Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Selenite    29/11/2010    11 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 10
La strada per il suo cuore


Sedendosi al tavolo insieme alla Lilith e Lagharta, gli sguardi della ragazza dagli occhi rossi dapprima tennero Mahel sull'attenti, poi la infastidirono.
Perchè diavolo doveva stare così appiccicata a Lagharta?!
Le sue mani andavano a ricercargli i muscoli prestani delle braccia, le dita carezzavano lievi i capelli lisci e corvini del giovane. Mahel iniziava a detestare quel modo di fare civettuolo, ma non capiva il perchè. A lei mica piaceva quello scemo lì!
Saluss, dal canto suo, cercava di mettersi in mezzo alle dita e le mani di Alvexia, incrociando uno sguardo irritato ogni volta che questa le sorrideva.
-Scusa, per caso ti ho toccato senza volerlo?- le chiedeva con un sorrido falsamente dolce, tirando di poco indietro le dita.
-No- rispondeva Saluss con un sorriso tirato -Stai solo toccando il MIO Lagharta...- rispondeva secca per poi prendere con forza le ciocche dei capelli di Lagharta -Ti pregherei di non interrompere il MIO contatto con il MIO padrone per stupidaggini...-
-Oh, ma che carina- ridacchiò senza contegno, spostando le mani dalla parte del visto di Lagharta opposta a dove si posava Saluss, offrendo al giovane sguardi languidi -Dio non credevo che i tuoi occhi potessero affascinarmi così tanto...-
Lagharta rideva divertito, vedendo la piccola Saluss andare su tutte le furie e dava, anzi, spago a quella lasciva ragazza che di intenzioni aveva solo le più basse!
Mahel stette poco a sopportare quella situazione, alzandosi dal tavolo in preda ad una furia isterica -Quando sua cretinità avrà finito di fare il cascamorto con la prima bella ragazza che incontra, gli vorrei ricordare che ha rotto le scatole perchè iniziassimo a partire subito- lo sguardo di Mahel si fece di ghiaccio, mentre gli occhi blu del giovane e quelli rossi della Lilith si fissavano su di lei -Con permesso, io aspetto fuori. Così potete andare tranquillamente fino in fondo senza sollevare la mia nausea...-
Fece un passo in direzione della porta, poi ci ripensò. Vide il suo arco ben poggiato alla sedia dove era seduto Lagharta, lo afferrò e lo trascinò via con sé -Avevi detto che avrei dovuto portarmelo da sola, bene. Lo farò!-
Mahel lo trascinava a fatica, sentendo i muscoli delle braccia tirarle dal dolore. Saluss la guardava sbalordita, quasi incantata, mentre Lagharta assumeva uno sguardo dapprima infuriato poi, quando Mahel riuscì ad uscire dalla sala, divertito.
Scoppiò in risate fragorose non appena sentì un tonfo dietro la porta chiusa, capendo che Mahel ne aveva combinata un'altra delle sue. Alvexia prese a guardarlo con sbigottimento, mentre Saluss si staccò dalle sue ciocche e lo toccò con la manina, lo sguardo rosato freddo e deluso -Stai comportandoti da idiota, Lagharta...-
Detto questo si trasformò in luce e sparì a sua volta attraverso la porta.

-Ehh...ho una fatina abbastanza indisciplinata, non credi?- disse rivolgendosi alla ragazza accanto a lui, prendendole la mano -Mi spiace, ti hanno trattata male...-
-Oh...fa nulla- sorrise sensuale lei, accettando di buon grado la sua mano -Volevo appunto rimanere qualche secondo con te...da sola...-
Le sue labbra si avvicinarono al volto di lui, che rimaneva impassibile. Gli sfiorarono l'orecchio con un soffio, finchè la sua voce non lo carezzò gentile -Lagharta...il possessore dell'arma sacra Saluss...sono così...onorata di conoscerti...-
Lagharta sorrise divertito, capendo finalmente che la ragazza da lui voleva tutto fuorchè quello che dimostrava -Alvexia, una Lilith come te non passa certo inosservata...-
-Oh...- ridacchiò la ragazza, afferrandogli il collo con le dita sottili -Io non volevo passare inosservata...- gli passò la lingua sul collo, affondando un unghia dell'altra mano nella carne. Prima che potesse fare qualsiasi cosa, la mano di Lagharta la bloccò, il suo sguardo si fece cattivo.
La Lilith rimase di sasso: perchè il sonnifero non aveva funzionato? -Ma che diavolo...?-
-Mi spiace signorina...ma sono premunito contro questo tipo di attentati...sai, avere la custodia di un'arma sacra richiede alcune precauzioni...-
-Che interessante ragazzino...- sorrise a denti stretti la ragazza, assumendo uno sguardo cattivo -Peccato, speravo in una notte di fuoco...-
-Spiacente anche di questo- rispose Lagharta, lasciando la giovane seduta al suo posto e alzandosi -Io donerò il mio corpo ed il mio cuore solamente alla mia sposa...-
Prese le sue cose con calma, sapendo che la Lilith non avrebbe osato in un attacco così plateale -Trovati un vegliardo ricco e fai la bella vita. Prima o poi anche la bellezza di una divinità oscura come te svanisce...-
La Lilith sbuffò annoiata, poggiando i gomiti sul tavolo e posandovi sopra la testa. Lo seguì con lo sguardo uscire dalla taverna, dopo aver pagato presso il proprietario. Le rivolse un ultimo saluto con le dita e sparì alla sua vita.

