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Autore: Diana924    30/11/2010    2 recensioni
12 ottobre 1793, Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, regina di Francia si appresta a compiere il suo ultimo viaggio...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Rivoluzione francese/Terrore
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- Questa storia fa parte della serie 'Regine ed amanti-Francia'
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Il 12 ottobre, è mattina, mi sembra, e questo è l’ultimo giorno che vivrò su questa terra. E’ stato deciso che debbo morire, senza poter salutare i miei figli e mia sorella Elisabeth.

Io, Maria Antonietta d’Asburgo - Lorena, figlia di Maria Teresa, devo morire, giustiziata come una criminale qualsiasi. Forse lo sono stata davvero, forse no, ma non c’è più tempo per le recriminazioni.

Oggi è il 16 ottobre 1793, o come dicono questi francesi l’anno I, e io avrei compiuto 39 anni il 2 novembre, ma non vi arriverò, perché come mio marito morirò, colpevole di colpe che non ho commesso. Eppure questo stesso popolo che mi ingiuri oggi, 22 anni fa ci accolse con espressione di giubilo quando io e mio marito visitammo per la prima volta Parigi.

Sono nata a Vienna, ma niente mi aveva preparato adeguatamente per quello che vidì in Francia, Parigi e soprattutto Versailles.

Là mi sono sposata, là ho vissuto per anni e là sono nati tutti i miei figli. Dove sono ora i miei figli? Perché non sono potuta restare con loro?

E ora sono qui, in questa cella, con la cara Rosalie che mi sta aiutando a cambiarmi per la mia esecuzione.

Vienna, mia madre, mio padre, i miei fratelli, sono tutti morti. E nessuno di loro due, Joseph e Leopold, ha provato a salvare o me o mio marito.

Versailles, i giorni felici con madame de Lamballe, riposi in pace povera cara, e la duchessa de Polignac, che è sana e salva ma in esilio.

Mi sembrano volati quei giorni, e quelle notti, con un marito che per sette anni fu tale solo di nome, e non di fatto.

Ho sopportato critiche, libelli, ma non ero felice, e nel frattempo mia cognata aveva avuto un figlio. Perché lei si e io no mi urlavano le pescivendole Quando sarebbe stato il mio turno?

Mio marito non faceva il suo dovere, io ero umiliata, e l’amante di mio nonno, la Du Barry, trionfava corte, e con lei i suoi scherani, che fecero esiliare il buon ministro Choiseul, che si era occupato del mio matrimonio.

Io cercavo di ambientarmi in quella corte corrotta e libertina. Per fortuna avevo accanto a me le tre Madames, le zie di mio marito, la mia fedele principessa di Lamballe, una mia cugina e in seguito la vivace contessa e poi duchessa Jules de Polignac.

Quando re Luigi XV morì tutti si aspettavano riforme e altro, ma io, sotto consiglio di Jules, bloccai tutto, mi sembrava che le riforme e il parlamento sminuissero la posizione del re. Luigi era animato dalle migliori intenzioni, ma era sempre ostacolato.

   
 
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