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Autore: biondich    23/10/2010    2 recensioni
Wesley scambiò un’occhiata veloce con Angel e capì che era decisamente affar loro.
 “Fra le sette vittime c’era un Osservatore . Questo ci riguarda eccome, non credi?”- proseguì il vampiro dopo l’inopportuna interruzione. Il gruppo rimase in ascolto.
 “E se c’è un Osservatore, in genere, c’è anche la sua cacciatrice …”- ragionò Fred.
“Che potrebbe essere in pericolo. Forse chi ha ucciso l’Osservatore ora le da la caccia.”- disse Gunn .
 “Precisamente. Dobbiamo trovarla ed assicurarci che non le accada nulla. Poi ci occuperemo di trovare il responsabile degli omicidi”- asserì Angelus con determinazione.
cross-over Angel/Buffy
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Angel, Spike
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il nono capitolo!:D e con esso la tanto promessa apparizione di Buffy! fatemi sapere cosa ne pensate^^

wta87: grazie per la tua recensione, piacevole e motivante come sempre!:) spero tu gradisca anche questo capitolo!

ringrazio chi ha messo la mia storia fra le preferite, augurandomi di ricevere anche loro personali considerazioni sulla trama:)

Grazie a:

Lorelai Wayne

venus 189

Bene! Buone lettura,

Francesca

 

Carck si accomodò su una delle poltrone del jet privato che la stava scortando in Italia.

 Cominciò a sfogliare una rivista, svogliatamente. Sarebbe stato un viaggio lungo e, a giudicare dalle facce dei suoi compagni di viaggio, nessuno dei due era particolarmente loquace. Sbuffò.

 Si sentì osservata ed interruppe la lettura. Alzò gli occhi; i due Osservatori le lanciarono uno sguardo severo e pieno di disgusto.

 “Ma che bella accoglienza!”- ironizzò Clarck. Si augurò solo che il signor Giles non fosse come quei due. Si alzò.

“Dove stai andando”- domandò allarmato uno dei due uomini.

“Vado solamente in bagno …”

 “Fa’ in fretta.”- le intimò l’uomo.

 Un tipo piuttosto gelido, pensò la ragazza. Ma lo giustificò, ricordando che era inglese.

 Entrò in bagno e si rinfrescò il viso. Lasciò scorrere l’acqua. Sentì i due Osservatori bisbigliare.

Dato che Clarck era per metà un demone, i suoi sensi erano molto più sviluppati del normale.

 “Mister Douglas sarebbe stato fiero di noi, John. L’abbiamo trovata, il rito potrà essere compiuto.Ma per quanto riguarda il fatto che sia anche una Cacciatrice? Credi che influenzerà la creatura?”. L’uomo parlava con tono febbrile.

 Douglas? Le diceva qualcosa, dove l’aveva già sentito?

Alt. Oh, No. Era l’Osservatore che aveva cercato di portarla via! Ma di che rito stavano parlando?

 Si chiuse a chiave in bagno e continuò ad origliare.

 “Il lato umano dell’ibrido morirà durante il rituale, quindi svanirà anche l’essenza della Cacciatrice. Fossi in te, non mi preoccuperei.Quando l’ultima goccia di sangue cadrà, l’Ikvàaz originale tornerà ad esistere. A proposito, pensi che i confratelli siano riusciti a trovare un demone abbastanza forte per completare il rituale?”

 “Credo avessero già prescelto un demone del caos. Lo avranno già condotto all’Altare, immagino.”

 Sangue, altare, rituali e setta di invasati. Non era una buona combinazione.

 E adesso? Era in trappola su un aereo a centinaia di metri di quota, chiusa a chiave in un bagno.

 Si rimproverò mentalmente di essersi fidata così ciecamente. Eppure erano anni che fuggiva da persone del genere, avrebbe dovuto riconoscerle immediatamente!

 Idiota. Lo era davvero, pensò di sé stessa.

Bene, ora aveva bisogno di un piano. Doveva dirottare l’aereo.

 Niente di più facile, pensò ironicamente.

