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Autore: Cinderella In Love    11/11/2010    3 recensioni
Tutto al contrario. Il fattore scatenante è una mutazione minima dalla versione originale:
Quello di Stefania non è un falso allarme: nascono le gemelle e...
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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II CAPITOLO

 

 

Come noi nessuno al mondo (?)

 

 

 

Di segreti nascosti e consolazioni.

 

 

Monica calpestava la ghiaia del piazzale fuori la chiesa, ormai deserto.

Per quanto le pesasse dover ammettere di non essere riuscita a realizzare il suo sogno, voleva, almeno, dimostrare fierezza e padronanza della situazione…

In realtà, tutti questi non erano altro che pretesti senza fondamento: era lì perché voleva farsi consolare dal suo uomo e basta! xD

Monica arrivò dinnanzi al muretto di pietra fredda e scivolò di peso su di una panchina di legno; guardava in alto senza pretese.

«Ehi!»- la riportò alla realtà Michele -«Amore, che ci fai qui?»- chiese sarcastico.

«Sei incredibile, riesci a fare ironia in qualsiasi caso, anche adesso: sei incredibile proprio!»- si mise a ridere amaramente lei, guardandolo negli occhi.

Michele accarezzò il viso di Monica, scostando un ricciolo che oltraggiava il suo volto, non permettendogli di vedere a pieno la profondità dei suoi occhi celesti.

«Cosa mi volevi dire prima?» chiese Monica.

«No… niente, tu invece?» chiese non curante lui, celando dietro gli occhi neri, il cui il debole sole di settembre si specchiava, dando loro luce, l’ombra di un omissione.

«Io… beh, io…» iniziò lei titubante, stringendosi nel copri spalle nero.

«Eccovi qua!» la interruppe don Luigi, barcollando nel suo passo incerto, fino a sporgersi dal portone della chiesa.

I due si scambiarono occhiate perplesse, Monica guardava Michele interrogativa.

«Io mò entro dentro, ma dovete venire ‘n pressa ‘n pressa che vi devo fare un bel discorsetto che ne avete bisogno, per la carità di Dio!» farfugliò don Luigi, tornando dentro.

«E questo, s’è impazzito?» chiese Monica a Michele con una risata.

«Fossi in te non riderei…» disse, ridendo nervosamente Michele, sapendo a cosa andava incontro.

«No, aspetta… Dimmi tutto! So già che mi incazzerò come una iena, tanto…»

«Ecco, ti ricordi di quello che mi hai mandato a dire da parte di mio fratello?» buttò lì Michele, con finta indifferenza.

«Certo, gliel’ho detto io di venirtelo a dire!» rispose Monica, disinvolta e con un mezzo sorriso.

«Ecco, bene: Don Luigi ha sentito tutto!» disse Michele, con volto impassibile rivolto al vuoto.

«Stai scherzando, sì?» - chiese, mentre rideva nervosamente- «Ma quello è un deficiente!!! Michele, ma che fratello hai? Cosa hai fatto quando era piccolo: l’hai avvelenato con il Dash nel biberon, l’hai buttato giù dalla culla, qualcosa gli deve pur essere successo a quel celebroleso per essere così ebete!!!»- sbraitò con tutta la voce che possedeva.

«Monica, in fondo…» cercò di calmare le acque- inutilmente- lui.

«In fondo che, Michè?! Si tutela tanto la privacy e, poi, bastano gli sproloqui di un cognato demente a mettere in piazza tutta la vita privata delle persone!!!?»

«Amore, calmati! Cosa ci potrà mai dire don Luigi di così terribile?!» chiese retorico e speranzoso nel contempo.

«Non lo so, ma quando quell’uomo vuole innervosire la gente con i paradossi biblici, risalenti alla dottrina cattolica di 150 anni fa, ha capacità che sfuggono alle leggi spazio-temporali!» sbuffò Monica, polemica, ma stranamente pacata nel tono.

«Michele…»- mormorò, prendendo fiato-«Michele, tu mi ami?»

«Fammici pensare!...»- alzò il volto al cielo Michele-«Mmm… sì, dai!»- buttò lì, lui, sorridendole.

«Amore, ma certo che ti amo!»

