28/10/2010
19 recensioniDorcas'
Memories [metà aprile '79]
«Guarda che nei pensatoi basta mettere un dito e ti trovi catapultato nelle memorie altrui, quindi ci staremmo tutti, non è un problema.»
«Il problema è invadere la privacy altrui!»
«Concordo con Lily.»
«Sì, ma dai, non siete davvero neanche un po' curiosi di sapere qualcosa di più sui ricordi di Dorcas? Poco fa ho visto un riflesso di lei a Hogwarts!»
«Wormtail fa la guardia fuori, ci avvertirà in caso di pericolo!»
«Andiamo, solo cinque minuti!»
«Non ho capito perchè avete trascinato anche me e Remus...»
«Perché siamo, compresi voi, terribilmente curiosi e perché non vi ucciderebbe mai. Voi le piacete in qualche strano modo.»
«Vero, voi piacete a tutti.»
«E sia.»
«Ma Remus!»
«Che ti devo dire? Tanto non ci lascerebbero in pace...»
«Dai, Lils, sii una brava mogliettina!»
«Fottiti, Padfoot.»
«Andiamo, amore, hai sempre infranto le regole quando non facevi del male a nessuno e questo servirà a conoscerla meglio ed evitare di... toccare tasti dolenti. E poi sai che vuoi farlo, sei la persona più curiosa del mondo e qui, in questa sostanza argentata piena di ricordi, c'è tutta una vita intera! Tu sai che vuoi farlo, Lily... Lo hai sempre saputo! La porta era aperta, era un segno del destino e so che tu senti che sei venuta qui per una ragione oggi!»
«Io... Oh, va bene! Solo se stai zitto! E non ti azzardare a commentare, Sirius!»
«Tu sei Fabian e tu sei Gideon.» disse una ragazzina con due codini neri e l'espressione corrucciata. Davanti a lei altri due ragazzini con capelli rossi e lentiggini si tenevano un braccio sulle spalle.
«Sbagliaaaato!» dissero entrambi. Un gruppetto di altri ragazzini rise.
«Ora ci devi cinque zellini anche tu!»
La ragazzina li guardò attentamente.
«No, non ho sbagliato. Tu sei Fabian e tu sei Gideon.» ripeté perentoria, «Ne sono sicura e non vi devo un'accidente.»
I due si scambiarono un'occhiata incredula.
«Già da allora? Ma come faceva?» sbottò Sirius.
«Cambiamo ricordo, questo è troppo indietro, saranno tipo al secondo anno e lei al primo, Pads... Massimo al secondo.»
«Sai come si fa?» domandò Remus.
«Mio padre aveva un pensatoio, conosco ogni trucco.» ghignò James.
Sirius, Lily e Remus si ritrovarono sotto l'albero solitamente occupato dai Malandrini.
Ora però sotto le fronde vi era seduta una ragazzina pallida con lunghissimi capelli neri, molto mossi e un po' crespi, la cravatta blu e nera, la divisa smessa e un grande libro aperto sulle gambe.
«Gid, se mi cadi addosso giuro che ti finisco di spezzare le ossa.» promise, sollevando la testa; gli occhi neri brillavano come perle e le labbra erano piegate in un sorriso beffardo.
«Ti amo anche io.» dichiarò pigramente il ragazzo, seduto qualche metro più in alto. Il fratello dondolava su un ramo non direttamente sopra di lei e ridacchiava.
«Non dovreste studiare per i vostri G.U.F.O.?» domandò lei, sospirando, e le sue guance si erano imporporate lievemente.
«Dovrebbero andarci Oltre Le Aspettative già solo perchè ci presentiamo.» rispose Gideon, sogghignando.
«Sarei stupito se non strappassimo una E in ogni materia.» aggiunse Fabian, noncurante.
«Mi sembra di vedere voi.» commentò Lily, scioccata.
Sirius indicò la Ravenclaw: «Dorcas che sorride in quel modo mi terrorizza. Accidenti, non avevo notato quanto fosse carina!»
«Guarda, quei ragazzi sono i futuri Prewett.» disse improvvisamente Gideon, indicando il lago. Tutti, del passato e del presente, si voltarono di conseguenza e videro i Malandrini passeggiare vicino alla riva.