-Divinità...oscura...- borbottò la Lilith quando fu rimasta sola, osservando ossessivamente la porta della taverna -Proprio ciò che mi definisce il mio padrone...-
Si lasciò cadere sulla sedia sfinita, le battaglie psicologiche erano troppo per una come lei, tirando fuori da sotto i vestiti un medaglione. Lo aprì e guardò la foto al suo interno, sorridendo di una dolcezza che anche Mahel avrebbe reputato sincera.
-Stai tranquillo...vedrai che andrà tutto bene...- le sue labbra baciarono la foto del medaglione, che richiuse e nascose di nuovo sotto le sue vesti -Voglio quella spada. E anche lo strano arco della ragazzina. E poi...voglio lui...- si passò la lingua sulle labbra, eccitata al pensiero di una sfida così difficile -Chissà com'è dolce il sangue di un vergine...- le sue guance si colorarono di un rosso timido, falso come il sorriso che aveva rivolto al gruppetto poco prima -Staremo a vedere-

Uscito dalla locanda, per Lagharta fu facile riconoscere Mahel.
Era la persona che dava in assoluto più nell'occhio di tutte quelle presenti nel villaggio. I suoi lunghi capelli, le persone che la guardavano e la indicavano, seppur tenendosi a debita distanza, c'era qualcosa in lei che attirava tutti.
Jin la salutò con la mano, rivolgendole un sorriso, lasciandola da sola. Passando accanto a Lagharta lo guardò, rivolgendogli un sorriso a sua volta -Lagharta...-
-Jin...- rispose Lagharta, abbassando il capo in cenno di saluto. Lo guardò come a volergli domandare qualcosa, ma questi si limitò a posargli una mano sulla spalla, scuotendo la testa -Figliolo...quando imparerai che non puoi più permetterti di essere un moccioso...?-
Lagharta tirò il viso, trattenendo una risata. Jin era l'unico del villaggio che lo trattava ancora come un bambino, senza additarlo come qualcosa di tremendo. Tutti gli stavano alla larga, Jin no. Perchè era un vecchio amico della Sibilla, o perchè in passato anche lui era riuscito a vedere quell'ombra oscura degli occhi di suo fratello...?
-Il passato è passato. Ormai non c'è più niente che tu possa fare per salvare coloro che sono scomparsi nel passato. Ma lei...- indicò Mahel, a pochi metri da loro, così intenta a parlottare con Saluss che non li avrebbe comunque sentiti -Lei è qua. Adesso. E non ha colpe. Non ha colpe per la Leggenda, né per la...Profezia-
Lagharta strinse le mani in pugni, irritato ma quasi consapevole che qualcuno di “estraneo” conoscesse la Profezia -Figliolo...Mahel non ha colpe per ciò che la Sibilla ti ha predetto. Non additarla come gli altri hanno fatto con te. Conosci il dolore che si prova nel ricevere accuse di qualcosa di cui non si è colpevoli. No?-
Lagharta guardò Jin negli occhi, quei limpidi occhi di persona buona -La tua sposa sarà colei che TU stesso sceglierai. Non sarà la Profezia ad averla scelta per te, né la Sibilla e tantomento Mahel- sospirò, sapendo che le sue parole erano del tutto inutili -Tu scegli quel che ritieni più giusto. Ma non farla soffrire più del necessario...-
Lagharta rimase immobile qualche secondo. Poi annuì, dispiaciuto -Non vorrei ferire nessuno più del necessario. Ma è qualcosa di necessario, io...-
Jin scosse la testa, rassegnato, lasciando Lagharta alle prese con i suoi pensieri ed i suoi tormenti “Lagharta...Saluss e la Sibilla hanno ragione. Nel tuo cuore la Profezia si è già avverata. Non perchè la Sibilla te l'ha predetta, ma perchè non l'hai fatta tua. Più hai tentato di allontanarla, più l'hai incisa a fuoco dentro di te. Se per te odiare Mahel è uno sforzo...non credi che sia ora di riflettere sui veri sentimenti del tuo cuore...?”

