglio che tu convinga il signore oscuro ad assegnare la missione a qualcun altro »
    « Mi hai preso per scemo ? » disse Piton « Non ci penso nemmeno ! »
    Narcissa si buttò a terra piangendo e strappandosi i capelli. Bellatrix ne approfittò per parlare lei con Piton « Non mi fido di te ! Perché non hai mai tentato di fare fuori Potter in tutti questi anni ? »
    « Che domanda scema ! » le rispose lui « Se Potter muore come la mandiamo avanti la storia ? »
    « Ah, già, è vero » convenne Bellatrix « Ma perché non sei venuto subito quando il signore oscuro è risorto ? »
    « Il mio mantello da Mangiamorte puzzava di naftalina. Ho dovuto lavarlo prima di venire, ma non appena ho finito di stirarlo sono accorso come tutti gli altri » spiegò Piton « Anzi, non tutti, se non sbaglio tu non c’eri, vero Bellatrix ? »
    « Certo che non c’ero, ero rinchiusa ad Azkaban, come diavolo facevo a venire ?! »
    « Comunque il signore oscuro ha trovato più utile la mia sistemazione da spia a Hogwarts che non la tua sistemazione di fedelissima ad Azkaban, pappappero ! »
    « Come osi ? » ruggì arrabbiata Bellatrix.
    Narcissa si rialzò dal pavimento e si aggrappò alle vesti di Piton « Ti prego Severus, fai qualche cosa, per il mio piccoletto ! Sei il suo professore preferito ! »
    « E va bene » cedette Piton « Dopotutto so qual è la sua missione, posso dargli un occhio »
    « Non c’è bisogno che gli dai un occhio, ne ha già due, piuttosto devi proteggerlo e prendere il suo posto nel caso dovesse farsela sotto e si tirasse indietro »
    Piton sospirò « Vedrò che riesco a fare »
    « No ! » ribattè Narcissa « Voglio che tu faccia Giurin Giurello ! »
    Sotto gli occhi di una sbalordita Bellatrix, Piton fece Giurin Giurello e Narcissa, finalmente soddisfatta se ne andò a fare shopping.
    Ma cosa sta facendo Harry Potter, l’eroe della saga ? Forse combattendo contro i più temibili mangiamorte del secolo ? Sconfiggendo draghi a tre teste ? Lottando furiosamente per liberare i suoi amici da un triste destino ? No, semplicemente sta ronfando con il viso schiacciato contro la finestra, la bocca un po’ aperta e un filo di bava che gli cola sulle ginocchia.
    La sua camera come sempre era il caos per antonomasia, biancheria buttata in giro, giornali sparsi ovunque, vestiti ammucchiati sulle sedie, libri riversi sul pavimento; assomiglia terribilmente alla stanza di mia sorella.
    Alcuni giorni prima Silente gli aveva inviato una lettera per avvisarlo che sarebbe venuto a Privet Drive per portarlo via. Harry aveva riso e buttato la lettera nel cestino convinto che si trattasse dello scherzo di qualche cretino; non immaginava che il preside di Hogwarts si stesse dirigendo veramente alla casa dei suoi zii.
    All’improvviso le luci in strada si spensero. “Oh no, il Blackout !” pensò Harry svegliandosi di soprassalto “Ora si scioglieranno tutti i gelati nel freezer !”
    Senza perdere tempo corse di sotto, ma si inciampò nel tappeto e ruzzolò per le scale, atterrando davanti allo zio che apriva la porta bestemmiando e imprecando.
    Zio Vernon rimase di stucco e cemento quando, sulla soglia, vide il professor Silente che lo guardava sorridente.
    « Salve » disse Silente estraendo un palloncino e gonfiandolo a forma di fiore. Lo porse a zioVernon, questi si scostò con aria perplessa mentre il preside entrava e salutava Harry « Ciao Harry. Dalla faccia di tuo zio capisco che non gli hai avvertiti del mio arrivo » Certo che Silente è il mago della deduzione.
