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Autore: kribja    05/11/2010    3 recensioni
Questa è la prima Fan-fiction che pubblico. La storia è ambientata poco tempo dopo l'ultima puntata della seconda serie di Dark Angel, in cui a Terminal City si stanno radunando tutti i transgenici per combattere per la propria libertà!
In quest'ambito difficile si introduce una nuova mutante X5 che sconvolgerà la vita di uno dei personaggi del telefilm: Alec. Annie, una ventenne realizzata in laboratorio da Manticore, con la voglia di vivere, essere libera e pari al resto del mondo.
Le sfide da affrontare per raggiungere la meritata liberta, però, sono tante e difficili, ci vorrà un gruppo unito per sconfiggere i Familiari ed Ames White riuscendo a far cambiare l'opinione pubblica della popolazione che vede nei transgenici una minaccia.
Questa è la storia di un'amore in un mondo arduo da affrontare.
Spero vi piaccia... Bye!!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alec, Altro Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I want to break free

I want to break Free

http://img830.imageshack.us/img830/7950/darkangelmanihd0.jpg

They designed her to be the perfect soldier...
a human weapon... then she escaped.
In a future not far from now... in a broken world...
she is haunted by her past.
She cannot run, she must fight... to discover her destiny.

3. New  World

 

“Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo.”

Voltaire



Sono ormai più di 13 ore che mi costringono a restare sdraiata su questo letto come se fossi una malata, continuando ad ignorare le mie proteste. Ogni volta che deciso di alzarmi e fare un giro arriva qualcuno che mi blocca. Che abbiamo una telecamera puntata nella stanza!? Che mi stiano monitorando?

Ancora non ho neppure visto come è fatta Terminal City, mi tengono ferma qui perché mi devo riprendere.. ma io sto bene adesso, mi sento decisamente meglio e capace di andare in giro per fatti miei. La curiosità mi assale. Voglio vedere come è questo posto, voglio vedere come hanno organizzato la resistenza, voglio stare in contatto con i miei simili e voglio cercare i miei “fratelli”. È cosi che Max chiama il suo gruppo, fuggiti con lei nel lontano 2009 da Manticore.

In poco tempo ho conosciuto molta persone, il gruppo più stretto di Max, composto sia da umani che da transgenici che cercano di farmi sentire a mio agio, anche se sono rinchiusa qui dentro. È come se facessero la ronda per occuparsi della mia salute.

Il primo che è entrato nella stanza, dopo Max e il simpatico Alec, è stato un transgenico di nome Joshua, progettato con il DNA canino che gli ha conferito alcune caratteristiche facciali inusuali. Non ha il solito codice a barre perché, come a lui piace dire, “è stato il primo ad essere creato dal padre” sinceramente non ho capito bene chi sia questo fantomatico padre e non mi è sembrato il caso di chiederglielo ma presto ne saprò di più. Joshua è stato tenuto prigioniero nei sotterranei di Manticore insieme ad altri esperimenti di scarto, come li chiamavano in quel dannato posto, ossia umani a cui hanno mischiato una dose molto alta di DNA animale. A quanto pare, come lui ce ne sono molti altri.

Max continua a chiamarlo cucciolone e non ho fatto fatica a capirne il motivo. Joshua è dolcissimo e tenero, è entrato nella mia stanza un po’ titubante per paura che io ne avessi timore ma, dopo il primo sguardo, mi è piaciuto subito. È stato lui a disegnare la bandiera innalzata sul tetto, simbolo ormai di noi transgenici, e si è offerto di farmi un ritratto appena le acque si saranno calmate, con mio sommo imbarazzo. Lui, come tutti gli altri, nutrono molta fiducia in Max e nel suo operato, sono tutti certi che lei riuscirà a farci diventare uomini liberi.

Original Cindy è la migliore amica di Max, una ragazza umana che parla di se in terza persona, è stata una delle prime a scoprire che lei era una transgenica e, a quanto, pare è andata oltre ai pregiudizi. Continua a chiamarmi “pupetta”, cosa che mi reca alquanto disturbo ma non riesco ad impedirglielo dato che, la prima volta che glielo ho fatto notare, mi ha fulminato con lo sguardo sotto le continue risate di Max. Mi ha preso in custodia come una sorella minore, tanto da rimproverare Alec mentre battibeccavamo cosa che, a quanto pare, è diventare il suo sport preferito da fare con me.

