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Autore: kymyit    03/12/2010    2 recensioni
Una nota casa discografica americana decide di lanciare una band giapponese visual kei: gli Shunkashuutou.
Una dei dirigenti invita nella sua villa, insieme agli ospiti asiatici, il suo amico d'infanzia italiano Iyv, il ragazzo di lui e la sua sorellina, Hogan ed Helena Russell.
Quando poi Haruka, la cantante, verrà trovata morta spetterà proprio all'italiano e al suo socio rimboccarsi le maniche e venire a capo del complicato mistero.
Perché niente è come viene fatto sembrare.
Se poi ci si mette un medico legale con cui Iyv ha un conto in sospeso, la situazione non è certo delle migliori.
Il resto dei presenti, eccetto Mafuyu, e forse Emily, rimase confuso a quella rivelazione. Persino Iyv restò a bocca aperta, perché aveva certo sospettato una soluzione così romanzesca, ma era troppo… romanzesca, appunto, e l’aveva accantonata nella sua mente per ricercare le prove ed evitare di seguire immediatamente una pista che avrebbe potuto rivelarsi fasulla.
La sua regola principale era: non concentrarti mai su un qualcosa, vaglia le varie ipotesi, prendi tutto per plausibile e solo dopo sfoltisci le idee, quando sarai sicuro che alcune possano essere scartate.
E prove ce n’erano a favore di quella verità, mancava il movente, e temeva di saperlo. Era in casi come quelli che bisognava puntare il fascio di luce teatrale sul colpevole e farsi spiegare, raccontare, ogni cosa.

[Rat: arancio, rosso al terzo capitolo, ma non troppo rosso]
Genere: Sentimentale, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Iyv & Hogan'
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cap 4 l'indagine di hogan

Capitolo 4: L’indagine di Hogan

Cala il sipario, ma aspetta!
Non andare via. Attendi!
La notte è lunga, ma l'alba è ormai prossima.
Confida nel sole, che svelerà l'arcano.

(Midnight Arcane, Shunkashuutou)



Una volta dentro la stanza delle due ragazze, Iyv chiuse la porta per poter lavorare in santa pace, anche se a malincuore. Perché per quanto amasse i misteri, non era certo felice di sbrogliare intricate tele tessute al costo di vite innocenti.O anche solo a costo di vite umane. Innocenti o meno, le vite son vite. Non hanno un valore calcolabile numericamente.

Emily, nel frattempo, aveva fatto accomodare gli ospiti e l'esigua servitù presente nella villa, nel salotto al piano inferiore.
Hogan rimase immobile sull'uscio, mentre il vero investigatore infilò dei guanti di plastica che portava sempre con sè.
Non si sa mai...
-Non credi sia ora di rivelare la tua vera identità?- sbottò l'americano.
-Eeeeh?- esclamò Iyv in falsetto -Ma non ci penso nemmeno!-
-Tsk...- sbottò l'altro.
-Vieni, vieni, devo spiegarti quello che devi dire.- disse velocemente Iyv, facendogli segno con la mano di avvicinarsi .
L'americano fissò trucemente il compagno -Come sarebbe a dire?-
L'italiano era vicino al letto, intento a fotografare il corpo della povera Haruka col suo palmare. Scattava foto da tutte le angolazioni ad ogni particolare sulla scena del delitto che potesse tornare utile. Perché era una scena del delitto, non il teatro di una morte accidentale.
-Non ho intenzione di continuare a fingermi te.- protestò Hogan.
Iyv continuò a trafficare col cellulare.
-Oh beh... se non vuoi... peccato però, per una settimana volevo essere a tua completa disposizione...-
Com'era facile incastrare Hogan... Iyv sapeva che se ne sarebbe pentito, ma certo non l'avrebbe dato a vedere. Quella piccola "innocente!" provocazione fece abbassare le difese dell'americano, che si mostrò perlomeno disponibile all'ascolto.
-Ho mandato le foto della scena del delitto a Theodore, in modo da ottenere un consulto, non si sa mai.-
-Quel Theodore? Non fa il secondino?- ribatté Hogan.
-Si si, ma ha agganci nella scientifica. Cioè, li avrei anche io, ma qualcuno lassù mi odia.- ridacchiò, come se nulla fosse.
-Chissà perché poi...- fece l'americano con dipinta sul viso una sarcastica espressione.
-Non è colpa mia se ho un bel faccino.-
-No, tu hai una gran faccia da cu...- -Su su!- lo interruppe Iyv -Concentriamoci.-
Hogan sospirò e mise anche lui dei guanti di plastica forniti dal compagno.