Sirius e James sorrisero, estremamente fieri.
«Come lo sai?» domandò Dorcas.
«Sono Gryffindor come noi, hanno fatto perdere un miliardo di punti quest'anno e sono solo al primo. Credo che Minerva avrà un crollo nervoso: pensava di essersi quasi liberata di noi.»
«Sono James Potter, Sirius Black, qualcosa Lupin e quello grasso non ne ho idea.» la informò generosamente Fabian.
«Buona cosa che Peter non sia qui.» mormorò James.
«Almeno si ricordava il mio cognome.» disse Remus, sospirando.
«Buona cosa che Peter non sappia cosa pensa Dorcas di lui...» sussurrò Lily, pensando a ciò che le aveva detto lei una settimana e mezzo prima sul “dovrebbe bruciare vivo”.
«Ah, li avevo notati in effetti.» considerò brevemente Dorcas, chiudendo il libro e alzandosi in piedi.
«Te ne vai di già?» si lamentò Gideon.
«Non posso studiare con due rotture di bolidi come voi.» dichiarò lei, ma i Malandrini e Lily videro che sorrideva ancora. Solite offese di Dorcas, solito tono scocciato, ma diversa espressione. Non c'era quel gelo che per la maggior parte del tempo permeava le sue parole, anche se ormai vi avevano fatto l'abitudine e la consideravano parte della famiglia.
«Ah, Gideon?»
«Sì, Dor?»
Un lampo rosso partì velocissimo dalla bacchetta della strega e se Gideon non fosse saltato sul ramo del fratello, che aveva quasi strillato per lo spavento, sarebbe caduto di sotto.
«Volevo dire “Dorcas”!» si corresse terrorizzato, «Che c'è?»
«Tieni d'occhio quel Sirius Black. Altri tre anni e vi ruberà tutte le ragazze.»
E ridacchiando Dorcas si allontanò, mentre il ricordo cambiava e udivano uno dei gemelli urlare: «Resta! Tu neanche li hai gli esami!»
Sirius era sconvolto. Gli altri ridacchiavano esattamente come Dorcas.
Si ritrovarono in biblioteca. I capelli di Dorcas erano più corti e lei era abbronzata, quindi doveva essere passato almeno un anno. Aveva un gomito poggiato sul tavolo, la testa reclinata contro una mano stretta a pugno e invece che leggere osservava il giovane Remus immerso in un libro.
«Dorcas?» sussurrò una ragazza accanto a lei, «Cosa fissi?»
«O per meglio dire “chi”?» ridacchiò maliziosamente un'altra.
Dorcas sorrise, scuotendo la testa: «Non è come pensate.»
«Lo spero bene, è un bambino...»
«Non ero un bambino.» la contraddisse Remus e gli altri ghignarono, «Non lo ero!»
«È che mi ricorda mio fratello, sempre chino sui libri e gentile... Prima mi ha seguito per rendermi una piuma, sapete?»
«Che carino... Peccato che sia piccolo.» sospirò la sua compagna, «Ha un faccino così delicato! Mi hanno detto che è molto debole di salute...»
«È dolce, no?» disse anche l'altra.
Remus arrossì miseramente.
«Il nostro cucciolo!» pigolò Sirius in falsetto.
«Sempre così tenero!» aggiunse James, con le mani al cuore.
«State zitti!» ringhiò Lily, mentre si spostavano su un'altra memoria, «Gelosi.»
«Scusami?» domandarono gli altri due in coro. Remus le sorrise.
«Potresti evitare di sfruttarla così, è al terzo anno, ci resterà male.» stava dicendo uno dei gemelli, e l'altro rise, scaldandosi le mani davanti al fuoco della sala comune.
«È al terzo anno e noi siamo al sesto, non può pensare che ci uscirò veramente. E poi mi sta solo facendo qualche favore...»
Dorcas sbuffò sonoramente da una poltrona.
«Ha dei sentimenti anche lei.»
«E a me sta simpatica.» precisò ancora l'altro gemello.
«Ma non la sto certo obbligando!» protestò ancora lui, «Io-Io non posso rifiutarla se lei non si è dichiarata, no? Aspetterò che lo faccia.»