Lagharta era cosciente di non amare Mahel. Era oggettivamente vero.
Ma sapeva di sbagliare a trasformare una possibile amicizia in un così profondo odio a senso unico. Sapeva a cosa poteva portare l'odio, o almeno, sapeva cosa solitamente portasse l'odio. Le persone che lo ricevevano ne davano a loro volta, alimentando un circolo vizioso senza fine.
Ma Mahel, per sua sfortuna, non era la gente del suo mondo.
Più lui la odiava, la maltrattava, la ripudiava, in senso sentimentale e fisico, più lei si opponeva a quell'odio, lo rigettava, lo trasformava in “comprensione”. Nonostante glielo avessero chiesto, lei stessa era incapace di ignorare la richiesta d'aiuto che Lagharta con il suo comportamento gli inviava.
-Lei...mi accetta, anche se sono un...mostro...- borbottava il ragazzo tra sé e sé, guardando Mahel parlottare ancora con Saluss, aprendo le labbra in un sorriso.
Ammise per la prima volta a sé stesso di trovarsi davanti agli occhi una rara forma di bellezza semplice, di quella che non aveva bisogno di atteggiamenti particolari, come se ne serviva la Lilith, né di trucco, né di abbigliamento elegante o gioielli preziosi. Mahel era bella nella sua semplicità, già come era arrivata la prima volta.
I suoi vestiti esotici, per i canoni del suo mondo, gli occhiali spessi che coprivano la visione degli occhi, i capelli che le incorniciavano il volto piccolo e ben definito, il suo corpo leggerissimo e impacciato, anche nelle cose più semplici. Era buffa e tenera come una bambina, determinata come una donna. E sapeva di non poteva vincere, contro di lei.
Si avvicinò di qualche passo, sentendo pronunciare il suo nome da Mahel. E aspettò di sentire cosa avesse da dire, magari qualcosa di cattivo.
Sperava, con tutto il suo cuore, che fosse qualcosa per cui scatenarle di nuovo il suo odio.

-Mahel...perchè ti sei arrabbiata con Lagharta?- chiese Saluss confusa, attaccandosi ai suoi capelli -A te piace Lagharta?-
Mahel aveva trovato, a pochi metri dalla taverna, una piccola staccionata di legno all'ombra di una quercia, se quella era una quercia. Dondolava le gambe nell'aria, tenendosi in equilibrio con le mani. Piegò la testa di lato, socchiudendo gli occhi poco convinta, non riuscendo a spiegare la sua sensazione -Diciamo che ero più arrabbiata con Alvexia che con Lagharta- rispose secca e poco convinta.
-E perchè mai? Quella arrabbiata dovrei essere io!- sbottò la fatina, ridendo -Tu non avevi detto di sopportarlo a malapena?-
Mahel rimase in silenzio, aggrottando le sopracciglia -Mentivo-
-Uh?- sussurrò la fatina, abbozzando un'espressione spaventata -Mahel...ti stai...-
-No! No, no, no, assolutamente no, non procediamo a conclusioni affrettate- si sbrigò ad aggiungere la ragazza, afferrando Saluss e portandosela davanti agli occhi -Io non amo Lagharta. Sono un po'...ehm...tonta, nelle questioni di cuore- ammise la ragazza, arrossendo -Ma non è vero che non lo sopporto, anzi...-
Mahel assunse un'espressione triste, mentre cercava di dare una coerenza ai suoi pensieri -Vedi...io non so cosa sia l'amore. Così come non capisco cos'è l'odio. Perciò penso che non posso biasimare Lagharta per come mi tratta-
Sorrise triste, come ammettendo di essere già la perdente assoluta di quell'assurda battaglia personale -Vedi Saluss...io penso che Lagharta sia solo un ragazzo solo. Molto solo. Che abbia paura di qualcosa che ancora non capisco e che io debba solo aspettare che sia lui a parlarmene. Così da poter capire il perchè del suo odio...accettarlo...e reagire nel modo che reputerò più consono al momento-
Saluss la guardò sconsolata, posando le manine su quelle della ragazza -E se considerassi l'odio di Lagharta una cosa inaccettabile?-
Mahel scosse la testa -Non accadrà. Se per lui quell'odio ha una motivazione salda e forte, non potrò che accettarlo. Io accetterò tutto di lui, lo sto già...ecco...ci sto già provando...altrimenti avrei già mollato, non credi?- e sorrise.
Di un sorriso così bello, così caldo e così dolce che Saluss scoppiò in lacrime, stringendosi forte si suoi capelli, lasciando Mahel senza parole.
-Ma...che ho detto...Saluss...ehi, su, non...scusami, io...-

