*Scoprire se
stessa *
“Ma
questa… E’ un spada.”
“Non
una qualsiasi: è la Spada del Fuoco Blu e apparteneva a tuo padre.”
“Non
è possibile… Questo significa che…”
“Si
bambina: tuo padre era un Uccisore di Demoni. E tu sei il suo successore.”
Alina
era ancora scioccata dalla rivelazione di Misil: dunque era lei l’Uccisore di
Demoni. Ma ciò che l’aveva sorpresa era
scoprire che anche suo padre aveva avuto lo stesso destino… Lei credeva che
fosse un semplice cavaliere, come le aveva detto suo zio.
Non
ricordava molto della sua vera famiglia: il suo villaggio era stato distrutto
da Landor quando aveva solo sei anni. Lei si era salvata per miracolo: in quel
momento era sulle colline a giocare, come sempre. Sapeva che suo padre era un
grande cavaliere, amato e stimato da tutta la gente del villaggio, ma non
avrebbe mai immaginato che fosse un Uccisore di Demoni.
“Io
non… Non posso crederci. Ma lei come fa a conoscere mio padre?”
“Ero
suo amico, mi salvò la vita molti anni fa. Quando seppi della sua morte volevo
prenderti con me, ma tuo zio è arrivato prima. Tuo padre desiderava che avessi
la sua spada, così tua madre me l’affidò.”
“Mia
madre?”
“Quando
tuo padre fu ucciso sapeva che per il villaggio le speranze erano poche. Così
mi portò la spada, chiedendomi di nasconderla e darla a te quando sarebbe
arrivata l’ora. Purtroppo sono arrivato tardi, ma nel momento in cui ti ho
vista entrare con quei cavalieri ho capito di averti ritrovata.”
“Ma
come?”
“I
tuoi occhi e i tuoi capelli; sono identici a quelli di tuo padre. Così come il
ciondolo che hai donato al tuo cavaliere, è lo stesso di tuo padre: Il
Quadrifoglio. Lo hai conservato come un tesoro, vero?”- la ragazza annuì,
trattenendo le lacrime: suo padre aveva pensato a lei, l’aveva designata come
sua erede nonostante fosse una fanciulla.
Ora
sapeva, dentro di se, perché aveva lottato tanto per diventare cavaliere. E
soprattutto cosa l’aveva spinta verso l’Accademia per sfuggire alle angherie
dello zio…
“Sapevo
che era un grande cavaliere e da quel momento decisi che lo sarei diventata
anch’io, anche se sono una donna. Ma mio zio si opponeva, mi toglieva l’aria,
così sono scappata all’Accademia.”
“Dove
hai incontrato quei giovani cavalieri.”
“Si…
Specialmente Kei. La prego… Mi racconti di mio padre, perché Landor lo ha
ucciso? Sono sicura che è stato lui, mentre ero ferita l’ho sentito dire ‘la
mia vendetta è completa’.”- Misil sorrise lievemente, prendendole la mano e
conscio del fatto che aveva poco tempo: solo lei poteva sconfiggere Landor,
quei cavalieri erano in pericolo.
“Va
bene, ma non abbiamo molto tempo: tuo padre era un grande cavaliere e un ottimo
Uccisore di Demoni. Era l’unico in grado di domare il potere della Spada del
Fuoco Blu… Studiavamo insieme all’Accademia di Arazonan, era uno dei
migliori.”- Alina sgranò gli occhi, incredula: anche suo padre aveva
frequentato l’Accademia, ora cominciava a spiegarsi perché il precettore
l’avesse ammessa non appena gli aveva detto il suo nome.
“Ora
capisci perché sei stata ammessa? Il precettore sapeva di avere di fronte un
valido elemento.”
“Oggi
però ho fallito…”
“Nessuno
è infallibile, cara. A quanto mi hanno detto sei in gamba e capace, sei
sopravvissuta al veleno degli orchi e sarai in grado di domare la Spada del
Fuoco Blu.”
“Lei
crede? Io non sono mio padre, potrei anche fallire.”
