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Autore: bibabirba    02/11/2010    3 recensioni
Lei Giulia, 30 anni, toscana che è uscita da una storia durata 8 anni. Lui Robert, 24 anni, londinese attore e suo attuale fidanzato. Come si potrebbero rapportare tra di se considerando tutte le divergenze che incontrerebbero con l'andare avanti della loro storia? Spero di avervi incuriosito. Siate clementi però è la prima storia in assoluto che pubblico.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera ragazze mie!
Eccomi qua con un nuovo capitolo di questa storia che ormai mi è entrata nel cuore. Qui verranno sviscerate molte cose e spero tanto di non deludere nessuno. A dire la verità, presa dalla scrittura credo che adesso non mi basterà un solo capitolo alla conclusione, magari due. Che dite? Avrete la pazienza di aspettare un pò o devo cercare di comprimere tutto nel prossimo capitolo? Fatemi sapere.

Adesso, dopo aver ringraziato tutte coloro che hanno inserito la storia tra le seguite, le preferite e le ricordate e le lettrici silenziose, mi voglio dedicare a quelle care ragazze che hanno lasciato un segno tangibile del loro passaggio.

AnnaDaiCapelliNeri: Sono felicissima di sapere che questa storia continua a piacerti, davvero. L'idea del filmino per la prima ecografia mi è venuta così, credo che se mio marito non avesse avuto la possibilità di esserci lo avrei fatto perchè, specialmente la prima è quella più emozionante. Un consiglio: tu che dici, cerco di contenere tutte le idee che mi sono venute per la fine in un solo capitolo o lascio libero sfogo alla mia "vena creativa" (si fa per dire)?
Grazie mille e alla prossima. Un bacione.

Thedreamer: Erika ciao! Allora inizio col dirti che mi fa un sacco piacere sapere che lo scorso capitolo ti è piaciuto e che anche le mie idee ti hanno fatto apparire Rob dolce dolce da desiderare di morderlo. Era quello che volevo. Quella per me è LA dichiarazione e sono felice di averla resa al meglio, almeno per te.
L'idea del filmino per la prima ecografia mi è venuta così, credo che se mio marito non avesse avuto la possibilità di esserci lo avrei fatto perchè, specialmente la prima è quella più emozionante. Qui Kris farà solo una piccolissima apparizione..... Consiglio: stringo tutto in un capitolo o ne faccio almeno due?
Spero davvero che anche questo capitolo ti piacerà. Quando hai due minuti guarda la mail, ti ho risposto.
Un bacione grandissimo, a presto.

Miss Bass: Tesoro sono contenta che la reazione di Rob ti sia piaciuta e spero vivamente che anche questo capitolo sia di tuo gradimento. Qui avrai solo un piccolo assaggio della reazione di Kristen. Chiedo consiglio anche a te, è meglio che faccia un solo capitolo e almeno altri due per sviscerare tutto più dettagliatamente?
Felicissima anche di esserti stata utile con le foto. ;)
Un bacio grande grande e alla prossima.


Mi prendo l'ultimo spazio per ricordarvi anche l'altra mia storia, se vi va naturalmente. Basta cliccare sul titolo. Sette Giorni


Un bacio a tutte e buona lettura!



Capitolo 27. Decisione improvvisa.



