Crossover
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Autore: telesette    18/10/2010    2 recensioni
Naruto Baggins, Hafuringu della Konoha, intraprende una pericolosa missione. Assieme ai suoi coraggiosi compagni di viaggio dovrà portare il Sigillo Supremo a Monte Fato e distruggerlo prima che il malvagio Pain torni a gettare la sua ombra.
Ad affiancarlo nell'impresa vi sono diversi alleati: quattro Hafuringu della Konoha ( Rock Lee Gamgee, Moegi e Udon Brandibuck e Konohamaru Tuc ), tre uomini ( Kakashi il Grigio, Nejigorn e Boroshin ), un nano ( Choji ) e un elfo ( Shikamaru ). Insieme affronteranno mille difficoltà pur di riuscire nel loro intento...
Genere: Avventura, Fantasy, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Libri
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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Tutti osservarono la scena nella più completa incredulità, soprattutto i creditori, Jiraya Baggins non c’era più… era letteralmente scomparso. Centoquarantaquattro Hafuringu stralunati caddero a sedere. Il vecchio Teuchi, proprietario del ristorante di Hafurville e creditore verso Jiraya da almeno dieci anni, lanciò un'imprecazione soffocata e si mise a pestare i piedi per terra dalla rabbia, subito imitato dagli altri che non vedevano l'ora di poter mettere le mani addosso a quel vecchio scroccone e fargli sputare i soldi a suon di sberle.
Tutti rimasero ugualmente scandalizzàti dal cattivo gusto dello scherzo.

- Hai capito il vecchio - cominciò subito a commentare qualcuno. - Non c'è che dire, l'ha escogitata proprio bene per NON pagare questa volta...

Alcuni risero a crepapelle, altri inveìrono, altri ancora decisero che era opportuno berci sopra e lasciar perdere tutto. Naruto era l'unico fra i presenti a non aver aperto bocca. Era rimasto per qualche minuto in silenzio accanto alla sedia vuota di Jiraya, ignorando domande e commenti. Naturalmente immaginava che lo zio avrebbe escogitato qualcosa per cavarsi d'impiccio, era pur sempre un uomo dalle mille risorse, ma allo stesso tempo si sentiva alquanto triste di non aver potuto salutare il vecchio cui aveva sempre voluto bene come un padre. La maggior parte degli ospiti aveva ripreso a mangiare ed a bere, discutendo del più e del meno e delle "storiche" bizzarrìe di Jiraya. Solo i creditori di quest'ultimo, una volta compresa la fregatura, se n'erano andati via infuriati. Naruto non ne volle più sapere della festa. Dopo aver lasciato detto di servire altro vino, finì in silenzio la sua birra alla salute di zio Jiraya e uscì di soppiatto dal padiglione.

Quanto a Jiraya Baggins, fin dall'inizio del discorso aveva cominciato a giocherellàre con il sigillo luccicante che teneva in tasca: il suo magico segreto che era riuscito a mantenere tale per tanti anni. Nello stesso momento in cui lo agganciò alla camicia senza farsi notare, nessun Hafuringu fu più in grado di vedero, né mai lo avrebbe più rivisto ad Hafurville.
Tornando a Villa Rospo, con passo arzillo e col sorriso sulle labbra, si fermò un momento ad ascoltare soddisfatto il frastuono di battibecchi proveniente dal luogo che aveva appena lasciato. Entrò, si tolse l'abito che indossava, piegandolo accuratamente e appendendolo nella sua grùccia, e lo mise a posto nell'armadio. Dopodiché indossò velocemente il suo vecchio giaccone color rosso vivo e si mise ai piedi i suoi zoccoli consunti da viaggio. Tolse da un cassetto un vecchio copricapo di lana piuttosto ampio e sdrucìto, odorante di naftalina, e non appena se lo mise in testa sembrò veramente che gli fosse spuntata una specie di criniera bianca irta e ispida. Così bardato di tutto punto, entrò nello studio e, da un cassetto della scrivanìa tirò fuori i suoi appunti, il manoscritto ancora da completare e, avvolgendolo accuratamente in un telo color giallo ocra, mise il tutto in un grosso sacco pesante già preparato e ormai quasi pieno. Dopo avere infilato in una busta il sigillo dorato insieme a un biglietto, la chiuse, la sigillò e la indirizzò a Naruto. Dapprima la posò sulla mensola del camino poi, ripensandoci, la riprese e la mise in tasca. In quel momento la porta si aprì ed entrò Kakashi.