«No, merda, sta cambiando!» protestò Sirius, «Volevo sapere di chi parlavano!»
«Non c'era altro, mi spiace.» replicò James, altrettanto deluso.
«Ma dove siamo?» riprese Lily, guardandosi attorno e chiedendosi se fosse normale che le memorie fossero in ordine cronologico.
Si trovavano in una grande palestra e Dorcas si stava allenando contro un bersaglio in movimento.
«Non credo sia Hogwarts.» rispose Sirius.
Da una porta entrarono i gemelli Prewett.
«Hai saltato Pozioni! Horace era preoccupato!» annunciò uno dei due.
«Stanza che Compare allora.» disse James.
«Me ne sbatto.» rispose Dorcas con un'alzata di spalle.
«Dorcas, hai i tuoi importantissimi G.U.F.O.» ribatté l'altro con palese allegria.
«Gideon, che lo dica tu è grottesco.»
«Ma perché ti alleni da sola?» domandò Fabian.
«Perché il nostro professore di Difesa è un idiota?» domandò retoricamente lei, come se fosse ovvio, «E io non voglio sprecare quello che gli altri professori chiamano “il mio alto potenziale”.»
«Il tuo... Ma se tutti i professori ti amano! Fai sempre tutto perfetto, sia a lezione che alle partite!»
«Alle-» cominciò James scioccato, non ricordando Dorcas in squadra, ma Lily lo zittì.
«Non è per la scuola! È per essere pronta!»
«Ma pronta a cosa?»
«Non hai sentito che cominciano a esserci strane sparizioni? Che il Cappello Parlante è sempre più preoccupato di anno in anno? Che i Dissennatori sono irrequieti? L'Oscuro Signore sta radunando i Mangiamorte o come diavolo si chiamano e sta preparando qualcosa di grosso.» ribatté lei, scagliando via il fantoccio contro cui si allenava.
I due gemelli sembravano sotto-shock.
«Scusami... Come l'hai chiamato?» domandò fiocamente Gideon, passandosi una mano sui capelli.
Dorcas sobbalzò.
«Oh, lui... Mia madre fa Rosier di cognome, non lo sai? È sorella di uno dei seguaci più fidati di Voldemort e di una strega più piccola e completamente pazza devota a lui più che alla sua stessa vita; così mi sono abituata a chiamarlo in quel modo a furia di sentire “Signore Oscuro” di là e “Signore Oscuro” di qua. Immagino che dovrò combattere contro di lei un giorno ed è una strega molto potente... Mio padre è mezzosangue e si sta pian piano rivelando dalla parte dei babbani, credo che finirà male.» rivelò loro con la stessa tranquillità con cui James avrebbe parlato di esami scolastici, «È da lei che so che le cose cominciano a muoversi.»
Lily e il trio erano terrificati: le parole di Dorcas si erano rivelate profetiche, tutti sapevano che sua madre era una Mangiamorte e che l'aveva davvero uccisa.
«E cosa aspettavi a... Oh, Merlino! Pensavo fossimo amici, Dorcas!» sbottò Gideon all'improvviso.
«Lo siamo.» disse subito lei, sorpresa.
«E allora perchè non ci hai detto che tua madre è praticamente una Mangiamorte?»
«Già, senza contare che tu sei amica di nati-babbani, come lo siamo noi, quindi immagino che le vacanze a casa tua siano uno spasso...» borbottò Fabian.
«Me la cavo.» il suo tono di voce era tornato quello scontroso di Moody, «Affari miei. Non c'entra con l'amicizia.»
Eppure non era quello che loro conoscevano, c'era sempre una scintilla di bonarietà in questa Dorcas, anche quando cercava di essere al massimo della sua sgarbataggine, come lo sguardo finale che gli aveva rivolto.
«Che ne dici se dopo i tuoi esami ci facciamo un viaggetto quest'estate?» propose improvvisamente Gideon e gli altri due lo guardarono come se fosse impazzito, «Per staccare un po' la spina! Alla fine della scuola finiremo col trovarci in mezzo a una guerra...»
«Ora non esagerare.» borbottò Fabian.
«Sì, per quanto l'Oscur... Tu-Sai-Chi possa essere potente non credo che finiremo comunque col giocare alla guerra.» concordò Dorcas, «Penso che tra un paio d'anni non ne sentiremo più parlare. Però dobbiamo evitare che ammazzi babbani nel frattempo.»