«Ma, vedi ci hai pensato! Sei un uomo indeciso, meschino, infame e… immancabilmente traditore!» concluse lei accigliata.

«Ma… Lascia stare! Monica, mi guardi negli occhi?!»- le disse, poggiando la sua fronte contro quella della compagna-«Monica, io ti amo, capito? Non c’è niente che mi farà cambiare idea!»

«Neanche don Luigi?» domandò lei, con gli occhi spauriti tanto quanto quelli di una bambina lasciata sola al buio, mentre Michele le prendeva il volto tra le mani e le baciava le labbra.

«E questo era un sì o un no?» domandò lei con un mezzo sorriso.

«Andiamo al massacro?» si mise a ridere lui, porgendole la mano.

 

~

 

«Sodomo e Gomorra, vogliamo tornare a Sodomo e Gomorra?!» domandò infervorato don Luigi, dimenandosi nell’abito talare bianco, rivolto a Michele, rassegnato e seduto sulla panca di legno della sagrestia, mentre Monica poggiava il capo sulla sua spalla.

«E non mi rispondete?!» chiese don Luigi sorpreso.

«Don Luigi, che le dobbiamo dire?» ribattè stancamente Michele, risolgendo i palmi al cielo.

«Che mi dovevate dire a me qualche mese fa, piuttosto!» lo corresse con la sua buffa inflessione il parroco.

«Ma scusi, eh! Ma cosa sta…» saltò in piedi Monica, strepitando.

«Monica voleva dire che, se lei si riferisce al fatto che…» cercò di rimediare l’irrimediabile Michele, coprendo con la mano destra la bocca della donna.

«E’ menzogna!!!» decretò don Luigi, infervorandosi ulteriormente dinnanzi all’opposizione dei due.

«Suvvia, menzogna: omissione, no?» propose, facendo l’occhiolino Michele, in tono pacato.

«Menzogna e lussuria!» controbatté ulteriormente il vecchio prete.

«Lussuria??? Ma mica stiamo ai tempi di Dante, ‘a don Luigi, manco don Abbondio ne ‘I promessi sposi’ era così…» venne interrotta bruscamente nuovamente Monica da Michele che la zittì per porre rimedio alla situazione.

«Lussuria, prima del matrimonio è lussuria!» ribadì imperterrito e inamovibile.

«Ma, gliel’ho già detto, che avremmo dovuto fare? Noi siamo grandi, vaccinati, forse fin troppo, siamo fidanzati, che è?! Dovevamo limitarci ai baci!?» domandò retoricamente Michele, sorridendo a Monica.

«Perversione di Dio, ‘nche chilla!» echeggiò la voce possente del prete. 

«Ma quindi? Bruceremo imperterriti tra le fiamme dell’inferno: ha ragione lei!» sbuffò, ormai, stravolto e stufo Michele che, dimenandosi stancamente con ampi gesti lenti, mostrava la camicia bianca spiegazzata fuori dai pantaloni.

«Ecco, appunto: noi andremmo, dato che abbiamo concluso… La nostra sorte è dettata ormai, no? Vorrà dire che conosceremo Belzebù, Casanova e tutta la banda… Arrivederci, don Luigi…!» farfugliò, infastidita Monica, mentre s’alzava e si sistemava il vestito per poi tirare Michele per un braccio, invitandolo ad evadere da quel tormento.

«Dove vorreste andare?» tuonò don Luigi, goffamente.

«Eh beh… forse a dormire!?» propose retorico Michele.

«Signorina si ricordi: lussuria!!!» echeggiò don Luigi, rivolgendo uno sguardo severo a Monica che si arrestò di colpo, facendogli una smorfia.

«Eh… proprio no, eh! Le due pecorelle smarrite qua presenti, data la crisi, Tremonti e tutto quello che manca in questo benedettissimo Paese, hanno un letto solo con tutto ciò che questo comporta: senza sconti… quindi, tanti saluti!» sbottò freneticamente Monica, strattonando ulteriormente Michele, ormai inerte dinnanzi alla sua furia.

«Signorina…!» la chiamò con le mani sulla fronte il disperato don Luigi.

