Il secondo capitolo,
è impressionante, come posti presto se hai persone che recensiscono, le quali
ringrazio. BUONA LETTURA
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II°
DIFFICILE CAPIRSI
Dopo quattro giorni, passati con il coinquilino, aveva
capito più o meno con chi aveva a che fare. Ma quella mattina, il biondo aveva
superato il limite. Kurogane si svegliò con il ticchettare dell'orologio. Ma
alzando la mano verso la sveglia onde metterla a silenzio, prima di spaccarla,
si ricordò di non aver mai avuto una sveglia prima d'ora. Il rumore veniva
dalla stanza davanti, ed era assordante. Come faceva il suo coinquilino a non
sentirla, lo sapeva solo lui. Entrato nella stanza, totalmente al buio, accese
la luce trovando il vuoto assoluto, eccezion fatta per dei vestiti lasciati in
terra e le lenzuola del letto completamente sul pavimento. La sveglia
assordante era sul comodino e Kurogane ci mise tutta la pazienza del mondo per
capire come si spegnasse, per poi romperla senza tanti complimenti.
"Ora dov'è l'idiota?" si chiese uscendo. Un rumore d'acqua proveniva
dal bagno, oltre alle nuvolette di fumo dalla fessura sul pavimento. Non che ci
fosse qualcosa di male nel fare un bagno o la doccia di prima mattina, ma che
almeno spegnesse quell'arnese. Kurogane bussò alla porta, più che altro per
buona educazione e dall'altra parte sentì la voce ovattata del biondo.
"Si?"
"Da quant'è che sei li dentro?" chiese Kurogane, alquanto pauroso, ma
al contempo sarcastico. Conosceva le abitudini del biondo, come detto pocanzi,
e se si faceva il bagno come mangiava, poteva star certo che era li dentro da
ore.
"Non lo so! Che ore sono?" domandò, quasi stupito della domanda, come
se Kurogane, non avrebbe mai dovuto farla. Il cacciatore guardò l'orologio
sulla parete nel corridoio, tentando di controllarsi dall'aprire la porta e
portare il biondo fuori di peso.
"Le 8:30" rispose, sospirando. Ci furono minuti di silenzio, durante
i quali Kurogane pensò di essersi liberato dell'idiota.
"Allora, sono esattamente due ore che sono dentro!" precisò con tono
scherzoso e facendo il segno del due con le dita, come se Kurogane potesse
vederlo attraverso
"Esci immediatamente da li!" gli ordinò. Kurogane aspettò qualche
minuto fuori in corridoio, prima di vedere uscire Fay, dal bagno con l'accappatoio
messo al bene e meglio. Kurogane arrossì nel vedere il coinquilino in cuella
maniera, ma si ricompose immediatamente e tornando alla solita espessione
corrucciata si diresse in cucina.
"Qualcosa non va Kuro-Pon?" chiese ingenuamente il biondo. Il moro
non rispose, anzi si mise a prepararsi
Di pomeriggio Kurogane fu convocato dal generale Seishiro per un compito, di
sterminio maghi, tornando, come al solito
"Così hai ucciso, ben tre maghi, oggi?" chiese Fay al moro. Fuori la
sera era abbastanza calda, un venticello leggero smuoveva le fronde degli
alberi e delle siepi. Il cielo limpido faceva intravedere la luna e le stelle.
"Si!" rispose atono il moro. Fay sorrise al suo ospite e continuò a
mangiare. "Da dove vieni?" chiese Kurogane. In quattro giorni, aveva
capito solo il comportamento e le abitudini dell'altro, ma non sapeva nulla
della sua città natale o il perché si trovava li.
"Credo che sia troppo lontano perché tu lo conosca"
"Prova a dire il nome!" propose
"Si chiama Valeria"
"No, non lo conosco"
"Visto?" rimpiccò il biondo. "Perché odiate tanto i maghi?"
chiese Fay. Non capiva il motivo di tanto odio. I suoi genitori gli avevano
spiegato che, tanti anni fa i maghi e gli umani andavano d'amore e d’accordo,
quindi i casi erano due: o i suoi genitori gli mentivano, cosa assai rara,
oppure era accaduto qualcosa
"Diciamo che, non erano come ce li immaginavamo temo fa!"
"Cioè?"
"Anni fa, noi e i maghi vivevamo all’uni solo, anzi. Noi cacciatori
venivamo addestrati per essere le spalle dei maghi. Essendo quasi immuni alla
magia, per via del fattore C*, li potevamo aiutare, ma qualche anno fa venimmo
a scoprire che la barriera che, veniva alzata ogni anno, era solo per far
inaridire i nostri campi! Infatti, come avrai notato, non piove molto..."
"Ma forse loro lo facevano per un buon motivo"
"...Dicevano che, era per allontanare le bestie magiche al di là del
bosco, ma erano solo bugie. La nostra regina è morta per colpa loro"
spiegò Kurogane mettendo a lavare i piatti "I maghi, sono esseri abbietti
e meschini, sorridono, ma è solo una facciata! Se ne avessi uno davanti lo
farei fuori all'istante" Fay fu spaventato da tali parole e messe le
stoviglie nel lavandino si ritirò in camera. Kurogane non capì il comportamento
del biondo, ma lasciò stare. Non voleva immischiarsi con quello, aveva qualcosa
che non gliela raccontava giusta.