“Salius
aveva grande fiducia in te, riponeva le sue speranze nel tuo futuro e sapeva
che saresti stata un ottimo successore per il suo compito.”- Alina sorrise,
impugnando la spada e carezzandola… Avvertiva il suo potere, lo sentiva come
proprio e le dava tanto coraggio.
“Cosa
accadde a mio padre?”
“Quando
fu designato come Uccisore di Demoni diede subito prova di grande abilità, ogni
demone che capitava sulla sua strada veniva sconfitto e questo alle alte sfere
demoniche cominciava a dare fastidio…”
“Così
ordinarono a Landor di ucciderlo...”- mormorò afflitta la giovane, stringendo
forte la spada di suo padre. Misil la guardò, tristemente: non doveva essere
facile per una fanciulla così giovane accettare tali verità.
“Landor
è uno dei Demoni Nobili e accettò la richiesta senza pensarci. I due si
affrontarono, tuo padre combatté contro di lui con coraggio, ma era davvero
troppo potente…”
“Padre…”-
dagli smeraldi della giovane uscivano copiose le lacrime. Misil le mise una
mano sulla spalla, cercando di confortarla… Doveva essere forte, l’attendeva
una dura battaglia e solo lei poteva sconfiggere quel mostro.
“Il
Demone lo uccise, ma non gli bastò. Così pochi giorni dopo distrusse il tuo
villaggio e uccise tutti i suoi abitanti… Quando lo venni a sapere ho temuto
per la tua vita, ma poi tuo zio mi disse di averti presa con se ma che non
aveva nessuna intenzione di farti intraprendere le stesse orme di tuo padre.”
“Lo
so, infatti quando gli dissi che volevo essere un cavaliere mi picchiò e mi
chiuse in camera. Fu in quel momento che decisi di scappare e raggiungere l’Accademia.”-
Misil annuì sorridendo, quando la vide alzarsi e impugnare con fermezza la
spada di suo padre.
“Devo
raggiungere Kei e gli altri, se quello che mi hai detto è vero sono in
pericolo.”
“Non
sei in condizioni di combattere, Alina.”- la ragazza però sembrava non
ascoltarlo e tolse la spada dal fodero, impugnandola saldamente. La lama era
lunga e ben affilata… La fanciulla sapeva cosa fare, era come se un sesto senso
la guidasse.
Chiuse
gli occhi, lasciando che l’energia della spada la attraversasse, ma invece
accadde il contrario: fu la sua energia ad entrare nella spada, e la lama fu
circondata da una bellissima fiamma color blu intenso. Trasmetteva tanto
potere… Misil la fissò, colpito e soddisfatto: era la degna figlia di suo
padre.
Alina
riaprì gli occhi, vedendo quello che aveva fatto: si sentiva potente. Un
tutt’uno con la spada, come se fossero una cosa sola.
“Sono…
Sono stata io? Ma come…”
“La
spada reagisce sentendo la forza e il potere del suo padrone: è lei a
sceglierti, così come scelse tuo padre. Tutto quello che devi fare è seguire la
sua volontà e farla tua, solo in questo modo avrai il controllo totale sul
potere che ti è stato dato.”- Alina ascoltava attentamente le parole di Misil,
sentendosi sempre più forte e potente: lei poteva uccidere quel demone, lo
sentiva dentro di se, era come se la spada stessa le stesse dando quella
consapevolezza.
“Sono
pronta, voglio raggiungere i miei compagni.”- disse risoluta la giovane,
annullando il potere della spada, che tornò normale. Si mise vestiti e
armatura, mentre il guaritore la guardò con sguardo fiero: quella giovane
avrebbe portato avanti con onore e forza l’opera del padre.
“Va
bene, ma mi raccomando fai attenzione. Landor, oltre ad essere molto forte, è
scaltro e manipolatore. Farà di tutto per deconcentrarti e farti perdere il
controllo, non lo assecondare.”
“D’accordo,
ti ringrazio Misil… Per tutto quanto.”