«Monica, aspetta!»- accelerò il passo Michele per raggiungere Monica che sbattendo i piedi a terra a ogni passo, evidenziando la presenza dei suoi tacchi alti e tanta, troppa rabbia- «Don Luigi…»- lo sussurrò alzando una mano flebilmente Michele.

 

~

 

Clelia oltraggiava il pavimento del corridoio dell’ospedale, incurante di tutti, tenendo a dovuta distanza Mario che camminava soddisfatto, mostrando un sorriso radioso nell’osservare la sfrontatezza di Clelia.

La donna fingeva indifferenza, ma non era difficile capire che dentro di lei, le emozioni si contorcevano disperatamente, rendendola inquieta.

Non poteva crederci: di nuovo, era successo di nuovo!! Nonna per la ter… quarta volta!

La vecchiaia incombeva e non teneva minimamente conto della sua stizza a riguardo, anzi sembrava diventare sempre più beffarda nei suoi confronti.

Riflettendosi in una delle finestre che davano luce ai corridoi pallidi, vide una donna inerte dinnanzi a un tempo che passa inesorabile, senza tener conto di nulla, neanche di far comparire un’ulteriore ruga d’espressione sul suo viso truccato; fermatasi giusto un attimo davanti a quell’immagine sfocata che sembrava offuscare i suoi sogni di immortalità e impersonare l’incubo di vedersi esattamente come non avrebbe mai voluto. Scostò la palandrana accesa in modo violento e continuò la sua marcia verso la meta, facendo finta di niente.

Ciò che le dava più fastidio in assoluto, pensava, era il fatto che, in fondo, lei non era in grado di mascherare le proprie emozioni a carnevale, soprattutto in quelle occasioni.

Avrebbe voluto apparire come sempre: fiera, distaccata, cinica e platealmente infastidita per aver dovuto interrompere una maschera di bellezza al cetriolo per correre a vedere la sua figlia minore, fatta a sua immagine e somiglianza, impersonificare ciò a cui l’aveva sempre invitata a non diventare. Per orgoglio, ovviamente…

Non avrebbe mai e poi mai confessato, neanche sotto tortura, che ciò a cui si era sempre ostentata nemica: la carriera di mamma non era poi così male, per quanto si distaccasse dal suo universo di egocentrismo.

Sistemò una ciocca di capelli dietro le orecchie quando arrivò a svoltare per entrare nel nuovo reparto, per non farsi cogliere impaurita, impreparata, fragile: umana… Giammai!

Fu così che rivolgendo un’occhiata scocciata dinnanzi a lei, incontrò lo sguardo malinconico e commosso di Laura, abbracciata a Paolo.

«Eccoci! Ci risiamo! Un po’ troppo sovente, in questi ultimi anni, assisto a scene del genere, mi verrà sicuramente un attacco iperglicemico!»  gracchiò Clelia per non destare sospetti.

«Mamma… possibile che tu sia così refrattaria!? E, poi, vorrei ricordarti che non varchiamo il reparto d’ostetricia da quando è nata Nina!...» piagnucolò Laura.

«Praticamente, l’altro ieri!» ribattè immediatamente la madre.

«Eh beh… Non proprio, Nina ha già otto anni!» soggiunse Paolo, senza rendersi conto.

«Cosa vuoi insinuare, Paulo? Io sono la stessa di allora, non sono cambiata di una virgola, è chiaro?» rispose subito accigliata e vagamente offesa.

«Ragazzi, entriamo!?» li raggiunse Mario, arrivando alle spalle di Clelia.

«Oh, eccolo! Guarda chi mancava a chiudere il quadretto felice, il presepio vivente della massima melensa possibile! Andiamo a concludere, su! Voglio proprio vedere fin dove si può arrivare!» sbuffò nuovamente lei, facendo cenno d’entrare a Paolo e Laura.

«Non cambi mai…eh?» sorrise Mario, guardandola divertito.

«Marsh, prima che cambi idea anche su di te!» gli fece l’occhiolino, aspettando che entrasse.

 

~

 

«Certo che anche tu, te la prendi sempre con quel poveraccio di un prete…» si mise a ridere Michele, uscendo dalla camera da letto, dopo essersi infilato un paio di jeans e una camicia celeste.

