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Autore: EstrellaLunar    23/10/2010    1 recensioni
Il bellissimo James Franco decide di prendersi una pausa dal successo e tornare a visitare i luoghi dove visse il suo bisnonno in Italia, fatto che gli riserverà non poche sorprese."Mi avvicinai un po' di più e frugai nella mia memoria.. ma certo era un paesaggio toscano, c'ero stato una volta per vedere le terre del mio bisnonno. Dovevo tornare là. Forse avrei trovato qualcosa, forse mi sarei sentito di nuovo me stesso. Dopotutto ogni tanto Los Angeles ti obbligava a fare una pausa."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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9. New York, New York.

Mi svegliai fra lenzuola bianche. Il malditesta mi colpì come una mannaia. Non ricordavo dove mi trovassi, guardai fuori dalla grande finestra. L'Empire State Building spiccava in mezzo al cielo azzurro. Pian piano i rumori del traffico e dell'acqua che scrosciava nel bagno cominciarono a farsi largo nelle mie orecchie intontite. Era in una stanza d'albergo. Per terra c'erano un mio completo nero e un vestito rosso da sera. Cazzo, ero finito a letto con una ragazza. Non mi ricordavo nemmeno come si chiamasse o che faccia avesse. Mi alzai di soppiatto e mi avvicinai alla sua borsa posata sulla poltrona all'ingresso, cercando il portafoglio. Ecco la carta d'identità. Jade Bodwein. Bionda, carina dalla foto. Sentii dei rumori da dietro la porta quindi risaltai sotto le coperte, facendo finta di dormire.
La porta si aprii e lei sbuffò rumorosamente. Incominciò a sbattere contro tutte le cose che poteva e a camminare pesantemente: capii che voleva che mi svegliassi, ma non volevo dargliela vinta. La sentii tirare su la zip del vestito, rimettersi i tacchi e poi sentii che prendeva qualcosa dalla borsa. Sentii il suo respiro vicino al mio viso e un bacio premere sulle mie labbra dischiuse. A quel punto fui costretto a svegliarmi. Aprii gli occhi sbadigliando.
-Buongiorno!- mi sorrise lei con i suoi riccioli che cadevano sul mio cuscino.
-Ciao Jade!- dissi. Era visibilmente sorpresa che ricordassi il suo nome.
-Devo andare...- disse. La fermai per un braccio, così come richiedevano le regole. -No, davvero devo andare...- insistette lei, ma si sedette invece sul letto lasciva. La baciai sulla guancia, mi sembrava di recitare, probabilmente lo stavo facendo.
-Sì... capisco! Anche io ho un impegno oggi!-
-Ci sentiamo presto?- chiese speranzosa.

Credici!” pensai tra me.-Sicuro piccola...- e mi allontanai verso il bagno.

Quando tornai in camera vidi che la cameriera stava rifacendo il letto.
-C'era questo nel letto...- mi porse un braccialetto colorato. Martina. Il suo viso comparve nella mia mente come un fulmine a ciel sereno. Era passato un mese. Avevo scambiato alcune mail con Lorenzo, sul mio arrivo, sul lavoro, su New York, poi da un paio di settimane gli impegni non mi avevano più permesso di prendermi il tempo per scrivergli, ne tanto meno di chiedergli l'email di sua sorella; ma dopotutto nemmeno lei mi aveva cercato. Probabilmente non gli interessavo un granché. O forse aveva paura. La parte preponderante di me non diede peso a quella considerazione fugace, ma prese per buona la prima.
La cameriera era ancora lì, che mi osservava confusa, tendendomi il braccialetto. Lo presi e me lo legai al polso.
Poco dopo un cameriere bussò alla porta ed entrò con il servizio in camera che non ricordavo di aver richiesto. C'era anche una rosa rossa appoggiata sul vassoio.
-Questa è da parte della signorina e mi ha pregato di darle questo.-disse porgendomi un biglietto scritto sulla carta stampata dell'hotel.