- Ciao - lo salutò Jiraya, finendo di chiudere il sacco. - Arrivi giusto in tempo per salutarmi, vedo!

Kakashi si fece avanti, assieme a Pakkun, ed entrambi non poterono fare a meno di commentare lo "scherzo" del vecchio scuotendo la testa.

- Non oso immaginare quello che capiterà domani al tuo ragazzo - esclamò Kakashi grattandosi la nuca. - Quel tuo debituccio gli costerà piuttosto caro, lo sai...
- Suvvìa Kakashi - sorrise Jiraya. - In fin dei conti Naruto adesso è padrone di tutto il contenuto di Villa Rospo: mobili, quadri, oggetti d'arte... Gli sarà sufficiente vendere meno della metà di questa roba e potrà vivere lo stesso come un signore per il resto dei suoi giorni!
- Se è così, perché non ci avevi pensato subito, invece di esasperare quei poveracci ?!?
- Perché non me la sentivo di rinunciare a tutto questo - rispose Jiraya con una punta di nostalgìa. - Tutto quello che c'è qui dentro è pieno di ricordi... Non me la sentivo di rinunciarvi per quattro spiccioli di debiti!
- Hmpf - fece Pakkun. - "Spiccioli" li chiama!
- Il tuo scherzo - osservò Kakashi. - immagino che offrirà alla Konoha un ottimo argomento di conversazione per i prossimi nove giorni, forse addirittura novantanove... Sei proprio deciso, dunque ?

Jiraya terminò di chiudere il sacco, stringendo la corda con i denti.

- Sì, amico mio - rispose. - Ho rimandato anche troppo, non vedo l'ora di mettermi in viaggio e godermi finalmente una ben meritata vacanza! Non credo proprio che tornerò; in effetti - tacque, ripensando all'eventualità di come lo avrebbero "accolto" certi suoi conoscenti se lo avessero rivisto. - Tutto sommato, sarà meglio che non mi faccia rivedere più in giro...
- Lo penso anch'io - osservò Kakashi. - Hai bisogno di riposarti, vecchio mio, l'aria di montagna ti farà bene!

Jiraya lo guardò con un'espressione furba.

- Non cercare di blandìrmi, Kakashi, NON leggerai il mio nuovo libro finché non sarà finito!
- Uff - sospirò Kakshi. - Nemmeno una piccola "anticipazione" ?!?
- Ma sentitelo - commentò Pakkun disgustato. - Tutto questo interesse per un libro che parla di sesso...
- Come ti permetti - sbraitò Jiraya. - Chi non è in grado di apprezzare la mia opera, può solo definirsi né più né meno che un cane...
- Beh nel caso le sia sfuggito, Signor Eremita - fece Pakkun con una smorfia. - Si dà il caso appunto che io SONO un cane!
- Buono Pakkun, calmati - esclamò Kakashi tranquillo.

Sia Pakkun che Jiraya voltarono entrambi la testa, alquanto seccati.

- Comunque - proseguì Kakashi, facendosi improvvisamente serio. - Dovremmo cominciare a parlare del futuro di Naruto!
- E' vero - annuì Jiraya. - Gli starai vicino naturalmente, lo aiuterai ?
- Su questo non ci piove... Giusto, Pakkun ?
- Dipende - puntualizzò il cane. - Se il ragazzo ha preso solo in parte da questo vecchio sporcaccione, non contare su di me!

Kakashi abbassò il capo sconsolato.

- Al mio ragazzo piace la Konoha; è semplicemente "innamorato" dei suoi boschi, dei campi, dei ruscelli... Vivendo qui, non gli mancherà poi tanto un vecchio brontolone come me e si abituerà in fretta all'idea di vivere da solo: è tempo che impari a prendersi cura di sé stesso ormai! Quanto a me, è giunto finalmente il tempo di lasciarmi tutto alle spalle...
- Tutto - Kakashi aggrottò lievemente il sopracciglio. - Anche quella certa cosa di cui abbiamo già parlato ?!?
- Ma... Sì, certo... - balbettò Jiraya.
- Dov'è ?
- In una busta - rispose Jiraya con noncuranza. - Proprio sopra il camino... Anzi, no - esclamò. - Ce l'ho ancora qui, in tasca!