“Lo
dovevo a tuo padre, bambina. Ora vai e distruggi quel verme.”- Alina gli
sorrise, per poi uscire dalla casa, montare sul suo cavallo, partendo alla
volta delle Colline Buie per aiutare i suoi compagni.
‘Sto
arrivando, resistete. Kei ti prego, non mi abbandonare…’
*
Un
ultimo fendente dritto alla testa e anche l’ultimo orco fu sistemato. Era stato
molto difficile abbatterli, avevano combattuto con ogni grammo di forza che
avevano in corpo…
I
quattro cavalieri si trovavano di fronte al demone Landor, che ridacchiava
furbo col chiaro intento di farli innervosire.
Kei
lo osservò: era davvero un essere maligno. Era preoccupato per Alina, si
augurava che stesse bene e non faceva che pensare al bacio che si erano dati.
Era stato così bello e piacevole, il più bello che avesse mai ricevuto e tutto
ciò che desiderava era tornare da lei per dirglielo.
“Visto,
demone da strapazzo? A quanto pare hai perso i tuoi galoppini!”- esclamò
beffardo Boris, mentre Landor non sembrava fare una piega alle provocazioni del
cavaliere. Anzi, manteneva perfettamente la sua aria impassibile e sicura di
se, forse perché sapeva che non avrebbero potuto ucciderlo con le loro armi.
“Poveri
sciocchi, credete davvero di avermi sconfitto? Avete dimenticato che sono uno
dei Demoni Nobili? Non potete farmi nulla con le vostre dozzinali spade.”
“Questo
è da vedere, sporco essere!”
“Boris
fermo!”- Yuri tentò di fermare il compagno, ma era troppo tardi. Il cavaliere
si lanciò all’attacco verso il demone, colpendolo con la sua spada. Ma con
orrore i giovani videro che la lama non lo aveva nemmeno scalfito: quell’essere
sembrava indistruttibile.
Landor
sorrise maligno, dando un potente calcio allo stomaco di Boris, che si piegò in
due da dolore. Il cavaliere cadde a terra, mentre il demone prendeva la sua
spada, spezzandola come se fosse stata di carta.
“Te
l’avevo detto di non sottovalutarmi… Stupido verme di un umano.”- Landor
scagliò un altro calcio a Boris, scaraventandolo lontano.
“Boris!”-
Rei e Yuri accorsero ad aiutare il compagno piuttosto mal ridotto, mentre Kei
guardava Landor con odio: ci doveva essere un modo per sconfiggere
quell’essere.
“Purtroppo
non ho tempo di giocare con voi insetti, quindi addio stupidi cavalieri.”-
dalla mano del demone comparse una palle di luce nera molto forte: per loro era
la fine.
‘Alina,
mi dispiace, non potrò mantenere la promessa… Perdonami…’- i pensieri di Kei
erano rivolti alla fanciulla cavaliere, mentre Landor sorrideva maligno pronto
a scagliare quella sfera contro di loro.
“Fermati!!”-
una voce femminile lo chiamò e i quattro videro arrivare Alina in groppa al suo
cavallo. Sollevati nel vedere che stava bene, i cavalieri furono colpiti dalla
spada che la giovane portava con se; non era la sua solita arma, ne erano assolutamente
sicuri.
Alina
scese da cavallo, avvicinandosi ai compagni: erano mal ridotti, specialmente
Boris che sembrava ferito seriamente.
“Mi
dispiace, sarei dovuta venire prima.”
“Cosa
ci fai qui? Ti avevamo detto…”
“Lo
so, Kei, ma ora devi ascoltarmi. Io sono l’unica che può distruggere quel
demone, dovete solo fidarmi di me.”
“Perché
dici questo?”- le chiese curioso Rei, mentre la giovane sorrideva loro in
maniera rassicurante, mostrandogli la spada che portava con se.
“Questa
è la Spada del Fuoco Blu, era di mio padre. Lui era un Uccisore di Demoni ed io
sono la sua erede, l’unica in grado di usare quest’arma.”- i quattro cavalieri
erano basiti da quella confessione: che stesse dicendo il vero? Lei non era il
tipo di persona che inventava storie, forse potevano davvero avere fiducia in
lei.
