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Autore: Light94    16/11/2010    0 recensioni
Ciao ragazze e anche ragazzi! Ecco il piccolo capitolo introduttivo della mia ff su Robert Pattinson, che dire, spero vi piaccia e che decidiate di fare tante recensioni per migliorare il racconto!
Baci baci e ora vi lascio alla lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Su avanti, sputa il rospo, che hai fatto stamattina al parco? – mi sussurra mentre eravamo da sole nel bagno della nostra camera, sentivamo Martina cantare a squarcia gola una canzone della sua band preferita, mi morsi il labbro per non scoppiare a ridere, lo sguardo tranquillo di Barby riuscì a sedare la mia ilarità.
- Niente, sono solo andata a fare una passeggiata visto che non riuscivo a dormire visto che non facevi altro che parlare del tuo gatto. –
 La vidi arrossire leggermente mentre si lavava i denti con forse troppa energia
 -Con chi hai litigato? – madonna, ma perché riesce a capirmi ogni volta, è impossibile, non le rispondo fingo di lavarmi i denti concentrata, lei non disse niente,aspettò con calma che finissi anche di pettinarmi i capelli e farmi un po’ di piastra cercando di lisciare una stupida piega che si era formata come una coroncina attorno alla mia testa, sbuffai e abbassai la piastra, non riuscivo a stare tranquilla mentre mi fissava in quel modo
- Con il tipo dell’aereo, ma dico, Londra è gigantesca, perché dovevo incontrarlo proprio io? E a quanto pare zia si è messa in testa di non lasciarmi in pace, se crede che non l’abbia vista stamattina si sbaglia – mormorai a voce bassa mentre osservavo che non ci fossero più gobbette, Barby mi prese delicatamente la piastra dalle mani e iniziò a lisciarmi una ciocca di cappelli dietro la nuca.
Mi zia era un manager, da poco mi aveva detto che un nuovo ragazzo molto carino era diventato il suo protetto, sentivo come un bruttissimo presentimento, vidi la mia espressione spaventata allo specchio e Barby annuire lentamente dietro di me, oddio, nono, non può essere,
-  Ma perché capitano tutte a me! – piagnucola triste
 -Perché sei la più sfigata delle tre –mi sorrise e appoggiò la piastra sul pavimento perché si raffreddasse, in quel momento entrò Marty con un sorriso a trentadue denti,
 Su tartarughe, siamo in ritardo,oggi zia ci farà conoscere il suo protetto,io spero tanto che sia carino – gongolò uscendo dal bagno e chiudendo forse con troppa irruenza la porta del bagno
-  Quella ragazza dovrebbe fare box- sussurrò Barby dietro di me
- Nha, anche il butta fuori in incognito andrebbe bene, sinceramente non capisco dove trova tutta quella forza – risposi imbambolata
- Dai andiamo,ho paura che questa sarà una giornata molto, molto lunga – sentii la sua mano intrecciarsi con la mia e trascinarmi con un po’ di difficoltà fuori dalla stanza.
Il Baglioni Hotel si trova nel cuore di Londra,  per raggiungerlo impiegammo si e no una buona mezz’ora grazie al traffico abbastanza veloce;  L’entrata era contraddistinta da un grosso arco di ferro battuto nero nella quale su un enorme cartello era impressa la scritta Baglioni , l’edificio era spettacolare, interamente bianco contrassegnato dalle tubature caratteristiche londinesi di un nero carbone.
Ad entrambi i lati dell’edificio vi erano due leoni alati di pietra che parevano scrutare chiunque entrasse .
Il mio stupore poi divenne maggiore quando feci il mio ingresso nell’hotel, ad aprirmi fu il portiere che con galanteria feci un piccolo inchino, io risposi con un sorriso ma subito la mia vista fu sbalordita dal lusso che emanava quel posto, non potei soffermarmi a lungo all’interno della reception ma quel poco tempo mi bastò per capire che di certo il protetto di zia Vivian non doveva essere una mezza cartuccia.
Incominciammo ad avviarci attraverso un corridoio e poi ad un ascensore che comparve quasi dal nulla da dietro una fine tenda di raso chiaro.
Vi  entrammo, noi tre con un po’ di timidezza mentre zia Vivian era del tutto a suo agio mentre premeva il bottone del 10 piano, ah…una suite, alla faccia della scoperta recente pensai io con un po’ di sarcasmo mentre l’ascensore procedeva spedito e silenzioso finché con un leggero scossone non si bloccò spalancando le porte, uscimmo con lentezza e percorremmo un lungo e stretto corridoio fino ad arrivare alla camera contrassegnata da una sola parola seguita da un numero suite 2.