La luna illuminava il passaggio. Il re camminava per l'immenso palazzo, senza
curarsi delle guardie e servi. Da anni rimaneva rinchiuso nel suo castello,
senza vedere più nemmeno un suddito, solo a qualche fidato acconsentiva
udienza, come il generale dei cacciatori, e capitava a volte che si coricasse
tardi, per andare visitare la tomba dell'amata regina. Posta , come tutte le
tombe reali, nel cimitero del palazzo. Si erano sposati, da due anni quando la
donna morì, uccisa da delle bestie, mentre il mago di palazzo era vicino a lei
e non poté fare nulla per salvarla. Il sovrano era caduto in una pazia
straziante e vietò qualsiasi uso di magia nel suo regno, ma la paura di
rivedere la magia e quei dannati maghi, lo perseguitava ogni notte, così emise
un bando: Tutti gli aiuto maghi, gli unici immuni alla magia e conoscitori
delle arti magiche**, si sarebbero riuniti sotto il nome di cacciatori e
avrebbero ucciso ogni mago in circolazione.
Il sovrano entrò dentro una stanza enorme e circolare dove Seishiro, se ne
stava seduto ad aspettare.
"Altezza!" esclamò appena il re fu dentro, mentre si alzava.
"Come procede lo sterminio dei draghi?" chiese il sovrano, senza
salutare. Era diventata un'abitudine, non rispondere come un sovrano farebbe,
la morte della consorte era stata la cosa più orrenda che gli fosse mai
capitata. Nemmeno al nipote, o qual si voglia parente, dava parole dolci, le
quali erano riservate solo alla tomba della moglie.
"Direi bene! Oggi, tra tutti i cacciatori, abbiamo ucciso ben venti
maghi!" fece il punto il generale
"Non va bene! Dovete ucciderne di più, li voglio sterminati entro la fine
della stagione" ordinò
"Ma altezza, le città sono molte e i boschi impervi, non credo che
riusciremo...."
"Aumenta i soldati, fai finire prima l'accademia! I maghi devono sparire dalla
faccia del mio regno" interruppe il sovrano. Seishiro sapeva che l'ordine
del sovrano era assurdo. I nove anni d'accademia erano necessari per le
reclute, per addestrarle e fargli capire la pericolosità della loro missione,
altrimenti sarebbero andati allo sbaraglio. Non che gliene importasse qualcosa
se morivano, ma almeno avrebbero ucciso qualche mago se avessero avuto qualche
nozione in più. Ma il re non voleva sentire ragioni e Seishiro non potè fare
altro se non accettare.
"Ah, a proposito altezza! Quattro giorni fa è arrivato un musicista,
girovago. Ora vive in casa Suwa"
"E allora?" chiese il re con insufficienza.
"Beh, vedendola ora devo dire che le somiglia molto" disse uscendo
dal portone. Il sovrano si stupì delle parole del generale e uscendo anch'egli
lo fermò lungo il corridoio.
"Il nome?" chiese
"Ha detto di chiamarlo Fay"
In casa Suwa la notte passava lenta e serena, sembrava di vivere in un sogno ad
occhi aperti. Erano anni che non si sentiva così, da quando quel biondino era
entrato in casa sua, la sua vita aveva preso una piega che non si sarebbe
aspettato. I quattro giorni di convivenza erano passati velocemente e
abbastanza tranquilli, nonostante le stramberie di Fay, forse aveva fatto male
a rispondergli così, quella sera, ma in fondo l'aveva voluto lui. Stava
riposando la mente, quando all'improvviso sentì un suono di un flauto dalla
stanza del biondo. Gli aveva detto che sapeva suonare, però non credeva così
bene.
Si avvicinò con passi felpati alla camera, aprendola lo vide seduto sulla finestra
con il flauto alla bocca che suonava e piangeva. Lo spettacolo, oltre ad essere
malinconico era abbastanza suggestivo, le lacrime sbrillucciacavano al chiarore
della luna e il metallo del flauto era in una contrapposizione cromatica, con i
capelli del musicista e il suono che produceva era simile ad una ninna nanna.
Kurogane rimase sullo stipite ad ascoltare, finché il biondo non si accorse di
lui.
"Oh, scusa Kuro-Pon ti davo noia?" chiese asciugandosi le lacrime e
riponendo lo strumento nell'apposito contenitore, sul comodino e sedendosi sul
letto.
"Ho dato questa impressione?" Il biondo scosse la testa e a Kurogane
parve di avere a che fare con un bambino, cresciuto troppo. "Allora perché
ti scusi?" chiese, scostandosi dallo stipite, per entrare nella stanza
"Forse per abitudine!" esclamò Fay, sorridendo. Kurogane aveva
capito, in una qualche maniera, che i sorrisi erano solo per tranquillizzare la
gente, ma lui non ci poteva cascare.