Jiraya esitò.

- Che strano - mormorò incantato. - Dopo tutto, perché no ? Per quale motivo non dovrei tenerlo ?

Kakashi non poté fare a meno di notare quello strano luccichìo nei suoi occhi.

- Sinceramente credo Jiraya - disse tranquillamente. - Che faresti meglio a lasciarlo qui, questo oggetto... O non ne hai voglia forse ?
- Beh sì, anche se... Ti confesso che, ora che è giunto il momento, mi dispiace un po’ dovermene privare! E non vedo "perché" poi, e mio no, perché dovrei per forza lasciarlo ?!?

La voce di Jiraya diventò improvvisamente più aspra e diffidente, come se a parlare non fosse lui.

- Tu piuttosto - esclamò seccato, rivolto a Kakashi. - Perché insisti tanto con questa storia del sigillo... Abbiamo recuperato così tanta di quella roba dalla Caverna del Tesoro di Manda, perché questo dovrebbe essere così "speciale" ?!?

Kakashi tacque un momento, prima di rispondere.

- Vedi, Jiraya - rispose Kakashi, grattandosi la nuca. - Gli oggetti magici, quelli veramente magici intendo, sono appunto... "magici!" E anche piuttosto rari e, il più delle volte, anche molto strani!
- E con questo ?!?
- Non so dire se si tratta proprio del tuo caso ma, di qualunque natura sia il potere racchiuso in quel sigillo, sono certo che NON si tratta di niente di buono...

Jiraya avvampò di collera. Il suo volto, di solito così allegro e cordiale, si indurì di colpo in un'espressione minacciosa.

- Non tocca a te decidere cosa devo fare delle mie cose, chiaro ?!? Il sigillo è mio, sono stato io a trovarlo, appartiene a me!
- Certo, certo - aggiunse in fretta Kakashi, cercando di sdrammatizzare. - Ma non c'è bisogno di arrabbiarsi...
- Se sono arrabbiato è colpa tua - replicò Jiraya. - Questo sigillo è mio, il mio segreto, il mio... tesoro!

Kakashi si incupì, anche Pakkun sembrò impallidire di colpo.

- Che io sappia - disse Kakashi. - Solamente UNA persona lo chiamava così...
- E allora - Jiraya era praticamente fuori di sé. - E' vero, lo diceva anche quell'essere immondo di Furido, e aveva ragione perché è veramente un tesoro... E ho intenzione di tenermelo!
- Cerca di ragionare, Jiraya - disse Kakashi, cercando di calmarlo. - Ogni volta che usi quell'oggetto, sei sempre più vittima di qualcosa che sfugge al tuo controllo; direi anzi che sei addirittura "schiavo" di quel sigillo, faresti meglio a disfartene immediatamente...
- Farò quello che voglio, invece - rispose Jiraya deciso. - E non sarai certo tu a impedirmelo!
- Jiraya - fece Kakashi in un sussurro. - Siamo amici da tanto tempo, perché ti comporti così ? Dammi retta, rinuncia a quel sigillo, liberatene...
- Se lo vuoi, dillo chiaramente - urlò Jiraya con voce carica di follìa. - Ma stai pur certo che non lo avrai MAI da me - nello stesso momento, Jiraya afferrò una katana dalla rastrelliera delle armi antiche e la puntò contro Kakashi.

Nello stesso momento, qualcosa cambiò intorno alla figura del tranquillo Jonin dal volto imperscrutabile; l'aria diventò pesante e la sua espressione tranquilla e pacata diventò improvvisamente severa; la sua mano scostò lentamente la sottile fascia di stoffa che portava legata attorno alla fronte e rivelò uno strano occhio rosso fiammeggiante.

- Per l'amor del cielo - gridò Pakkun spaventato. - Kakashi non... Non intenderai usare quello ?!?

Jiraya osservò sorpreso lo strano occhio di Kakashi, ciononostante non abbassò la sua arma e anzi rinnovò la stretta intorno all'elsa. Kakashi aveva un aspetto a dir poco spaventoso e, oltre a ciò, il suo occhio sinistro brillava di una luce inquietante.