«Secondo voi quanto si fa sul serio allora?»
«Serio è serio, ci sono già strane sparizioni che secondo i discorsi di mia madre sono collegati a lui. Ma non così serio da arrivare alla “guerra”.»
«Quanto vorrei che Dorcas avesse avuto ragione...» sospirò Lily mentre il ricordo cambiava.
Erano sempre loro, dovevano essere gli ultimi giorni prima delle vacanze a giudicare da vestiti, ed erano davanti al portone, in piedi, due contro uno dei Prewett.
«Quale parte di 'anche lei ha sentimenti' non funziona con te? C'era bisogno di essere così stronzo?» sbottò Dorcas.
«Senti, il suo migliore amico non le parlava più perché chiaramente ha una cotta, lei è una bambina... Sarebbe stato orribile continuare così e lasciare che lei lo perdesse, no? Le ho fatto un favore.»
«D'accordo.» disse l'altro gemello, «D'accordo, ma potevi farglielo con un minimo di tatto in più?»
«Fatto un favore?» ripeté Dorcas, alzando la voce, «Fabian, hai venduto il cervello per avere la tua scopa? Che favore le hai fatto, dicendole di andarsene con Tess?»
I Malandrini trasalirono e Lily chinò il capo.
«Ma Tess non era il ragazzo di Marlene?» sussurrò Sirius e gli altri lo zittirono per ascoltare.
«... Sta meglio con lui.» stava finendo di dire Fabian, «Hanno la stessa età, io non ho-»
«NON HO DETTO CHE TE LA DOVEVI SPOSARE!» urlò Dorcas, «Ho solo detto di non spezzarle il cuore! E Tess è sempre stato solo un amico!»
«Ha quattordici anni...»
«Quindici a ottobre.» precisò Gideon.
«E quel che è fatto è fatto.» concluse Fabian, guardandola malissimo.
Dorcas alzò le mani, «Me ne frego, fa quello che ti pare.»
«Grazie.» disse lui, mentre lei si voltava per andarsene.
«Io non ho-» cominciò Gideon, ma Dorcas si voltò di scatto e tirò un pugno nello stomaco a Fabian, facendolo piegare in due, «Finito.»
Tutti non poterono fare a meno di approvarla, Lily quasi applaudì.
«Povera Marlene, ora capisco perché...»
«Ma lei si è poi fidanzata con Tess, l'anno dopo.» ricordò Remus, pensando alla sua prima volta con lei e a quanto lei fosse disperata. Forse, dopotutto, non era per niente disperata perché Tess non la ricambiava. Forse era disperata perché Fabian non la ricambiava e stava per lasciare Hogwarts, forse non voleva perdere Tess, che invece era geloso ed era sempre stato il suo migliore amico, e per questo si era fidanzata con lui a fine anno, quando ormai i Prewett erano quasi andati via.
Poi Lily strillò, aggrappandosi istintivamente a James, che per un istante chiuse gli occhi. Sirius saltò indietro, sbattendo contro Remus che teneva gli occhi spalancati dal terrore.
C'era un bambino davanti a loro, sembrava dormire. Era steso a terra con espressione serena e un libro era aperto ai suoi piedi, con una pagina piegata malamente sotto il suo peso come un uccello dall'ala ferita. Ma era morto, perchè qualche metro più in là c'era un uomo dagli occhi vitrei a ridosso del muro, con la bacchetta accanto a sé e la bocca ancora semiaperta. Il tavolo accanto a loro era rovesciato, c'erano pezzi di vetro a terra e una bruciatura sul muro.
«Sono tornata! Papà!» chiamò la voce di Dorcas, «Tommy?»
«Dio, no.» gemette Lily, coprendosi gli occhi. James si sforzò di deglutire, guardando gli amici che ugualmente pallidi sembravano cercare una via di fuga.
«Tommy? Amore?» la sua voce si fece improvvisamente allarmata e poi udirono il rumore di qualcosa che cadeva a terra. Dorcas arrivò di corsa nella stanza, gettandosi sul bambino, «Tom, Tommy, tesoro, cos'hai? Rispondimi!» lo supplicò, poggiando una mano sul suo petto. Si ritrasse dopo qualche secondo, visibilmente spaventata e con la mano tremante ancora dritta davanti a sé.
