Something Good; Something Wrong

 

Mi accompagnò a casa dopo qualche ora. Ancora non credevo a ciò che mi era successo. Chi poteva dopotutto?

Entrai in casa sorridendo e come al solito mia mamma non mi chiese nulla. Ero certa che anche lei aveva notato qualcosa di diverso in me. Sorridevo spesso, quasi sempre. Era forse questo l’amore?

L’amore, l’amore. Qualcosa di magico, qualcosa che ti fa sorridere, qualcosa che ti fa sentire speciale per qualcuno.

Ma c’era una cosa che faceva male dell’amore. La gelosia. Eh si, la gelosia era entrata a far parte anche della mia vita. Dopotutto lui era famoso, era al centro dei sogni di tante ragazze. Aveva mille e mille colleghe bellissime e perfette con cui condivideva gran parte della giornata.
Avevo paura. Paura che quel sogno potesse finire, che lui potesse smettere di volere me, paura che quel braccialetto potesse andare via dal mio braccio.

Accesi il pc e salii come al solito su twitter. I miei status erano quasi sempre rivolti a lui, senza citarlo direttamente. Non volevo che andasse nei casini per colpa mia o che magari i paparazzi iniziassero a perseguitarmi in ogni posto. “Ancora TU, mi rendi speciale” scrissi e inviai. Venni subito contattata dalla mia migliore amica. Tanya, la bella della situazione. Eh si, era lei quella bella tra noi. Nemmeno a lei avevo raccontato di Jay, non riuscivo a parlarne. Temevo che lei potesse dire qualcosa in giro e non volevo. Ma quel giorno ero troppo felice che la chiamai, le chiesi se voleva venire da me. Una chiacchierata tra amiche faceva sempre bene dopotutto.

Arrivò subito, sicuramente aveva sentito l’odore di novità. Scesi e le aprii la porta. Subito salimmo in camera mia e le mostra il braccialetto “Se ti dicessi chi me lo ha regalato mi prenderesti per pazza” risi divertita guardandola negli occhi blu “Su racconta” mi spronò lei.

Con semplice gesto le indicai il poster di Jackson che avevo attaccato alla parete. Una foto stampata con il pc, una foto particolare, scattata da me “non ci posso credere” rise lei “stai dicendo sul serio” mi chiese “certamente” risposi io sorridendo “sei l’unica a cui l’ho raccontato, mi fido di te” sussurrai sentendo il cuore battere a mille. Aprirsi con una persona può avere i suoi pregi, ma anche i suoi difetti.

Passammo tutto il pomeriggio a parlare della mia storia, della fantasia che stranamente si era trasformata in realtà. Uscimmo a fare shopping e poi trovai un ciondolo. Qualcosa di mio da regalare a lui “che ne dici?” chiesi a Tanya sfiorando la piccola chitarra con le dita “potrebbe mai piacergli?” “mm..io dico di si” mi rispose annuendo e cambiando subito zona. Non riuscii a capire quel suo comportamento. Che lei fosse gelosa? Ma come poteva?

Cercai di scacciare dalla testa quel brutto pensiero, lei non mi avrebbe tradita, continuavo a ripetermi. Lei era la mia migliore amica.

Tornammo a casa esauste e lei mi lasciò verso le nove.

Sentii il cellulare vibrare “buona sera principessa” lessi arrossendo. Possibile che quel ragazzo avesse il potere di farmi provare certi sentimenti? Presi in mano il telefono e risposi “Oh ma buona sera mio bel principe” scrissi e inviai.

Continuammo a messaggiare per tutta la sera, fino a quando crollai a dormire distrutta.

Il giorno dopo mi svegliai con un grande casino fuori casa. Aprii la finestra e vidi un sacco di gente “Ma che sta succedendo?!” dissi tra me e me. Presi il cellulare 10 chiamate perse: Jay.

Composi il numero e lo chiamai “dieci chiamate?!” chiesi preoccupata.

“è successo un casino..” mi sussurrò lui. Sentii il cuore esplodere. Qualcuno aveva parlato. Aveva raccontato troppo. Il casino che sia io che lui volevamo evitare ci aveva travolto. Giornalisti, ecco chi erano. Accesi il pc. Twitter intasato di insulti e minacce.

Una lacrima mi rigò il volto. Possibile che la gente poteva essere tanto crudele?

“Sto arrivando da te amore..” mi disse per poi riattaccai. Mi aveva chiamata amore. Se fosse stata un’altra occasione avrei sorriso. Ma in quel momento stavo solo male..non sapevo per quanto tempo sarei riuscita a sopportare quella situazione. Quella gente sotto casa mia, ma sapevo che volevo lui. Lui era diventato il mio tutto ormai.

Continuai a pensare a chi potesse essere stato..senza trovare una risposta.