Alina
si alzò, impugnando la spada e guardando Landor con decisione e odio: lo
avrebbe sconfitto. Per suo padre, la sua gente e per garantire la pace.
Fece
per avvicinarsi, ma la mano di Kei sul suo braccio la fermò. La giovane si
voltò, incontrando lo sguardo preoccupato e sincero del suo compagno.
“Non
sei obbligata a farlo.”
“Si
invece. È compito mio, una responsabilità lasciatami da mio padre. Non temere,
tornerò da te e dovrai portarmi fuori a cena come mi hai promesso, cavaliere.”-
la giovane poggiò le labbra su quelle dell’argenteo in un bacio rapido ma
dolcissimo. Gli carezzò la guancia, dicendogli di portare Boris ferito e gli
altri il più lontano possibile: doveva avere il maggior spazio possibile per
muoversi.
“Fidatevi
di me, lo sconfiggerò.”- Alina sorrise loro dolcemente, impugnando la spada con
fermezza e avvicinandosi a Landor, che la osservava… Conosceva bene quella
spada e voleva dire solo una cosa: quella ragazza era davvero l’Uccisore di
Demoni. Ora spettava a lei il compito che un tempo fu del suo defunto padre.
“Bene
bene, così sei tu il nuovo Uccisore di Demoni. Devi essere la figlia di Salius,
mi auguro che tu non faccia la stessa fine.”- ironizzò maligno il demone,
mentre negli occhi della giovane si accese una luce potente: quella della
giustizia.
“Non
ti darò questo piacere, vendicherò mio padre e tutta la mia gente. I tuoi sogni
di dominio finisco oggi!”- Alina tolse la spada dal fodero e dopo qualche
secondo la lama si accese di una meravigliosa fiamma blu intenso. Kei e gli
altri erano sbalorditi: tutto quello che aveva detto il guaritore era vero.
Alina era l’Uccisore di Demoni, molte cose cominciavano ad essere molto più
chiare…
La
sua ammissione all’Accademia, il suo passato immerso nel mistero più fitto, la
sua grande forza di volontà e determinazione: erano tutte caratteristiche non
solo di un vero cavaliere, ma anche di un Uccisore.
Landor
osservò la spada, la stessa che lo aveva affrontato anni fa e che aveva
sconfitto. Quella sciocca ragazzina non poteva essere più in gamba di suo
padre, l’avrebbe uccisa in poco tempo.
“E
così hai ereditato anche la sua spada. Vedremo se sarai all’altezza di
maneggiare il suo potere per sconfiggermi.”
“Non
chiedo di meglio. Stai in guardia, Landor!”- Alina partì all’attacco, cercando
di colpire con un fendente l’avversario, ma il demone era davvero veloce.
Scomparve e ricomparve alle sue spalle, ma la giovane, con un balzo, riuscì a evitare
il colpo che quell’essere voleva sferrarle. Landor la fissò e si rese conto di
stare sanguinando dal braccio destro: quella mocciosa lo aveva colpito di
striscio e sorrideva soddisfatta.
“Come
vedi non sei invincibile, mio caro demonio. Il prossimo ti arriverà dritto alla
gola!”
“Vediamo
se ci riesci, Uccisore di Demoni.”- la provocò il demone, scattando verso di
lei, però Alina fece qualcosa che stupì tutti: con un balzo saltò molto in
alto, fino ad afferrare il ramo di un albero.
Kei
e gli altri la fissarono sbalorditi, mentre Landor non faceva che sorridere
maligno, come se stesse accadendo ciò che voleva. Anche la giovane era stupita:
come riusciva a fare quelle cose?
“E’
la spada, mia cara, è lei a darti il potere. Se non ce l’avessi saresti una
mocciosa come le altre, ora vediamo come te la cavi.”- Landor scattò verso di
lei, Alina mise i piedi sul tronco per darsi lo slancio, evitandolo e cercando
di colpirlo alla schiena. Ma il demone fu più veloce di lei e le arrivò alle
spalle, colpendola forte e facendola sbattere contro un albero.