«Tommy?» sussurrò, andando a poggiare il viso sul suo petto, «Oh no, no, no, amore mio, no...» singhiozzò, voltandosi per cercare aiuto e vedendo finalmente l'uomo. Cacciò un grido di terrore: «Papà!»
Cercò freneticamente la bacchetta e la puntò su di lui, indecisa e singhiozzante.
«Vorrà curarlo, è fuori di sé.» mormorò Remus. Ci era passato con sua madre e sapeva di cosa parlava.
«Ci penso io, ora ci penso io...» disse isterica.
«Non puoi fare nulla per loro.» annunciò una donna, entrando dalla porta alle sue spalle. Somigliava a Dorcas, ma aveva i capelli castani e indossava un lungo vestito nero che ricordò a Sirius gli abiti di sua madre. «Tom non ha sofferto, gli ho chiesto di chiudere gli occhi e non si è neppure accorto di quello che stava per accadere.»
Lily scoppiò in lacrime e gli altri erano costernati quanto lei.
«Cosa? D-di cosa stai... Sei stata tu?» balbettò Dorcas, arretrando e quasi finendo addosso al fratello. Saltò avanti istintivamente e si accasciò a terra, singhiozzando, «Perché?»
«Lealtà. Mio marito era un mezzosangue babbanofilo e ha sporcato il sangue dei miei figli... Per poter compiacere il mio Signore ho dovuto potare i rami marci del mio albero genealogico.»
Lily e Sirius pensarono alle parole della madre di Mary e rabbrividirono.
«Tu lo capisci, vero? Ti ho lasciato per ultima perchè tu non avessi nessun rimpianto, niente che ti spingesse a restare in questo mondo. Non puoi fare più nulla per loro... Perciò chiudi gli occhi anche tu, ci vorrà solo un secondo e li rivedrai. Vuoi rivedere Tom, non è vero?»
Dorcas sollevò il viso per guardarla, con occhi allucinati. E tuttavia non eguagliò l'espressione di pura pazzia che si era dipinta sul volto della madre mentre parlava trasognata del “suo signore”.
«Sì, certo che sì.»
James trattenne il fiato.
«Adesso arrivano Fay e Gid.» disse Sirius, «Dovevano partire assieme, vedrai.»
«Ma l'ha uccisa lei.» lo contraddisse Remus, continuando a osservare la scena come ipnotizzato.
Il sorriso sul viso della madre di Dorcas si stava allargando.
«Davvero? Adempirai al volere dell'Oscuro Signore? Forse ti ho giudicata troppo presto, del resto non tutti i Mangiamorte sono di sangue purissimo, qualche peccato a volte è accettabile...»
Dorcas chiuse gli occhi, con le lacrime che scorrevano giù per le guance. Era impossibile dire a cosa stesse pensando, ma quando li riaprì si mosse così velocemente che non riuscirono a vederla.
La luce verde dell'Anatema che Uccide illuminò la stanza e sua madre lo schivò appena in tempo, con un urlo vittorioso. Di nuovo la stanza si illuminò di verde, e ancora, e ancora.
«Dorcas!» gridarono due voci maschili all'unisono e la madre di lei si distrasse solo un momento, quello sufficiente perché il raggio dell'Avada Kedavra le attraversasse il petto.
Dorcas si lasciò di nuovo cadere a terra e uno dei gemelli entrò, fermandosi sulla soglia con aria incredula e poi consapevole.
La memoria si spostò ancora, e loro udirono distintamente solo alcune voci.
«Non ci sono prove che sua madre fosse una Mangiamorte, non aveva neppure il Marchio Nero, signorina. Sappiamo solo che non era in perfetta salute mentale.» nella voce non c'era alcun dispiacere, solo fretta.
«Devi far leva sulla legittima difesa, Dor. Sei anche minorenne. E poi ormai è rimasta solo cenere, nessuno può accusarti di nulla anche se tutti pensano che abbia fatto tutto tu.»
«Dev'essere impazzita, del resto era di così buona famiglia, non poteva certo essere una delinquente...» disse qualcuno in un sussurro.