- Ti avverto, Jiraya Baggins - disse Kakashi con un freddo tono di voce. - Non permetto a nessuno di rivolgersi a me in questo modo, nemmeno a te... Fino a oggi, chiunque sia riuscito a far perdere le staffe a Kakashi il Grigio non è mai sopravvissuto a lungo per raccontarlo!

Kakashi non mosse un passo, tuttavìa Jiraya tremò. Era come se l'immagine del Jonin davanti ai suoi occhi fosse stata di colpo sostituita da un oscuro abisso, pieno di immagini terrificanti, dove l'angoscia e il terrore si impadronirono di tutti i suoi sensi, facendolo rabbrividire di paura. Incapace di resistere oltre, Jiraya lasciò cadere a terra l'arma e si accasciò in ginocchio. Vedendolo rinsavire, Kakashi si sistemò in fretta la fascia, in modo da coprire il suo occhio color del sangue, e ritornò subito calmo come se nulla fosse accaduto.

- Uff - Pakkun tirò un sospiro di sollievo. - Per un attimo ho temuto il peggio...
- Ka...Kakashi... - fece Jiraya, sconvolto. - No... Non ti ho mai visto così, Kakashi... Perché mi fai questo ? Il sigillo è mio, lo sai, sono stato io a trovarlo... Furido mi avrebbe ucciso se non l'avessi tenuto... Non sono un ladro, qualunque cosa abbia detto, io NON sono un ladro...
- Non ti ho mai accusato di esserlo - rispose Kakashi secco. - E nemmeno io lo sono! Non sto cercando di derubarti ma di aiutarti, pensavo che avessi un po' più fiducia in me amico mio!

Jiraya si strinse forte a Kakashi, abbracciandolo stretto, quasi piangendo.

- Hai ragione, amico mio, scusami... Io... Io non so cosa mi abbia preso, solo che...

Tacque. La mano tirò fuori dalla tasca la busta contenente il sigillo.

- Eppure, in un certo senso, sarebbe quasi un sollievo non aver più questo assìllo... Sul serio, è come un peso terribile: a volte sembra perfino "guardarmi", come se qualcosa di vivo e orribile al suo interno cerchi di bruciarmi e di consumarmi fino alle ossa! Ogni volta che lo uso, Kakashi, ogni volta che cedo alla tentazione di "sparire" grazie a lui, ebbene in quel momento tutto intorno a me diventa fuoco: l'inferno...
- Allora fai come ti dico, segui il mio consiglio: lascialo qui e parti, liberati da questa ossessione, dallo a Naruto e io mi assicurerò che non gli accada nulla di male!

Jiraya annuì, seppure un po' incerto, tuttavìa sospirò.

- Va bene - disse. - Mi fido di te, amico mio, dopotutto hai sempre preso le decisioni migliori...
- Modestamente - fece Kakashi, strizzando gli occhi in un sorriso evidente, anche sotto il passamontagna che gli copriva la parte inferiore del viso.
- Che faccia tosta - aggiunse Pakkun sottovoce.

Jiraya si rialzò, scrollando le spalle, dopodiché afferrò il bastone e si avviò verso la porta.

- Dopotutto - esclamò. - Dove sono diretto non mancheranno certo le sorprese, riuscirò a sopravvivere benissimo anche senza questo pensiero!
- Ben detto - concordò Kakashi.
- Benissimo - tagliò corto Jiraya. - Lascio Naruto nelle tue mani allora! Adesso è meglio che sparisca sul serio, prima che qualche creditore si accorga che sono ancora qui!
- Jiraya...
- Sì ?
- Hai ancora il sigillo in tasca - gli fece notare Kakashi.
- Già, è vero - ammise il vecchio imbarazzato.

Jiraya trasse fuori la busta dalla tasca. Il momento era dunque arrivato, lo sapeva bene, eppure era così fastidioso e così difficile... Le dita tremarono incontrollabilmente ma, alla fine, mollarono la presa; la busta cadde sul pavimento con un rumore sordo, Jiraya fece per raccoglierla ma, questa volta dette ascolto alla ragione e decise di seguire il saggio consiglio di Kakashi.