"Abitudine a cosa?" continuò con le domande il moro portandosi
davanti al biondo. Fay alzò lo sguardo su di lui. Era convinto di venir
divorato da quegli occhi, come se dovessero mangiarlo ed esserne felici per
questo
"A casa mia, una persona, non voleva che suonassi! Diceva che non era cosa
da fare!" spiegò, non andando troppo sullo specifico
"E tu, cosa volevi fare?" domandò, ancora Kurogane. Si abbassava
sempre di più, come se una calamita lo attirasse verso il viso del biondo. Si
voleva specchiare in quegli occhi, voleva annegarci dentro.
"Io...Volevo continuare a suo...." si bloccò. Le labbra erano troppo
vicine, ancora qualche millimetro e si sarebbero baciati, almeno finchè il
telefono in cucina non squillò distaccandoli da quell'attimo che Kurogane lo
rimandò al sakè bevuto quella sera. Uscendo e diventato rosso, per l'accaduto,
si fermò sullo stipite. Anche Fay era arrossito, ma non lo nascondeva.
"I desideri vanno realizzati! Non ti fermare a quello che dice la
gente"
"Eh?" chiese Fay stupito, ma prima che potesse dire o fare alcun ché
Kurogane era già sparito. Il biondo rimase sul letto, imbambolato, il
suoni del telefono era arrivato provvidenziale.
"Cavoli solo quattro giorni, e già non riesco a trattenermi?" si
chiese Kurogane. Si era appoggiato alla porta, lasciando che il telefono
squillasse, non aveva mai provato una cosa simile, soprattutto per un uomo e
figuriamoci per un idiota. Cos’era successo lo sapeva solo lui e quel biondino
del cavolo, perché di sicuro era colpa di Fay e non sua.
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Ho aumentato il tempo di permanenza del biondo, per chi l'avesse letta dopo.
Invece di un mese è un anno. Ho acquisito quest'accorgimento, perché ho notato
che un mese era un tempo troppo breve per far accadere tutte le cose che
accadranno, spero che vada bene. Il capitolo si apre con il salto di quattro
giorni, durante i quali non succede nulla. Ho deciso di postare due volte a
settimana, se ci riesco: Il sabato e il martedì. Lo stanziamento è corto, ma
anche i capitoli e quindi è più facile per me scriverli e correggerli. Se vado
troppo veloce avvisatemi.
* Il fattore C, è una mia invenzione e non è una parola in particolare, diciamo
che riprende la C si cacciatore, quindi non fatevi idee strane.
**I cacciatori, hanno il fattore C, che gli permette di resistere alle magie e
di riconoscere il mago, proprio grazie al fatto che è il fattore inverso dei
maghi, che sarebbe il fattore X: La terza e la terzultima lettera dell'alfabeto,
ecco il significato (che fantasia). Naturalmente avendo questo fattore non possono
usare la magia, quindi la loro conoscenza magica è solo pura teoria, studiata
sui libri.
ooOHime_sanOoo: BRRAAAVAAA!! Sei arrivata prima, cosa hai vinto?X3 Scherzo^^.
Non sono brava con i rating rosso, (ne ho scritta una sola U_U) ma spero di
descrivere comunque bene. Nonostante la mia età mi vergogno a scrivere certe
cose, come se venisse pubblicato da qualche parte.
angel92YH: Sai, è vero. Quando leggevo le fic dei Tsubasa mi sono resa conto,
che avevano tutti in testa i vampiri e allora mi sono detta: Ma perché invece
dei vampiri non facciamo una fanfic diversa, una volta tanto? E così e stato
Ne-chan: Come storia è completamente nuova e poi avendo già la storia in mente,
sarò molto veloce (credo -_-'). Sono felice che ti piacciano le mie storie
anche se banali e con spunti da altri manga, ma questa è totalmente nuova di
fabbricca (io non ho mai letto nulla di simile quindi buona lettura). Non posso
dire nulla su Fay, ti basti sapere che lo saprai con l'andare della storia.
L'allievo è Shaoran, non ho detto il nome, perché mi pareva scontato (infatti,
lo hai azzeccato, non ci voleva la scienza). I personaggi, ci saranno tutti chi
meno chi più, quindi aspettati di nuovo Dukilon.
SakuraX16: Far aspettare la gente che te lo chiede in cotale maniera? Sarebbe
un affronto, quindi buona lettura ^w^
piccola_pulce: Gli spunti, di solito, vengono dai miei sogni (sono scema lo
so), ma i sogni sono le nostre fantasie quindi perché non sfruttarle. Eragon,
addirittura O_0! Non arriverà mai a quei livelli, (se ti riferisci al libro).
L'allievo è Shaoran. Per quanto riguarda il disegno nella fanfic originale che
tu mi hai, gentilmente, commentato: L'ho disegnata e colorata io, ma siccome
non sono molto brava a trovare pose decenti, capita che pigli spunto da alcune
mangaka, ma non ricalco è tutta farina del mio sacco. Con le fanfic, le idee mi
vengono a raffica, invece, quando si tratta di disegnare è una tragedia -.-'.