Questo è il mio numero: 555-387. Hai tempo finché la rosa non appassisce per chiamarmi! Jade.” portai la rosa al viso e assaporai il suo dolce e inconfondibile profumo, ma non ricordai quello di Jade; così buttai la rosa nel cestino di fianco alla porta e mi concentrai sulla colazione.
Uscii in strada poco dopo e mi lasciai trasportare dal fiume di persone che costantemente affollavano quella città. Avevo un cappello da baseball e gli occhiali da sole calati sul viso: speravo bastasse per non farmi riconoscere da nessuno.

Central park riusciva sempre a rapirmi per qualche ora: osservare le persone camminare mano nella mano, i bambini giocare, gli anziani chiacchierare, i più temerari correre. Central Park per me è sempre stato un mondo a parte, un'altra città nella città, un quartiere a sé stante, un'altra realtà. Per fortuna ero uscito con la mia tracolla con dentro taccuino e carboncini e così seduto su una panchina un po' defilata iniziai a scarabocchiare. Mi vennero in mente i disegni di Martina, che conservavo in una cartelletta insieme ad altri documenti di lavoro e i nostri discorsi su quella passione che condividevamo, cercai di cacciare quei pensieri e mi misi a osservare le papere che sguazzavano nel laghetto di fronte a me, cercando di imprimere i loro contorni perfetti su carta.

Quando tornai in albergo decisi di scrivere una mail a Lorenzo:
Ciao Bello!
Come stai? Io mi sto dando agli stravizi ultimamente. Volevo sapere se potevi darmi il vostro indirizzo di casa per mandarvi una cartolina. Come state? I tuoi genitori? Il lavoro? Tua sorella?
Scrivimi presto e saluti tutti!
Un abbraccio, James.”
Speravo mi avrebbe risposto in fretta e intanto mi misi a scrivere un po'.