Rimanemmo per un attimo immobili in attesa che zia Vivian facesse qualcosa e infatti dopo pochi istanti suono con delicatezza il piccolo bottoncino posto vicino alla maniglia di ottone lucido.
Nervose ci sistemammo freneticamente i capelli, io non facevo altro che lisciare il ciuffo, che mi copriva gli occhi da cerbiatto, e il lungo vestito di raso coloratissimo che ricadeva leggero sui fianchi stretti. Quando ormai erano passati non più che una trentina di secondi la porta venne aperta. Fu come se i nostri desideri si realizzassero tutti insieme in un solo istante, era lui, Robert, come poche ore prima rimasi impalata ad osservare i suoi capelli spettinati e la sua barbetta incolta che tanto ci faceva impazzire, devo ammettere che non fu molto galante, non appena aprì sbadigliò sonoramente massaggiandosi gli occhi rossi, strano, non sembrava così stanco stamattina, non appena entrammo ci fece sedere nel piccolo salottino che conteneva la camera ed andò a preparare il caffè per tutti, zia stranamente mi dette una spinta incitandomi a seguirlo nella cucina, feci come mi aveva suggerito ed entrai accompagnata dagli sguardi truci delle mie due amiche che rimasero in silenzio ad osservare la scena.
Per entrare nella cucina dovetti attraversare un piccolo corridoio dalle pareti di marmo freddo e bianco, poi vidi Robert e mi avvicinai, mi sentivo un po’ in imbarazzo anche per la piccola discussione della mattina, certo che era proprio un modo strano di rivedersi, rimasi in silenzio per poco, la mia parlantina e il mio entusiasmo era troppo eccessivo, non potevo crederci, ero nella stessa cucina insieme a Roberta Pattinson e per giunta lo stavo aiutando a fare il caffè visto che nel mentre gli avevo chiesto se aveva bisogno di una mano e lui con un sorriso aveva annuito facendo perdere un paio di colpi al mio cuore palpitante.
Rientrammo nel salotto ridendo e scherzando, lui mi stava raccontando alcuni degli aneddoti divertenti  dovuti ad un intervista con una trasmissione americana nella quale aveva dovuto per contratto mordere il collo della presentatrice tyra banks, naturalmente non appena appoggiai il vassoio dei pasticcini che mi aveva affidato mi sedetti nel divanetto e mantenendo un sorriso smagliante mi zittii visto che zia Vivian era ormai passata alle presentazioni
- Robert, come potrai immaginare le mie nipoti sono tue grandi ammiratrici, soprattutto Roberta - disse indicandomi con un sorriso smagliante che quasi mi accecò, lui di risposta rise con non chance sorridendomi in modo tutt’altro che estraneo anzi…
-Tranquilla Vivian, io e tua nipote ci conosciamo già, per una serie di circostanze divertenti ci siamo incrociati in aeroporto e stamattina in un parco- raccontò lui con naturalezza
Io però non feci altro che cercare di nascondermi dietro la piccola tazza da caffè che tenevo in mano, sia per evitare il rossore che ormai mi pervadeva le guance sia per gli occhi che si alzavano ritmicamente al cielo ad ogni commento di Barbara o di Martina.
Dopo le presentazioni e le varie confessioni  zia e Robert si misero a parlare della cosa più noiosa che conoscessi…il lavoro, proposi di andarcene quando si misero a discutere secondo chi dovesse essere lo studio pubblicitario di Robert e i vari stilisti che avevano il compito di vestirlo ma lui con un gesto della testa aveva detto che avrebbe voluto un nostro parre secondo quali capi utilizzare nel suo armadio ormai quasi vuoto a causa delle recenti  feste per  varie inaugurazioni effettuate nel quartiere di Londra.
Naturalmente fummo tutte e tre entusiaste di collaborare con zia Vivian e Robert, il problema era solo quello di non conoscere così smisuratamente il vasto mondo della moda, così grazie al computer di Robert mi misi a cercare nuovi stilisti e capi con cui formare un intero guardaroba del tutto unico e non eccessivamente eccentrico.
Ci concentrammo quasi per l’intera mattinata, finché non fummo risvegliati dal rumore dei nostri stomachi che reclamavo del cibo, così decidemmo di andare a mangiare qualcosa vicino al ristorante del parco, per arrivarci prendemmo due diverse auto, zia Vivian insieme a Barbara e Martina utilizzarono l’auto che doveva sicuramente essere dell’hotel, mentre io e Robert prendemmo la sua auto a due posti.