Era esattamente la persona che stava aspettando, da sempre.
Quel sorriso di bambina, di donna, di compagna e di sposa. Semplice e spontaneo, sincero e fresco, senza veli e senza pretese, senza un perchè.
Era ciò che poteva considerare compagna di avventura o...amica...
Lagharta sorrise e si avvicinò a Mahel, cogliendola di sorpresa, prendendo Saluss tra le mani e carezzandola, lasciando che piangesse tutte le sue lacrime.
Mahel abbassò lo sguardo, sussurrando un sommesso “scusa” ma Lagharta le carezzò i capelli con la mano e, sorridendole sincero dalla prima volta che l'aveva incontrata, le rispose con un altrettanto sommesso e timido “grazie”.

I suoi occhi blu e quel sorriso timido, di bambino, che aveva paura ma che le stava offrendo il proprio cuore. Sarebbe stato forse l'unico che le avrebbe dato, lei lo sapeva, ma lo accettava anche così.
Lasciò che il suo sorriso si incatenasse a quello di Lagharta, che Saluss piangesse per la felicità di aver trovato una persona così disponibile nei confronti del suo padrone, che i suoi tormenti e le sue paure, in quel momento, lasciassero spazio ad un cordiale scambio di sentimenti caldi.
-Grazie Lagharta...- sussurrò Mahel, sentendo la mano di Lagharta muoversi dolce tra i suoi capelli -Spero che prima o poi ti fiderai di me...-
-Grazie Mahel...- rispose Lagharta, sorridendo ironico -...e non ti approfittare troppo della situazione, sto cercando solo di...-
-Lo so- lo bloccò la ragazza, alzandosi in piedi -Lo so-

Di nuovo pronti a mettersi in marcia, l'espressione di Lagharta tornò quella di sempre ed il suo cuore si richiuse a guscio.
Mahel lo osservava e sorrideva, ormai incapace di avercela con quello che, più che un “eroe” sembrava un vero e proprio bambino capriccioso. Magari un giorno sarebbero anche diventati amici, sebbene adesso fossero solo costretti a viaggiare insieme.
-Lagharta...esattamente dove si trova il Tempio di Vie?- esordì ad un certo punto Mahel, guardando la piccola Saluss ancora scossa dai singhiozzi.
-Perchè lo vuoi sapere?- la squadrò lui di sottecchi, senza però voltarsi propriamente verso di lei -Basta che tu mi segua. Tanto abbiamo detto che l'arco lo porto io...-
-Non è per l'arco!- borbottò lei, guardando invidiosa la facilità con il quale Lagharta teneva l'arco di pietra sulla spalla -Volevo solo cercare di capire dove mi trovo, in quale parte di quale continente del mondo...-
Lagharta sbuffò, fermandosi. La guardò attentamente, vedendo di nuovo in quella ragazzina niente più che un fastioso animaletto da compagnia, per giunta non voluto -Sei così...irritante quando ti ci metti- borbottò riprendendo a camminare, senza darle troppa corda -Seguimi senza fare storie. Quando prenderemo la via delle montagne vedrai la valle e potrò farti capire qualcosa...forse...-
-Uffa!- sbottò Mahel, fermandosi a pochi metri da Lagharta e guardando la sua schiena forte, i suoi capelli scompigliati e la camminata fiera -Lagharta!-
Nel tentativo di correre inciampò sui suoi stessi piedi. Quando rialzò la testa e i suoi occhi incrociarono quelli di Lagharta, entrambi si misero a ridere. Ma questo non sciolse del tutto la rigidità del comportamento di Lagharta, che la lasciò in terra nell'imbarazzante tentativo di rialzarsi da sola -Ho capito, ho capito, ora mi alzo e andiamo...-
-Ecco, brava principessina. Dobbiamo recuperare il tempo perduto a causa tua...- la stuzzicò lui, smielato -Non credi?-
-Ehi!- lo riprese lei, alzandosi di tutta furia e ricadendo di nuovo, sbattendo le mani in terra come una bambina -Lagharta!-