 I due Osservatori tacquero. Uno dei due bussò alla porta del bagno e le intimò di sbrigarsi.

 “Ancora cinque minuti!Vorrei lavarmi i capelli”. Aveva bisogno di temporeggiare.

 “Esca, ora.”- disse l’uomo con tono minaccioso. Bussò alla porta con maggiore forza.Il collega lo affiancò.

Clarck decise di non abusare ancora della loro pazienza e mise in atto il suo piano.

 Spalancò la porta del bagno con un potente calcio, scaraventando a terra entrambi gli Osservatori. Questi, rimasero a terra, svenuti.

La Cacciatrice cercò la cabina di pilotaggio. La trovò e vi entrò.

 Il pilota si mostrò collaborativo ed incominciò ad invertire la rotta.

 “Torniamo indietro, signorina?”- domandò il comandante.

 “Si, torniamo a Los Angeles …”. Clarck avvertì una potentissima scarica elettrica in tutto il corpo. Non riuscì a muoversi e si sentì bruciare. Si accasciò a terra, priva di sensi.

L’Osservatore, ripresosi dallo svenimento, spense il teaser che teneva in mano .

“Mantenga la rotta stabilita in partenza, comandante”. Corrugò il volto in un’espressione cupa e minacciosa.

Il pilota, scioccato, reimpostò nuovamente la rotta.

 Clarck fu trascinata fuori dalla cabina del comandante, sedata e rinchiusa in una cabina di servizio.

Nel frattempo alla Wolfram & Hart, un assai noto vampiro biondo era assorto fra i suoi pensieri.

 E così, Clarck se ne era andata.

Tipico.

Mai una volta che le cose andassero come dovevano per Spike: una fidanzata pazza, una troppo stupida persino per i suoi gusti, una che lo usava semplicemente …

Con Clarck non era ancora accaduto nulla ma, di certo, non sarebbe mai successo dato che,a breve, sarebbe stata a migliaia di chilometri di distanza. “Bel lavoro ,Spike”- si rimproverò mentalmente il vampiro- “Mai che tu riesca a trovare quella giusta!”

Sbuffò irritato. Aveva bisogno di una sigaretta. Cercò nella tasca della giacca il pacchetto, lo estrasse e lo aprì. Era vuoto. Lo accartocciò con violenza gettandolo a terra. Ringhiò.

Grandioso! Come se non bastasse aveva finito anche le sigarette.

 Ora la serie di sfortunati eventi era completa.

 Poteva andare peggio? Non volle nemmeno pensarci.

 Era seduto per terra, nell’atrio della Wolfram & Hart. Quel posto diventava ogni giorno più noioso, pensò.

Si alzò e si trascinò nell’ufficio di Mister Mascella, dato che non aveva niente di meglio da fare.

 Spalancò la porta e si diresse verso il divano. Si distese e chiuse gli occhi.

 “Oh, andiamo, Spike!Non dirmi che pensavi davvero che se fosse rimasta, si sarebbe accontentata di te”. Angel aveva chiara la situazione del biondo e non lo trovava patetico anzi, ebbe piacere nel vedere che Spike era diventato più maturo. Ma quando gli sarebbe ricapitato di avere William il Sanguinario in quello stato di vulnerabilità e depressione? Decise di punzecchiarlo, per puro divertimento personale.

 Il vampiro biondo, senza aprire gli occhi o muoversi dalla sua posizione, scandì bene le parole Và All’Inferno.

 “Starà bene. È quello di cui ha bisogno, ora come ora”. E così lo stava davvero consolando? Angel si stupì di sé stesso.

 “Già”. Spike mise le mani dietro la testa.

 Silenzio.

 Angel non sapeva cos’altro dire, Spike non aveva voglia di parlare.

“Ho del brandy nel secondo scaffale”- disse indicando con il mento il mobile dietro la sua scrivania.

 “Pensavo che non l’avresti mai proposto. Spero che tu abbia qualcosa di serio con cui correggerlo”.Spike si alzò svogliatamente dal divano e si accomodò sulla poltrona di fronte ad Angel. Il vampiro moro versò l’alcolico in due calici che teneva nel cassetto della scrivania.