E poi mi sono trovata a conoscere Sketchy, anche lui umano che lavora alla Jam Pony come una sorta di porta pacchi dove, a quanto pare, prima dell’inizio della resistenza, lavorava anche Max; Asha una biondina che fa parte di un gruppo rivoluzionario chiamato S1W che si è alleato per portare avanti la nostra causa.

Krit e Syl, che sono due X5 che facevano parte dei 12 fuggiti da Manticore nel 2009, Dalton un ragazzino X6, Mole un transgenico dall’aria perennemente arrabbiata creato per la lotta nel deserto che è entrato nella mia stanza con il sigaro accesso prendendosi un bel rimprovero.

E ho conosciuto anche Logan Cale che ha una gran conoscenza della tecnologia informatica. È stato gentile e cordiale, facendomi poche domande su quei cacciatori di mostri che mi hanno assalita, per cercare di capire se erano cellule che lavoravano da soli o facevano parte di un disegno più grande. Dopo averlo scrutato un po’ gli ho sussurrato piano –È un piacere conoscerti Solo Occhi.- mi ha guardato un po’ allarmato dalle mie parole per lanciare uno sguardo d’intesa a Max e ritornare su di me.

-Cosa ti fa pensare che io sia Solo Occhi?-

-Basta guardarti bene, non ci vuole poi molto.- Avevo alzato le spalle sorridendo.

Max era intervenuta rassicurando Logan. – È parecchio sveglia la ragazza.-

Loro due stanno insieme. Non c’è bisogno che me ne dia la conferma qualcuno, si vede da come si guardano adoranti, da come si cercano e da come il mondo dell’uno giri intorno all’altro. Hanno un’intesa invidiabile. Nonostante tutto il mal che ci circonda, Max ha trovato la sua piccola fetta di paradiso con Logan. In loro rivedo il sentimento che brillava negli occhi di quella donna a cui ho ucciso il marito nella mia prima missione Beta3.

L’amore per me è stato sempre qualcosa di sconosciuto e non me ne lamento. Sono stata sempre troppo impegnata a eseguire ordini, a fare il soldato e a fuggire per interessarmi a quest’aspetto della vita.

Bene, adesso mi sono rotta di stare rinchiusa qui dentro con i miei pensieri, sono venuta qui per dare un senso alla mia vita di transgenica e, stando in questa camera, non posso fare assolutamente niente. Lentamente mi metto in piedi, testando se il mio corpo regge dopo quelle dannate scariche elettriche, mi avvicino alla porta ma… Cavolo, ho addosso solo una semplice maglietta nera che non mi copre più di tanto, ho bisogno di vestiti, dei miei vestiti.

Cercando di coprirmi il più possibile, metto la testa fuori la porta alla ricerca di un volta noto a cui posso chiedere aiuto. Fuori la mia stanza c’è un enorme sala dove parecchie persone continuano indisturbate le loro attività: alcuni uomini stanno discutendo vicino una colonna con in mano delle armi, altri camminano trasportando delle casse, un tipo dalla pelle bianca è seduto davanti un mini bar aperto leggendo un giornale, c’è molta sporcizia e l’aria puzza di chiuso.

Una ragazza cammina spedita verso un’altra ala del palazzo, la riconosco, lei può darmi una mano.

-Asha.- urlò un po’ cercando di farmi notare, i due tipi appoggiati alla colonna mi guardano e anche lei si gira a fissarmi.

-Asha, per favore, vieni qui.- Odio essere in difficoltà e, soprattutto, sentirmi gli occhi addosso. Asha mi viene in contro allarmata.

-È successo qualcosa? Stai bene?- Perché tutti mi trattano come una malata terminale, sto bene, magari un po’ indolenzita ma non mi hanno mica sparato.

-Si tranquilla sto bene. Senti, non è che sai dove sono i miei vestiti? Vorrei uscire e non mi sembra il caso di farlo con solo un maglietta addosso.- Cerco di fare la simpatica per conquistarmi un po’ la sua fiducia. Lei non è troppo convinta ma alla fine accetta.