Non avevo parlato molto, per l’intero viaggio mi ero limitata ad osservare la distesa di cemento e palazzi che ci sovrastava, poi, ad un certo punto la macchina ringhiò e fece inversione, mi voltai per guardare Robert, era tranquillo, anzi un piccolo sorriso stava incrinando le sue labbra fini
- Robert, non dovremmo andare nella direzione opposta?- mentre parlavo il mio sguardo saettò lungo la strada trafficata nella quale erano appena sparite la zia e le altre.
- Mhm…sai, ad un tratto non mi ricordo più la strada- disse lui sorridendomi, lo guardai leggermente adirata, stavo per dire qualcos’altro quando la sua mano si separò dal volante e si avvicinò al mio viso, rimasi ferma, immobile, leggermente spaventata, non stava guardando la strada
- Robert, la strada, sono troppo giovane per essere spiaccicata- sussurrai con fiato corto mentre abbassavo lo sguardo, era così difficile guardarlo, così mi misi ad osservare le mie mani che arricciavano il tessuto leggero del vestito.
Ad un certo punto la sua mano si staccò dalla mia guancia, sicuramente per cambiare la marcia e poi avvertii  un cambiamento, non sentivo più il rumore delle auto e dei clacson, alzai lo sguardo e vidi solo prati verdi e perfettamente curati,  mi si bloccò il respiro nel vedere tanta bellezza, non avrei mai immaginato che l’Inghilterra potesse essere così bella, la macchina procedeva tranquilla lungo una strada bianca, mi appoggiai allo sportello e rimasi ad osservare il paesaggio, avrei dovuto dirgli di tornare indietro ma non mi andava, mi piaceva che mi trattasse in un modo speciale, finalmente avevo qualcosa per me che non dovevo per forza condividere, così  sorrisi e vidi con la coda degli occhi Robert girarsi per osservare la strada, anche sul suo viso c’era un sorriso
-Come mai sorridi?- gli chiesi voltandomi verso la sua parte
-Non c’è una ragione, sono solo felice- rise leggermente, la sua voce mi fece venire i brividi lungo la schiena, il viaggio durò ancora una ventina di minuti e poi l’auto si fermò di colpo, io mi voltai allarmata ma vidi solo un sedile vuoto, mi girai irrequieta e vidi Robert che mi chiamava e rideva come un matto, sicuramente dovevo avere una faccia abbastanza buffa, questo lo devo riconoscere, cosi sbuffando scesi dall’auto e mi avvicinai a lui
-Come mai siamo qui?- gli chiesi incuriosita mentre con gli occhi osservavo il panorama, e solo così potei notare un piccolo edificio a circa cinquecento metri, allungai il collo per capire cos’era, sembrava un semplice ristorante di quelli che si vedono molto spesso vicino a Roma
- Londra mi ha stancato, volevo solo fare una scampagnata- lo disse come se fosse la cosa più normale del mondo mentre si metteva un paio di Ray-Ban ultra dark seguii il suo esempio e indossai anchio i miei occhiali, molto simili ai suoi, tranne per il fatto che i miei erano vintage
-Carini- disse poi avvicinandosi per appoggiare il suo gomito sulla mia spalla –a proposito, stavo pensando di andare a mangiare li- indicò il locale che prima avevo visto, non risposi, ero imbambolata, ci mancava poco che avessi un principio di infarto ma fu ad un certo punto che lui mi diede una legger a scossa, forse era preoccupato
-Eh? Cos…ah, il pranzo, per me va benissimo, non ce problema- biascicai, secondo me mi ero addormentata, lui di tutta risposta mi sorrise e mi prese per mano guidandomi lungo un sentiero che sarebbe stato sicuramente stretto per l’auto ma non per noi così incominciammo a camminare l’uno affianco all’alto con tranquillità cullati dalla leggera brezza che scompigliava i nostri capelli e alimentava i nostri sorrisi.

Scusatemi tanto per il ritardo, anche se più che ritardo dovrei dire scomparsa, era da un bel pò che non postavo per questa fan fiction che devo ammettere non è ancora finita ma cercherò di ritagliare del tempo per terminare tutti i capitoli in fretta e voi nel mentre che ne dite di recensire poco poco?

Kiss kiss =3


  
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