Le risate di Lagharta le risuonavano nelle orecchie dopo chissà quanto tempo.
Saluss si strinse alle ciocche di Lagharta, sorridendo verso Mahel di un sorriso riconoscente e libero.
Se diventeranno amici...la Profezia potrebbe completamente cambiare il suo corso” pensò Saluss tra sé e sé “Oh ti prego, Vie...non lasciare che la Profezia di avveri, non adesso che finalmente ha accettato la presenza di Mahel...”
Mahel fu di nuovo accanto a loro, infuriata con Lagharta che non l'aveva aiutata a rialzarsi e che rideva della polvere che l'aveva imbrattata tutta.
Ma cosa importava.
La piccola porta del cuore di Lagharta si era appena appena socchiusa a Mahel, che non aveva approfittato per sbirciare all'interno ma si era seduta davanti, in attesa che lui la facesse entrare. Nessuno lo aveva mai fatto.
Prima o poi le avrebbero raccontato del “vero” passato di Lagharta, di Laherte, della Guerra...e di ciò che realmente la Profezia e la Leggenda comportassero.
Poi un'ombra oscura attraverò il cuore di Saluss. Per quanto fosse grata a Mahel di accettare quel marmocchio egoista e capriccioso, e di avergli strappato un sorriso sincero, sperò con tutto il suo cuore, egoisticamente, di rimanere la guardiana del cuore di Lagharta per sempre.


***

Dedicato a Lirin Lawliet, perchè sia convinta che NON mi deve delle scuse e che tutto ciò che ha detto è stato giustissimo.
Ciò che mi porta alla depressione è un periodo molto molto brutto a lavoro, non sei TU il problema, anzi. Sei stata fin troppo dolce con me ^-^
Grazie delle belle parole e delle precisazioni. Ci sto attenta ma non so QUANTO posso riuscirci.
Grazie, dal profondo del mio cuore.