Il corpo di Haruka giaceva di fianco sul letto, girato verso la parete del bagno.
Ora, la stanza era composta di due letti e un divano letto. I due letti erano uno di fianco all'altro, ma separati da uno dei comodini. Il letto dove giaceva Haruka era il secondo, dietro di esso vi era l'armadio, davanti il letto vuoto che forse era di Shuukako e il muro del bagno. Davanti alla porta del bagno c'era un corridoietto che dava sulla porta della stanza, la quale però non si vedeva se non dalla zona del divano. Fra questo e i letti vi era un tavolino colmo di dolciumi e borsette e un sacco di gadget femminili che Hogan non aveva mai visto se non nei suoi peggiori incubi. Peluche grandi, peluche piccoli, peluche minuscoli, calzini per cellulare, non si sa mai prendesse freddo, portachiavi con lucetta per avvisare delle chiamate, porta caramelle di peluche... Il paradiso delle mocciose e delle ragazzette infantili, sempre per come la vedeva Hogan. In più, molti di questi gadget erano rosa shocking.
Uno shockante rosa shocking.
Il colore principale della stanza era il verde chiaro. O almeno, le lenzuola e il divano lo erano. Anche i tappeti e le tende. I muri erano color panna e le porte di legno scuro, con annessa testa di Giano.
Gli occhi vacui della ragazza erano socchiusi e la sua gola presentava una profonda ferita. Una mano era stretta intorno ad essa e perciò coperta di sangue, l'altra era penzoloni, anch'essa insanguinata, ma un particolare attirò l'attenzione di Iyv.
La prima cosa che fece, dal momento in cui Hogan aveva fatto sloggiare tutti coi suoi modi "carini e gentili" e si era rintanato con lui nella stanza, fu il controllare che Haruka fosse morta davvero.
Purtroppo era così.
Poi aveva controllato l'ora. Le 22:33.
Svolte queste fondamentali azioni, si era messo a fare le foto.
-Una persona che sta morendo dissanguata non mette certo il braccio in questa posizione, col dito indice puntato e le altre dita socchiuse.- disse, assorto nei suoi pensieri.
Così, Iyv, si portò a controllare minuziosamente e non sommariamente quel lato del letto. Pareva indicare il muro del bagno, ma l'italiano comprese invece che la ragazza -Stava lasciando un ultimo messaggio.-
Hogan lo raggiunse, incuriosito. Iyv allora scostò un poco il corpo di Haruka e scoprì delle strane macchie di sangue sulle lenzuola.
-Cosa sono?- chiese Hogan corrugando le sopracciglia.
-Sono caratteri giapponesi.- rispose l'altro.
-E cosa c'è scritto?-
-Non lo so.- fece Iyv con una smorfia. Prese il cellulare e scattò l'ennesima foto. Poi si alzò.
-Dunque, ascoltami bene. Haruka è morta nell'intervallo fra le dieci e le dieci e trentatré minuti. E' stata colpita al collo con un'arma da taglio, il suo corpo è stato poi spostato per coprire il messaggio, ciò significa che fino al momento della morte o quasi l'assassino era qui dentro.- camminò per la stanza continuando a cercare qualcosa, si chinò per controllare sotto i letti e in ogni angolo. Nel frattempo continuava ad esporre il modus operandi e le sue immediate deduzioni -La ferita è netta e profonda, sferrata con forza. Ed è perpendicolare al lato sinistro della gola. Da quello che posso capire, le sue corde vocali state danneggiate.Non ha potuto chiedere aiuto ed è morta dissanguata- fece una pausa - Per infliggere questo tipo di ferite c'è bisogno di forza. E perché poi una ferita simile? C'è un significato?- Iyv continuò a snocciolare deduzioni su deduzioni, nel frattempo Hogan vagò per la stanza, alla ricerca di una possibile arma del delitto.
Poi vide qualcosa luccicare al debole chiarore lunare.
La finestra era chiusa, ma le tende no.
-Guarda questo.- disse Hogan, richiamando l'attenzione di Iyv su un piccolo oggetto tintinnante, appena raccolto vicino alla porta del bagno.
Iyv si voltò.
Era un orecchino coperto di sangue. Ed era di Shuukako.
-E' lei l'assassina?- fece Hogan.
Iyv scosse la testa -Troppo comodo dire così.- prese l'orecchino dalle mani dell'altro -Non sono convinto, per la questione della forza esercitata sull'arma del delitto. E poi, non dovevi toccarlo...- scosse un poco la testa -Comunque, prima di affermare chi sia l'assassino dobbiamo controllare gli alibi. E l'unico confermato è il nostro.- ovviamente mise su la solita faccia da schiaffi e col dito compose dei cerchietti immaginari sul petto del compagno, costringendolo ad arretrare. E sporcandogli un po' la camicia di sangue. -Ops, adesso è diventata una prova del reato... dovresti levarla...- lo guardò maliziosamente ed Hogan gli diede un "leggero" pugno sulla fronte.
-Finiscila!-
Iyv scosse ancora la testa e aprì le braccia al cielo, alzando le spalle -Non sai proprio stare agli scherzi...- disse, con aria tragica, poi tornò serio -Comunque, dopo aver confermato gli alibi, potremmo davvero escludere o aggiungere qualcuno alla lista dei sospetti. Perciò, mi raccomando cerca di mantenere la calma.-
-Eh?-
-Devi fare tu gli interrogatori.-
-No.-
-Settimana soli soletti, a tua disposizione in una stanza d'albergo, tutto pagato dal sottoscritto, prendere o lasciare?-
Hogan strinse i pugni.
-Giura.-
-Giuro.-
Sospirò profondamente e batté il capo sulla porta, piano.
-Andata.- sogghignò sornione.
-Com'è facile convincerti, maniaco.- disse sarcastico Iyv.