“Alina!”-
urlò Kei, vedendo la ragazza in difficoltà: sembrava ferita alla schiena e alle
braccia. Ma perché tale compito era stato affidato a lei? Non faceva che
domandarselo il giovane cavaliere, vedendo la sua fanciulla combattere
una battaglia che non doveva appartenerle.
La
giovane si riprese a fatica, tenendosi in equilibrio tra i rami, pensando che
Misil aveva ragione: quel demone era davvero un osso duro, dopo tutto aveva
ucciso suo padre…
“Andiamo,
bella fanciulla, sei già stanca? Sei patetica, come lo era tuo padre.”- disse
maligno il demone, quando vide la giovane irradiata da una fortissima luce blu,
molto potente… Il suo sguardo era di fuoco, come la Spada.
“Io
non mi arrendo… Non mi arrenderò mai! Per la mia gente e per mio padre!!”- la
spada cominciò a brillare più forte e lo sguardo della ragazza era forte e
determinato… Come se dentro vi stesse davvero bruciando il fuoco della
vendetta.
Alina
si diede la spinta in avanti usando il tronco dell’albero e scattò in avanti
velocissima contro Landor, che fu preso alla sprovvista. La Spada dal Fuoco Blu
divenne ancora più luminosa e trapassò la spalla del demone, che spalancò gli
occhi per la sorpresa e l’orrore dell’essere stato ferito.
“Ce
l’ha fatta! L’ha colpito!”- esultò entusiasta Boris, mentre gli altri cavalieri
erano soddisfatti: quel demone aveva i minuti contati.
Alina
era pronta a dargli il colpo di grazia, ma dal corpo del demone uscì un raggio
fulminante che la colpì. Non era troppo violento, ma abbastanza per
allontanarla da lui.
“Questa
volta hai vinto tu, mocciosa, ma sappi che non finisce qui. Tornerò e tutti voi
brucerete all’inferno… Tu sarai la prima. Arrivederci, stolti cavalieri.”- una
risata malvagia riecheggiò nella valle quando Landor scomparì nel nulla,
lasciando tutti senza parole.
Alina
scese dall’albero e la spada tornò normale… Ancora non riusciva a credere a ciò
che era avvenuto: aveva combattuto un demone ad armi pari, era stata capace di
ferirlo e spingerlo alla fuga… Ma soprattutto era stata in grado di dominare un
potere enorme.
La
giovane cadde sulle ginocchia, esausta. Kei e gli altri la raggiunsero, ancora
un po’ stupiti per quanto la ragazza fosse stata capace di fare: era davvero un
Uccisore di Demoni.
Quella
fanciulla così piccola e determinata era destinata a combattere il male che si
celava nel loro mondo.
Kei
le si avvicinò, mettendole le mani sulle spalle e fissandola preoccupato… L’idea
che la fanciulla sarebbe potuta morire in quello scontro lo aveva spaventato.
“Stai
bene?”
“Si,
tranquillo. E voi? Come sta Boris?”
“Tranquilla,
sono uno tosto: ci vuole ben altro per mettere al tappeto Boris Huznestov, mia
cara!”- la ragazza rise, sollevata nel vedere che il suo compagno stava bene.
“Sei
stata in gamba, Alina, siamo tutti fieri di te.”- disse Yuri, con un leggero
sorriso stampato in viso. Alina arrossì leggermente sotto lo sguardo geloso di
Kei e quello ironico di Rei, felice di vedere il suo migliore amico lasciarsi
finalmente andare con qualcuno.
“Ma
adesso… La mia vita cambierà radicalmente. Dovrò uccidere i demoni e forse non
potrò più stare all’Accademia con voi.”- mormorò tristemente la giovane, mentre
Kei la prese il viso tra le mani, guardandola rassicurante: non avrebbe mai
permesso che ciò avvenisse, nessuno gliel’avrebbe portata via… Nemmeno il
destino.
“Questo
non succederà mai. Ora torniamo da Misil a far medicare Boris, dopo di che ci
rimetteremo in viaggio verso l’Accademia. Spiegheremo ogni cosa e noi saremo al
tuo fianco, giusto ragazzi?”