- Un'altra cosa fatta - esclamò soddisfatto. - Arrivederci, amico mio!

Jiraya sorrise mestamente, uscì di casa e, incamminandosi di buon passo, prese il sentiero deserto che conduceva fuori da Hafurville. Kakashi lo osservò allontanarsi senza dire una parola, tuttavìa Pakkun ne aveva parecchie di cose da dire.

- Non credi di aver esagerato, questa volta - lo rimproverò il cane con una smorfia. - Addirittura ricorrere allo Sharingan Ipnotico per una futilità del genere, è un miracolo che non sia svenuto...
- Ho dovuto farlo - spiegò Kakashi. - Se non avessi "scosso" Jiraya in quel modo, non avrebbe mai rinunciato... Quel sigillo ha un potere davvero subdolo, tale da riuscire a condizionare perfino la mente di un tipo come Jiraya, non avevo scelta... Jiraya doveva liberarsene spontaneamente e, in questo senso, il mio Sharingan lo ha semplicemente aiutato...
- Da come la racconi Kakashi, verrebbe quasi da crederti - osservò Pakkun ironicamente. - Quando hai interrotto l'effetto, era più pallido del suo copricapo, non oso immaginare che cosa abbia visto quel poveraccio!
- Probabilmente niente, paragonato a quello che ho visto IO quando ho "percepìto" chiaramente la natura di ciò che è racchiuso lì dentro...

Kakashi indicò la busta per terra ma non la raccolse.

- Mi raccomando Pakkun, evita assolutamente di toccarlo! Probabilmente i suoi effetti impiegano un certo tempo prima di riuscire a "corrompere" la mente di qualcuno, tuttavìa sia io che te potremmo reagire in modo diverso rispetto a Jiraya e sarebbe un bel guaio...
- Che intendi dire ?

Kakashi si accasciò sulla poltrona del salotto, osservando pensieroso la busta e riflettendo attentamente.

- Sarà meglio dire a Naruto di nasconderlo e soprattutto di NON farne parola con nessuno, almeno fin quando non avrò avuto il tempo di approfondire la natura di questo oggetto! Ma se è come penso...
- Parla chiaro, Kakashi... Così mi preoccupi!
- Ogni cosa a suo tempo, amico mio - mormorò Kakashi. - Ogni cosa a suo tempo...

( continua )

Nota dell'Autore:

@ Vaius - ti ricordo che, anche se MOLTO SIMILE per grandi linee, è pur sempre una parodìa ( NON una "fotocopia" dell'opera originale ), dunque l'idea è appunto quella di modificare la trama in modo da renderla avvincente e interessante per il bizzarro universo di Naruto ( dunque anche la mitica Naru/Hina può tranquillamente entrare a far parte della storia perché NON si tratta di Frodo ma di Naruto ^__^ )... Riguardo alla dinastìa di Neji, come puoi facilmente immaginare, le situazioni di successione sono spesso molto confuse ( rami genealogici, gradi di parentela, matrimoni tra cugini, ecc. ), ho fatto abbastanza fatica a "sintetizzàre" ma sono riuscito a creare un arrangiamento convincente per descrivere sia il Regno di Hyuugar ( Gondor ), che le controparti dei Cavalieri di Rohan ( con Sasuke al posto di Re Theoden ^__^ ) STOP !!! rischio di spammàre troppo altrimenti ( XD qui si va già al 2° Libro e dobbiamo ancora finire il Primo )...

@ Lady Seiryuu - Legolas e Gimli, rispettivamente Shikamaru & Choji, mi sembrano il "paring" più adatto... Eh, ovviamente CHI ALTRI può sostenere la parte di Aragorn se non il "bel" Neji Hyuga ( XD con tanto di barba alla Viggo Mortensen magari! ) ?!? Senza Neji di mezzo, è veramente "difficile" che si tratti di una mia storia ^___^

P.S. Chiedo scusa a tutti per il ritardo con cui aggiorno... Ripeto, NON E' FACILE tenere il seguito di quattro o più storie insieme ( mi rimetto alla vostra pazienza e comprensione! ), ovviamente farò il possibile e cercherò di soddisfare tutti... Mi raccomando però le RECENSIONI XD... A presto !!!

DADO

   
 
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