Nel salotto, Shuukako stava seduta sul divano, con accanto Natsuya e Mafuyu. Il rosso le teneva la mano e le cingeva come poteva le spalle con il braccio. Lei continuava a dondolarsi in avanti, con le lacrime agli occhi e tremava. Emily ed Helena sedevano nel divano di fronte. La padrona di casa cercava di mettere a suo agio la ragazzina, divenuta pallida a causa dell'accaduto e anche lei con le lacrime agli occhi.
Il signor Mitsutani teneva il capo chino fra le mani e lo scuoteva incredulo. Mafuyu era forse l'unico che riusciva a mantenere un certo contegno, ma si mordeva di tanto in tanto le labbra e aveva gli occhi umidi. Natsuya era scosso da tremiti di rabbia, anche se non piangeva. Anche la signorina Salomè e il signor Bowen, seduti sulle poltrone, erano scossi. Lui si sistemava continuamente gli occhiali per il nervoso, lei non faceva che soffiarsi continuamente il naso. Il signor Hopkins aveva preparato del tè per tutti e lo stava servendo, silenziosamente. Era turbato sì, ma non lo dava a vedere.
Era stato un soldato un tempo perciò suo malgrado era abituato a simili situazioni e sapeva agire razionalmente di conseguenza. Ma non era insensibile, tutt'altro. Vicino alla finestra, intento a fumare una sigaretta, stava un uomo di cinquantaquattro anni. Era di media altezza, con una prosperosa pancia rotonda. Indossava una camicia bianca e pantaloni neri. Aveva ancora addosso il grembiule da lavoro, sporco dei residui di cibo. Il suo nome era Hugh Hench ed era il cuoco di famiglia di villa Bloomfield, con vent'anni di servizio sulle spalle e trenta di esperienza.
Quanto Hogan e Iyv fecero il loro ingresso nella stanza, tutti alzarono lo sguardo e li fissarono.
O meglio fissarono Hogan, alias il grande investigatore Patrick Varsittart.
Questi si sentì infastidito per le attenzioni non gradite, ma memore del patto con l'italiano e della sua presenza come "assistente", il fasullo investigatore intimò a tutti di rispondere alle sue domande, con un cipiglio scuro che avrebbe fatto tremare i morti.
-Ora ognuno di voi mi dirà cos'ha fatto dopo cena.-
Iyv sospirò impercettibilmente e diede un pizzicotto al fianco del compagno, che però lo fulminò con lo sguardo.
I pizzicotti s'intensificarono, ma avevano un certo ritmo dispettoso che Hogan riconobbe.
Iyv voleva dirgli -Mi raccomando, calmo, carino e coccoloso.- il che si poteva riassumere in cinque lettere -Buono.-
Il giovane avanzò nella stanza e cominciò ad esporre i fatti.