-Aspetta qui, torno subito.- E va via allontanandosi verso la zona da cui è arrivata. Richiudo la porta aspettando il suo arrivo, speriamo che non abbia chiamato rinforzi per convincermi a restare rinchiusa nella stanza.

Dopo pochi minuti eccola di ritorno con in mano un jeans che non è il mio.

-È il meglio che ho trovato.-

-Va benissimo grazie.- Mi infilo quei pantaloni che un po’ mi stanno larghi ma almeno mi coprono permettendomi di uscire, Asha continua a guardarmi sospettosa.

- Max ti ha detto che puoi uscire?-

-A dire il vero non lo so ma, mi sono scocciata di stare qua dentro, ho bisogno di aria. - Solita faccia da cucciola, lo so, sono proprio stronza quando voglio.

-Vieni andiamo.- Mi sorride aprendo la porta e lasciandomi entrare, finalmente nel cuore di Terminal City.

Mura devastate ovunque, piene crepe e umidità, oggetti rotti gettati un po’ a casaccio, quel posto non era diverso da tanti luoghi abbandonati possibili da vedere un po’ ovunque nel resto dell’America. La cosa straordinaria sono le persone che vivono in questa zona di Seattle. Transgenici ovunque mischiati con qualche umano. Sembra di essere tornata a Manticore, una Manticore decisamente diversa molto meglio di quella che c’è nei miei pensieri. Qui sono tutti liberi di girovagare indisturbati, nessuno che detta regole o ti punisce se sbagli, niente sbarre alle finestre, nessuno ti guarda male, passerei inosservata anche se cercassi di sbandierare il mio codice a barre. Che paradiso!

Asha mi conduce decisa in un’altra ala dell’edificio, che deve essere davvero grande, nella sala operativa della resistenza difatti ci sono computer, processori e fili ovunque. In una specie di soppalco vedo Max e Logan intenti a parlare con Joshua e un tipo minuto anche lui mischiato con chissà quale DNA animale, sotto invece Alec è seduto comodamente su un divanetto a guardare le televisione insieme a Original Cindy, Sketchy e altre persone che non riconosco. È un via vai continuo di gente li dentro.

-Ehi Max.- Asha l’avvisa dl nostro arrivo. Ecco di nuovo gli occhi del gruppetto puntati su di noi. L’ X5 non sembra troppo contenta di vedermi.

-Che ci fai qui Annie?!-

-Già, non dovresti essere a dormire nel tuo bel lettino al calduccio!?- Alec, come sempre, è puntiglioso e inutile. Gli rivolgo un sorrisetto falso come a dire “con te ne parliamo dopo” ma ci ha già pensato Cindy a dargli un buffetto in testa.

-Sto bene Max, mi sono scocciata di stare rinchiusa in quella stanza senza far niente, voglio vedere come è qui.-

-Max, ha ragione. È da ieri che sta li dentro.- Original Cindy è dalla mi parte, grande donna quella.

-Ok, trovati qualcuno che ti porti a fare un giro panoramico.- Logan sorride vicino a lei guardandola sognante da sotto i suoi occhialini da intellettuale, prima di ritornare agli affari di cui si stavano occupando prima della mia entrata.

Guardo la ragazza di colore che non aspetta altro che un mio cenno, per acconsentire a farmi da guida turistica ma anche Alec mi si avvicina sorridente e minaccioso. Lo conosco da poco ma ho già capito che lui, si diverte troppo a farmi andare fuori di testa.

-Ehi ragazzi.- Alza il tono della voce per avere l’attenzione di tutti mettendomi un braccio intorno il collo malgrado il mio sguardo sconvolto. Il profumo di muschio che ho sentito ieri è proprio il suo, non c’è dubbio. –Salutate un nuovo mostro, l’X5 Annie.-

Quando non è simpatico questo ragazzo. Ci fissiamo un attimo negli occhio, io tentando di ucciderlo e lui divertito con un bambino, prima che dei cori di saluti mi facciano leggermente imbarazzare.

