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Autore: Gelidha Oleron    03/12/2010    1 recensioni
"Non ci posso credere che diventi padre, cazzo!" Benji mi battè una mano sulla spalla.
"Ne siamo in due, fratello" gli sorrisi.
Era sempre un sensibilone Ben, solo che non lo dava a vedere. Si illudeva di poter fare il duro e tutto ma solo noi che lo conoscevamo bene potevamo veramente dire di che pasta era fatto.
La mia stessa pasta, dopotutto...
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wow, ho appena notato che questa sezione è bella che morta O___O

Fa niente, vorrà dire che aggiornerò solo per il piacere di aggiornare! xD

Byeee

Vale

 

 

 

 

BENJI MADDEN

 

 

Avrei dovuto esserci abituato in teoria. Ma quando vidi uscire Joel con quel fagotto tra le mani che frignava come un antifurto, ebbi la stessa reazione di due anni prima. Era il 9 di settembre.

"Benvenuto tra i Good Charlotte, Spar!" lo canzonò Billy.

"Spar?" ripetè Joel confuso.

"Hey, Joel ha ragione!" s'intromise Sarah "Ma che cesso di soprannome è Spar? Meglio Row!"

A momenti le urla del bambino mi facevano sanguinare le orecchie.

"Come sta Nicole?" chiese mamma.

"Si è addormentata, tra poco la trasferiscono in stanza"

"Oh,Joel, sono così fiera di te!" la mamma lo abbracciò così forte che dovette cedere il fagotto a me.

"Ciao Sparrow" lo salutai. Piangeva ed era orrendo. Eppure lo vedevo bellissimo "Io sono lo zio Ben" e tu sei figlio di mio fratello, avrei voluto dirgli "Harlow ti adorerà. è una bambina fantastica" smise lentamente di agitarsi e si rannicchiò contro il mio petto.

"Guardalo, sente il mio calore!" esclamai divertito.

"Ha trovato il suo cuscino ideale" rise Bill.

Cazzarola, Joel con due figli...due bellissimi figli...di mio fratello Joel...due nipotini meravigliosi offertimi da mio fratello gemello Joel...

Era un pensiero che mi faceva sempre tremare le gambe. E io non avevo nemmeno una donna...

"Verrà il tuo momento" Joel mi battè sulla spalla, come a leggermi nel pensiero "Ora pensi di restituirmi mio figlio?"

"Ma certo, papino" mi aprii in un largo sorriso.

Joel capiva sempre quando c'era qualcosa che non andava, quando ero incazzato o semplicemente cosa mi passava per la testa. Era una specie di psicologo personale. Non giudica, Joel. Ti ascolta e basta. Puoi anche startene lì a lagnarti perchè hai otturato il cesso o cose simili, lui sa sempre cosa consigliarti. è sempre lì ad aspettarti quando hai ricevuto una delusione. è pronto a confortarti sempre e comunque.

Ed è soprattutto per questo motivo che credo che sia un padre fantastico. Vorrei che lui fosse stato mio padre! A quest'ora avrei molti traumi infantili in meno!

"Allora, zietto" Sarah mi raggiunse mentre fumavo nel cortile "Come ti senti?"

Sospirai ", almeno non mi ha rigurgitato addosso" sorrise "E tu, zia?"

"é solo il secondo di una lunga serie, Ben"

"Non è mica una vacca Nicole, sai..."

"No!" scoppiò a ridere "Intendevo dire il secondo di una lunga serie di Madden, stupido! Pensi di procreare un giorno o no?"

"Oh, sì. Ma certo" feci un tiro.

"Non vorrai mica andartene a vivere da solo come un eremita e farti buddhista, vero?"

"Fatti vedere il cervello, sorellina"

Mi spinsi avanti nel futuro ed ebbi una visione di tanti piccoli Madden che giocavano insieme e scartavano i regali di Natale. Chissà se sarebbe mai arrivato quel giorno...

Buttai la sigaretta e mi diressi dentro. Pensai al primo compleanno di Harlow...continuava a ripetere "Mamma" e "Papà" e "Tatata" e "Papapa" a chiunque. "Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri ad Harlow! Tanti auguri a te!"

Joel e Nicole la tenevano in braccio mentre mamma tagliava la torta "Una foto ricordo!" sbottò all'improvviso "Benji, va' a prendere la macchina fotografica!"

Ma ero troppo impegnato ad ammirare la mia bellissima nipote per darle ascolto "Benjamin!"

Mamma mi chiamava Benjamin soltanto quando si incazzava con me. Ricordo di una notte di molti anni fa, in cui feci pipì a letto. Joel dormiva e così pensai bene di spostarlo, lasciandolo dormire sulle lenzuola bagnate e prendendo il suo posto.

La mattina dopo fu una tragedia...

Ah, un'altra cosa che non ho detto è che puntualmente mamma credeva sempre a lui. Lui era "l'innocente" contaminato dal gemello subdolo e perverso che ero io.

Sento ancora le sue urla..."Benjamin! BENJAMIN! Ma insomma, non ti ho insegnato niente? NON SI FA! Hai capito, non si fa?"

Al pensiero, sorrisi. Ero arrivato nella stanza e Nicole dormiva ancora.

"Adesso ne hai due di cui occuparti!" ridacchiai con Joel "Congrainculazioni, fratello!"

Rise ma poi tornò serio "Credimi, Ben...è meglio di un premio Oscar" e nell'istante stesso in cui pronunciò quelle parole mi resi conto che erano la cosa più sensata che avessi mai sentito. ©

 

 

 

  
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