-Haruka Sakuragi è stata uccisa, ma questo lo sapete già... tu.- si rivolse a Shuukako, la quale alzò la testa. Hogan esitò e continuò ad indicarla, poi schioccò le dita, cercando di ricordarsi il suo nome.
-Shuukako.- fece lei, tirando su col naso.
-Cosa stavi facendo fra le 22:00 e le 22:33 minuti?-
Lei lo fissò sbigottita, con le labbra semi aperte.
-Non... non penserà che io...-
-Per me siete tutti sospetti. O quasi.- disse interrompendola -Tu eri con lei, perciò, è ovvio che tu sia la prima a cui devo verificare l'alibi.-
"Però..." pensò Iyv "Impara in fretta..."
Il vero investigatore avanzò nella stanza e si mise a braccia conserte accanto al cammino, di fronte a Hogan.
-Allora?-
Shuukako esitò.
-Stavo asciugandomi i capelli in bagno. Non mi sono... accorta di nulla.- fu scossa da un tremito.
-Prima stavate litigando, però.-
-Si, ma litighia... litigavamo sempre... oddio!- raccolse la testa fra le mani -Non riesco ancora a credere che sia morta...-
-Perché avete litigato?
Shuukako scosse la testa -Per motivi sentimentali... - lanciò un occhiata verso Natsuya, mentre sollevava il capo -Lei ha avuto una breve avventura... no, non si può definire avventura, ma si è messa in mezzo fra me e il mio ragazzo.-
-Natsuya, giusto?- intervenne Iyv sorridendo -A tavola parlavate del principe Volcan, così...-
Shuukako arrossì, ma annuì.
Natsuya la abbracciò teneramente.
-Con Haruka è stato un bacio. Un errore. Avevamo già chiarito. E comunque litigavano anche per altre cose.-
-Si...- continuò Shuukako.
Hogan annuì, ma non disse nulla dell'orecchino di Shuukako. Alla ragazza mancavano tutt'e due.
-Allora, cos'hai fatto dopo la lite?-
-Sono andata in bagno e mi sono lavata i capelli. Haruka continuava a parlare, l'ho ignorata. Poi ho acceso il phon per asciugare i capelli. Non so quanto ci ho messo. Forse un quarto d'ora, venti minuti...-
Mentre Hogan poneva le domande e la ragazza rispondeva, Iyv registrava la conversazione. Poteva tornare utile per confrontare ancora le deposizioni. Così quando l'americano passò a Natsuya, Iyv salvò il file e iniziò la seconda registrazione. Sempre per motivi di praticità.
Shuukako concluse dicendo di aver trovato Haruka morta sul letto appena uscita dal bagno.
-Anche io ero in bagno.- fece Natsuya -Facevo la doccia.-
-Qualcuno può confermarlo?-
Mafuyu annuì -Ero sul terrazzino a fumare, lui è stato in bagno tutto il tempo.-
-Qualcuno può invece confermare il tuo alibi?-
-Si.- disse -Il signor Hench era fuori a buttare i rifiuti, ci siamo salutati.-
Hogan fissò l'uomo, che annuì.
L'interrogatorio generale si protrasse per circa un'ora.