Andarono avanti per un paio d’ore. Ormai non riuscivano nemmeno più a tenere in mano il bicchiere.

“Credo di essere ubriaco”. Spike scoppiò in una fragorosa risata.

 Per cosa stava ridendo? Non ne aveva la più pallida idea ma, al Diavolo.

 Angel lo seguì nella risata. La stanza fu invasa da un coro di voci sguaiate e cupe.

 Entrambi avevano i loro problemi, nessuno dei due voleva ammetterli.

 Perché non riderci su? Al momento di euforia, seguì uno di depressione e tristezza poi, si addormentarono.

 “Angel? Angel!”-la voce di Fred, per quanto dolce potesse essere,esplose nella testa del vampiro e lo riportò brutalmente alla realtà.

 Anche Spike si svegliò.Grugnì e si rimise a dormire.

 In fondo, non era lui quello chiamato in causa.

 “Mhmm … Che c’è Fred?”- mugugnò svogliatamente Angel, mentre i postumi della sbornia infierivano su di lui.

 “ Avete bevuto, vedo.”- commentò la ragazza con fare di rimprovero.

 “Solo un po’,Fred”

 “Ero preoccupata. Sei chiuso in ufficio da ieri mattina, credevo fossi uscito.”

 “Ieri mattina? Che ore sono?”

 “Mancano tre minuti a mezzogiorno.”

 “Ah.”

Quanto accidenti avevano dormito? Si alzò dalla poltrona. Prima di uscire dal suo ufficio tirò un pugno a Spike. Visto che lui era sveglio, tanto valeva che anche il biondo si alzasse.

“Scusami, per averti fatta preoccupare.”- disse costernato il vampiro moro all’amica.

“Non devi scusarti, Angel. So che i recenti avvenimenti vi hanno scombussolati più che chiunque altro.”

Angel le lanciò uno sguardo interrogativo.

 “Andiamo, non è difficile capire che entrambi avete problemi con le Cacciatrici!Nelle relazioni sentimentali, si intende. Tu, Buffy …”

Fred, la perspicace,dolce, Fred aveva centrato il punto, pensò Angel.

 “Non voglio parlarne.”

 “Ma Angel, ti farebbe bene discuterne …”

 “Non ce n’è alcun bisogno.”

“Sei stato molto distratto, recentemente. Se non vuoi farlo per te stesso, fallo per la squadra”. La voce di Fred divenne più severa.

 “Sto bene, non mi serve una consulenza”. Angel pose fine alla discussione .

 Fred non replicò. Quel testone, si era impuntato.

 “Ad ogni modo, tieni. Giles ha lasciato un messaggio in segreteria, vuole che lo richiami al più presto.”- disse la scienziata porgendo al vampiro un foglietto con un numero di telefono inglese, diverso da quello con il quale l’Osservatore, in genere,chiamava.

 “Lo chiamerò fra un paio d'ore, ok? Ora ho da fare.”

 “Angel, Giles sembrava allarmato. Credo che dovresti chiamarlo subito.”

 “Allora vado”.

Il vampiro prese il numero e si diresse nella sala riunioni.

 Spike, avendo sentito quello che Fred aveva detto, uscì dall’ufficio e seguì Angel. Forse sarebbe riuscito a parlare con Clarck,pensò.

Angelus digitò il numero di telefono e rimase in attesa.

 La linea era libera, Giles rispose.

 “Angel,sei a Los Angeles?”Giles ne fu sorpreso. “ Beh, ad ogni modo devo parlarti di una questione importante.”

 “Signor Giles, questo non è il suo solito numero. Da dove sta chiamando?”

“È proprio questo il punto.Qualcuno ha intercettato la nostra ultima telefonata.Ho avuto bisogno di procurarmi un nuovo numero, per chiamarti senza che nessuno ascoltasse la nostra conversazione telefonica.”

“Che cosa?Chi è stato!”