    Zia Petunia accorse dal bagno dove stava cercando di sturare un gabinetto e cadde svenuta alla vista di Silente, Dudley invece gli chiese un regalo, avendolo scambiato per Babbo Natale.
    « Bene Harry » disse Silente « Sirius ha fatto testamento e ti ha lasciato tutti i suoi averi »
    « E vai ! » esultò Harry.
    « Compreso Kreacher »
    « No ! »
    Kreacher comparve all’improvviso strillando che non voleva stare con Harry, mentre quest’ultimo strillava che non voleva Kreacher.
    « Facciamo una prova per verificare che tu sia veramente il beneficiario del testamento » suggerì Silente « Ordina qualche cosa a Kreacher »
    « Kreacher, attacca ! » ordinò Harry puntando alla gamba di Silente.
    Kreacher si scagliò contro l’arto inferiore sinistro del povero Albus facendolo strillare per il dolore « Ahiouai ! Ok, ok, ora puoi farlo smettere ! »
    Controvoglia Harry ordinò all’elfo di smettere di rendere Silente zoppo.
    « Perché non lo mandi a lavorare a Hogwarts ? » propose Silente rialzandosi e medicandosi la gamba « Fa sempre comodo un elfo in più »
    « Si ecco, Kreacher, vai a sgobbare a Hogwarts e non rompere ! » gli ordinò Harry. Kreacher scomparve.
    « E adesso, Harry, è meglio se andiamo » sorrise Silente.
    « Ehm professore, devo ancora fare i bagagli » disse Harry.
    Silente sospirò mentre il maghetto correva in camera sua e buttava tutti i suoi averi nel baule. Meglio non immaginare che bordello c’era li dentro.
    Impachettato il baule tornò di sotto trascinando il bagaglio giù per gli scalini facendo un gran casino.
    « Bene Harry, questi li spediamo direttamente alla Tana » disse il preside facendo sparire il baule e la gabbia « Noi invece ci facciamo una passeggiatina notturna »
    Salutati i Dursley, Harry e Silente si incamminarono nella notte.
    « Professore, ma non è pericoloso aggirarsi per le strade col buio ? » chiese Harry ansioso.
    Silente sorrise beffardo « Non devi aver paura, sei con me, nessuno oserebbe mai attaccarmi »
    Finite di dire queste parole una banda di bambini prese a bastonate Silente con la chiara intenzione di rubargli le caramelle. Quando i bambini se ne andarono con il loro bottino Silente si rialzò da terra spolverandosi la veste. Fu allora che Harry notò l’orrendo anello che Silente portava al dito. Superato il primo momento di shock alla vista di un oggetto tanto brutto Harry si accorse anche che la mano di Silente era completamente nera e avvizzita « Professore che ha fatto … » cominciò a chiedere.
    « Ssh, non qui Harry » lo zittì il preside « E’ una lunga storia e non voglio raccontartela prima di essermi inventato particolari inesistenti per renderla più interessante. Ne riparleremo a Hogwarts »
    Harry annuì, tanto alla fin fine non è che gliene fregasse molto. Era più interessato alla loro destinazione « Dove stiamo andando prof ? »
    « A casa di un mio vecchio amico, anzi dobbiamo smaterializzarci, hai mica passato l’esame ? »
    « Non sono maggiorenne »
    « Ah, già. Allora tieniti stretto a me, ci smaterializzeremo insieme »
    Harry si avviluppò come una sanguisuga a Silente il quale si smaterializzò trascinandosi dietro il maghetto.
    « Ecco fatto » disse Silente scrollandosi Harry di dosso « Naturalmente non ci si può smaterializzare ovunque, nei confini del castello ad esempio… »
    « …è impossibile materializzarsi o smaterializzarsi » concluse Harry « Lo so, Hermione mi ha scassato l’anima con sta storia »
    « E brava la signorina Granger » fu il commento di Silente.