«Non può andare ad Azkaban, è minorenne!»
«Arresti domiciliari? Sarebbe?» chiese Dorcas.
«Farò tutto il possibile.» disse la voce di Dumbledore.
«La ragazza verrà data in affido fino al compimento della maggiore età, tra tredici mesi, al fratello maggiore di sua madre.» la voce autoritaria di un uomo.
Poi quella di Dorcas: «Tornerò a Hogwarts, zio. Non voglio niente da te e puoi prendere tranquillamente l'eredità intera. Beh, esclusa la casa, quella è bruciata.»
E finalmente rividero un familiare corridoio della scuola e una Dorcas decisamente più grande della prima con i capelli legati in una coda alta e due libri sottobraccio. La divisa era quella estiva e Fabian e Gideon erano come sempre davanti a lei, ma apparentemente tristi.
«Che ne dici di un salto alle cucine? Stasera sarà la nostra ultima sera a Hogwarts...» stava dicendo uno dei due, e non sembrava molto sicuro delle sue parole.
«Mi dispiace ma passo, sono stanca morta. E poi lo è solo per voi, io ci sarò l'anno prossimo.» ribatté Dorcas, gelida.
«Ma Dor, intendevo per noi tre!» protestò quello che, a giudicare dal nomignolo, doveva essere Gideon. I Malandrini sperarono in una minaccia di violenza da parte di Dorcas ma videro che lei non faceva una piega.
«Mi dispiace. Ci vediamo domattina.» e girò i tacchi. Non era più a portata d'orecchi quando Gideon disse: «Chi l'avrebbe detto che per il nostro ultimo ann-»
«Non è più la nostra Dorcas, fattene una ragione.» lo interruppe Fabian, mesto, «È già tanto se almeno con noi parla.»
«Andiamo a festeggiare da soli, se si può chiamare 'festeggiare'.» propose Gideon, altrettanto depresso, «O forse possiamo chiamare Marlene se eviti d-»
«No, Marlene sta uscendo con il suo migliore amico. E dire che stavo quasi scherzando quando gliel'ho consigliato, che ne sapevo che era davvero geloso, ma si può essere gelosi alla loro età?» il tono di voce voleva essere divertito ma la faccia di Fabian diceva tutt'altro.
«Ma...»
«Non che mi importi.» tagliò corto lui.
E poi la memoria cambiò così all'improvviso da sorprenderli: Dorcas era nell'ufficio di Dumbledore, e ormai era praticamente la Dorcas che avevano conosciuto loro con tanto di mantello nero.
«Come va il tirocinio? Mi dicono che potresti essere la prima a poter cominciare il lavoro come Guaritrice prima dei tre anni.»
«I miei insegnanti non si lamentano.» rispose lei, atona, «Io sì. Per quanto sia stata una mia scelta cercare di aiutare più persone possibile negli ospedali, ormai non riesco più a stare con le mani in mano senza combattere in prima linea. È per questo che mi ha chiamato?»
Dumbledore sorrise, «Molto acuta... Mi sono giunte voci proprio a proposito della tua insofferenza in merito...»
«Signore.»
«Perdona questo anziano che divaga, Dorcas. Volevo parlarti di qualcosa di molto serio e, come hai indovinato, che ti porterà a combattere in prima linea.»
«L'Ordine della Fenice.»
James, Lily, Sirius e Remus sobbalzarono e si voltarono di scatto. La vera Dorcas era dietro di loro, con le braccia incrociate e l'espressione scettica.
«Remus, tu sei l'unico da cui davvero non me l'aspettavo.»
Il ragazzo arrossì di botto.
«Ehi!» protestò Lily.
«Da te sì. Ho visto com'eri curiosa quando parlavo.» tagliò corto Dorcas, «Su, fuori.» li invitò con un cenno della testa.
«Una nuova recluta.» disse in quel momento Elphias, seduto tra Fabian e Gideon, che alzarono lo sguardo nello stesso momento e restarono a bocca aperta. Nella stanza vi erano anche Caradoc e Moody.
Dorcas guardò prima un gemello e poi l'altro.
«Gideon, Fabian.» salutò, indicando prima l'uno e poi l'altro. Nei visi di entrambi si dipinse un sorriso incredulo.