***


Mentre scrivevo questo capitolo erano tante le idee che volevo mettere insieme. Poi ho deciso di far aspettare la vendetta di Alvexia e concentrarmi sul piccolo Lagharta, che denigro sempre e che faccio passare da esuberante, scusate il termine, coglione. Io lo adoro, è il mio personaggio preferito (non a caso questa storia porta il SUO nome) e se potessi me lo stringerei a abbraccerei io stessa, dandogli dello stupido e convincendolo ad aprire il suo cuore al mondo esterno. Se qualcuno ti ha ferito in passato non è detto che possa farlo di nuovo. Bisogna dare la possibilità ad ognuno di esprimersi e, nei momenti bui, affidarsi alle persone che ci amano. Anche se Lagharta non se ne accorge, prima di Mahel c'erano la piccola Saluss e la Sibilla. Quindi sarà lui stesso a decidere come comportarsi in futuro, io mi limiterò a raccontare le sue decisioni obiettivamente e con amore.
Come sempre, del resto.
Ma adesso, bando alle ciance, passo ai miei amatissimi RINGRAZIAMENTI, e visto che le recensioni son poche, continuerò a rispondervi qua, a fine capitolo, perchè è per me un immenso piacere farlo e perchè mi torna più comodo xD
Lirin Lawliet: penso che la dedica ti abbia già detto tutto. Non volevo sproloquiarmi più di tanto, dopotutto avrei accampato scuse o altro che non avevano a che vedere con te o col capitolo, perciò la dedica mi è sembrata la cosa più immediata e più sincera che potevo scrivere. Sono contenta che tu sia rimasta ad osservare la mia storia nonostante le imperfezioni, e ti ringrazio di avermele fatte notare. Ti mando un bacio, per la tua gentilezza e disponibilità al conversare, e spero di vederti anche al prossimo capitolo =*
Fairy_chan88: come vedi neanche qua spiego niente, ma la Lilith non è proprio l'angioletto che vorrebbe dimostrare. Ha anche lei un suo perchè, una sua storia...ed il suo "padrone" è qualcuno che tirerà le redini di qualcosa di più grande, almeno per un altro pò. Prima o poi mi deciderò a dirti chi è e come mai una Lilith ha un padrone. Bah, sinceramente sta cosa ha sorpreso anche me °-° Alvexia era nata come un personaggio indipendente ed invece è diventata la succube di qualcun altro. Non so cosa pensare. Beh, spero che troverai il tempo di leggere e che mi lascerai una piccola traccia del tuo passaggio. Un bacionissimo anche a te =*
fruttina89: uh ti ringrazio per i complimenti, anche se a me non sembra di essere cambiata nell'esposizione del mio racconto. Ci sono ancora un'infinità di cose che devo migliorare, partendo dal mio stesso carattere xD, e poi si dice che non si finisca mai. Di imparare, intendo. Vabbeh, comunque sia credo di averti fatto capire più o meno cosa intendo. Sei come sempre dolcissima e molto molto gentile, ti ringrazio per tutto il tuo appoggio. Spero che continuerai a percorrere questo viaggio con me, Lagharte, Mahel e Saluss fino alla fine, che ti possa appassionare a questo mondo fatato e coperto di magia. Ti mando un bacio e ci rivediamo al prossimo capitolo =*
Milou_: no, purtroppo no xD Lagharta è un moccioso, non sa neanche cosa voglia dire innamorarsi. L'unico amore che conosce è quello dei suoi incubi, quello duro e soffocante del perdere la persona amata. Prima che possa capire cosa sia l'amore ne deve passare di acqua sotto ai ponti xD ma dopotutto noi non lo amiamo per quello che è, esattamente per come è? Io almeno lo stra-amo! Per quanto riguarda Alvexia è un tipino un pò eccentrico, visto che parla di "sangue di vergine" ma non è nel senso "osceno" del termine, tranquilla. Presto ti spiegherò tutto, promesso ^-^ ora però mi sto dilungando. E visto che ti hanno fatto piacere gli auguri per la scuola, li rinnovo, sperando che questo periodo vacanziero possa essere per te di tutto riposo e pieno di sorprese. Un bacione, al solito, e al prossimo capitolo =*
Dust_and_Diesel: l'avevo promesso e anche la tua storia è stata segnalata YE! Però ora devo dirti che sei troppo gentile, nonostante i mille impegni dell'università trovare il tempo di lasciarmi un tuo piccolo passaggio. Sei A-D-O-R-A-B-I-L-E! E ti ho fatto lo spelling perchè tu possa assaporare tutte le lettere di questa parola dolcissima e zuccherosa, proprio come te >.< però ti chiedo allo stesso tempo scusa, perchè non mi dilungo troppo a sdolcinarmi, penso che ne avrai abbastanza di me e della mia smielataggine quando ci sentiamo su msn XD perciò oggi ti tolgo questo peso e ti lascio un grande IN BOCCA AL LUPO per l'università e per tutto il resto (spero che anche la tua mamma stia bene ^-^) e spero di rivederti al prossimo cap e di risentirci presto...ovunque sia possibile ^-^ un abbraccio =*
Come sempre, non ci rinuncerei per niente al mondo, un ringraziamento tutto speciale al mio nii-nii Gennino, che ultimamente deve sopportare le mie crisi nervose e i miei malumori fisici, tanto che mi manda tutte le canzoni più tenere che trova per farmi fare un sorriso ^-^ ti adoro! E grazie a quel punto di riferimento che è il mio ragazzo, sempre dolce e comprensivo, che mi perdona anche quando lo tratto di cacca...scusami, lo sai che finchè non arriverà quel giorno sarò un pò irritabile. Tu cerca di sopportarmi. Siete i miei due tesori, vi adoro <3
Grazie alle 13 persone che hanno inserito la storia tra le seguite, le 11 che l'hanno inserita tra le preferite, alla deliziosa persona che l'ha messa fra quelle da ricordare e a tutti coloro che l'hanno solamente letta. Grazie di tutto cuore, siete veramente troppo ma troppo gentili!
Un bacione a tutti voi e al prossimo capitolo =*
  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Selenite