 “Credo di saperlo. Ho parlato con un mio collega, William Brown. Mi ha riferito che Charles Douglas era un uomo corrotto e come lui ce ne sono diversi all’interno del Consiglio degli Osservatori. Douglas ed altri hanno dedicato parte della loro vita alla ricerca dell’ultimo Ikvàaz.

Ho fatto qualche ricerca in più ed è saltato fuori che è possibile ricreare l’Ikvàaz originale unendo la metà di cuore demoniaca dell’ibrido a quella di un altro demone. Credo che sia esattamente quello che gli uomini di Douglas stanno cercando di fare.

 La loro setta ha sede in Italia, se ho capito bene.

 Avevo provato a rintracciarti per dirti di non soggiornare troppo a lungo a Roma con Clarck prima che lei ed Andrew ripartano, perché potrebbe essere rischioso. La Cacciatrice aveva ragione. Douglas non stava cercando di aiutarla, voleva ucciderla per far risorgere un demone ancora peggiore. Ma, visto che non siete ancora partiti, non vedo dove sia il problema … Andrew e Clarck prenderanno il primo volo disponibile e tutto si risolverà. Una volta in Inghilterra la ragazza sarà al sicuro.”

 “Ma di cosa sta parlando, Giles? Clarck è partita quasi due giorni fa! Due suoi colleghi sono …”.

“Colleghi? Ma di cosa stai parlando? Angel? Pronto?” Giles era preoccupato.

Oh, No. No,no,no,no,No! Angel rimase in silenzio, lo sguardo confuso e spaventato.

 Spike capì che qualcosa non quadrava e si allarmò.

 Con la voce spezzata, roca e piena di senso di colpa Angel disse- “Signor Giles, Clarck è partita due giorni fa e credo di averla consegnata nelle mani dei suoi carnefici”

Spike fu scioccato dall’affermazione del vampiro moro. Fu invaso da un istinto omicida, avrebbe voluto farlo a pezzi ma, non lo fece. Ringhiò, furibondo.

“Cosa? Angel che è successo!” Esclamò Giles dall’altra parte del telefono.

“Signor Giles, l’hanno portata via. Sono venuti qui per conto suo a prelevare Clarck. Non posso credere di essere stato così stupido da avergli creduto.”

“Non potevi saperlo, Angel. Ci hanno ingannati tutti quanti.Devi partire immediatamente, prima che gli uomini di Douglas invochino l’Ikvàaz. Mi informerò sul luogo esatto in cui la setta si riunisce e avviserò Buffy ed Andrew della situazione. Ti servirà una mano.”

 “Grazie, Giles”. Concluse la telefonata.

Angel era atterrito. Come aveva fatto a non accorgersene? Perché non aveva indagato?

 Spike lo guardò di sbieco e lo attaccò con violenza sferrandogli un pugno.

 “Se le dovesse accadere qualcosa, sappi che non te lo perdonerò mai. Mi hai capito?”-ruggì il biondo.

 Angel non rispose, la reazione di Spike era più che giustificata.

“È innocente, lo è sempre stata! Non le hai mai dato un briciolo di fiducia nonostante abbia dimostrato a tutti che diceva la verità! Per questo non hai indagato, per questo non hai ritenuto importante accertarti che stesse bene. Lei, per te, non ha importanza ma, per me si. Se Clarck dovesse morire, sappi che ti ucciderò.”

 Discussero animatamente nell’ufficio. Avevano bisogno di scaricare la tensione, di sfogarsi.

 Angel richiamò il jet, dovevano partire immediatamente. Misero entrambi da parte le divergenze e si prepararono.

 Avevano già perso un giorno, ne avrebbero perso un altro con il viaggio. Avevano qualche speranza di arrivare in tempo?

 Spike , per tutto il viaggio, si tormentò con il pensiero di fallire la missione, di arrivare troppo tardi e non poter salvare la Cacciatrice.

Angel fu attanagliato dai sensi di colpa. Mille dubbi affiorarono nella sua mente, la paura di fallire lo torturò.

 Le ore di volo sembrarono interminabili. L'aereo atterrò verso le cinque e mezza del mattino successivo. Fuori dall’aeroporto trovarono Andrew ad attenderli. Il ragazzo li fece entrare tempestivamente in automobile, per limitare la loro esposizione al sole.

