Spleen
E’ un’ora qualunque, di un ozioso pomeriggio invernale
qualunque, in un luogo, però, unico al mondo: un orfanotrofio per giovani menti
geniali.
Una figura snella si aggira inquieta,
come spirito che
geme in preda a lunghi affanni, tra gli alberi del giardino,
incurante del vento che sferza con sottile malizia le guance candide e
perfette, come cesellate nel miglior Carrara dalla callida mano d’un Canova* celeste. Il ragazzo glauco alza gli occhi, come a
voler abbracciare,
in un unico poderoso sguardo, l’orizzonte tutto e, con esso, il futuro con le
sue incognite. Ma ciò che vede lo turba
intimamente.
Sotto un cielo livido, le nubi si
rincorrono allungando ombre sottili come dita, soffocanti come sbarre
d’un immenso, opprimente carcere ove la pioggia si distende come un cinereo velo di
sottile ed arcana malìa, irradiando la Terra d’una luce
fredda come l’acciaio, più triste della notte. Tuoni, rombi dalle
profondità del cielo, rotolano come galoppar di cavalli d’Apocalisse** che
promettano l’avvento del Dies Irae ***. Lampi,
come lame che squarciano il grigio sgomento col loro riflesso di aggressività
fiera.
La mente recupera in una sorta di
immaginifico flash back le parole che l’hanno squassata. Il Mentore, il
Maestro, l’Esempio cui tendere è stato domato.
I pensieri esplodono nel cranio come
polvere pirica dinanzi alla fiamma.
La coscienza impazzita, come un pipistrello,
sbatte le sue ali contorte e sgraziate
contro i
soffitti marcescenti di mille inutili dinieghi, ferendosi l’orgoglio
nella consapevolezza di non essere il prescelto.
Improvvisamente, uno sbatter
furioso di
campane soverchia il ruggire del temporale, come l’urlo ostinato di schiere e
schiere di spiriti
giusti di Campi Elisi ****, che gridino al mondo l’orrendo abominio che ha privato
ogni Patria
del suo figlio prediletto!
Lacrime con le lacrime, pioggia con
la pioggia, l’intero creato intona un requiem
senza tamburi e nell’anima vinta sfila un corteo funebre dove mai conforto
potrà esser donato alla salma solitaria.
S’abbatte al suolo il giovane Mihael. Pesta i pugni contro il terreno fradicio. La Speranza piange.
Ma lo spirito, la tempra, il cuore impetuoso del Maestro non è morto
sterilmente! “L’atroce
angoscia dispotica d’un Dio fasullo non pianterà mai sul mio cranio il suo nero
vessillo.” La Speranza
promette. Un ragazzo s’era accasciato, chino, dinanzi all’enormità dell’ardire
d’un sanguinario assassino. Un giovane uomo ora ne è sorto.
Quello stesso pugno, lordo di fango
nero, s’alza verso l’ideale nemico.
“La Giustizia
è morta… Ed io sarò la sua Nemesi!”
Annotazioni
* Antonio Canova, il celeberrimo
Novello Fidia, fu uno scultore italiano di fine
‘700, esponente di spicco del Neoclassicismo. Usava per le sue sculture
il marmo
bianco purissimo delle cave di Carrara.
Un’opera per tutte: Amore e Psiche!
**
I Cavalieri dell'Apocalisse
sono quattro figure mitiche nominate
nell'Apocalisse di
Giovanni 6,1-8. Sono quattro cavalieri, "Pestilenza, Guerra,
Carestia e Morte", che
cavalcherebbero sulla terra il giorno dell'Apocalisse,
segnando la fine del mondo.
***
Il Dies Irae è una
sequenza latina molto famosa: descrive il giorno del giudizio,
l'ultima tromba che
raccoglie le anime davanti al trono di Dio, ove i giusti
saranno salvati ed i malvagi saranno
condannati al fuoco eterno. Per una
fascinazione completa, vi
consiglio su YouTube “Dies Irae, Requiem, Verdi”,
diretto dal magnifico Zubin Meta. Io
l’ho ascoltata mentre componevo!
**** I Campi Elisi sono, secondo la mitologia greca e romana, il luogo nel quale
dimoravano dopo la morte le anime
di coloro che erano amati dagli dèi, in quanto
uomini giusti e probi.
Note d’Autore
La Nemesi, figura mitologica greca, è
un concetto utilizzato da Omero ed Aristotele nel senso di “sdegno”, in Erodoto
e Plutarco ha il significato di “vendetta”, secondo un concetto moderno,
invece, essa vuol rappresentare la “Giustizia compensatrice” che elargisce
premi o punizioni secondo il giusto.
Io interpreto la figura del giovane Mihael contemplando insieme tutti questi diversi
significati, ossia come giusta vendetta sdegnata!