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Mai e poi mai avrei immaginato di partire per la nostra tanto sospirata vacanza alle Maldive incinta e in procinto di sposarmi. Neanche nei miei sogni più rosei questo era mai avvenuto.
Sospirai e mi poggiai meglio sulla spalla di Rob seduto sulla poltrona al mio fianco. Lui mi baciò i capelli e poi si concentrò nuovamente sulla lettura del nuovo copione che gli avevano proposto.
Il viaggio in aereo sarebbe stato piuttosto lungo ed io volevo cogliere l'occasione per parlare un pò del nostro futuro insieme. Ancora non avevamo deciso niente e l'idea che ancora fosse tutto approssimativo, mi mandava in tilt. Ero sempre stato un tipo piuttosto preciso e, forse, proprio per quel motivo sentivo la necessità di programmare tutto nei minimi dettagli. Sicuramente però, anche il fatto di essere incinta e quindi scombussolata dagli ormoni, influiva parecchio.
- Che c'è? Sei nervosa? - Mi sussurrò all'orecchio dopo un pò che non riuscivo a trovare posto in quella maledetta poltrona di prima classe.
- Un pò. - Risposi cercando i suoi occhi.
- Perchè? - Chiese.
- Innanzi tutto perchè d'ora in avanti dovrò affrontare tutti i viaggi in aereo senza la possibilità di stordirmi un pochino con l'alcool, poi perchè vorrei parlare un pò con te della nostra situazione. - Lui sorrise.
- Così la mia alcoolista preferita adesso non può più bere? - Domandò divertito toccandomi con un dito la punta del naso.
- Già, noie della gravidanza. - Risposi leggermente stizzita.
- Passerà in fretta vedrai. - Continuò lui toccandomi la pancia lievemente. - Lo sai che i miei impazziranno dalla felicità appena lo sapranno? -
- Non vedo l'ora di vedere l'espressione di tuo padre. - Affermai. Era un uomo talmente dolce che da subito mi era entrato nel cuore.
- Ma i tuoi lo sanno? - Domandò preoccupato. Ancora non li aveva conosciuti personalmente, aveva avuto solo modo di parlarci un paio di volte per telefono. Quella era una delle cose che andavano sistemate prima delle altre se non volevo correre il rischio di essere diseredata dai miei genitori.
- Veramente no, non gliel'ho detto. Pensavo che, una volta tornati, potremmo farlo insieme. - Azzardai.
- Lo sai che devo ripartire praticamente subito. - Rispose lui sconsolato carezzando le pagine del copione che aveva poggiato sulle ginocchia.
- Lo so. - Subito mi intristii e non riuscii a nasconderlo perchè il mio tono di voce face trapelare tutto.
- Però posso sicuramente venire con te, magari per un pranzo o una cena, prima della mia partenza. - Cercò di recuperare lui.
- Dici sul serio? - Quelle sue parole mi avevano elettrizzata più del dovuto perchè la mia voce risultò stridula anche al mio orecchio. Questi ormoni impazziti stavano diventando di difficile gestione: ogni cosa mi faceva o gioire o intristire fino alle lacrime.
- Certo che dico sul serio, infondo stai per diventare mia moglie no? -
- Si. - Risposi solamente, perdendomi definitivamente in pensieri talmente colmi di felicità che, la solita lacrima, decise di abbandonare il mio occhio destro.
- Perchè piangi? - Domandò subito lui raccogliendo quella piccola traditrice di una goccia salata con la mano destra.
- Gli ormoni. - Risposi sbuffando leggermente.
- Cos'è che vuoi chiedermi ma non hai il coraggio di fare? - Anche quella volta fui subito sgamata. Possibile che per lui fossi così tanto chiaramente leggibile?
- Ma come fai? -
- A fare che? -
- A capire sempre tutto anche prima che parli? -
- Bè, non proprio tutto. In questi giorni ti avevo sentito strana, ma proprio non capivo a pieno il tuo stato d'animo. - Disse passandosi una mano tra i capelli.