    Dopo alcuni minuti di cammino i due arrivarono a casa dell’amico di Silente, un certo Horace Slughorn che in quel momento si stava travestendo da poltrona.
    « Horace, ma che diamine fai ? » gli chiese allibito Silente.
    « Acc… cercavo di nascondermi alla vostra vista ! » spiegò il mago, che stando alle descrizioni della Rowling assomiglia a un grasso tricheco « Sai già qual è le mia risposta Albus ! Io non ci torno a Hogwarts ! »
    « E dai, peppiacere ! » disse Silente facendo gli occhi da cucciolo.
    « NO ! Ho sentito cos’è successo a Dolores Umbridge l’anno scorso, anche se se l’è meritato, quella donna idiota »
    A queste parole Harry cominciò a ridere come un matto e cadde dalla sedia in preda agli spasmi delle risa. Silente e Slughorn lo fissarono come si fissa un cretino, cosa direi appropriata dato che si tratta di Harry.
    « Scusate » disse Harry asciugandosi le lacrime « Ma la Umbridge non stava simpatica nemmeno a me »
    « Va bene Harry, ma d’ora in poi cerca di farti meno canne, ok ? » disse Silente prima di rivolgersi nuovamente a Slughorn « Posso andare al bagno ? Mi scappa… »
    « Terza porta a destra, devi metterci la monetina però » spiegò Slughorn mente Silente si dirigeva al bagno. Il tricheco-man si sedette in poltrona e fissò Harry per alcuni minuti prima di rivolgergli la parola « Sei uguale a tuo padre. Tranne gli occhi, hai gli occhi di tua madre »
    Harry ebbe una sensazione di dejà vù, gli sembrava di aver già sentito dire quelle parole.
    « Ricordo tua madre, era una strega molto dotata, ho sempre desiderato che fosse della mia casa »
    « Lei di che casa era ? » chiese curioso Harry.
    « Serpeverde »
    « Schifoso Serpeverde, prendi questo ! » e sputò in faccia al professore.
    « Ehi, ma che fai ? »
    « Mi scusi, deformazione professionale » disse Harry « In genere a scuola ci salutiamo così con le serpi »
    « Ah, capisco » disse Slughorn asciugandosi la faccia « Immagino tu sia un Grifondoro, vero ? Proprio come Lily, ah che strega dotata era Lily. Incredibile, ed era perfino babbana di nascita »
    « Non si permetta sa! » lo aggredì minaccioso Harry brandendo un attizzatoio « La mia migliore amica è babbana di nascita ed è la migliore nel nostro anno ! »
    « Ehi, calmati, non ho detto niente, era solo un constatazione ! Si vede che sei un Grifondoro, del resto come poteva essere il contrario dato che i tuoi genitori erano di quella casa » disse Slughorn « Anche se a dire la verità questo non c’entra, Sirius Black, ad esempio, era Grifondoro eppure tutta la sua famiglia era nella mia casa. Hai mai sentito parlare di Sirius Black ? »
    « Bastardo ! Come osi parlarmi di lui ! » strillò Harry spaccando una sedia sulla testa di Slughorn, che non capiva che accidenti avesse detto di male.
    Silente tornò venti minuti dopo.
    « Ben tornato » lo accolse Slughorn massaggiandosi il bernoccolo « Come mai ci hai messo tanto ? Hai la cacarella ? »
    « No, sono solo rimasto incastrato nel gabinetto » spiegò Silente « Allora, torni a Hogwarts a insegnare ? »
    « Ti ho già detto di no ! Mai e poi mai ! »
    « Va bene, allora ti lascerò Harry per il resto delle vacanze estive » disse Silente.