In questo componimento, sottratto a
viva forza dalle pagine più belle di Charles Baudelaire, non ho saputo fare a
meno di immaginare un drammatico incipit alla fuga di Mihael
dalla House, dando una sorta di colorazione alla sua impetuosa volontà già
dinamica di suo!
Veniamo ora alla soluzione del
“mini-quiz” della stanza bianca come
d’ospedale!
Siete state magnifiche, immaginifiche, oniriche, superlative!
Chi vi ha visto una dimensione
favolistica, quasi una scusa per tornar bambina; chi vi ha intravisto il
candore dell’Aldilà, ove un Near più umano può esprimersi; qualcuna vi ha
visto rappresentata la purezza d’un gesto d’amore; chi, invece, cullata dalle proprie
emozioni e riflessioni, ha interpretato la stanza in senso egoistico parlandoci
del suo mondo interiore con lieve dolcezza; chi ne ha dato un’immagine
cromatica di bianco ed oro che aveva del sublime!
Siete state, tutte, estremamente più
poetiche di me, trovando accostamenti che dimostrano come il vostro cuore e
la vostra immaginazione siano meravigliosamente ricchi di sfumature liriche! Io
intendevo riferirmi alla dolorosa fissità monocromatica delle stanze
d’ospedale, di un bianco quasi doloroso, di un banco freddo!
Almeno, questo è l’orrendo ricordo
che io ne serbo nel mio personalissimo immaginario!
Dedico, come sempre, queste righe
alla mia “settima marcia” in più, il cui nome non potrà mai essere contenuto
nella stessa frase in cui figuri la parola “plagio”!
A Redseapearl,
ovviamente, con un mare di affetto!
La Menzione Speciale di questa
settimana va, senza alcun dubbio, all’acume ed alla elastica curiosità di Kiriku
che, con sprezzo dell’antipatia per il giovane Candido, ha comunque letto,
recensito ed apprezzato la MxN del precedente
capitolo! Il Comitato si ubriaca per la felicità!
Premio della Critica, invece, a Lirin Lawliet
con la seguente motivazione: “Apprezzare l’uso ardito della virgola è quid
divino, ai nostri occhi!”. Il Comitato continua a levare lieti calici in
libagioni verdiane!
Ma passiamo a scambiar due
chiacchiere con gli “spiriti eletti” che mi han lasciato una parola gentile e
che si sono sottoposte a questo micro-esperimento letterario!
Redseapearl: L’immagine di un Mèlo Mièlo addormentato è stata bellissima! Il giovane che, per
liberarsi, è stato lambito dalle fiamme del drago, quest’ultimo sopito e
sconfitto dal ragazzo di ghiaccio! Sarebbe una favola bellissima! Dovresti
provare a darvi corpo! Una recensione tenerissima e romantica, come poche volte
ho letto! Un baciotto! ^^
Fe85: Ma quanto son felice d’averti rallegrato la giornata! E’ un complimento
bellissimo, questo che mi hai fatto! E’ il fine ultimo cui tende ogni autore:
rendere lieve e piacevole il tempo di chi legga! Grazie, mia cara, mi hai
davvero commossa! Un bacione! ^^
Kiriku:
Come hai potuto leggere sopra, hai davvero colto una sfumatura che nessuna
aveva inteso, nel riferimento all’ospedale. Sei acuta, diretta, profonda,
quando osservi un componimento! Mi compiaccio davvero d’averti tra le mie
lettrici! Un inchino ed un baciotto! ^^
Lirin Lawliet: Mia Conterranea dagli occhi
smeraldo! La fascinazione dell’immagine che hai usato mi ha ricordato un
fotogramma della coraggiosa Lady Oscar avviluppata nei rovi e, per transfert
puro, la figura di un giovane Mèlo! Ormai sono in pieno delirium, ma le tue
parole mi hanno così commossa che non voglio svegliarmi! Mia Cara, le note le
metto sempre alla fine (a meno che non debbano spiegare un termine poco usato,
come ausilio ai Lettori più giovani) perché la fantasia e l’animo di chi
intraprenda la lettura non deve essere veicolato: ognuno, come si può leggere
dai risultati dell’esperimento, deve vedervi ciò che desidera! LIBERTA’
ANARCHICA, nelle mie righe, nel pieno rispetto dello spirito Brontiano! (Cos’altro potevi aspettarti? Eheh!) L’unica cosa che, effettivamente, mi piace è il
ritmo delle frasi, su questo ti do ragione piena! Il Comitato plaude ancor!
Grazie per ogni tuo pensiero, sempre così attento ed erudito! Un bacione!
Aphrodite:
“se Near è
silenzio, Mello è rumore” Questa frase, mi ha
colpita come una stoccata al cuore, oltre alla delicatezza del cromatismo
bianco-oro ed alla finezza elegiaca del tuo sentire. Mi hai emozionata, mi hai
dato i brividi! Spero davvero di continuare ad averti con me, in queste righe! Sei
davvero rara, come Lettrice! Un baciuzzo ammirato! ^^