Dear Rob, Dear Kris
Los
Angeles, California, Dicembre 2008
Dear Rob,
Abbiamo passato un mese perfetto, stupendo, noi due insieme.
Monaco, Londra, Parigi, Madrid…
Abbiamo visto tutte città importanti. Ci siamo lasciati alle spalle i nostri
problemi e le notti passate insieme, e abbiamo trascorso il tempo a
divertirci, ridere, scherzare. Certo,
qualche bacio di troppo è sfuggito. Dopotutto Parigi è la città dell’amore,
almeno così dicono. Mi hai colto di sorpresa lì, ai piedi della Tour Eiffel. Mi
hai baciata. Io non me l’aspettavo. Per fortuna non siamo ancora abbastanza
famosi da essere riconosciuti per strada, perciò nessuno faceva caso a noi.
Chissà cosa avrà pensato la gente. “Oh, che carini. Due innamorati che si
baciano ai piedi della Tour Eiffel. Che romantico.”
A Londra mi hai presentato la tua famiglia e i tuoi amici.
Tua madre è una donna fantastica, apprensiva. Per non parlare delle tue
sorelle. Victoria e Lizzie sono molto…affettuose.
Bobby, Tom, Marcus e Sam sono simpatici, davvero. E quando ho visto la tua
vita, il luogo in cui sei nato, cresciuto, vissuto, mi sono sentita inadeguata,
estranea. Inadatta. E ho capito che forse non posso fare parte della tua vita.
È tutto…troppo, per me. Troppo allegro, troppo
felice.
Tu eri a casa, lì.
Siamo sempre stati nel “mio mondo”, in America. Non ho mai
pensato a come potresti sentirti estraneo alla mia vita. Ma ora ho capito. Ho
guardato dall’esterno ciò che succedeva tra te e i tuoi parenti, i tuoi amici.
Vorrei essere anche io lì, tra di loro. A ricordarti di quando, a quattro anni,
litigavamo perennemente, o di quando le tue sorelle ti vestivano da bambolina.
Vorrei esserci stata. Ma ci siamo incontrati solo adesso.
Nonostante mi senta inadeguata, vorrei davvero fare parte di
una famiglia felice come la tua, accogliente, che dopotutto ti mette a tuo
agio. Una madre che vuole bene a tutti i tuoi amici come fossero suoi figli, un
padre divertente, ma saggio. Due sorelle pazze. Amici che sanno tutto di te. Tutti
che ti vogliono bene.
Per carità, non fraintendermi. Anche io ho una famiglia
felice.
Ma non so cosa, l’aria di Londra, o la novità attirano maggiormente
l’attenzione sulla tua famiglia.
E poi, sai, sono cresciuta in mezzo a fratelli maschi; l’idea
di avere due sorelle con cui chiacchierare, fare shopping, è completamente
nuova per me. Mi elettrizza. Mai quanto passare le serate con te, però.
È stato bello questo periodo. Dimenticare i nostri problemi,
divertirci come due semplici amici. Catherine ci ha lasciati in pace, non si è
intromessa. La ringrazio. È sempre stata così. Ha sempre voluto intromettersi
in tutti i casini. Ma questa volta ha capito che deve stare dietro le quinte,
come una brava regista.
Ora siamo tornati a casa, io a Los Angeles, tu a Londra. Non ci
sentiremo per un po’. Passerà Natale, poi Capodanno. Ci rivedremo direttamente
a Febbraio, in Giappone. Pff, due mesi senza te. Sarà
difficile. Molto difficile.
Michael a volte mi chiama, mi dice di pensare a quello che
abbiamo passato insieme.
Come stai piccola?
Bene.
Perché non vieni a casa mia? Potrei
tirarti su il morale.
E dalla sua voce maliziosa capisco subito le sue intenzioni.
No, Michael. Non rompermi
ulteriormente i coglioni per favore. non ho voglia di vederti, cazzo. Non ti è
chiaro il concetto?!
Vorrei rispondergli così certo. E invece mi limito ad un
“Meglio di no, Michael.”
Tu invece non mi chiami mai, hai mantenuto la tua promessa. Mi
limito a vedere online le tue foto a Londra. E, lo ammetto, a volte prendo il
cellulare e guardo le nostre foto fatte sul set. Come dimenticare quando mi
chiedesti di sposarti?
In camera, io provavo a svolgere un’espressione di matematica,
tu tentavi di aiutarmi. Concentrata com’ero non mi accorsi che ti eri alzato.
Kristen?
Eh?
Lo so che siamo giovani, ma sono P A
Z Z O di te. Quindi…Kristen
Jaymes Stewart, mi vuoi sposare?
…
Ti prego, sposami.
Ok, caro marito.
E da lì abbiamo cominciato a chiamarci moglie e marito. Lo ammetto
ho desiderato spesso che tu non stessi scherzando con quella domanda.
Ecco, l’ho fatto di nuovo. Come da un mese a questa parte. Mi
perdo nei ricordi.
Mia madre prova a parlarmi, ma io non voglio ascoltarla. So
che potrebbe aiutarmi ma voglio sbrigarmela da sola.
Mio padre mi chiede perché Michael non viene più a casa.
Hanno capito che qualcosa non va. Come non riuscirci. Con una figlia-zombie che
si aggira per casa rispondendo a monosillabi.
Spesso la mattina mi sveglio e vorrei averti vicino, così,
che dormi.
E poi mi chiedo: “Ma cosa sto pensando?”, ma mi rendo conto
che averti accanto mi renderebbe felice, completa. Ma devo aspettare.
Beh, questi due mesi passeranno.
Mi manchi,
Kris
P.S.: ti auguro di trascorrere un buon Natale e un felice
capodanno sperando che il 2009 sia un anno migliore.
Rieccoci. Allora, che dire. Ora che inizierà il 2009 sarà un
anno sicuramente più Robstenoso, quindi la finiremo
sempre con gli stessi capitoli. Poi, non dovrebbe esserci altro da dire. Prevediamo
il prossimo capitolo da parte di Rob, e quello dopo da
parte di Kristen, che fa definitivamente la sua
scelta. Niente di tutto ciò però è assicurato eh!
Risposte alla recensioni:
Giada
is owned by Edward: Grazie prima di tutto per aver commentato, come al solito. Vedrai
Kristen presto capirà. Per quanto riguarda la
pubblicità noi siamo d’accordo! Un po’ di pubblicità non può di certo farci
male!! Quindi ti ringraziamo, e ci sentiamo al prossimo capitolo (si spera). Baci.
E con questo è tutto.
Arrivederci alla prossima puntata.
Marty&Lucy