«Dopo tre anni...» cominciò Gideon, scuotendo la testa e alzandosi per raggiungerla. L'abbracciò di slancio prima che lei potesse scostarsi, e poi Lily, Remus, Sirius e James furono sbalzati fuori dalle memorie di Dorcas.
«Ho notato come mi fissate da quando ho parlato con Lily dei miei anni a Hogwarts.» cominciò Dorcas, che non sembrava arrabbiata, «Immaginavo voleste saperne di più e sinceramente non avevo la minima voglia di fare grandi discorsi alla Ministro della Magia.»
«Significa che hai lasciato apposta la porta aperta?» azzardò James, speranzoso. Forse non li avrebbe squartati.
«Ovvio, sapevo che avreste ficcanasato. Gli altri non si sarebbero mai permessi. Anche se immaginavo solo Potter e Black, che poi avrebbero riferito a voi.» precisò rivolta principalmente a Remus che arrossì ancora.
«Peter?» domandò timidamente Lily.
«L'ho schiantato quando ha cercato di rallentarmi, spiacente.» rispose, ma non sembrava spiacente affatto.
«Ora schianterai anche noi?» chiese Sirius, colpevole.
«No, te l'ho detto, non è che quello fosse un segreto, solo che non mi andava di parlarne. E poi tu e Lily vi state ancora rimettendo in piedi dall'ultimo attacco, vi ucciderei, Black.»
«Puoi chiamarmi Sirius.»
«E a me James!»
«Vanno benissimo Black e Potter.» ribatté lei.
«È stupefacente come riesci sempre a distinguere i Prewett...»
«Non cercare di arruffianarmi, Remus. Ora fuori, abbiamo del lavoro da sbrigare.»
«Però davvero, non sapevo fossi così amica di Fabian e Gideon.» dichiarò Sirius, imboccando velocemente la porta, «Non ne hanno mai parlato molto ma era un po' come siamo io e James!»
«Perché come avrete potuto notare tra il mio quinto e il mio sesto anno ho subito un cambiamento radicale.» spiegò Dorcas freddamente, «Da quasi normale a quello che vedete ora. E così sono sempre cauti quando parlano del mio passato o di me in generale.»
«Certo...» mormorò Lily, pensando a quel povero bambino.
«Chiami Remus per nome perchè ti ricorda tuo fratello?»
Gli altri guardarono Sirius agghiacciati, Dorcas si fermò nel mezzo del corridoio.
«No. È che Remus è carino.»
Remus arrossì ancora, sorpreso.
«Anche io lo sono!» protestò ovviamente Sirius.
«Non parlavo del fisico, imbecille.» ribatté Dorcas.
Vi fu qualche secondo di silenzio, poi Sirius parlò ancora.
«Mi dispiace. Per tutto.»
«Sempre schietto, eh, Black?» fece lei, tornando a camminare.
«Senti chi parla...» borbottò lui.
«Ehi, Dorcas!» chiamò anche Lily, prima che lei svoltasse verso le scale. Dorcas si voltò, con la fronte aggrottata.
«Lily?»
«Li distingui perchè sei o sei stata innamorata di lui, non è vero?» domandò con un sorriso, ignorando le occhiate curiose del fidanzato e degli amici.
Dorcas sorrise a sua volta, evento rarissimo, e andò via senza rispondere.
«Di chi è innamorata?» domandò subito James, allegro come non era da un pezzo.
«Sono cose da donne queste, voi andate a recuperare Wormtail.»
«Oh, dannazione!» imprecò Sirius, correndo a recuperarlo con James, per quanto gli fosse possibile con le ferite al petto che dolevano.
«Gideon, eh?» sussurrò Remus. Lily ridacchiò.
Credo che lascerò a voi capire cosa sia successo a Dorcas dopo l'omicidio, ma se avete ancora dubbi scrivetemelo per recensione.
Ormai non so più quale sia il capitolo che segue perché sto incasinando un po' l'Ordine, quindi potrebbe – probabilmente – essere su Grimmauld Place, il prossimo.
Oh, sì, ce ne saranno anche ambientati post anni '90, con Harry compreso, purché si nominino quelli a Hogwarts nel '70!
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