- Sinceramente non lo capivo neanche io. Un attimo prima ero al settimo cielo e quello dopo avevo una paura folle. - Affermai.
- Paura? Perchè? -
- Della tua reazione. - Spiegai abbassando la testa.
Lui mi carezzò i capelli e poi sospirò.
- Ormoni spero? -
- Penso di si. - Risposi sorridendo. Infondo al mio cuore avevo sempre saputo che quelle stupide paure che avevo avuto all'inizio, non avevano assolutamente ragione di esistere.
- Non fare la furba, allora cos'è che ti preoccupa? - Continuò poi.
Mi feci coraggio prima di porre quelle domande che mi vorticavano in testa fin da quando avevo accettato di sposarlo.
- Ecco io mi chiedevo un paio di cose: quando avevi intenzione di sposarti? Dove pensi che andremo a vivere poi? Perchè comunque troveremo il modo di vivere insieme per poter crescere nostro figlio vero? - Mi agitai sulla poltrona.
Mi posò un dito sulle labbra. - Calma calma. Respira e non ti agitare. So che per te è difficile perchè devi avere sempre più o meno tutto sotto controllo, però vedrai che riusciremo a sistemare tutto. - Fece una pausa e poi continuò. - Dunque, sinceramente, nel mio programma iniziale, avevo pensato di sposarci magari ad anno nuovo, ma credo che per allora saremo molto impegnati.... - Rise ed io con lui. Subito sia la mia che la sua mano si spostarono sulla mia pancia. Mi guardava con adorazione ed io mi sentivo la persona più fortunata della terra.
- Steph ci ucciderà sai? - Dissi io dando voce ad un flusso di pensieri che mi passavano per la testa in quel momento.
- Chi se ne importa, l'importante è che siamo felici noi, no? -
- Tu sei felice? - Altra domanda che mi metteva un pò in difficiltà da quando gli avevo rivelato di aspettare un bambino.
Lui mi guardò intensamente negli occhi. Erano di un azzurro intenso e bellissimo. Mi carezzò una guancia e poi mi baciò la fronte.
- Certo che sono felice. Senti, pensavo.... perchè non ci sposiamo adesso, alle Maldive? -
- Cooosaaa? - Quasi gridai.
- Aspetta, calmati e ascolta. Quando torneremo sarò impegnato sia con la promozione del film che con il set di Water for Elephant. Ad ottobre inizieremo con la pre-produzione e poi con le riprese dell'ultimo film della saga, quindi o ci sposiamo adesso o dovremmo farlo ad agosto quando, molto probabilmente avrai già un piccolo accenno di pancia. - Disse furbo. Effetivamente non ci avevo affatto pensato ma se veramente volevamo sposarci prima della nascita del bambino avremo dovuto affrettare i tempi perchè non sembrassi una balena con un abito bianco. Però l'idea di sposarmi senza nessuno dei miei parenti o amici un pò mi dispiaceva.
- Lo so però non mi va di sposarmi senza nessuno dei nostri amici o parenti.... - Confessai in un sussurro.
- Neanche a me. E qui entrano in scena mia sorella Lizzie e Steph. - Aggiunse con un sorriso. Lo guardai stralunata. - Lizzie ha un'amica che organizza matrimoni, a dire il vero la conosco anch'io. - Disse poi distogliendo lo sguardo.
- Ex? - Chiesi divertita dalla sua reazione.
- Non proprio, è stata la mia prima grande cotta da ragazzino, ma lei non mi ha mai considerato neanche di striscio. -
- Povero il mio latin lover, non considerato da una donna forse per la prima volta. - Lo presi in giro spettinandogli i capelli.
- Veramente lo sai che non ho mai avuto molto successo con le ragazze nell'adolescenza. -
- Si ma mi sembra che poi tu ti sia rifatto no? - Commentai.
- Giusto. - Rispose imbarazzato. Aveva avuto molte donne, specialmente da quando era diventato famoso. Anche se era stato frenato dalla storia con Kristen. - Comunque, dicevo potremo chiamarla e farci organizzare un matrimonio lampo per sabato, così i giornalisti tra l'altro, saranno presi alla sprovvista lasciandoci magari in pace e far occupare lei Steph e Lizzie di tutto. -