 Angel dovette imporsi mentalmente di calmarsi. Stava per rivedere la sua Buffy, doveva esserne felice ma, le circostanze non la rendevano una visita di piacere.Avrebbe avuto il tempo di parlarle? Una volta salvata Clarck, si.

 Spike reagì allo stesso modo. Avrebbe finalmente saputo se Buffy era stata informata del suo ritorno o No. E se, sapendolo, aveva scelto di non cercarlo. Deglutì nervosamente.

 Entrarono all’interno della palazzina in cui viveva la Cacciatrice di Sunnydale.

 Ad ogni gradino che i due vampiri salivano, il loro nervosismo aumentava.

 Andrew aprì la porta di casa. In contro luce, davanti ad un’ampia finestra, una figura esile ed incredibilmente forte al contempo, si voltò in direzione degli ospiti.

Buffy li guardò, con le braccia incrociate al petto.

Angel e Spike trattennero a stento un’espressione di sorpresa. Non era cambiata affatto. Era sempre la stessa Buffy.

 “Entrate”- disse con fare autoritario la ragazza. Era seria in volto, impassibile nonostante avesse davanti i due uomini ,forse, più importanti della sua vita.

 “Buffy …”- mormorò Angel .

“Si può sapere che accidenti è successo?” Buffy alzò la voce, il suo sguardo severo inchiodò i due uomini davanti a lei.

 “Giles mi ha chiamata, mi ha descritto la situazione. Personalmente, vi facevo più svegli. Avete consegnato quella ragazza nelle mani dei suoi assassini, i miei complimenti!”

Spike non capì. Buffy si era accorta che lui era tornato, dopo essere stato ridotto in un cumulo di cenere, o no?

“Ehi, aspetta un momento. Io non ho a che fare con questo. È stato lui a consegnargliela. Io non ne sapevo nulla”. Spike si giustificò accusando Angel e scaricandogli tutta la colpa addosso.

“Ha importanza? La situazione non cambia, Spike”. Buffy rispose duramente. Pronunciando il nome del vampiro, non riuscì a definire se fosse felice di vederlo o meno.

“ Siamo qui per rimediare.”- disse Angel guardando Buffy negli occhi. La Cacciatrice rimase un istante senza fiato guardandolo poi, si ricompose .

 “Potrebbe essere già troppo tardi, sappiatelo.Ma tenteremo.”- la ragazza si ammorbidì un po’.

 “Ma non sappiamo dove l’abbiano portata.”-disse Spike con voce roca.

 “Oh, non glielo hai detto, Buffy?”- intervenne Andrew. Angel e Spike lo guardarono.

 “Giles ha richiamato qui, ieri sera. La Setta dei Caduti, così si chiama, si riunisce a Firenze ed è lì che secondo Giles, effettueranno il rituale.”- disse il giovane ragazzo.

“Ci stavo arrivando Andrew, grazie.”- sorrise Buffy, fulminandolo con lo sguardo.

 “Beh, che aspettiamo? Partiamo immediatamente”- suggerì impaziente Spike.

 “Partiremo alle undici e mezza. Questo è il programma.”- rispose Buffy mascherando il nervosismo con la durezza.

 “Così tardi?Fra quattro ore! Allora, forse, dovremmo portarci dietro anche una bara perché quando arriveremo, Clarck sarà morta!”- ringhiò Spike.

 “Dobbiamo aspettare Willow. Abbiamo bisogno del suo aiuto, non sappiamo a cosa andiamo in contro.”

 “E la strega non può raggiungerci a Firenze?”- insistette Spike.

“No.Voi non potete rimanere esposti alla luce del sole e Willow conosce un incantesimo che ci permetterà di arrivare a Firenze in pochissimi minuti, facendoci risparmiare tempo.”

 “Vorrà dire che aspetteremo Willow qui”. Angel pose fine alla discussione.

“Bene, seguiamo il tuo piano, Cacciatrice”- sbuffò Spike, infastidito.

   
 
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