-Ti odio Alec!- È l’unica cosa che gli riesco a sussurrare prima di allontanarmi dal suo abbraccio verso Original Cindy e Asha che mi stanno aspettando.

-È un piacere saperlo piccola peste!-

……

Ormai Terminal City l’ho vista tutta, le ragazze mi hanno portato a visitare praticamente tutta la zona e io ne ho approfittato per cercare il mio gruppo di X5 e conoscere altri transgenici.


-Sei soddisfatta?- Asha non è stata troppo contenta di accompagnarmi ovunque ma non si è lamentata.

-Si grazie ragazze.- Mica glielo ho chiesto io di venire con me, ma , in fondo, la capisco... deve aver visto quel posto un milione di volte.

-Che ne dite di andare a farci una caraffa di birra al Crash!?- Original Cindy propone di appartarci in questo posto che, come il famoso Jam Pony, è un luogo dove i transgenici sono accettati e  visti quasi di buon’occhio.

-Dici che Max è d’accordo a portarla fuori?!- Asha parla come se io non esistessi e non sentissi la conversazione.

-Non può rimanere chiusa qui per sempre, almeno cosi si distrae un po’.- Ecco adesso ci si mette anche Cindy, comincia ad essere frustrante.

-Andiamo allora.- Meglio intervenire prima che i miei nervi facciano la loro comparsa. Le ragazze sembrano convinte e, senza ulteriori chiacchiere, ci dirigiamo verso il settore 4.


--- Autrice ---

Salve a tutti....

Volevo scusarmi per aver aggiornato la storia a più di una settimana dall'ultimo capitolo, ma gli impegni universitari non danno tregua purtroppo...

Questo capitolo permette di vedere Terminal City per come me la immagino io... cadente ed elettrizante grazie alla presenza di tutti quei transgenici occupati a lottare per la propria libertà. Vengono descritti un pò i personaggi che ritroveremmo più spesso nel resto della storia e introdotti dal punto di vista di Annie! Allora... cosa ne pensate di questa transgenica?! Magari è un pò presto ma nei prossimi capitoli il suo caratterino verrà fuori, soprattutto nei confronti di un certo ragazzo XD

Sperò vi sia piaciuto e grazie a chi ha avuto voglia di leggere questi capitoli.

Essendo la prima storia che pubblico, ho sempre il timore che sia banale e senza senso!!

Ma veniamo alle recensioni... è troppo forte vedere che avete anche la voglia di scrivere quello che pensate a fine capitolo!!

MaryElizabethVictoria: Grazie mille, mi fa piacere che la storia ti appassiona e che Annie ti piaccia. Mi sono, ovviamente, ispirata a Max ma cercando di darle qualcosa di suo. Come hai detto tu, una buona spalla e un'ottimo elemento per la resistenza.  Gli altri personaggi cerco di farl apparire "in character" il più possibile, in maniera tale da rendere un minimo accettabile e realistica la storia. Grazie mille ancora, mi fa tantissimo piacere leggere i tuoi commenti, grazie!!

FedeV: Grazie mille per i complimenti Fede, sono molto felice che ti piaccia il mio modo di scrivere, è una bella soddisfazione!! Spero che anche questo nuovo capitolo possa piacerti!!

Shizue Asahi: Ficoo-o addirittura la statua XD Grazie non credevo affatto di meritarmela!! Spero che questo capitolo non abbia distrutto le tue convinzioni, Alec è poco presente ma è solo una questione di tempo prima di renderlo pienamente partecipe alla storia. Mi scuso per le imprecisioni grammaticali e, se ti va, puoi farmele notare cosi le rettifico cercando di rendere più gradevole il capitolo. Penso di essermi espressa male in qualche punto ma il narratore della storia non viene mai cambiato, è sempre lo stesso: Annie. Per il colore dei capelli di Alec mi hai fatto venire un bel dubbio (anche perchè prima di scrivere un capitolo mi guardo una puntata cosi da rendere maggiormente il carattere del personaggio) a me sembra avere i capelli castano chiaro che, delle volte, sembrano scuri a seconda della luce!! Ti ringrazio comunque moltissimo per la recensione e spero di poterne leggere ancora!!


A presto...

Bye^^

   
 
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