“Ovvio,
siamo una squadra e le vere squadre non si dividono mai! Potremmo formare un
gruppo di ammazza - demoni, che ne dite?!”- la vitalità e l’allegria di Boris
erano come un fluido magico per ridare il sorriso ad una fanciulla confusa e
spaventata. Ne era certa: quei ragazzi erano straordinari e sarebbe stata
felice di far parte per sempre del loro gruppo.
“Deciderà
il precettore, ora andiamo.”
“Yuri,
sei un vero pezzo di ghiaccio! Sciogliti un po’!”- e andarono avanti così per
tutta la durata del tragitto. I cavalieri arrivarono da Misil, che si prese
cura di Boris. Alina gli raccontò tutto ciò che era avvenuto con Landor: quel
demone sarebbe tornato, probabilmente più pericoloso di prima.
“Avrei
dovuto ucciderlo, ho sbagliato.”
“Alina,
hai fatto quello che potevi, non dartene una colpa. Da oggi in poi ti allenerai
più a fondo e la prossima volta lo ucciderai, ti aiuteremo tutti.”- la voce di
Kei era dolce e rassicurante, le trasmetteva tanta fiducia in se stessa. Volse
uno sguardo anche ai suoi compagni, che le sorrisero, annuendo alle parole del
loro capo.
Misil
li osservò: quei giovani erano un gruppo davvero molto unito, Alina era in
ottime mani.
Ormai
stava scendendo la notte e il guaritore propose loro di restare a dormire da
lui, aveva due stanze in più per gli ospiti, e i cavalieri accettarono con
piacere.
Consumarono
una cena sostanziosa, parlando di come sarebbero cambiate le cose e di molte
altre, quando andarono finalmente a riposare.
Ma
qualcuno non riusciva a dormire… Alina era in piedi davanti la finestra della
sua stanza, fissando la luna piena che brillava in un cielo ricco di stelle.
Il
suo destino sembrava segnato: ora avrebbe dovuto sconfiggere i demoni che
minavano alla pace del loro mondo. Aveva il sostegno dei suoi compagni, ma ce
l’avrebbe fatta davvero? Tanti dubbi tormentavano la sua mente e molta paura
albergava nel suo animo.
Ad
un tratto sentì la porta aprirsi, si voltò e vide Kei sulla soglia della sua
stanza… Le faceva sempre piacere vederlo: che si stesse davvero innamorando di
quel bellissimo cavaliere che aveva sempre ammirato da lontano?
“Sapevo
che eri ancora sveglia, volevo sapere come stavi”
“Impaurita
per il futuro, ma sto bene, davvero.”- gli sorrise genuina, quando lo vide
avvicinarsi a lei. Sentì le sue mani cingerle dolcemente la vita e le sue
morbide labbra sfiorarle la guancia in un bacio dolcissimo… Quanto amava quel
tocco.
“Devo
restituirti il ciondolo, te l’avevo promesso.”- Kei fece per togliersi il
pendente a forma di quadrifoglio, ma Alina lo fermò: desiderava che quel
piccolo tesoro rimanesse a lui.
“Non
lo rivuoi?”
“No
Kei, tienilo tu… Sapere che porterai sempre con te qualcosa di mio mi
rasserena. Mi aiuta a pensare che siamo sempre vicini, anche se dovessimo
allontanarci.”- mormorò tristemente Alina, sotto lo sguardo di Kei: forse aveva
ancora paura che lui e i suoi compagni potessero abbandonarla in qualche modo…
Non lo sopportava, doveva dimostrarle che non sarebbe successo.
“Io
sarò sempre con te, non ti abbandonerò.”
“Davvero?”
“Certo.”
“Perché?”-
era una domanda azzardata, ma doveva saperlo: aveva bisogno di conoscere i veri
sentimenti di Kei nei suoi confronti. Il ragazzo cominciò a grattarsi dietro la
nuca, pensieroso: non era facile, per uno come lui, esprimere i propri
sentimenti.