Un altro mese a New York passò velocemente fra feste e le Jade di turno: quasi sempre modelle incredibili, con una personalità da far invidia a quella di una tartaruga, ma che a letto si trasformavano in pantere arrapate. Dopotutto non volevo niente di più. Non volevo mettere in gioco il cuore e nemmeno loro volevano da me qualcosa in più che il mio corpo muscoloso. Spesso dopo quelle fugaci avventure mi ritrovavo nei balconi degli hotel a fumare una sigaretta, fissando il cielo e mi sentivo assalire da una tristezza incredibile, un senso di inadeguatezza, una voglia di fuggire da quella vita senza spessore, ma c'era una forza che mi incatenava a quel suolo americano, una forza ineluttabile.
Intanto avevo ricominciato a lavorare con Jordan, che con il suo enorme entusiasmo (nuovo di zecca), mi aveva fatto firmare contratti pubblicitari e aveva messo in cantiere un nuovo film: Saremmo partiti di lì a un mese per la Francia. Non vedevo l'ora. A Parigi c'ero stato una volta sola e per troppo poco tempo, invece adesso sembrava dovessimo stare almeno 6 mesi.
Mentre stavo piegando le camicie appena ritirate dalla tintoria sentii bussare alla porta. Eppure avevo messo “Non disturbare” sulla porta. Andai ad aprire scocciato pronto per insultare la cameriera di turno. Aprendo la porta invece ebbi una sorpresa inaspettata.
-Ciao..- si scostò il ciuffo di capelli castano chiaro e mi fissò con i suoi occhioni azzurri.
-Marla?- ero interdetto.
-Mi fai entrare?-
Avrei voluto davvero dire di no e invece mi uscì:-Ok..- e mi scostai per farla entrare. Chiusi la porta e rimasi girato compiendo un respiro profondo.
-Mi guardi?- subito richiamò la mia attenzione.
Mi voltai controvoglia e la vidi già seduta sul letto, vicino alle camicie. Aveva una camicetta viola e un paio di jeans. Lei, inguaribile sportiva.
-Allora?- chiesi scocciato e mi avvicinai al mini bar: -Vuoi qualcosa?-
-Un'acqua tonica va bene...-
-Bene!- la stappai e la misi dentro un bicchiere, tagliando anche una fetta di lime e mettendoci il ghiaccio. Io mi stappai una birra gelata.
Lei non aveva ancora parlato e prima di farlo diede un lungo sorso dal bicchiere.
-James... Avevo bisogno di vederti e tu non hai mai risposto alle mie mail o chiamate!-
-Marla... è finita!-
-Che cazzo centra questo? L'educazione è finita? Il rapporto di conoscenza fra noi è finito?-
-Non ho detto questo, ma non ha senso che tu voglia controllare la mia vita!.-
-Ah...-eccolo il suo tipico verso seccato, con la bocca aperta e il sospiro bloccato a metà. Quanto lo odiavo.
-Cosa c'è quindi di così importante?- mi stavo spazientendo.
Lei abbassò gli occhi sul bicchiere. Quando li rialzò aveva un altro sguardo, quasi malizioso. Si alzò e mi venne vicino. Io stavo ancora in piedi. Prese la mia birra e la posò sul tavolo vicino al suo bicchiere e poi passò con le sue dita sulle mie braccia, dalle mani fin quasi alle spalle.
-Mi manchi James...- la sua voce era un sussurro. Si appoggiò al mio petto. Alzai gli occhi al cielo. Non doveva fare così. Lo sapeva che io non resistevo, non resistevo mai!
Mi guardò di nuovo e mi spinse verso la poltrona.
No. No. No. Non dovevo lasciarmi trascinare. Invece lei era forte così mi trovai a indietreggiare finché dovetti piegare le gambe e sentii la stoffa morbida della poltrona sotto di me. Lei mi venne sopra, a cavalcioni. E subito puntò lì dove sapeva, dove doveva puntare per farmi perdere il controllo della situazione. Si avvicinò al mio lobo sinistro e cominciò a leccarlo e mordicchiarlo. Cazzo. Ero fottuto. Se fossi rimasti un minuto in più in quella posizione sapevo che avrei oltrepassato il punto di non ritorno. Le mie mani erano ancora avvinghiate ai braccioli e non volevo muoverle, ma lei le prese e le posizionò sui suoi fianchi che la camicetta aveva scoperto. Ok perfetto, avevo passato il punto di non ritorno. Eccomi lì a baciarla senza sapere come smettere. Senza avere la forza di smettere. E prima di perdere ogni controllo con la mia parte razionale mi ritrovai a pensare “Ma non avevo detto basta donne?"

Fede'corner:

AVVISO IMPORTANTE PER LE AMANTI DI JAMES:  comprate Glamour di Novembre.. c'è una sua intervistdi e un paio di foto carinissime con la camicia da boscaiolo... dalla copertina non era segnalato, quindi potrete immaginare il mio urletto quando sfogliandolo sovrappensiero ho visto il suo faccione!!! *_* 
Tra l'altro nell'intervista descive la sua donna ideale proprio come è Martina(nel senso di intelligente, che sappia capire le continue provocazioni e che abbia le sue stesse passioni)... quindi sono molto soddisfatta! =P

N.B. alcune cose che ho scritto, esempio film in Francia, ritorno da Marla, ecc... sono naturalmente frutto della mia imagination e non hanno fondamento reale... è solo per ricordarlo! =)

GRAZIE come sempre alle mie commentatrici di fiducia Pepesale e barbydowney.... che mi fanno sempre sorridere e non vedo mai l'ora di leggere le loro recensioni! =)
un GRAZIE speciale anche a VasiSchwartz, _Bonnie_ e gy_93...
e un GRAZIE ancora più affettuoso alle lettrici in incognito! =)

A prestissimo, spero
Fede

  
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