- Guarda che le Maldive non sono proprio dietro l'angolo. - Affermai sarcasticamente pensando a tutti coloro che volevo veramente vicino in un momento tanto importante.
- Non ti preoccupare di niente ok? Tu dimmi solo chi vuoi presente e ci saranno tutti. - Rispose lui convinto.
- Ma... -
- Niente ma. Non stare a preoccuparti dei soldi perchè quelli proprio sono l'ultimo dei nostri problemi. -
Sorrisi, mi conosceva veramente bene ma non volevo dargli soddisfazione.
- Veramente io pensavo al mio vestito! - Risposi facendogli linguaccia.
- Ah. Vedrai che lo stilista che ti proporrà Steph avrà sicuramente qualcosa che ti piacerà. -
- Stilista? - Chiesi incredula e sopraffatta da tutte quelle rivelazioni che mi stava facendo.
- Giulia ti fidi di me? -
- Certo ma.... -
- Ti fidi? - Insistette lui.
- Si ma.... -
- Allora lascia fare a me e domenica torneremo in Italia da marito e moglie. -
Lo guardai e non potei fare a meno di abbracciarlo.
- Lo sai che ti amo vero? - Dissi baciandogli il collo.
- In realtà ci contavo, già che stai per diventare mia moglie e darmi un figlio. -
Lo strinsi ancora di più a me e di nuovo i miei pensieri tornarono su tutto quello a cui avremo dovuto pensare e sistemare prima dell'arrivo del bambino. Prima di tutto c'era l'esigenza di trovare una casa adatta alla nostra nuova "situazione".
- Robert? - Cercai di dare voce ai miei pensieri.
- Giulia tranquilla, vedrai che troveremo il modo di fare tutto ok? -
- Si ma... - Tentai di nuovo.
- Senti io pensavo, ma per te sarebbe un problema prenderti un'aspettativa dal lavoro? - Chiese come colto da una folgorazione.
- No ma perchè? - Chiesi staccandomi da lui per guardarlo negli occhi non capendo dove volesse arrivare.
- Vorrei vivere la gravidanza insieme a te, mi farebbe piacere che mi seguissi in questo periodo. Così poi, con calma, decideremo dove andare a vivere e tutto il resto. Ma non mi va di lasciarti da sola mentre io sono in giro. -
- Non sarei sola in realtà. - Risposi pensando subito ai miei e alle mie amiche, Noemi in particolare.
- Lo so, ma vorrei davvero non perdermi niente di questo piccolino... - Disse ancora carezzandomi nuovamente la pancia.
- Ok. - Riuscii a dire prima di farmi travolgere da una nuova ondata di pianto. Era quello che volevo: vivere la gravidanza con lui al mio fianco.
- Ormoni? - Chiese lui divertito dalla mia reazione abbracciandomi.
Annuii solamente. - Devo andare in bagno. - Dissi poi colta da una voglia improvvisa.
Mi guardò confuso. In fondo ancora, da quando ci eravamo rivisti, non avevamo goduto a pieno della presenza dell'altro ed io volevo assolutamente colmare il prima possibile questa lacuna.
- Mi accompagni? - Chiesi. Lui acconsentì ma ancora non aveva ben capito quali fossero le mie intenzioni.
- Ti senti male? - Domandò preoccupato.
Lo guardai con un sorriso e lui mi guardò ancora più confuso ma mi seguì.
- Adesso sei in trappola! - Esclamai mentre iniziavo a sbottonargli la camicia baciando ogni centimetro quadrato della sua pelle scoperta dopo aver chiuso la porta del bagno alle nostre spalle. Essendo di prima classe era piuttosto grande per fare quello che avevo in mente.
Dopo un attimo di stordimento, iniziò a ridere mentre mi spogliava e mi baciava.
- Che c'è? - Chiesi dopo un pò che rideva interrompendo quella mia piccola opera di seduzione.
- Ti amo troppo. Anche per questi tuoi attimi di follia... - Confessò lui.
- Se non vuoi potremo anche..... - Mi interruppe baciandomi con foga.
- Voglio, voglio. - Soffiò sulle mie labbra.