“Voglio
starti vicino perché ti ammiro e sei importante per me. Per due anni non ho
fatto altro che vederti diventare sempre più forte, resistendo ad ogni
allenamento e angheria con coraggio e determinazione. Sei una ragazza
fantastica, unica… E provo un sentimento profondo per te.”- Alina sorrise
felice: era importante per lui e le bastava.
Senza
pensarci oltre gli cinse il collo con le braccia, poggiando delicatamente le
sue labbra sulle sue. Quando si staccò lo fissò intensamente e Kei non poté non
amare quello sguardo…
“Kei,
anch’io provo qualcosa di forte per te. Io… Io credo di essermi innamorata. Ti
prego, dimmi che non sono un’illusa.”
No,
non lo era, non con lui… Perché l’amava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per
renderla felice e aiutarla nella sua missione.
“Non
lo sei, stupido cavaliere.”
Kei
la cinse in vita, baciandola di nuovo in maniera più passionale… La stava già
conducendo verso il giaciglio, quando Alina lo fermò; non si sentiva ancora
pronta per un tale passo, mentre l’argenteo la guardò confuso.
“Cosa
c’è?”
“Ecco…
Kei, non credo di essere pronta per un passo come questo. Perché non
aspettiamo? Abbiamo tanto tempo.”- il cavaliere lesse un velo di paura nei suoi
splendidi smeraldi e forse aveva ragione. In fondo lei aveva solo sedici anni,
era comprensibile che avesse paura di un tale passo a quell’età.
“Hai
ragione, scusami. Sappi che aspetterò, non intendo metterti fretta in nessun
modo, d’accordo?”
“Grazie.
Però… Potresti comunque dormire con me.”- Alina lo prese per mano e lo condusse
al suo giaciglio, sorridendogli. Kei acconsentì, ricambiando il sorriso e
stendendosi accanto a lei… La accolse nel suo abbraccio, inebriandosi del
profumo che emanava.
“Kei.”
“Mh?
Dimmi.”
“Funzionerà
tra noi?”- la voce della fanciulla tremava leggermente, come a desiderare
immensamente quella certezza. Kei le prese il mento tra il pollice e l’indice,
baciandola dolcemente… Forse era quella la sua risposta. Quando si staccò la
fissò intensamente, sorridendole: non era sicuro, il futuro era sempre incerto
e voleva essere sincero con lei. Ma non per questo voleva ferirla, mai al mondo
se lo sarebbe perdonato.
“Spero
di si, mio dolce cavaliere. Ora dormi, cara, domani ci aspetta un bel viaggio.”
“E
una cena.”
“Mh?”
“Guarda
che dicevo sul serio, mi devi una cena mio bel cavaliere e non provare a
tirarti indietro.”- Kei rise di gusto, solleticandole i fianchi e facendola
ridere a sua volta. Quando si fermarono, si baciarono a stampo e si rimisero
sotto le coperte.
“Ti
ci porterò, promesso. Ora però dormi.”
“Buonanotte
Kei e grazie di tutto.”
“Grazie
a te, Alina. Sogni d’oro.”
I
due si addormentarono, cullati dal rispettivo calore….
Il
giorno dopo il gruppo salutò Misil e ripartì alla volta dell’Accademia con i
cuori colmi di incertezza ma anche di speranza.
Non
avrebbero mai abbandonato il proprio destino, sarebbero rimasti per sempre
uniti e fedeli alla loro amicizia.
Tutti
e cinque partirono al galoppo verso l’Accademia, dove li attendeva il loro
futuro.
Salve a tutti! Come qualcuno
avrà notato siamo giunti alla fine di questa storia… O meglio, ci sarà
l’epilogo che chiuderà definitivamente tutto… O forse no? Nonono, non mi
estorcerete nulla! Scoprirete tutto a tempo debito perché io sono un crudele e
malvagio shinigami XD
Allora, innanzitutto
voglio dire che sono davvero felice dell’apprezzamento dimostrato per questo
mio nuovo progetto. Non credevo di riceverne tanto e la cosa mi riempie il
cuore di gioia^^
Noterete che questo
capitolo lascia molte cose in sospeso: cosa succederà adesso ai nostri eroi?