    Slughorn sbiancò e cominciò a tremare « Va bene, va bene ! Vengo, ma non lasciarmi il ragazzo, è un tipo violento ! »
    Silente sorrise soddisfatto e insieme a Harry lasciò la casa. « Sapevo che grazie a te sarebbe tornato » disse mentre camminavano per le strade deserte « Ora andiamo alla Tana »
    Dopo essersi smaterializzati nuovamente, facendo rimpiangere le scope a Harry, giunsero nel giardino di casa Weasley. Harry fece alcuni passi verso la porta d’ingresso, ma Silente lo prese per un braccio « Aspetta Harry, prima vieni un momentino con me nel capanno delle scope » disse accennando alla minuscola casetta di legno.
    « Professor Silente ! » esclamò Harry scioccato « Non credevo fosse un maniaco ! »
    « Ma che diamine hai capito, devo dirti due parole »
    Harry trasse un sospiro di sollievo e seguì il preside nella casetta che pullulava di ragni, quindi se ne deduce che Ron non ci abbia mai messo piede in vita sua.
    « Bene Harry, immagino che tu non avrai raccontato a nessuno della profezia, vero ? »
    « Oh, no signore. L’ho solo scritto nel mio blog »
    Silente sbiancò « Che cosa ?! »
    « Sto scherzando, prof ! » disse Harry con una risata.
    « Non dovresti fare questi scherzi a una persona anziana come me » lo rimproverò Silente « Comunque, non dire a nessuno della profezia »
    « Nemmeno a Ron e Hermione ? »
    « Vabbè, a loro si » disse Silente « Comunque, gioisci che domani arrivano i risultati dei G.U.F.O., in più quest’anno ti darò lezioni private. Voglio anche che tu abbia sempre il mantello dell’invisibilità con te e soprattutto non metterti nei guai mentre sei alla Tana »
    « Certamente ! Quando mai mi sono messo nei guai ? » chiese Harry con sguardo da finto innocente.
    « Potrei elencartene cento » disse Silente sbuffando.
    Finita la brillante chiacchierata i due si diressero alla porta della tana e Silente bussò.
    « Chi è ? » chiese la signora Weasley.
    « Sono Cappuccetto Rosso, nonnina cara » scherzò Silente.
    « Ah, è il professor Silente » disse Molly aprendo la porta « Chi altri potrebbe fare battutine sceme… »
    La signora Weasley aprì la porta e, come sempre, stritolò Harry fra le braccia. La mamma di Ron non era sola però, con lei c’era anche Tonks, la strega trasformista, che però appariva piuttosto abbattuta. Da questo punto in poi la Rowling ci mostrerà una Tonks perennemente depressa, cercando di convincerci che ciò sia dovuto alla morte di Sirius. Solo Harry è tanto tardo da credere a questa spiegazione idiota, dato che alla fine del quinto libro era evidente che a Tonks non importasse un accidente della morte del cugino di secondo grado.
    Comunque sia, Tonks scappa subito da casa Weasley, la stessa cosa fa Silente con la scusa che deve parlare al nuovo ministro ( a mezzanotte ?! ), lasciando Harry solo nelle grinfie della signora Weasley.
    « Harry, come sei cresciuto » disse guardandolo con occhi luccicanti « Siediti che ti preparo la pappa » Harry non fece in tempo a sedersi che venne aggredito da Grattastinchi « Ehi, ma allora anche Hermione è qui » disse rialzandosi dopo aver cacciato via il gatto con un calcio.
    « Certamente, sai che non passa mai molto tempo con la sua famiglia » spiegò la signora Weasley servendogli della zuppa di cipolle « Cambiando discorso… sai che Arthur è stato promosso ? »
    « Non sapevo andasse ancora a scuola » disse Harry sorpreso.
    « Intendo dire che il ministro gli ha offerto un lavoro migliore e più pagato »
    Harry cominciò a trangugiare la minestra evidentemente poco interessato alla carriera del signor Weasley. Il signor Weasley dal canto suo fece ritorno pochi minuti dopo.
    « Amore sono io » disse bussando la porta.