Quando uscimmo da quel bagno, leggermente su di giri e trafelati, non riuscivamo a smettere di ridere. L'hostess ci rivolse diverse occhiatacce, dato che, molto probabilmente, stavamo dando e, magari, avevamo dato fastidio a tutti gli altri passeggeri. Solo che il nostro stato d'animo, non poteva essere scalfito in alcun modo in quel momento. La felicità la faceva da padrona.
- Scusi, potremmo avere due telefoni? - Chiese poi Robert tendando di ricomporsi un pò mentre raggiungevamo i nostri posti.
- Che vuoi fare? - Domandai non capendo quali fossero le sue intenzioni.
- Organizzare un matrimonio! - Esclamò contento.
Il resto del viaggio lo passammo al telefono con parenti e amici per informarli delle nostre intenzioni.
A Steph per poco non venne un colpo. - Voi mi volete morta! - Esclamò appena apprese la nostra decisione. Più per tutto quello di cui doveva occuparsi in quei giorni che, ci assicurò, per la notizia di per se.
I miei genitori organizzarono un festino in diretta telefonica, chiamando immediatamente i miei zii e i vicini a raccolta, anche se il commento di mia madre - Sempre gli ultimi a sapere le cose è? - non si fece attendere. Tutto però venne smorzato immediatamente anche da lei perchè era troppo felice per me.
Noemi Valentina e Lucia, urlarono per un quarto d'ora ciascuna, felici per me ma anche per poter venire con noi alle Maldive! O forse solo perchè sarebbero potute venire a godersi il sole in queste isole paradisiache.
Lizzie per poco non ruppe il telefono dalle grida che lanciò e, dopo essersi calmata un pò, ci tranquillizzò dicendo che avrebbe pensato a tutto lei. Amica wedding planner compresa.
I genitori di Rob e Victoria, non poterono che esultare contenti della nostre decisione e Tom, bè lui fu l'unico che, invece di gridare o sbraitare come avevano fatto gli altri, sbuffò e poi diede in un dirotto pianto dicendoci che era troppo felice per noi. Sapevo che era sincero ma sapevo anche che per lui non era semplice. Robert volle comunque chiedergli di fargli da testimone e lui accettò istantaneamente senza riserve. Anche se cercava di non farcelo notare, sapevo che un pò gli pesava e anche Robert ne era consapevole. Ma, entrambi, non volevano scontentare l'altro, quindi mi stupirono per il modo assolutamente maturo con cui affrontarono la situazione.
- Domani sarò lì! - Esclamò Tom contento prima di chiudere la conversazione. - Ah, ragazzi? - Chiese poi.
- Si? - Rispondemmo in coro io e Robert.
- Posso portare Emilie? - Chiese con la voce leggermente tremolante forse per l'imbarazzo.
Scoppiammo a ridere.
- Che avete da ridere? - Ci chiese un pò risentito.
- Niente. Lascia stare. - Rispose Rob. - Certo che puoi. Anzi così ci eviti una telefonata. A domani amico. -
- A domani. -
Ci guardammo negli occhi e poi ci abbracciammo. Entrambi felici di sapere che Tom si stava riprendendo alla grande dalla pseudo-cotta che aveva preso per me. Volevo che fosse felice e, secondo me, Emilie poteva aiutarlo molto bene in questo.
I colleghi di set di Robert, Kellan in particolare, quando capirono quali fossero le intenzioni del loro amico, furono entusiasti e si dissero tutti assolutamente disponibili. Sarebbero arrivati alla spicciolata nei giorni antecedenti a sabato e casa Pattinson sarebbe diventata il quartier generale dei preparativi con Lizzie al comando.
Non avevamo rivelato a nessuno che la fretta di sposarci era dettata anche dal fatto che ero incinta, perchè volevamo confessare tutto durante la cerimonia. Era un notizia importante e volevamo goderci a pieno tutte le reazioni. Avevamo portato con noi anche il dvd della prima ecografia e a entrambi venne l'idea di proiettarlo durante i festeggiamenti. In fondo, quelli che sarebbero venuti con noi a festeggiare, erano le persone più importanti e volevamo renderli partecipi della nostra gioia il più possibile.
La scusa che per lo più portavamo era quella di fare tutto all'ultimo momento per evitare una fuga di notizie in modo da essere, forse, liberi dai giornalisti.
Era rimasta una sola telefonata da fare, quella per Kristen. E sapevo che per Robert era quella più difficile. Non tanto perchè lui provasse ancora qualcosa per lei, quanto perchè lei era ancora convinta di poterlo riconquistare. Lui gli voleva bene e, dato che era comunque una persona importante nella sua vita, non voleva farla soffrire.
- Vorrei davvero che venisse anche lei. - Mi confessò Robert.
- Vedrai che verrà. - Dissi tentando di consolarlo. A dire il vero non sapevo se avrebbe accettato la cosa, specialmente dopo il nostro ultimo incontro. Contavo sul suo affetto per Robert in realtà. Sapevo che lo conosceva e che quindi era a conoscenza del fatto che lui l'avrebbe voluta vicino in un momento del genere.
La sua reazione comunque ci spiazzò entrambi. Dopo un attimo di esitazione si disse felice per noi, ma, dato che aveva degli impegni, non sapeva se sarebbe potuta venire. Aggiunse che però avrebbe tentato di spostarli per esserci. Rimanemmo interdetti, più che altro perchè sembrava relativamente tranquilla. Speravo solo che non avesse in mente qualche assurdo tentativo dell'ultimo minuto.

Atterrammo all'aereoporto di Malè nel pomeriggio e, con un elicottero, raggiungemmo l'isola che entro il prossimo sabato sarebbe diventata la cornice ideale per celebrare il nostro legame.


 
   
 
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