«Monica, ma…»  la richiamò lui, non ottenendo risposta.

Arrivato davanti all’entrata per il soggiorno, le si avvicinò e stette a guardarla: Monica se ne stava immobile, addormentata sulla manona come una bambina al buio.

«Monica…» sussurrò dopo averla coperta- «Oh…»- le sorrise, vedendola sgranare gli occhi.

«Che stavi dicendo? Che me la prendo sempre, no?» farneticò Monica, non ancora sveglia del tutto, facendo seguire un sonoro sbadiglio.

«No, dimmi tu… Com’è che ti addormenti così?» le sorrise lui, baciandole le labbra.

«Eh…Ricordami di dirtelo, prima o poi… Ma non c’è tanta fretta, comunque niente…» -sorrise lei, sollevandosi a metà-«Michele, mi dici una cosa?»

«Dimmi tutto, amore…» disse lui, mentre le accarezzava i capelli.

«Ho sentito Laura: sono nate le gemelle di Stefania, ma con Paolo…»

«Hanno litigato?»

«Ma che ne so, Michè?! Mica ero là, no?! Non ho ancora il dono dell’ubiquità io!!!»- rispose Monica, nevriticamente-«Litigheremo, non ci capiremo più, magari spuntano le corna e la coppia scoppia, Michè! Perché voi uomini siete stronzi… e traditori… e non pensare di avere scusanti!»- sbraitò lei, alzandosi come una molla e gesticolando senza sosta.

«Monica…fermati!»-si alzò, prendendole il viso tra le mani lui.

«Che succederà a noi, allora?»

«Ma tu davvero pensi che si possa prevedere? Io e te siamo talmente squinternati che ci potrebbero scrivere un romanzo in chiave bretone… Siamo imprevedibili, come noi...»

«Non c’è nessuno dici?»

«E certo! Come noi… nessuno al mondo!»- le sorrise lui, buttando gli occhi al cielo-«Perché…»- iniziò a cantare.

 

Prima di te, c'era il buio più profondo
E non so perchè prendevo a calci il mondo
Vivevo con me stesso una stanca abitudine
E cercavo un compromesso, nella mia solitudine

 

Monica sorrise…


Prima di te, come una foglia al vento
Dentro me vibrava un sentimento spento
Per gli uomini che ho amato
Per le donne che mi han ferito
E per tutto quello che ho dato
Agli amici che mi han tradito


Io e te, come noi nessuno al mondo
Io e te, in questo amore più profondo
Io e te, cambio pelle cambio vita io e te
Per noi non sarà mai finita
Io e te, come noi nessuno al mondo
Io e te, in questo amore più profondo
Io e te, come un sogno questa vita io e te
Per noi non sarà mai finita
Dopo di te
Se ci penso mi treman le mani
Non potrei immaginare senza te il mio domani
Forse chiederei aiuto al mare
Nele notti per non morire
Ma non voglio pensarci ora
Che sei qui tra le mie braccia ancora
Io e te, come noi nessuno al mondo
Io e te, in questo amore più profondo
Io e te, cambio pelle cambio vita
Io e te, per noi non sarà mai finita
Io e te non ci lasceremo mai
Io
e te mi risveglio e tu ci sei
Io e te, come noi nessuno al mondo
Io e te cambio pelle cambio vita io e te
Per noi non sarà mai finita…

 

«Hai visto, lo dice anche Toto Cutugno!» rise lui, prendendola in giro con un buffetto sulla guancia e recandosi verso l’atrio.

«Michè, te che dici ste cose, ne sei proprio sicuro, sì

 

 

***

 

Credits:

© Come noi nessuno al mondo- Annalisa Minetti feat. Toto Cutugno 2005

Spazio autrice:

Mi scuso per il ritardo a dir poco vergognoso: chiedo venia! :'( sigh... e vi ringrazio tantissimissimo tutte per le recensioni, i commenti su facebook e per chiunque dia una sbirciata: grazie grazie grazie!!! ^^ Non ho controllato la storia... quindi, se trovate errori scusatemi... lo ricorreggo domani e modificherò!!! (:

Grazie a tutte davvero di cuore!!!

Bacioni 

Hikari <3

 

   
 
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