    « Non ora, sta per tornare mio marito » disse la signora Weasley.
    « Ma sono io, tuo marito ! » spiegò il signor Weasley « Ma potrei essere un Mangiamorte che ha sbagliato casa, quindi fammi la domanda »
    « Qual è la tua massima ambizione ? » gli chiese la moglie sospirando.
    « Scoprire come fanno gli aeroplani a stare su » rispose lui. Chi non ha certe ambizioni ? La signora Weasley cercò di aprire la porta al marito, ma questi la teneva saldamente chiusa « Molly aspetta ! Devo farti anch’io la domanda ! Qual è il tuo giochino erotico preferito ? »
    « Arthur ! Ma ti sembra il momento ? Ci sono tutti lettori che ci guardano ! »
    « Ops, non ci avevo pensato… va bè, me lo dici dopo a letto » Il signor Weasley entrò in casa e annusò il profumino che aleggiava nell’aria « Mmmmh… che buon odorino di zuppa di cipolla » si voltò speranzoso verso il tavolo, dove però trovò Harry « Harry ! Che piacere vederti ! Ma lo sai che odori di cipolle ? »
    « Si tratta della zuppa » gli spiegò Harry.
    « Ehi ! Ti sei pappato tutta la mia cena ! » esclamò con disappunto.
    « Calmati Arthur, c’è ne è ancora » lo tranquillizzò la moglie porgendogli una scodella di zuppa di cipolle.
    Il signor Weasley cominciò a trangugiare la sua cenetta e tra una cucchiaiata e l’altra raccontava tutte le avvincenti avventure che stava passando da quando era stato promosso. Harry sbadigliò rumorosamente dando ai coniugi Weasley la possibilità di ammirare le sue tonsille.
    « Uh, Harry, devi essere stanco » disse la signora Weasley alzandosi « Vieni che ti preparo il lettino » In realtà Harry sbadigliava a causa della noiosità del racconto di Arthur Weasley, ma doveva ammettere di essere un po’ assonnato.
    La signora Weasley lo accompagnò nella camera di Fred e George, loro ora vivevano in un appartamento sopra il loro negozio, così potevano andare a letto quando li pareva e fare tutto il casino che volevano. Harry si addormentò e fece sogni d’oro e d’argento, ma che sto scrivendo, Harry si addormentò e disturbò tutti con il suo russare.

***

Ecco qui il primo capitolo di una fiction che mi frullava in testa fin da questa estate, dato che la scrivo durante il tempo libero che mi lasciano gli altri scritti che ho in corso, passerà piuttosto tempo tra un aggiornamento e l’altro.
A proposito di altri lavori, prima che i lettori di HP e il mistero della panna montata comincino a tirarmi i coltelli, li avviso che non mi sono dimenticata di aggiornare quella fiction, ho il penultimo capitolo quasi pronto. Purtroppo non sono riuscita a fare il doppio aggiornamento a ottobre come desideravo, ma il ventiduesimo capitolo arriverà presto ^^.
L’inizio di questa fiction non è proprio il massimo del divertimento, ma il secondo capitolo di HP e il principe mezzo-sangue mi è talmente piaciuto che non volevo martoriarlo più di così ^^
Il fatto che lo ridicolizzi non significa che abbia qualcosa contro il sesto libro, anzi, è al secondo posto nella mia personale classifica di gradimento. Al primo posto invece rimane il terzo ^^
Ringrazio tutti quelli che hanno trovato il coraggio di leggere e chi lascerà qualche graditissima recensione ^^ Consigli e critiche sono ben accetti, è la prima volta che mi cimento in una parodia ( anche se da parecchio tempo ho il bruttto vizio di scrivere e pubblicare comico/demenziali ) e ho bisogno di sapere cosa c’è che non va per poterla migliorare ^^
Un bacione a tutti quanti !
Mary

   
 
Leggi le 16 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Dorothea