Alina sarà in grado di adempiere al suo destino? E il suo amore con Kei sarà
destinato a durare? Lo saprete… No, non ve lo dico! XP
Ma ora passo a
ringraziare le meravigliose persone che mi hanno recensito lo scorso capitolo^^
Grazie ragazze, vi voglio bene <3
Aphrodite: La mia adorata lover notturna *-* Non sai quanto
le tue parole mi abbiano fatto piacere, davvero <3. Mi hai dato un grande
gioia e tu ne conosci bene i motivi, vero? =) Come vedi Landor è entrato in
azione, anche se per poco, ma spero che ti sia comunque piaciuto^^ E’ un
cattivo che piace anche a me, il che è tutto dire xD Come hai visto qui ho
narrato la storia di Alina e del suo passato e c’è stato anche lo scontro tra
Demone e Uccisore, sei sempre esaltata? XD Kei qui ha mostrato molto di più il
suo lato umano e tranquillo v.v Ed eccoti il nuovo capitolo, spero sia di tuo
gradimento, mio amato maggiordomo ^*^ Attendo la tua, un bacio forte, love u
<3
Fe85: Ciao! Ma certo che puoi chiamarmi così, ci
mancherebbe =) Purtroppo quelli sono i miei talloni d’achille che mi
perseguitano -.- Ma mi fa piacere che ti piaccia il mio stile e la mia storia^^
E sono felice che ti piacciano Alina e il gruppo che ho creato, la giovane è
molto fortunata xD Qui abbiamo avuto un bel po’ di rivelazioni e un bello
scontro, spero sia stato tutto di tuo gradimento^^ Attendo la tua, bella, un
bacio forte =)
Lirin
Lawliet: La mia tesora
impegnata tra capo e collo, non ti preoccupare =) So bene che non mi
abbandonerai mai ^_^ I tuoi complimenti mi hanno scaldato il cuore, sono
contenta di sapere che il capitolo ti è piaciuto così tanto =) Ti ha fatto
ridere? Bhe, la cosa mi fa piacere, altroché xD Per motivi che immagino ti
siano chiari, vero?^^ E’ vero, do sempre molta importanza ai miei personaggi,
ma aspetta e vedrai^^ La storia è corta, vero, ma tu sai che c’è molto altro da
scoprire xD Come vedi qui abbiamo il passato di Alina e lo scontro con Landor,
piaciuto tutto? Fammelo sapere appena puoi^^ Un bacio forte, ti voglio bene,
tesoro <3
Halley
Silver Comet: Ehi bellissima^^
Forse ho esagerato col dire urlato, ma comunque mi sono stupita non poco e poi
di che obbrobrio parli, la tua storia è magnifica^^ Anzi, mi scuso qui in
anticipo per il ritardo, ma in sto periodo è già tanto che riesco a dedicarmi
alle cose mie v.v Ma passiamo oltre xD Si, sarà una storia breve, ma aspetta e
vedrai cosa ho in serbo xD Cavolo, ti è piaciuto proprio tutto, da Alina al
colore della spada (che adoro anch’io xD) Ed eccoti qui seguito, spero che ti
prenda allo stesso modo^^ Un bacio forte, cara =)
Pich: Un applauso? Che ne dici di una pacca sulle
spalle? È appagante v.v Scherzi a parte, lo so bene che sei molto impegnata
quindi sei perdonata v.v Ti piace Landor? Perché non mi stupisce xD A te
piacciono sempre i cattivi xD Nono, Alina non è Mary Sue, è solo la
protagonista che non toglie nulla al resto dei personaggi, non la farò
diventare così v.v Qui c’è stato il combattimento vero e proprio xD Spero che
la tua curiosità sia stata placata, attendo la tua, carissima dj xD Un bacio
forte, ti voglio bene <3
Un grazie anche a chi
l’ha messa tra preferiti e seguite, anche a chi legge solamente =) Continuate a
seguirmi, ci conto ^*^
Un bacio forte a tutti^^
La cara Pad