Le persone che Iyv aveva escluso a priori erano Helena, Emily, il signor Hopkins e Hugh Hench. La signorina Salomè disse di essersi messa a leggere un libro, ma ad un certo punto aveva bussato alla sua porta il signor Bowen, con una telefonata di lavoro in linea. Così lui era entrato nella sua stanza e avevano sistemato alcuni dettagli per l'uscita del disco, dettagli di cui avevano informato Emily attraverso il cellulare.
-A che ora è entrato nella sua stanza?- chiese Hogan e il signor Bowen ci pensò su pochi secondi -Verso le 22:10, 22:15.-.
Hogan continuò con le domande ai due, poi si rivolse al signor Mitsutani, che affermò di essere piuttosto stanco e di essersi messo a dormire, infatti aveva indosso il pigiama. Ma non aveva qualcuno che potesse confermare il suo alibi.
Terminato con loro, ovviamente Hogan interrogò Emily e gli altri che sia lui che Iyv reputavano innocenti a priori. Ma bisognava essere imparziali.

Quando, infine, la tortura terminò, Hogan ed Iyv, dopo aver intimato i presenti di non muoversi dal salotto, uscirono dalla stanza e si misero a parlare in cima alle scale.
-Sei stato bravo.- disse il biondo dando all'altro una sonora pacca sulla spalla.
-Ahi!-
-Scusa, scusa!-
-Allora?-
-Allora cosa?-
-Il colpevole!-
-Calmo... prima bisogna trovare l'arma del delitto.-
L'americano fissò il compagno dritto negli occhi -Qualcosa mi dice che tu sai qualcosa.-
Iyv scosse titubante la testa -Diciamo ni... ho un sospetto, ma ancora non posso dire nulla.- si alzò e si diresse verso le stanze. -Rimani di guardia mio eroe, nulla è come sembra!- e rise come un idiota.

Fine capitolo 4.

Ed ecco il 4o, tormentato, capitolo all'insegna dell'alta ''idiozia'' di Iyv.
Spero vi sia piaciuta, povera Haruka, sono davvero crudele.
Confesso che in realtà volevo ucciderla col veleno, ma c'erano tante cose a cui stare attenta, perciò ho optato per qualcosa di più rapido, anche se crudele e che forse si adatta meglio al contesto.
Ma lo scoprirete.
Mmmm... che altro dire?

Neik: si, è morta lei Q________Q grazie per la recensione e perché segui la storia!

Ultima cosa. Forse alcuni penseranno che Iyv sia ispirato a L di Death Note per la storia dei nomi ecc... Non è proprio così. Iyv è ispirato ad un altro investigatore fittizio di nome Pat Rossiter, personaggio del libro "Poison in jest" alias Piazza Pulita di John Dickson Carr. Un libro vecchiotto a dire il vero. In quanto ad assurdità sono molto simili. Solo Pat è etero XD

Theodore è un personaggio che avevo progettato per un'altra storia, in cui Iyv è coinvolto ma non ha ruolo di protagonista e che prima o poi vi propinerò. Fa il secondino in un carcere di massima sicurezza, ma ha anche la missione, insieme ad un ex-poliziotto corrotto di vegliare su un giovane prostituto che si è ribellato al proprio sfruttatore, un boss della mala. Vabbè vabbè, un giorno vi scriverò di loro. Iyv comunque ha sempre da fare con persone del genere XD

   
 
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